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Il Terminal Passeggeri Venezia collocato all’interno della Marina di Venezia è gestito e coordinato dalla Venezia Terminal Passeggeri S.p.A. fondata nel 1997. La VTP ha come finalità la gestione ed il controllo odi tutte le operazioni di imbarco e sbarco dalle navi da crociera, aliscafi, traghetti, natanti e imbarcazioni da diporto che siano predisposte ed adibite al trasporto passeggeri all’interno del porto di Venezia. Inoltre la VTP è responsabile di tutte le attività connesse al settore, per cui è responsabile di tutti i servizi di ricezione, accoglienza e trasferimento dei passeggeri. Inoltre gestisce le forniture ed i

collegamenti con le strutture logistiche o turistiche, gestisce gli ormeggi e gli è affidata ogni attività relativa alla realizzazione, ristrutturazione o sistemazione delle infrastrutture portuali e dei servizi annessi (VTP, Aprile 2016). Il porto turistico si sviluppa su un’area di 29000mq di superficie complessiva e conta sulla presenza di 10 differenti Terminal predisposti all’accoglienza contemporanea di dieci navi. Vi sono collocate banchine predisposte di bitte ed infrastrutture adibite all’ormeggio, per un totale di 3,5 km di lunghezza di banchina portuale. Inoltre il terminal occupa 1700 addetti allo scalo

passeggeri e ai servizi annessi (www.port.venice.it). Dalla data della fondazione della VTP, il terminal passeggeri ha visto transitare più di 20 milioni di turisti provenienti da oltre 200 paesi. I flussi turistici analizzati a partire dal 1997 mettono in luce come vi sia stato un continuo aumento dei flussi turistici. Nel 2002 a seguito dell’11 settembre si registrò un calo dei flussi ed un ulteriore calo si è registrato in seguito al trasferimento

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degli arrivi dei traghetti dalla marina al nuovo terminal a Fusina (www.VTP.it) . Oggigiorno i flussi rimangono pressoché costanti con piccole variazioni. Nel 2016 sono transitati per il termina quasi 1.625.637 crocieristi, di cui:

 198.488 turisti che sono transitati in seguito ad una sosta crocieristica

 709.652 crocieristi che hanno scelto Venezia come luogo di inizio della crociera

 717.497 crocieristi che hanno concluso la crociera a Venezia

Confrontando con i dati del 2017 si nota un leggero calo in quanto sono transitati 1.446.635 crocieristi di cui:

 201.153 turisti che sono transitati in seguito ad una sosta crocieristica

 621.211 crocieristi che hanno scelto Venezia come luogo di inizio della crociera

 624.271 crocieristi che hanno concluso la crociera a Venezia

Possiamo notare che a calare è il numero dei turisti che hanno scelto di partire o concludere la crociera al Terminal di Venezia, mentre risulta aumentare il numero di persone che vi transitano in seguito ad una meta del percorso crocieristico. Analizzando i dati inerenti il transito dei traghetti, sempre considerando i dati in entrata ed in uscita dalla città e confrontano l’annata 2016 con l’annata 2017, si nota come vi sia un leggero aumento dei fruitori dei traghetti, sia da parte dei turisti che dei residenti.

Sopra:

Fig 3.9 Sistemazione del Molo di levante della marina di Venezia, 17 novembre 1978,

https://www.port.venice.it/it/lo-sviluppo-dell-intermodalit.html

Affianco:

Fig 3.10 Progetto definitivo dei lavori di adeguamento del terminal turistico, 3 ottobre 1980

https://www.port.venice.it/it/lo-sviluppo-dell-intermodalit.html

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Interventi Infrastrutturali

Come già visto nei paragrafi precedenti, il porto di Venezia si suddivide in due aree: il porto Turistico e il porto Commerciale. Queste due aree presentano infrastrutture di carattere strategico, commerciale e logistico che devono esser monitorate e ove necessario prevedere e provvedere al

risanamento delle infrastrutture tramite interventi

programmati e mirati. Per quanto riguarda il porto turistico si è già visto che la Venezia Terminal Passeggeri S.p.A. è la società che non solo si occupa della gestione ma anche della manutenzione del porto e del suo corretto mantenimento in stato di servizio. Il terminal non richiede particolari interventi infrastrutturali, in effetti i maggiori e i più importanti interventi programmati si individuano nell’area di Porto Marghera. Più precisamente gli interventi di maggior rilievo si collocano all’interno dell’area della prima zona industriale. L’ente competente del monitoraggio dell’area di Porto Marghera è l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale la quale monitora e si impegna a mantenere in funzione, rilanciare e promuovere le infrastrutture di Porto Marghera. Gli interventi che sono stati già effettuati, assieme a quelli in programma, non sono solo finalizzati al mantenimento in funzione del porto ma vengono realizzati per integrare l’offerta dei servizi portuali offerti oltre che creare nuovi posti di lavoro e migliorare la qualità ambientale (www.port.venice.it). I principali interventi sono:

