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Analisi delle Aree Verdi e delle Aree Urbanizzate

Nell’area studio si individuano differenti tipologie di spazi verdi ed aree urbanizzate. Per quanto riguarda le aree verdi si nota la presenza di vaste aree di verde agricolo che circoscrive le aree residenziali e aree di verde privato strettamente connesso alle aree residenziali. Le aree di verde pubblico si riscontrano all’interno delle aree residenziali nell’area posta a sud di Fusina e sono costituite da parchi pubblici e da aree destinate alla cittadinanza. Ulteriore area verde di notevole rilevanza è costituita dalle terre emerse della laguna e che unito al sistema dei canali e insieme all’area delle acque lagunari costituiscono gli elementi caratterizzanti dell’habitat e del paesaggio lagunare. Tra la laguna e la località di malcontenta si colloca un’area militare che risulta esser un elemento di divisione e separazione in quanto non accessibile e separa le aree agricole le quali risultano collegate solamente dalla viabilità collocata nei pressi di Malcontenta in quanto anche l’area ai margini della laguna risulta non accessibile. Come già visto nelle analisi delle centralità e del costruito il vallone Moranzani non costituisce solo un elemento di divisione tra i conglomerati edilizi ma costituisce una netta separazione anche tra le aree verdi. Il vallone Moranzani rappresenta un’area verde non accessibile ma che genera una barriera verde tra l’area residenziale e l’area industriale e mitiga l’impatto visivo con il sito industriale. Proseguendo a nord dell’area, oltre il vallone Moranzani, si incontrano limitate aree verdi le quali sono perlopiù aree verdi di carattere industriale incolto, in stato di abbandono o che necessita di bonifica a seguito delle contaminazioni subite per

via della vicinanza con i siti industriali. Le principali aree che si individuano sono costituite da aree aperte a disposizione e a servizio delle industrie. Queste aree sono costituite da aree destinate a parcheggio e sosta di mezzi, piazzali per la logistica interna delle aziende ed aree in cui sorgono discariche o depositi industriali. Come già visto i canali industriali sono un elemento rilevante per le attività di Porto Marghera e per tale motivo si evidenzia anche la presenza delle aree portuale di attracco delle imbarcazioni oltre alle aree destinate ai bacini di evoluzione che garantiscono le manovre delle imbarcazioni all’interno dei canali portuali.

Conclusioni

Analizzando gli obbiettivi, le linee guida prefissate, le potenzialità e criticità dell’area di Porto Marghera e dell’area di Fusina si è deciso di effettuare l’intervento nei pressi dell’attuale Terminal Fusina: vi si collocano aree non urbanizzate, aree in stato di abbandono e superfici che necessitano di riqualificazione. La superficie occupata da Fusina rappresenta una delle porte di accesso via terra per la città di Venezia e ciò rappresenta un elemento a favore e a supporto della scelta in quanto risulta di facile accesso sia via acqua che via terra. Nel sito sono presenti le infrastrutture viarie e ferroviarie le quali però necessitano di piccoli interventi finalizzati al loro potenziamento o adattamento a seguito dell’inserimento delle nuove funzioni portuali e turistiche. Nell’area d’intervento inoltre si riscontra la presenza di infrastrutture di notevole importanza come la centrale termoelettrica Enel ‘’A. Palladio’’, il Nuovo Terminal Traghetti e

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il Terminal vaporetti di Fusina. Queste infrastrutture ricoprono un ruolo importante per la città di Venezia e per il territorio circostante, sia dal punto strategico che logistico. L’intervento dovrà tener conto di queste preesistenze e dovrà non solo considerare la loro collocazione ma dovrà cercare di inglobare e relazionare le nuove funzioni alle infrastrutture già esistenti. L’inserimento e la creazione di un terminal marittimo consentirebbe l’attracco di traghetti, navi da crociera, chiatte e navi portacontainer senza influire sul traffico commerciale diretto a Porto Marghera in quanto il traffico turistico e commerciale non avrebbe diretto accesso ai canali industriali di Porto Marghera poiché l’area di progetto si colloca appena prima dell’accedere alla vera e propria area industriale. Un obiettivo è di limitarsi alla sola condivisione del canale dei Petroli per il tragitto che collega Fusina alla Bocca di Porto di Malamocco dato che la larghezza e profondità del canale consente la navigazione a doppio senso di marcia se adottate le dovute precauzioni inerenti la sicurezza sulla navigazione. La fruizione del Canale dei Petroli da parte delle grandi navi garantisce anche di bloccare l’accesso al bacino di San Marco alle grandi navi con stazza superiore alle 40.000 tonnellate, come richiesto dal decreto Clini-Passera sulle grandi navi. Al di là delle possibilità economiche e turistiche derivanti dall’uso dell’area di Fusina, l’intervento avrebbe anche ricadute positive sull’ambiente in quanto la riqualificazione porterebbe al recupero di ampi spazi verdi da destinare alla cittadinanza. A tale scopo si terranno conto anche dei progetti proposti all’interno del Sistema Venezia, come il progetto del grande parco urbano da collocare all’interno del Vallone Moranzani ed il recupero della cassa di colmata previsto dal Progetto

Integrato Fusina. Questi interventi permettono di effettuare ricuciture tra tessuti urbani attualmente disgregati e degradati creando una continuità tra le aree verdi presenti ridando equilibrio e creando una barriera verde che avrà lo scopo di fungere da area cuscinetto tra l’insediamento urbano e l’insediamento industriale impedendo così future espansioni dell’area industriale in modo da tutelare e salvaguardare le superfici verdi e le aree caratteristiche della Laguna Veneta.

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Bibliografia dedicata

Università IUAV di Venezia, At Work.Rigenerazione urbana, riattivazione economica e innovazione

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Capitolo 5