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Analisi della documentazione pubblica: una ricerca di carattere

2. Metodi e fasi della ricerca

2.1 Analisi della documentazione pubblica: una ricerca di carattere

Dall‟analisi della documentazione pubblica emerge l‟estrema rilevanza

della ricerca a carattere nazionale condotta nel biennio 2002-2004, dal titolo: “La valutazione della didattica universitaria”, finanziata congiuntamente dal MIUR e dagli atenei/facoltà/dipartimenti delle sei sedi universitarie che vi hanno partecipato, di cui l‟Università di Padova è divenuta sede del coordinamento nazionale del programma di ricerca, sotto la responsabilità della Prof.ssa Raffaella Semeraro, promuovendo la collaborazione delle altre cinque sedi coinvolte, ossia: Università di Bologna; Università di Lecce; Università di Roma Tre; Università di Salerno e Università di Torino235.

Tutte le unità di ricerca hanno assunto il principio che i processi valutativi debbano essere fondati sulla negoziazione dei significati ad essi attribuiti

235La ricerca ha riguardato gruppi di docenti e ricercatori operanti presso i Dipartimenti

di Scienze dell‟Educazione di sei sedi universitarie collocate nel nord, centro e sud del Paese. L e tematiche delle Unità di ricerche e le sedi coinvolte sono state le seguenti: La

valutazione multidimensionale della docenza universitaria (Università di Padova,

coordinamento di Raffaella Semeraro); La valutazione del tutorato del relatore nelle tesi di

laurea (Università di Bologna, coordinamento di Maria Lucia Giovannini); Attività di laboratorio e tirocinio per la qualità della didattica universitaria (Università di Lecce,

coordinamento di Angela Perucca); Gli strumenti per la valutazione diacronica della didattica

universitaria (Università di Roma Tre, coordinamento di Benedetto Vertecchi); La valutazione della congruenza tra metodologie didattiche e prove di profitto (Università di

Salerno, coordinamento di Achille Notti); La valutazione delle prassi didattiche, delle difficoltà

in itinere e delle competenze in uscite degli studenti (Università di Torino, coordinamento di

Cristina Coggi).

L‟intero percorso di ricerca del PRIN è descritto e approfondito all‟interno di quattro volumi citati precedentemente e segnalati in bibliografia.

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Luisa Pandolfi, La valutazione della didattica universitaria: orientamenti istituzionali e sviluppi pedagogici. Tesi di dottorato in Pedagogia Sperimentale - Università degli Studi di Sassari.

dai diversi soggetti coinvolti e contemplare, dunque, l‟incontro tra procedure di valutazione a carattere discensionale (top-down) e procedure di valutazione a carattere ascensionale (bottom-up); in tal senso il progetto, articolato nelle diverse prospettive ed ipotesi di ricerca, ha cercato di esplorare l‟applicazione di criteri, procedure e strumenti di valutazione della didattica, che fossero, da un lato adeguati alla complessità del processo di insegnamento, dall‟altro che fossero capaci di considerare le differenze che le specifiche situazioni di contesto imprimono all‟espletamento dell‟attività didattica. Infatti, i differenti attori presenti nei diversi contesti culturali ed operativi hanno un ruolo attivo nelle fasi di valutazione; l‟attenzione a questo ruolo introduce elementi di differenziazione che portano ad inserire fattori di variabilità nei sistemi di valutazione della didattica attualmente utilizzati nelle università italiane e fanno emergere la necessità di tener conto delle differenze nelle facoltà (per quanto riguarda i corsi di studio) e tra le facoltà (per quanto riguarda la compagine degli Atenei).

E‟ stata presa in esame la situazione delle Università italiane, alla luce della recente riforma dell‟ordinamento dei corsi di studio che ha comportato profondi cambiamenti a più livelli ed una conseguente riorganizzazione dell‟attività didattica all‟interno delle facoltà. Dunque, si evidenzia che anche nella valutazione della didattica universitaria si deve tener conto di questa nuova articolazione dei percorsi formativi “ponendo in rapporto i criteri generali con cui valutare gli attuali processi di insegnamento nelle università con gli obiettivi specifici di tali percorsi, oltre a considerare i contesti effettivi in cui l‟attività didattica viene svolta e cioè le singole facoltà”236. I paradigmi alla base delle ipotesi della ricerca sono stati i seguenti:

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Semeraro Raffaella, (a cura di), La valutazione della didattica universitaria in Italia, in

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Luisa Pandolfi, La valutazione della didattica universitaria: orientamenti istituzionali e sviluppi pedagogici. Tesi di dottorato in Pedagogia Sperimentale - Università degli Studi di Sassari.

 Paradigma della contestualità

(“si pone attenzione alle caratteristiche „locali‟ che descrivono gli elementi del sistema, il modo con cui sono collegati tra loro e in cui possono reciprocamente interagire”237), in base a cui si prendono in esame sia gli aspetti generali e trasversali propri dell‟insegnamento universitario in generale, sia le dimensioni specifiche legate ai contesti in cui i docenti operano.

