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Analisi comparativa delle Indagini Eurostat ed Istat: Sport, disabilità e nuove

NUOVE TECNOLOGIE PER LA DISABILITÀ IN AMBIENTE EDUCATIVO

1. Analisi comparativa delle Indagini Eurostat ed Istat: Sport, disabilità e nuove

tecnologie in Italia e in Europa

Information Society, Informatic Comunication Tecnology, e-Accessibility, e-Inclusion

sono solo alcune delle parole chiave utilizzate dalla comunità internazionale per designare la complessità del nuovo “Villaggio globale”118 orientato al cambiamento delle modalità di accesso alla conoscenza e alla semplificazione dell’interazione fra tutti gli utenti, nel tentativo di consentire un utilizzo costante degli strumenti informatici e tecnologici ma anche una partecipazione attiva e democratica che superi barriere e pregiudizi.

La nuova società dell’informazione, orientata alla diffusione e alla crescita di prodotti e servizi digitali e interattivi (Personal computer, internet, fotocamere digitali,

telefoni cellulari, lettori Mp3, videogiochi), grazie ai progressi ottenuti nel settore

informatico, delle telecomunicazioni e delle tecnologie multimediali, ha completamente rivoluzionato il nostro modo di vivere, imparare, lavorare e giocare sia in Italia che in Europa119.

L’analisi dei dati elaborati dall'Istituto di Statistica Europeo a gennaio 2008 evidenzia, nella sezione “Population and Social Condition” e “Science and

118 La metafora "Villaggio globale" fu utilizzata per la prima volta dal sociologo canadese Marshall Mc Luhan per descrivere il nuovo sistema dominato da media che hanno radicalmente trasformato le modalità comunicative e l’acquisizione delle informazioni di intere generazioni. La riduzione delle distanze e l’interazione in tempo reale determina nell’uomo l’idea di un mondo piccolo simile ad un villaggio. Si veda anche: McLuhan, M. (1964). Understanding media. New York: McGraw-Hill (trad. ita. Gli strumenti del comunicare, Saggiatore, Milano 1968), McLuhan, M. (1989). The Global Village. Oxford: University Press ( Il villaggio globale, SugarCo, Milano 1989).

119 Cfr., European Commission (2008). Being part of it: European Research for an Inclusive

Technology”, che nei paesi membri dell’Unione Europea su una popolazione di 497

milioni di persone circa il 61% dichiara di accedere regolarmente alla rete120. Le indagini hanno successivamente riguardato anche il diverso modo in cui le persone utilizzano le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nei vari contesti sociali: il 75% dei cittadini dichiara di utilizzare internet a casa, il 45% a lavoro, il 22% a casa di amici, il 15% in contesti educativi e in altri luoghi (hotel, aeroporti).

Nonostante le tecnologie siano disponibili ad un pubblico sempre più ampio in termini di accessibilità e di costi, la pubblicazione ufficiale della Commissione Europea “Eurostat Poketbooks. Key figures on Europe – 2009” evidenzia l’esistenza di un divario tra gli utenti e i non utenti spesso denominato “digital divid”, che sembra giustificare l’inutilizzo delle tecnologie informatiche da circa il 40% dei cittadini europei. L’esclusione digitale può essere attribuita ad una serie di fattori, tra cui:

− la mancanza di infrastrutture (in particolare in zone remote e rurali);

− la mancanza di alfabetizzazione informatica e di competenze necessarie per far parte della società dell'informazione;

− la scarsa conoscenza o interesse rispetto alle opportunità e ai benefici che la società dell’informazione può offrire;

− l’inaccessibilità delle ICT da parte di persone con diversabilità;

− l’inadeguatezza di mezzi e strumenti tecnologici ed informatici in contesti educativi e formativi121.

120 Gli indicatori relativi all’uso di internet riguardano i nuclei familiari con almeno un membro di età compresa tra i 16 e i 74 anni che utilizza internet anche solo per l’invio di una mail. In particolare: il 42% accede alla rete attraverso il sistema a banda larga (Adsl), il 14% con modem e semplice linea telefonica (Isdn), il 5% con cellulare con sistema Wap o Gprs. Cap.8: Science and Technology. Internet access of households, by type of connection, 2007; in: European Commission (2008). Eurostat Poketbooks. Key figures on Europe - 2009. Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, p. 205.

121 Cap.8: Science and Technology. Place of Internet use, EU-27, 2007 (% of individuals who accessed

the Internet during the three months prior to the survey); in: European Commission (2008). op. cit., p. 206.

L’Italia, con i suoi 59,6 milioni di abitanti122, rispetto agli altri paesi europei sembra vivere più lentamente il processo globale di informatizzazione. Dalle statistiche europee emerge, infatti, che circa il 48% dei cittadini italiani accede alla rete123, quasi la metà degli italiani non beneficia delle opportunità offerte dalle ICT disponibili sul mercato; al contrario sembra crescere tra la popolazione disabile italiana un interesse verso le nuove tecnologie informatiche.

Le recenti indagini Multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” dell’Istituto Nazionale di Statistica Italiano relative ai comportamenti legati al tempo libero, alla cultura e all’integrazione dei disabili nei contesti sociali hanno evidenziato, infatti, che il 4,7% della popolazione italiana è costituito da disabili e che nel 2001 in Italia circa il 37,6% dei disabili di età compresa tra i 18 e i 44 anni ha utizzato il pc, nel 2006 il 46,2% della popolazione disabile nella stessa fascia di età ha usato strumenti informatici trasformando radicalmente le proprie modalità di accesso alla cultura e alla vita sociale.

