3. Analisi delle motivazioni e dei bisogn
3.2. Analisi dei bisogni
Nella sezione inerente i bisogni individuati negli alunni con fragilità educative si evidenziano in particolare le necessità di evitare la dispersione scolastica, di avere un supporto di tipo psico-emotivo, di lavorare in termini di benessere relazionale, di ac- quisire un metodo di studio e di lavoro efficaci e, più in generale, il coinvolgimento di tutte le agenzie educative nella presa in carico dei bambini e dei ragazzi con fragilità educative.
3.2.1. Evitare la dispersione scolastica
In tutte le categorie di fragilità educativa è trasversalmente emerso il bisogno di cer- care di limitare la dispersione scolastica, assicurando la permanenza dei soggetti all’in- terno del percorso di istruzione e formazione: “raggiungere la promozione al fine di poter proseguire il percorso formativo” (FP), “bisogno di individuare il percorso più idoneo alle sue capacità” (SSSG).
A tal scopo risulta fondamentale, per gli studenti, acquisire consapevolezza e motiva- zione rispetto allo specifico percorso di studi intrapreso (“va aiutato ad affrontare con più convinzione, serenità e determinazione l’impegno scolastico” – SP; “prendere coscienza del percorso iniziato e delle difficoltà incontrate” – SSSG; “bisogno di dare senso a quello che fa e a quello che le viene richiesto e perché le viene richiesto” – FP) e, più in generale, rispetto al proprio progetto di vita: “bisogno di mettere a fuoco piccoli obiettivi raggiungi- bili” (SSSG), “accompagnamento e sostegno nel percorso formativo e nelle scelte di vita” (FP), “acquisire una prospettiva per il proprio futuro, per il quale vale la pena impegnarsi per ottenerlo” (FP).
Emerge infine uno specifico bisogno, nella formazione professionale in modo partico- lare, in termini di orientamento lavorativo: “indirizzarlo nel mondo del lavoro” (FP), “capire quali sono i suoi interessi rispetto il lavoro” (FP), “sostegno allo studio ed alla crescita della persona in funzione delle regole di un contesto lavorativo” (FP).
A tale scopo si evidenzia la necessità di accedere, qualora ve ne sia la possibilità, ai servizi di consulenza preposti anche in ambito scolastico, ad esempio aver “accesso e contatto sistematico col counselor” (SSSG).
3.2.2. Il supporto psico-emotivo
I bisogni di alunni riconducibili alla sfera psico-emotiva risultano essere significativa- mente numerosi. Si rileva, in primo luogo, la necessità di acquisire consapevolezza di sé, dei propri limiti, delle proprie azioni (“comprensione e gestione dei comportamenti-pro- blema” – FP) e dei contesti di vita (“riuscire a fargli leggere gli aspetti di una situazione per dare risposte adeguate” – SSPG) per far comprendere i giusti comportamenti da adottare e “sviluppare maggiormente il senso del dovere e delle responsabilità scolastiche (SP)”.
A tale proposito, ai fini di costruire e aumentare la propria autostima, si evidenzia in ciascuno dei bambini e dei ragazzi il bisogno di “sentirsi considerato” (SSSG), di “co- struire un’immagine positiva di sé valorizzando in modo significativo le sue potenzialità” (SP), di “incoraggiamento e gratificazione di fronte ai successi e supporto di fronte agli insuccessi” (SSPG), di “recuperare la fiducia in se stessa e capire che ce la poteva fare” (FP).
Altrettanto frequente e significativo è il bisogno di imparare a gestire le proprie emo- zioni – la rabbia, l’aggressività, la frustrazione, l’irrequietezza – attraverso l’acquisizione di strategie di autocontrollo e autoregolazione: “imparare a riconoscere le proprie emo- zioni per poterle vivere in modo più consapevole” (SP), “migliorare la gestione dei conflitti e dei momenti di frustrazione, applicando strategie adeguate a situazioni e persone” (SP), “momenti di stacco ed alleggerimento fuori dalla classe” (SP), “superare l’isolamento e
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trovare la motivazione per venire a scuola” (SSSG), “trovare un contesto accogliente e rassicurante e organizzare emotivamente i vissuti negli ultimi periodi” (SSSG).
Nelle risposte fornite dai referenti è possibile individuare la necessità di aumentare la propria motivazione rispetto allo studio e all’impegno scolastico (“ritrovare motivazione e interesse per gli apprendimenti” – SSPG; “essere sorretto e motivato, soprattutto aiutato dai compagni” – SP; “trovare stimoli e soddisfazione all’ interno del contesto scolastico” – SSPG) e di apprendere come “interiorizzare e rispettare le regole condivise” (SP), con- cordandole con gli adulti di riferimento in ogni ambiente educativo frequentato.
