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Attuali prospettive di ricerca: l‟autovalutazione della didattica

3. Esplorazione del contesto reale

3.1 Attuali prospettive di ricerca: l‟autovalutazione della didattica

L‟incontro ed il confronto diretto con la Prof.ssa Semeraro mi ha

permesso di conoscere ed approfondire le attuali prospettive di ricerca che il Dipartimento di Scienze dell‟Educazione dell‟Università di Padova ha

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intrapreso, proseguendo il percorso tracciato sul tema della valutazione della didattica universitaria.

L‟iniziativa, coordinata dalla Prof.ssa Semeraro, è stata avviata nel 2006 presso l‟Università degli Studi di Padova, finalizzata alla promozione di processi di autovalutazione della didattica da parte dei docenti, sulla base degli attuali orientamenti della ricerca scientifica nel settore che riguardano non solo la valutazione esterna dell‟operato dei docenti (approcci top-down), ma anche l‟autovalutazione orientata allo sviluppo di pratiche di riflessione sull‟attività di insegnamento (approcci bottom-up). Grazie alle informazioni e ai documenti che mi sono stati gentilmente forniti dalla Prof.ssa Semeraro, di seguito vengono illustrate le tappe principali:

1. Prima fase (anni 2006-2008)

Il programma di lavoro è iniziato nel 2006 all‟interno di un piano triennale di sviluppo su modelli e strumenti di valutazione in vista di interventi di miglioramento della didattica e dell‟offerta formativa dell‟Ateneo (“Progetto triennale sulla valutazione della

didattica universitaria e l’accreditamento dei corsi di studio”),

approvato dal Senato Accademico, dopo una fase di proposta e di coinvolgimento dei Presidi di Facoltà e dei Presidenti dei corsi di studio, il 30 ottobre 2006.

Sono stati, così, attivati tre progetti, coordinati da tre Commissioni, con i rappresentanti delle tredici Facoltà:

1) Il Progetto “Valutazione della didattica via web”, coordinato dal Prof. L. Galliani, finalizzato a sostituire gli strumenti cartacei e soprattutto a distinguere il giudizio degli studenti sulle lezioni da quello sull‟andamento dell‟intero corso di laurea,

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attraverso la sperimentazione di nuovi questionari in oltre 100 corsi di studio;

2) Il Progetto “Autovalutazione della didattica da parte dei docenti”, coordinato dalla Prof.ssa R. Semeraro, finalizzato a sviluppare pratiche riflessive nei docenti e posizioni critiche rispetto agli insegnamenti messi in atto, ha condotto alla produzione e sperimentazione, unica in Italia, di un questionario di autovalutazione, sperimentato dagli stessi 100 corsi di studio presi in considerazione nella prima Commissione;

3) Il Progetto “Agorà – Follow up dei laureati 2007-2008”, coordinato dal Prof. L. Fabbris, finalizzato a valutare l‟efficacia dell‟attività formativa universitaria rispetto all‟occupazione e alla realizzazione professionale, a rilevare le competenze utilizzate dai laureati nello svolgimento dell‟attività lavorativa e a costituire ed alimentare un insieme di indicatori di valutazione complessiva di un corso di studi.

Prendendo le mosse dai modelli di valutazione della didattica universitaria proposti nella letteratura attuale, in cui si evidenzia l‟importanza del coinvolgimento attivo dei docenti in questo processo, si perviene alla necessità di adottare un modello di valutazione partecipativo, collaborativo, democratico, in cui i docenti non sono solo valutati dall‟esterno, ma diventano soggetti attivi in questo processo insieme agli studenti.

Negli Atenei i processi di autovalutazione possono riguardare le facoltà, i docenti, gli studenti. Si può procedere per un aumento dei dati di tipo quantitativo, usando strumenti che consentano

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procedure di tipo computazionale, oppure concepirle secondo una concezione della valutazione di tipo partecipativo e democratico. Anche l‟autovalutazione dei docenti può riguardare la loro esperienza didattica con gli studenti, oppure essere connessa all‟autovalutazione delle facoltà. Nel primo caso si tratta di procedure auto valutative da utilizzare sul piano personale e da collegare all‟esperienza didattica del corso di ciascun docente. Nel secondo caso , invece, l‟autovalutazione è considerata parte integrante del processo di miglioramento della responsabilità dell‟istituzione universitaria ed è finalizzata al cambiamento qualitativo delle facoltà.