 Sistemazione delle banchine e marginamento di specifiche aree

 Sicurezza idrica e interventi sui canali

 Sistemazione viabilità ed accessi

Dal 2005 al 2015 sono stati stanziati ed investiti 525 milioni di euro nell’area portuale di Venezia poiché è un sito di notevole importanza nazionale visto che Porto Marghera attualmente risulta esser una delle aree portuali e industriali più grandi e meglio attrezzate d’Europa. Per quanto riguarda i finanziamenti si riscontrano esser stati finanziati 232 milioni di euro per la sistemazione dei canali portuali e 293 milioni di euro per il potenziamento della ferrovia e delle infrastrutture viarie (ibidem). Dalla tavola 03.b si può ben vedere come vi sia una programmazione futura puntuale degli interventi. Per il potenziamento del porto sono stati previsti diversi finanziamenti tra cui spicca un finanziamento di 8.000.000 di euro per l’adeguamento e ripristino della Banchina Emilia e 1.000.00 di euro per la riqualificazione della centrale termica di Marghera. Inoltre altri interventi programmati riguardano:

 Riqualificazioni delle banchine poste lungo il canale Industria Ovest, canale che separa la Macroisola

Portuale dalla Macroisola Vecchio Petrolchimico e dalla Macroisola della Chimica

 Riqualificazione delle sponde della Macroisola Prima Zona Industriale, nello specifico le aree che sono poste frontalmente l’area doganale lungo la cassa di colmata del Molo Sud della Dogana

 Riqualificazione delle banchine collocate nel Canale Industriale Sud

Quest’ultimi interventi si focalizzano perlopiù a creare o recuperare i confinamenti delle arginature, a seguito di cedimenti, degrado o corrosione dei manufatti preesistenti.

Solo per alcuni limitati casi è stata prevista una nuova struttura per il marginamento in quanto non presente o mai realizzato. Per quanto riguarda la sicurezza idrica gli interventi sono finalizzati a mantenere in funzione e sistemare specifici punti dei canali che prevedono problematiche di interro dei canali o quote minime dell’alveo dei canali non rispettato. Per via di queste problematiche alcuni canali presentano delle problematiche per la corretta navigazione e non sono in grado di garantire l’idonea profondità per la navigazione e il transito delle imbarcazioni. Per tale motivo sono stati previsti interventi di dragaggio e sistemazione dei fondali.

Fig 3.8 messa in sicurezza dei siti inquinati e rifacimento delle arginature lungo il Canale dell’Industria Sud, foto prima e dopo

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Progetti Grandi Navi

In seguito al naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio 2012 al largo delle coste dell’Isola del Giglio e che causò la morte di trentadue persone (ANSA,2012), venne emanato il decreto Clini-Passera. Questo decreto sancisce delle misure generali per vietare o limitare il transito di imbarcazioni con stazza superiore alle 500 tonnellate, di tipo mercantile e turistico, all’interno di specifiche aree sensibili individuate all’interno del mare territoriale (D. Interm. 2 marzo 12). All’interno del decreto viene inserita anche la Laguna di Venezia, considerata area sensibile da tutelare. In particolar modo vieta il transito delle grandi navi all’interno del Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca con stazza lorda superiore alle 40.000 tonnellate e da deroga al Porto di Venezia e all’Autorità di Venezia il compito di sancire le distanze di navigazione tra un’imbarcazione e l’altra qualora si riscontri la presenza di due o più navi che navighino nello medesimo senso. Nel decreto inoltre viene ribadito che le disposizioni per la città di Venezia, inserite all’interno del decreto, saranno attuate dal momento in cui si sia individuata e vi sia la disponibilità di una via alternativa di accesso rispetto a quelle vietate dal decreto (Ibidem). Al decreto Clini-Passera seguì l’emanazione del

rapporto 40COM.7B.52 da parte dell’UNESCO al cui interno ribadisce l’esigenza di trovar una soluzione al transito delle grandi navi per tutelare Venezia e la laguna veneta. Dall’emanazione dei due provvedimenti son stati sviluppati differenti progetti finalizzati alla ricerca di una soluzione al transito delle grandi navi. I principali progetti sono:

 Avamporto Galleggiante alla Bocca di Porto del Lido

 Venis Cruis 2.0

 Progetti per la valutazione di percorsi alternativi per l’accesso all’attuale marina attraverso la Bocca di Porto di Malamocco. SI ritrovano il progetto Tresse Nuove e il