I riferenti sottolineano, infine, il bisogno dei bambini e dei ragazzi con fragilità educati- ve di essere “ascoltati e rassicurati” (SP), di “avere attenzione emotiva” (SSSG), di potersi esprimere e comunicare in modo adeguato (“bisogno di essere aiutato a verbalizzare i suoi vissuti, le sue reazioni, di avere limiti ben definiti e sapere bene” – SP; “bisogno di individuare nuove modalità comunicative, no fisiche, no espressioni verbali infanti- li” – SSPG; “bisogno di esprimere i suoi punti di vista e opinioni, anche quando sono “contro”” – SSSG), nonché di essere guidati da adulti autorevoli, di “figure di riferimento che lo guidino, sostengano e controllino nel suo percorso di crescita” (SP) e di “punti di riferimento coerenti e coesi” (SSSG), di un “affiancamento di un adulto per la gestione della sua emotività e per favorire la relazione con i pari” (SP), di far “riferimento ad adulti affidabili” (SSPG) e, a volte, di “confrontarsi con adulti di riferimento esterni al contesto famigliare” (FP).
3.2.3. Il benessere relazionale
“Stare bene a scuola” (SP) è un bisogno percepito da bambini e ragazzi nelle scuole e negli istituti di ogni ordine e grado. Si ritiene pertanto prioritaria la necessità di vivere in un clima di classe sereno, dove vengano sviluppati e valorizzati il senso di apertura (“es- sere più aperto al dialogo in classe” – SP), di fiducia (“interagire con maggiore fiducia con i compagni” – SP), di “appartenenza al gruppo intero dei pari” (SP) e di “riconoscimento” (SSPG) reciproco.
Altrettanto importante risulta creare “corrette relazioni con gli adulti di riferimento” (FP), ovvero la famiglia (“consolidare principalmente il rapporto affettivo relazionale con i genitori per acquisire maggiore sicurezza e stabilità” – SP) e gli insegnanti, con i quali costruire una relazione basata sul rispetto delle persone e dei ruoli (“creare un rapporto di fiducia con l’insegnante che gli permetta di chiedere aiuto quando ne necessita” – FP).
3.2.4. L’acquisizione di un metodo di studio e di lavoro efficace
Un elevato numero di informazioni elaborate dai referenti in relazione ai bisogni dei bambini e dei ragazzi con fragilità educative può rientrare nella più ampia sfera del me- todo di studio: “sviluppare un metodo di studio personale” (SP), “investire più tempo ed energie per imparare” (SP), “acquisire un metodo di studio per la distribuzione del carico di lavoro” (FP).
Nello specifico si evidenzia innanzitutto il bisogno di una migliore organizzazione dei materiali e del lavoro, sviluppando una maggior autonomia e superando al contempo
la necessità di un controllo costante: “ha bisogno costantemente di un supporto per l’organizzazione e lo svolgimento delle attività che le vengono proposte” (SP), “l’alunno necessita di trovare strategie e strumenti di studio adeguati che permettano al ragazzo di organizzare il proprio pensiero e le informazioni studiate per raggiungere efficacia ed autonomia di lavoro” (SSPG), “organizzare la preparazione scolastica attraverso il diligen- te uso del materiale didattico” (SSSG). Risulta altresì importante facilitare l’aumento dei livelli di attenzione e di concentrazione: “necessita di frequenti sollecitazioni per mante- nere l’attenzione” (SP), “mantenere un grado di concentrazione ed attenzione sempre più prolungato nel tempo” (SSSG).
Essi necessitano di un metodo di lavoro in classe basato sulla flessibilità di tempi e richieste: “necessita di ritmi di lavoro personalizzati” (SP), “ridurre il tempo scuola” (SP), “dare la possibilità di fare pause e uscire dall’aula al bisogno” (SSSG), “predisporre tempi adeguati agli impegni che la maternità comporta” (FP).
