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Per l’analisi di tutti i segnali ci siamo affidati ai trigger da noi segnalati durante la registrazione e gli intervalli medi della conduttanza cutanea presi in considerazione sono di 30 secondi. Le analisi dei segnali EEG non sono presenti perché incomplete, per la SC sarà presente solo un grafico esemplificativo, dato il numero scarso di soggetti con registrazioni utili. I soggetti con una discreta concentrazione di saliva sono stati circa 10 e le analisi sono state effettuate su 6 soggetti (4P, 2N).

Come premessa per la verifica dell’ipotesi, abbiamo tenuto conto del numero esiguo di partecipanti e dei problemi riscontrati. Siamo andati a confrontare le risposte autonomiche correttamente registrate, e la produzione di proteine salivari associate allo stress del gruppo di controllo con quelle del gruppo con odore piacevole.

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Non sono state trovare differenze significative per la maggior parte delle analisi statistiche svolte sia per quanto riguarda le differenze per l’effetto ‘task’ tra la fase di rilassamento, di preparazione e di esposizione sia per l’effetto ‘gruppo’ tra il gruppo sperimentale con odore e il gruppo di controllo neutro. Ci concentreremo invece sulle differenze stress-rilassamento dei 6 soggetti per cui sono state effettuate le analisi della saliva.

Tabella 3 Risultati STAI e PREP (tutti i soggetti per gruppo e meditazione/non meditazione)

Le medie di STAI1, STAI2 e STAI di tratto rientrano tutte nell’intervallo di confidenza e non c’è significatività con alfa = .05. Non sono stati trovati effetti significativi della pratica della meditazione sui componenti di entrambi i gruppi, ma chi medita ha punteggi più bassi per ansia di stato. L’ansia di tratto invece non cambia molto tra chi medita e chi non medita. Non ci sono differenze significative tra STAI 1 e STAI 2 tra i due gruppi ma confrontando le medie per la STAI di stato di tutti i partecipanti dopo la fase rest (1) e dopo il task (2), possiamo affermare di aver verificato l’effetto task (p=0,001). Il confronto tra STAI di tratto e STAI di stato somministrata dopo il rilassamento indica che c’è una riduzione significativa, con una correlazione al limite CODICE N MEDITAZIONE/PSICOTERAPIA STAI TRATTO N STAI 1 N STAI 2 N differenza N (2-1) PREP confidence PREP nervousness PREP calmness PREP preparedness PREP how good

FC27 no 67 45 62 17 2 4 3 2 3 XD05 no 41 29 51 22 2 2 3 1 2 SM10 64 41 65 24 1 3 3 2 2 ME24 no 61 28 29 1 3 2 4 4 4 ES23 38 29 34 5 2 2 3 2 1 LM23 no 55 43 64 21 3 3 2 3 2 AM23 38 33 42 9 1 2 2 1 2 EB05 no 40 31 43 12 4 2 4 3 2 SC23 64 39 31 -8 2 3 2 2 2 52 35,3 46,8 11,4 2,2 2,6 2,9 2,2 2,2 CODICE P MEDITAZIONE/PSICOTERAPIA STAI TRATTO P STAI 1 P STAI 2 P differenza P (2-1) PREP confidence PREP nervousness PREP calmness PREP preparedness PREP how good

AS20 37 32 48 16 2 3 2 2 2 ED27 no 48 29 43 14 3 3 2 2 2 PF28 48 36 57 21 2 4 2 2 2 CC11 49 27 43 16 3 4 2 3 2 WS06 no 48 25 31 6 2 1 4 3 2 ET23 60 37 60 23 1 5 3 1 1 CP17 43 27 32 5 3 4 2 2 2 AC02 no 46 56 50 -6 4 3 2 3 3 FL07 39 25 37 12 2 4 2 2 1 46,4 32,7 44,6 11,9 2,4 3,4 2,3 2,2 1,9 MEDITA 10 32,6 44,9 12,3 1,9 3,4 2,3 1,9 1,7 NO MEDITA 8 37,5 46,6 9,1 2,9 2,5 3,0 2,6 2,5

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della significatività (p=0.067): questo significa che il rilassamento ha avuto effetto sui soggetti. Il compito di leggere e presentare davanti alla professoressa il testo è stato causa di distress, a prescindere dalla presenza dell’aroma o meno. Infatti, l’ansia di stato è aumentata in 16 soggetti e diminuita in 2 (1P, 1N). L’ansia di tratto è più alta nel gruppo neutro ma non c’è molta differenza nell’ansia di stato che aumenta tra il rilassamento e il task, dimostrando che è stato appunto verificato l’effetto ansiogeno della performance da affrontare. Anche se non c’è un effetto del profumo significativo, i livelli di ansia di stato sono leggermente più bassi nel gruppo sperimentale P. Tutto ciò è visibile nei grafici sottostanti dove in arancione si fa riferimento al gruppo con odore e in blu al gruppo neutro; i quadrati indicano lo STAI di tratto, i cerchi sono relativi alla misura dello STAI di stato al tempo 1 (post rilassamento) e i triangoli alla misura al tempo 2 (post task).

