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SEZIONE II Opere e dimensionamento

8. TURBINA IDRAULICA E PRODUTTIVITÀ DELL’IMPIANTO

8.6 Calcolo della produttività

8.6.4 Analisi di fattibilità economica e Piano finanziario

Determinato il valore del ricavo annuo, al fine di valutare se l’impianto dal punto di vista economico può essere realizzato, è necessario considerare tutte le variabili economiche che ne determinano la fattibilità.

In primo luogo si deve tenere conto del costo di costruzione il quale è stato stimato pari a:

Ccostruzione = 2.600.000 €

In secondo luogo il costo di gestione dell’impianto, il quale secondo le indicazioni del GSE, può essere valutato su base annua in una quota pari al 4% costo di costruzione, esso risulta pari a:

Cgestione = 104.000 €

Deve essere messa in conto anche la tassazione a cui è soggetto l’impianto ( 33% ), l’imposta annua che deve essere pagata è calcolata come segue:

I = 0.33 ( Utile Lordo − Quota Interessi)

Ipotizzando che si ricorra ad un finanziamento privato per la totalità del costo dell’opera:

Finanziamento = 2.600.000€

Che si scelga un finanziamento a tasso e rata costante del valore di:

Rata = 320.500 €

179 Tfinanziamento = 10 anni

Che il tasso di interesse del finanziamento sia pari a:

Tasso di interesse = 4%

Attraverso il piano finanziario riportato nella tabella seguente, proposto da una banca nazionale:

Tabella 8.5: Piano finanziario

Si sono ottenuti i valori di flusso di cassa riportati nella tabella seguente per un numero di anni pari alla durata della concessione di derivazione:

anno capitale residuo rata costante quota interessi quota capitale 1 € 2.600.000 € 320.556 € 104.000 € 216.556 2 € 2.383.444 € 320.556 € 95.338 € 225.219 3 € 2.158.225 € 320.556 € 86.329 € 234.227 4 € 1.923.997 € 320.556 € 76.960 € 243.597 5 € 1.680.401 € 320.556 € 67.216 € 253.340 6 € 1.427.060 € 320.556 € 57.082 € 263.474 7 € 1.163.586 € 320.556 € 46.543 € 274.013 8 € 889.573 € 320.556 € 35.583 € 284.974 9 € 604.600 € 320.556 € 24.184 € 296.372 10 € 308.227 € 320.556 € 12.329 € 308.227 PIANO FINANZIARIO

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Tabella 8.6: Flusso di cassa

Il relativo valore dell’investimento attualizzato è pari a: Valore investimento = 1.896.000 €

Dal punto di vista economico il progetto dell’impianto mini-idroelettrico oggetto di questa tesi risulta fattibile.

1 € 76.683,60 € 73.032,00 2 € 73.825,06 € 66.961,51 3 € 70.852,17 € 61.204,77 4 € 67.760,37 € 55.746,62 5 € 64.544,90 € 50.572,61 6 € 61.200,80 € 45.668,98 7 € 57.722,94 € 41.022,62 8 € 54.105,97 € 36.621,05 9 € 50.344,32 € 32.452,40 10 € 46.432,21 € 28.505,35 11 € 362.920,06 € 212.191,84 12 € 294.280,06 € 163.866,15 13 € 285.700,06 € 151.512,84 14 € 285.700,06 € 144.297,94 15 € 285.700,06 € 137.426,61 16 € 285.700,06 € 130.882,49 17 € 285.700,06 € 124.649,99 18 € 285.700,06 € 118.714,28 19 € 285.700,06 € 113.061,22 20 € 285.700,06 € 107.677,35 FLUSSO DI CASSA ATTUALIZZATO FLUSSO DI CASSA

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CONCLUSIONI

Nell’intraprendere questo lavoro di tesi ci si è prefissati come punto di partenza, la valutazione della possibilità di individuare nella zona centrale della Sardegna la presenza di potenziali siti per la realizzazione di un impianto mini-idroelettrico. Nell’area oggetto di studi si trovano diverse centrali idroelettriche di grandi dimensioni, tutte caratterizzate dalla presenza di una diga di sbarramento e dal relativo invaso artificiale. Allo stato attuale non si ha però nessun impianto che ricada nella categoria del mini-idroelettrico né si ha la presenza di impianti ad acqua fluente. Partendo da un’analisi di massima delle caratteristiche geografiche e pluviometriche dell’area in questione si è subito riscontrata la presenza diffusa di condizioni favorevoli all’installazione di impianti di piccola taglia. L’area del Gennargentu è infatti caratterizzata dalla presenza di forti dislivelli dovuti alla particolare orografia e dalla presenza diffusa di corsi d’acqua minori. La concomitanza di tali caratteristiche si traduce nella potenziale presenza di salti geodetici. Fra i diversi siti potenziali individuati si è scelto di portare avanti la progettazione dell’impianto sul Rio Nigola che ad un primo studio è risultato il più adatto.