Sulla base di questi presupposti, la Commissione “Autovalutazione della didattica da parte dei docenti” ha svolto i suoi lavori nel 2007, prendendo in esame e selezionando (tra i molti modelli proposti) alcuni modelli di autovalutazione della didattica da parte dei docenti, utilizzati nelle seguenti università: Harvard University, Berkeley University; Flinders University di Adelaide; State University della West Georgia; State University di New York; University of Southern Indiana; Monash University (Australia); Università di Padova; Università di Torino; Pace University, New York.

Le procedure auto valutative indicate in questi modelli hanno un carattere multidimensionale e ciascuna delle dimensioni viene articolata in una scala di indicatori (più o meno estesa), oppure in un insieme di attributi specifici caratterizzanti l‟insegnamento. Molti autori forniscono delle indicazioni per quanto riguarda le modalità di costruzione dello strumento.

Dall‟analisi dei modelli di autovalutazione discussi, la Commissione ha individuato le attività didattiche più rilevanti per

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l‟autovalutazione della didattica, da sottoporre all‟attenzione dei docenti dell‟Ateneo di Padova, in linea con l‟obiettivo di una democratizzazione dei processi valutativi che presupponeva una iniziale esplorazione del loro punto di vista per poi procedere alla successiva sistematizzazione di uno strumento definitivo di autovalutazione.

In tal senso, la Prof.ssa Semeraro sottolinea come questa procedura sia particolarmente importante e rara, in quanto prima della somministrazione di uno strumento si è voluto sondare il parere dei docenti dell‟Ateneo, che di fatto sono gli attori diretti della scena didattica, tramite una ricerca di tipo esplorativo.

In questa prospettiva è stato redatto un questionario in cui i docenti interpellati dovevano indicare la rilevanza o meno di alcuni aspetti dell‟attività di insegnamento da sottoporre a processi auto valutativi. Lo strumento (anche sulla base del modello di valutazione emerso dalla ricerca PRIN di cui si è parlato) è stato redatto lasciando la possibilità ai rispondenti di proporre ulteriori aspetti da prendere in considerazione che la Commissione lavoro non avesse considerato, valorizzando così la partecipazione dei docenti dell‟Ateneo, in vista dello sviluppo di processi di autovalutazione rispettosi della complessità dell‟azione didattica. Questo questionario utilizzato per la fase esplorativa della ricerca è stato inviato via web ai docenti dell‟Ateneo di Padova, di corsi triennali e magistrali delle tredici Facoltà. Il numero dei corsi di studio coinvolti è stato di 84 (48 triennali, 34 magistrali e 2 a ciclo unico). Sono stati coinvolti anche 22 corsi interfacoltà (10 triennali e 12 magistrali). Il numero dei docenti rispondenti è stato di 1003 su 2071 per le Facoltà, a cui vanno aggiunti 155 docenti rispondenti

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per i corsi Interfacoltà. Dunque, il numero totale dei rispondenti è stato di 1158242.

Lo strumento proposto dalla Commissione è composto da due parti (vedi allegato n. 1). La prima parte si riferisce alla richiesta di informazioni generali riguardanti i docenti, mentre la seconda è composta da 55 item trattati con scala Likert, articolati in quattro

sezioni che comprendono aspetti da contemplare

nell‟autovalutazione, sui quali si chiede ai docenti di esprimere le loro scelte in merito a:

1) programmazione e organizzazione della didattica del corso, 2) operato del docente in aula;

3) criteri di giudizio dei risultati degli studenti adottati dal docente;

4) il contributo del proprio corso di insegnamento in merito alle competenze in uscita degli studenti (alla fine dei corsi di studio triennali e magistrali), indicate nei Descrittori di Dublino.

Dal mese di ottobre 2007 al mese di gennaio 2008 il Servizio Studi Statistici dell‟Ateneo ha proceduto alla trasposizione dello strumento su programma informatico e alla raccolta via web delle risposte dei docenti dei corsi di studio triennali e magistrali di tutte le facoltà dell‟Ateneo.

