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Come detto nel paragrafo precedente, la rete infrastrutturale viene sottoposta a molteplici interventi finalizzati al rafforzamento, potenziamento o adeguamento delle reti viarie, ferroviaria e delle vie navigabili. Per quanto riguarda la località Fusina, il potenziamento della rete infrastrutturale si concentra principalmente in Via dell’Elettronica dove attualmente la rete ferroviaria segue linearmente la rete viaria. In questo tratto viario inoltre si prevede l’inserimento della rete di metropolitana di superficie che poi, giunti alla rotatoria collocata ad intersezione tra Via dei Cantieri, Via Autostrade del Mare e via dell’Elettronica, prosegue fino al terminal vaporetti di Fusina. Per quanto riguarda via Moranzani, che collega Malcontenta a Fusina, si prevede un adeguamento della sola rete viaria. Come ultima rete viaria su terra viene inserita una nuova rete ciclopedonale che consente di collegare Malcontenta a Fusina e al resto del territorio Comunale. In particolar modo si prevede la realizzazione di una rete ciclopedonale all’interno del nuovo parco da realizzare all’interno del Vallone Moranzani, che poi prosegua verso il terminal Fusina. inoltre nei pressi della Conca di Navigazione Moranzani, posta nel Naviglio del Brenta, viene realizzata una diramazione della rete ciclopedonale che ha lo scopo di creare un accesso ciclopedonale alla vasca di espansione A oltre che

alla Laguna Veneta. Per quanto riguarda le vie navigabili si mantengono le linee guida prima definite, per cui si prevedono interventi di adeguamento dei fondali e delle rive in modo da garantire una sicura navigazione su doppio senso di marcia. L’obiettivo è di garantire una coesistenza tra la navigazione industriale diretta a Porto Marghera e la Navigazione di tipo Turistico-Commerciale-Logistico diretta al nuovo Terminal Marittimo senza però rallentare o influire negativamente sulla navigazione di carattere industriale. Per tale motivo la nuova rete di navigazione terminerà nei pressi del nuovo terminal logistico senza entrare in alcun modo in diretto contatto con i canali industriali posti all’interno di Porto Marghera che rimarranno prettamente ad uso industriale.

Sistema degli insediamenti e dei Servizi

In questo sistema si possono individuare differenti zonizzazioni e nuove destinazione d’uso delle aree, in alcune casi discostanti dall’attuale PAT del comune di Venezia e VPRG di Porto Marghera. Vengono mantenute inalterate le aree destinate alla centrale termoelettrica e agli impianti finalizzati alla distribuzione dell’energia, l’area urbanizzata consolidata, i depositi nautici e le aree industriali consolidate. Inoltre, seguendo le indicazioni del PAT, la penisola della chimica viene individuata come area industriale soggetta a riconversione. Analizzando ulteriormente l’area industriale collocata nei pressi di Fusina si individua l’area dell’ex Sirma, area attualmente in stato di abbandono. L’area individuata rappresenta un sito

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industriale soggetto a recupero in cui poter andar a ricollocare o da assegnare a nuove aziende nell’ottica di rilancio del Porto Marghera. Analizzando il tessuto urbano collocato fra le aziende attive e consolidate, si individuano delle aree industriali private non fruite e per tale motivo disponibili a possibili trasformazioni di carattere industriale. Come detto precedentemente, per la realizzazione del parco urbano collocato nel Vallone Moranzani, si prevede l’interramento degli elettrodotti e la ricollocazione dell’aziende San Marco Petroli. Come riportato nell’accordo Moranzani, si prevede il ricollocamento dell’azienda nei pressi dell’area denominata ‘’Area 23’’, attualmente a uso discarica e depositato di carattere industriale, che previa bonifica permetterà il trasferimento ed il ricollocamento dell’azienda. Sono state individuate la presenza di differenti discariche che in parte saranno soggette a bonifica per consentire il recupero di aree industriali, mentre la principale discarica, collocata nei pressi dell’isola delle Tresse, manterrà la sua funzione di discarica dei fanghi di dragaggio dei canali. Per quanto riguarda i progetti contenuti nel piano Sistema Venezia, oltre all’accordo Moranzani, si tiene conto del Progetto Integrato Fusina e per tale motivo si individuano l’area della Cassa di Colmata A e l’area nord della penisola di Fusina come aree destinate a tale progetto, come già definito all’interno del piano (Progetto integrato Fusina, Sistema Venezia). Nell’area d’intervento si prevede la collocazione di nuovi servizi e nuove destinazione andando in deroga alle attuali disposizioni previste nel PAT e nel VPRG. In particola modo si prevede l’inserimento di un porto fluviale destinato alla logistica e funzionamento dell’idrovia Padova-Venezia che si colloca tra l’attuale terminal Traghetti e l’area da destinare al

nuovo depuratore pianificato nel Progetto Integrato Fusina. in particolar modo l’intervento prevede l’esproprio di tre ditte, che possono trovar ricollocazione nei pressi delle aree industriali private trasformabili individuate precedentemente. Inoltre nell’area individuata è presente la discarica ex Solvay, in cui son collocati rifiuti non pericolosi e si prevedono opere di bonifica e riqualificazione ambientale. L’area attualmente destinata al Terminal Traghetti viene mantenuta tale previa riorganizzazione degli spazi e completamento della darsena che tutt’ora risulta mancante. Per quanto Riguarda l’area Sud del

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Terminal Traghetti viene inserita la nuova funzione portuale destinata ad accogliere il Nuovo Terminal Crociere con la relativa darsena per accogliere e ormeggiare le grandi navi. Viene anche individuata un’ampia area destinata ad contenere nuovi spazi di sosta a servizio delle nuove infrastrutture.

Sistema Ambientale

Il sistema ambientale presenta una differenziazione tipologica delle aree verde. Le aree di verde agricolo, militare e privato non saranno alterati a differenza degli spazi verdi pubblici e dei parchi i quali saranno ogetto di trasformazione. Oltre al vallone Moranzani si recupererà a parco tutta l’area antistante le sponde del Naviglio del Brenta non occupate da abitazioni private. Saranno espropriate le attività industriali connesse allo smaltimento di rifiuti o allo stocaggio di materiali industriali in modo da procedere ad una riqualificazione ambientale dell’area. Le aziende in questione saranno trasferite nei pressi delle aree industriali private disponibili nella zona industriale. Questo intervento permetterà di garantire una continuità del ‘’confine verde’’ che va dalla Marghera fino a Fusina passando per Malcontenta ridando valore e risalto sia all’area del Naviglio del Brenta sia al confine della laguna Veneta. Ulteriorere vantaggio consiste anche nella creazione e nella ridefinizione della fascia di rispetto a tutela dei corsi d’acqua e della laguna che attualmente non viene rispettato, specialmente da quelle aziende sorte lungo il naviglio.