La prima fase del lavoro si è concentrata sulla quantificazione della risorsa disponibile, nella consapevolezza che da essa dipende la fattibilità dell’impianto. Questo ha permesso di mettere in luce quanto la produzione di Energia sia dipendente dalla disponibilità della fonte energetica. Il valore della portata di progetto determinato da tali studi è stato ritenuto sufficiente per passare alla seconda fase del lavoro.

Nel progettare ciascuna opera di cui si compone l’impianto, si è cercato di analizzare molteplici soluzioni progettuali allargando l’orizzonte anche a tecniche e materiali che possono essere definiti inusuali nella pratica corrente. Una di queste può essere considerata la scelta di utilizzare per la condotta forzata un materiale generalmente impiegato nelle tubazioni per usi differenti, ciò è stato possibile grazie ad una innovativa tecnica di produzione dei tubi che consente di raggiungere caratteristiche meccaniche tali da renderne adatto l’utilizzo anche nelle condotte forzate, tale materiale è il PVC Bi-orientato. Questo ha consentito di ridurre i costi di realizzazione,

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di aumentare l’efficienza energetica della condotta forzata e di garantirne un tempo di vita utile elevato vista l’assenza di fenomeni di corrosione in tale materiale.

Durante la progettazione un altro fattore che è sempre stato preso in considerazione è la minimizzazione dell’impatto ambientale. Tale orientamento si riscontra nella pratica in alcune scelte progettuali: la decisione di utilizzare un valore del deflusso minimo vitale superiore a quello imposto dalla Regione Sardegna, anche se questo ne riduce la produttività; la posa interrata delle tubazioni, al fine di evitare di inserire nell’ambiente, caratterizzato da una significativa naturalità, un forte elemento di discontinuità paesaggistica rappresentato dalle tubazioni aeree. Va in tale direzione anche la scelta di realizzare la centrale e la vasca di carico semi-interrate e di rivestire in pietra tutti i manufatti dell’impianto che si trovano fuori terra. Tale materiale lapideo verrà reperito dal materiale di risulta dello scavo delle trincee per la posa delle tubazioni. Questo dà luogo oltre che a una riduzione del volume del materiale di risulta, ad un migliore inserimento visivo delle opere dovuto al fatto che la pietra utilizzata è quella locale.

L’ultima fase della progettazione, non in ordine di importanza ma solo dal punto di vista cronologico ha riguardato l’analisi della fattibilità dal punto di vista economico, nella consapevolezza che tale aspetto gioca un ruolo fondamentale nella diffusione di tale tipologia di impianti. Essi infatti sono caratterizzati, per definizione, da un valore limitato di potenza installata dovuto generalmente al valore ridotto delle portate disponibili. Nella maggior parte dei casi per la natura torrentizia dei corsi d’acqua interessati dagli impianti ad acqua fluente, esse presentano inoltre una grande variabilità che talvolta ne compromette in misura determinante la producibilità.

Considerando i costi di costruzione, la tassazione vigente, i costi di esercizio, e alla luce dei risultati ottenuti riguardo la produzione annua di energia elettrica e i ricavi derivanti dal suo ritiro da parte del Gestore dei Servizi Integrati, Il progetto in questione risulta economicamente fattibile.

Nell’ipotesi verosimile che per realizzare l’opera venga istituito un finanziamento, si è realizzato un piano finanziario che ha permesso di affermare che l’impianto si ripaga in un periodo di tempo inferiore ai dieci anni. Attraverso tale strumento è stato inoltre

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possibile calcolare il valore attualizzato dell’investimento che è risultato pari a circa due milioni di euro.

Dal punto di vista della sostenibilità ambientale, fermo restando il presupposto che la produzione di energia sia una condizione necessaria per il progresso sostenibile, da un’analisi a scala planetaria, la realizzazione dell’impianto mini-idroelettrico oggetto di questa tesi risulta vantaggioso. Seguendo infatti le linee guida dettate dal protocollo di Kyoto, si è eseguita un’analisi per determinare la riduzione di emissioni di Anidride Carbonica che si avrebbe se tale impianto sostituisse una centrale termica che produce la stessa quantità di energia annua. Tale valore è risultato pari a 1.775 tonnellate all’anno, ciò ad una prima analisi può risultare trascurabile se considerato singolarmente e se paragonato ai 450 milioni di tonnellate/anno emesse in Italia. Estendendo però l’orizzonte spaziale, dal singolo sito dell’impianto oggetto della presente tesi, all’intero territorio nazionale, tale dato risulta significativo considerando che il nostro paese presenta un notevole potenziale energetico sfruttabile con impianti mini-idroelettrici ad acqua fluente.

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Ringraziamenti

Desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato e sostenuto nella stesura di questa tesi, anche se a me spetta la responsabilità di ogni errore contenuto in questa tesi.

Ringrazio anzitutto il prof. Milano per la disponibilità e professionalità con la quale ha seguito il mio lavoro.

Un ringraziamento particolare a Barbara, Stefano, Michela, Mattia, Felice e Marco per il loro prezioso aiuto.