Sulla base di tali assunti la prima ipotesi di ricerca ha voluto rilevare se esistono alcune dimensioni generali proprie dell‟insegnamento universitario in quanto tale e se a queste si accompagnino dimensioni specifiche legate ai contesti in cui i docenti operano.

 Paradigma della complessità

(“i sistemi universitari possono essere considerati sistemi complessi..”238), in base a cui la didattica universitaria viene considerata come un fenomeno complesso e, di conseguenza, è stata indagata la capacità degli attuali strumenti di valutazione utilizzati nelle università italiane di rispecchiare tale complessità. In particolare, l‟obiettivo perseguito è stato quello di ricercare le modalità attraverso cui accompagnare i metodi e gli strumenti di valutazione attualmente in uso (generali, omologati, predefiniti e standardizzati) gestiti dai nuclei di valutazione presenti nei singoli atenei con metodi e tecniche che rispettino le specificità e le differenziazioni, coinvolgendo nell‟indagine docenti e studenti.

237

Semeraro Raffaella, La valutazione della didattica universitaria. Paradigmi scientifici,

rivisitazioni metodologiche, approcci multidimensionali, op.cit., pag. 82. 238 Ivi, pag. 84.

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Luisa Pandolfi, La valutazione della didattica universitaria: orientamenti istituzionali e sviluppi pedagogici. Tesi di dottorato in Pedagogia Sperimentale - Università degli Studi di Sassari.

 Paradigma della processualità

(“..le modificazioni di ciascun livello del sistema globale che intervengono lungo l‟asse del tempo..”239), in base a cui si prende in esame l‟aspetto diacronico della valutazione della didattica universitaria. Per cui la terza ipotesi di lavoro è scaturita dal chiedersi se, considerato che l‟insegnamento si svolge nel tempo, una sua valutazione episodica, che avviene una sola volta durante il corso, ed è per di più affidata ad una popolazione studentesca non rappresentativa, possa risultare insufficiente.

Raffaella Semeraro ha sintetizzato nel modo seguente le ipotesi e gli obiettivi che questa complessa ricerca nazionale ha inteso perseguire. In primo luogo, si sottolinea che l‟insegnamento universitario riflette le differenze dei contesti in cui i docenti operano e, conseguentemente, emerge la necessita che nella valutazione della didattica universitaria vengano considerati aspetti trasversali (propri dell‟insegnamento in quanto tale) e aspetti specifici legati alle differenziazioni derivanti dalla collocazione dell‟insegnamento nei corsi di studio e nelle facoltà.

Dunque, partendo da tali premesse, si evince l‟importanza che gli strumenti di valutazione debbano essere molteplici e considerare aspetti comuni ai corsi universitari e le differenze tra gli stessi.

In generale, gli obiettivi della ricerca nazionale erano quelli di dimostrare la legittimità di modelli complessi e multidimensionali di valutazione dell‟unità didattica minima (il corso universitario e le attività integrative ad esso connesse) e di altri aspetti propri della docenza universitaria (il tutorato per i laureandi, le modalità di conduzione degli esami, il sostegno agli studenti in difficoltà).

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Luisa Pandolfi, La valutazione della didattica universitaria: orientamenti istituzionali e sviluppi pedagogici. Tesi di dottorato in Pedagogia Sperimentale - Università degli Studi di Sassari.

Un‟altra finalità consisteva nell‟evidenziare che nella valutazione debbano essere considerati aspetti indipendenti dal contesto insieme a quelli dipendenti dal contesto (tratti di differenziazione emergenti dalle facoltà) Una valutazione adeguata deve, inoltre, considerare l‟aspetto della processualità che caratterizza l‟insegnamento universitario, che si svolge nel tempo; in tale direzione l‟obiettivo era quello di comprovare l‟adeguatezza di strumenti che permettessero di rispettare l‟aspetto diacronico nelle procedure valutative.

Infine, si rileva, come emerge dalla documentazione, che tutte le Unità di Ricerca hanno considerato importante l‟adozione di un modello partecipativo da applicare alla valutazione , intesa come modalità attraverso cui attuare l‟integrazione tra approcci top-down (tendenti all‟uniformità) e approcci bottom-up (tendenti alla differenziazione)- A tal fine, nella ricerca sono stati coinvolti i docenti e gli studenti, considerandoli attori primari della esperienza didattica e interlocutori privilegiati nel dibattito riguardante la scelta dei criteri e procedure valutative sempre più adeguate ad indagare la qualità dell‟offerta formativa delle università.

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Luisa Pandolfi, La valutazione della didattica universitaria: orientamenti istituzionali e sviluppi pedagogici. Tesi di dottorato in Pedagogia Sperimentale - Università degli Studi di Sassari.

2.2 L’unità di Ricerca di Padova: descrizione della ricerca e dei risultati