L’uso delle diverse applicazioni informatiche ha sicuramente determinato dei cambiamenti significativi nelle attività cognitive dei nuovi utenti informatici, ad esempio nel modo di scrivere (wordprocessor), di ricercare l’informazione (motori di

ricerca, browser di rete), di disegnare (editori grafici), di calcolare e organizzare dati

(database e spreadsheet), di comporre musica (editori musicali) e di comunicare (posta elettronica e sistemi di messaggistica e/o cooperazione).

Queste attività basate su una continua pratica di interazione con ambienti virtuali di gioco, di espressione e di comunicazione possono presentare però il forte limite di indirizzare giovani e

bambini verso l’inattività fisica, determinando un aumento del numero di persone anche disabili che non praticano attività motorie e sportive e che, pertanto, non

122 Cap.2: Population and Social Condition. Population Indicators. in: European Commission (2008).

op. cit., p. 53.

123 In particolare il 25% attraverso il sistema a banda larga (adsl), il 16% con modem e semplice linea telefonica (Isdn), il 7% con cellulare con sistema WAP o GPRS. Cap.8: Science and Technology. Internet access of households, by type of connection, 2007; in: European Commission (2008). op. cit., p. 205.

beneficiano degli effetti positivi delle attività fisiche sulla salute come più volte evidenziato dai membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Tabella n. 1. Sintesi degli effetti sulla salute associati alle attività fisiche 124

Malattie del cuore Infarto

Sovrappeso e obesità Diabete

Tumore del colon Cancro al seno

Condizioni muscolari e scheletriche Cadute nelle persone anziane Benessere psicologico Depressione Riduce il rischio Riduce il rischio Riduce il rischio Riduce il rischio Riduce il rischio Riduce il rischio Migliora Riduce il rischio Migliora Riduce il rischio

In questi ultimi anni è stato raggiunto un consenso generale circa la quantità e il tipo di attività fisica raccomandati per mantenere e migliorare la salute: “Si raccomanda alle persone di impegnarsi in almeno 30 minuti di attività fisica di intensità regolare che riduce il rischio di malattie cardiovascolari e il diabete. Il potenziamento muscolare e l'equilibrio sono in grado di ridurre le cadute e aumentare lo stato funzionale tra gli anziani.

Un maggior numero di attività possono essere richieste per il controllo del peso e per i bambini e giovani …che dovrebbero raggiungere un totale di almeno 60 minuti di attività fisica di intensità moderata ogni giorno. Almeno due volte a settimana questo dovrebbe includere le attività per migliorare la salute delle ossa, la forza muscolare e la flessibilità”125.

124 La tabella n.1 elenca alcuni esempi dei benefici delle attività motorie e sportive sulla salute per le persone di tutte le età. In: World Health Organization (2006). “Physical Activity and Health in Europe: Evidence for action”. Copenhagen: Publications WHO Regional Office for Europe, p. 6.

Il documento “Physical Activity and Health in Europe: Evidence for Action”, oltre a sottolineare i benefici psicofisici dello sport e delle attività motorie, fornisce una serie di micro e macro indicatori responsabili dell’inattività fisica individuale o di gruppo di carattere:

socioeconomico (povertà, industrializzazione, mobilità)

culturale (promozione e sostegno sociale, mass media, internet)

ambientale (urbanizzazione, limitazioni geografiche, densità dei servizi,

limitazioni strutturali)

individuale (auto-efficacia, auto-motivazione, livello di salute o di idoneità)126. Un’ ulteriore analisi dei dati Istat relativi alla presenza di barriere architettoniche, come la mancanza di ascensori nella propria abitazione, evidenzia che i fattori che impediscono una partecipazione dei disabili alle attività motorie e sportive (circa l’83% della popolazione disabile non svolge attività fisiche regolarmente) è legata a cause ambientali: il 75% della popolazione disabile infatti non è autonoma negli spostamenti.

Queste limitazioni nella mobilità, pur incidendo in maniera significativa sulla partecipazione dei disabili alle attività fisiche, costituiscono un input alla valorizzazione di taluni ambienti di apprendimento come quelli scolastici nei quali conoscere, crescere ed imparare attraverso un’educazione del corpo e una didattica del movimento. La presenza nelle scuole italiane di circa 187.567 alunni con disabilità nell’anno 2006-2007127 richiede un’attenzione ai “bisogni speciali” e la costruzione di nuovi percorsi integrativi attraverso lo sport e le attività motorie a carattere ludico per colmare la tendenza diffusa all’inattività fisica e favorire, sin dalla più tenera età, il benessere psicofisico delle future generazioni. L’integrazione con le tecnologie della comunicazione e dell’informazione e il supporto nelle attività

126

Ivi, pp. 11-14.

127 Queste cifre sono il risultato della comparazione dei dati dell’Istat 2006 relativi all’indagine “Condizione di salute e ricorso ai servizi sanitari”, del Sistema Informativo del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (SIMPI) e della Banca dati MUR-CINECA (Ministero dell'Università e della Ricerca - Consorzio Interuniversitario). Per ulteriori informazioni si consiglia la navigazione sul sito: http://www.disabilitaincifre.it/index.asp.

scolastiche attraverso la scelta e l’uso di specifici ausili può soddisfare l’interesse per i prodotti e i servizi della “digital society” dimostrato dai disabili negli ultimi anni. L’ipotesi di un’applicabilità delle nuove tecnologie allo sport e alle attività motorie e di una loro costante utilizzazione nel settore scolastico richiede sia uno studio dei principali documenti normativi nazionali ed internazionali che hanno consentito e determinano tutt’ora l’utilizzo delle ICT nei contesti scolastici che un’analisi dei principali sussidi didattici per disabili in relazione alla tipologia di deficit insieme alla ricerca di strumenti informatici e tecnologici innovativi funzionali alla realizzazione di percorsi integrativi e riabilitativi che favoriscano un connubio tra tecnologia, didattica e sport.