Essi hanno bisogno di un adeguamento dei materiali di studio, nonché di metodi, tec- niche e strumenti specifici per supportare il loro personale percorso di apprendimento. Fra le strategie dispensative e compensative citate si annoverano: “semplificazione e riduzione dei contenuti e dei materiali” (SP), “lavoro a coppie e in piccolo gruppo” (SP), “presentazione con diverse modalità” (SP), “attività pratica mirata allo sviluppo di abili- tà operative integrate da conoscenze pluridisciplinari” (SSPG), “bisogno di frequentare attività di gruppo al fine di interiorizzare regole e sport di squadra“ (SSPG), “sostenere la ragazza in questa ultima parte di percorso scolastico creando occasioni di inclusione all’interno di piccoli gruppi di studio o della classe” (SSSG), “dare alla ragazza la possibi- lità di acquisire competenze operative spendibili nell’ambiente di lavoro” (FP).
Analogamente, anche le strategie valutative necessitano di un adeguamento in una prospettiva di personalizzazione: “raggiungimento degli obiettivi minimi delle program- mazioni disciplinari” (SP), “attività di autocorrezione” (SP), “l’alunna necessita in generale di una valutazione che possa essere più attenta ai contenuti che alla forma” (SSPG), “verifiche differenziate e/o semplificate” (SSPG), “modalità di somministrazione verifiche e interrogazioni programmate“ (SSSG), “verifica costante del lavoro e dello studio svolto” (SSSG), “verificare il livello di comprensione personale” (FP).
Gli studenti con fragilità educative richiedono, frequentemente, un sostegno e una guida nell’esecuzione dei compiti in classe e a casa, attraverso momenti di confronto individuale: “avrebbe bisogno di essere inserito in centri educativi dove poterlo seguire nei compiti e nello studio” (SP), “necessita di essere affiancata in tutte le discipline per il raggiungimento degli obiettivi minimi” (SP), “maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione della famiglia nei confronti della scuola” (SP), “l’alunno ha bisogno di una persona che lo affianchi, lo sostenga e lo contenga nei momenti “difficili”, utilizzando strategie alternative” (SP), “va supportato sia nel senso del recupero del significato profondo del suo stare a scuola, sia nell’organizzazione materiale del lavoro scolastico, in modo da chiarire percorsi, scopi ed obiettivi dello studio, anche nel suo risvolto tecnico-esecutivo, aspetto nel quale l’alunno si dimostra particolarmente carente e che ha le sue conseguenze sul piano più genera- le dell’approccio allo studio” (SSPG), “avvalersi effettivamente e costantemente dell’aiuto delle persone da cui è affiancato per lo svolgimento dei compiti a casa” (SSSG).
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Infine, per numerosi alunni con fragilità educative risulta necessario recuperare e mi- gliorare specifiche conoscenze e competenze disciplinari. Al riguardo, si riportano solo alcuni elementi esemplificativi: “rinforzare le competenze meta-fonologiche e arricchi- mento lessicale” (SP), “miglioramento produzione orale e recupero della capacità stru- mentale della scrittura: ortografia, struttura grammaticale della frase e del testo” (SP), “necessita di recupero per consentire l’acquisizione dei prerequisiti idonei alla scuola primaria” (SP), “incrementare il ragionamento astratto” (SP), “recuperare gli apprendi- menti fermi alle abilità di base” (SSPG), “prima scolarizzazione” (SSPG), “recuperare le nozioni necessarie ad affrontare l’esame finale” (SSPG), “recupero ore scolastiche perse” (SSPG).
Quando l’adozione di strategie e strumenti didattici compensativi e dispensativi op- pure di specifiche attenzioni pedagogiche non risulta sufficiente, emerge la necessità di costruire uno specifico percorso fortemente personalizzato: “percorso annuale con la facilitatrice per arricchire il lessico e migliorare la comprensione dei testi e il metodo di studio” (SP), “percorso semplificato rispetto alla classe” (SSPG), “attivazione di un per- corso dedicato per l’acquisizione di obiettivi minimi” (SSPG), “fare un percorso didattico sui prerequisiti della scuola media” (FP).
3.2.5. Il coinvolgimento di tutte le agenzie educative
Si segnala, infine, il bisogno sia di coinvolgere maggiormente le famiglie nei processi di cura e nei percorsi di studio dei soggetti (“bisogno di maggiore attenzione e cura da parte della famiglia” – SSPG; “favorire il coinvolgimento della famiglia nella vita scolastica del figlio” – SSPG), sia di frequentare centri e persone esterni alla famiglia che garanti- scano una continuità nella presa in carico: “figure di supporto continuo” (SSPG), “fre- quenza di un centro pomeridiano” (SSPG), “necessità di frequentare un nuovo ambiente di apprendimento” (SSPG).
In alcuni casi, viene delineata la necessità di una “nuova valutazione delle sue difficol- tà e capacità” (SSPG).