242Tutti i dati e le informazioni mi sono stati forniti dalla Prof.ssa Semeraro, la quale ha

presentato le diverse tappe di realizzazione della prima fase dei lavori della Commissione nei diversi Convegni organizzati dall‟Università di Padova: la relazione “L‟autovalutazione della didattica da parte dei docenti” è stata presentata nel Convegno “Valutazione della didattica e accreditamento dei corsi”, Padova, 30 Maggio, 2006; la relazione “Autovalutazione della didattica da parte dei docenti” è stata presentata all‟incontro organizzato dall‟Ateneo riservato ai Presidi di Facoltà e ai Presidenti dei Consigli di Corso di Laurea, Padova, 20 giugno 2008.

La relazione “L‟autovalutazione della didattica da parte dei docenti. I risultati della ricerca

esplorativa condotta negli anni 2007/2008” mi è stata, molto gentilmente, messa a

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Dal mese di febbraio 2008 al mese di maggio 2008 è stato predisposto da parte del Servizio Studi Statistici il programma di raccolta delle risposte dei docenti che ha reso possibile l‟analisi dei dati.

Nell’anno 2009 La Prof.ssa R. Semeraro ha illustrato i dati della

ricerca esplorativa indicata, nell‟ambito del Convegno “La valutazione della didattica universitaria” (Padova, 28 aprile 2009). Dall‟analisi fattoriale dei dati sono emerse alcune conclusioni:

o lo strumento proposto è risultato avere una sua validità interna;

o i docenti hanno condiviso i contenuti delle variabili proposte; o le aggregazioni tra le variabili ha modificato la precedente distribuzione degli item nelle quattro aree previste dallo strumento di indagine proposto;

o le variabili proposte assumono una diversa logica aggregativa, seppur non perdano il loro valore concettuale; o i risultati della ricerca esplorativa possono essere utilizzati

nella promozione di pratiche di autovalutazione nei docenti; o i risultati della ricerca esplorativa avvalorano l‟idea della

possibilità di un uso trasversale dei costrutti fattoriali indagati che risultano in generale accettabili da parte del corpo accademico.

2. Seconda fase (anno 2010)

Nel 2010 è stata riconfermata una Commissione “Autovalutazione dei docenti”, sempre coordinata dalla Prof.ssa Semeraro. L‟obiettivo è stato quello di proseguire l‟attività di detta Commissione, in base ai dati provenienti dall‟indagine esplorativa effettuata nella fase

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precedente. Infatti, considerando le posizioni espresse dai docenti dell‟Ateneo partecipanti a questa indagine, la Commissione ha discusso l‟articolazione delle sezioni da considerare all‟interno della proposta di un strumento per l‟autovalutazione. In base alla indicazione di rilevanza sugli aspetti dell‟attività didattica da prendere in considerazione nei processi auto valutativi (espressa dai partecipanti all‟indagine esplorativa), si è proceduto alla costruzione di un modello di autovalutazione del docente articolato nelle seguenti parti:

1) Parte generale: informazioni generali sull‟insegnamento; 2) Parte specifica: suddivisa in quattro aree: A. organizzazione

del corso; B. metodi e strumenti didattici; C. capacità da promuovere negli studenti; D. criteri di valutazione dell‟operato dello studente usati dal docente.

Per quanto riguarda la parte specifica, ciascuna delle quattro aree è stata articolata in una serie di indicatori per l‟autovalutazione, in modo da ottenere informazioni dettagliate ed analitiche per ciascuna di esse.

Lo strumento è stato poi immaginato per gli studenti, infatti l‟idea era quella di poter confrontare le posizioni dei docenti e degli studenti sulle stesse aree e sulle stesse scale di indicatori caratterizzanti ciascuna area.

Si precisa che i due strumenti di autovalutazione sono allegati alla tesi, ma vengono presentati solo in modo generale e non analitico, in quanto si caratterizzano come materiali riservati poiché sono ancora in via di sperimentazione presso l‟Ateneo di Padova.

Per quanto concerne l‟applicazione dello strumento di autovalutazione potrebbero essere utilizzate sia procedure di tipo

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qualitativo, che quantitativo. La Prof.ssa Semeraro suggerisce

l‟importanza di procedere con tappe progressive di

sperimentazione dello strumento, privilegiando una scelta di tipo qualitativo, anche attraverso l‟utilizzo del narrative portfolio che consente al docente di esprimersi liberamente in base alle proprie scelte didattiche tramite libere narrazioni.