I maschi del gruppo N registrano punteggi più elevanti delle femmine sia dopo il rilassamento che dopo il task, mentre nel gruppo P le ragazze si rilassano di più dei maschi ma subito dopo la performance riportano valori più alti di ansia di stato.

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Non ci sono differenze significative tra il gruppo N e il gruppo P per le 5 dimensioni del PREP (la più vicina alla significatività è la dimensione ‘Mi sento nervoso’ (p=0,065)). Una differenza significativa è stata trovata negli effetti tra i soggetti per la dimensione ‘sentirsi preparati’ del PREP e genere, a prescindere dal gruppo (p=0.009). I maschi infatti sostengono di sentirsi più pronti e preparati per la presentazione rispetto alle donne. L’odore non ha particolari effetti rilevabili in questa scala, anzi in alcuni casi sembra quasi che i soggetti di questo gruppo siano più nervosi, meno calmi e abbiano un’aspettativa più negativa sulla presentazione, rispetto ai partecipanti del gruppo di controllo. L’andamento dei test PREP per entrambi i gruppi è visibile nel grafico seguente.

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Abbiamo preso in esame l’odore scelto da più partecipanti (6/9) ‘arancia’ e abbiamo confrontato i valori per STAI di stato al tempo 1, STAI di stato al tempo 2 e dimensioni PREP di questo gruppo con quello di controllo ma non ci sono state differenze significative. Seppur con effetti non significativi, l’arancia sembra diminuire i livelli d’ansia per le femmine (p=0.165) ma soprattutto avvicina i risultati di femmine e maschi (inserendo il genere come covariata) per quanto riguarda la quarta dimensione

Prep Preparedness. Il genere ha un effetto su questa dimensione (p=0.035). La significatività e la potenza osservate aumentano se si uniscono gli effetti genere e

odore, soprattutto per la prima dimensione di confidenza/sicurezza nelle proprie capacità (p=0.065).

La correlazione tra STAI 2 e nervosismo (unica dimensione con accezione negativa) è risultata significativa (r=0,424) per test a 1 coda con p=0.040 p<.05. Abbiamo evidenziato una correlazione di Pearson significativa (r=0.5) tra STAI di tratto e STAI al tempo 1 per test a 1 coda (p=0.034, p<.05) e tra STAI 1 e STAI 2 con r=0.613 e p=0.003 (p<.01) (p=0.007 a due code). Sembra esserci una relazione quindi tra quanto ci si sente nervosi prima della presentazione e l’ansia di stato subito dopo averla effettuata, anche se l’ansia di tratto sembra correlare solo sullo stato emotivo post rilassamento.

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Tabella 4 Correlazioni tra scale

Ci sono correlazioni significative sufficientemente buone tra WTAS con ISPIN, ansia e evitamento di performance (LSAS). La correlazione tra WTAS e evitamento sociale è piuttosto alta, così come quella con la STAI di tratto. Quindi nell’ansia per gli esami del campione studiato vanno tenuti presente sia l’ansia che l’evitamento per la performance e come si sente il soggetto durante situazioni sociali. Chi evita situazioni sociali tende a evitare anche situazioni di performance, se entrambi i tipi d’ansia correlano. Correlano abbastanza ISPIN e ansia di tratto nel nostro campione (vedi tabella 4). Nell’analisi univariata tra soggetti si evidenzia un effetto dell’area di studio, confrontando area medica (n=10) alle restanti messe insieme (n=8), sulla consapevolezza olfattiva (p=0.020) e la PREP preparedness (p=0.003). La consapevolezza olfattiva e la preparazione (quarta dimensione del PREP) di coloro che sono nell’Area Medicina e Farmacia sono più basse rispetto alla media delle altre messe insieme. Non c’è correlazione significativa rispetto al gruppo. L’effetto genere su consapevolezza olfattiva indica che le ragazze hanno più consapevolezza dei ragazzi (p=0.003), mentre quello su PREP preparedness già evidenziato in altre analisi indica che i ragazzi si dicono più preparati a presentare delle ragazze.

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La distribuzione (alfa=,05) di SC, HF, LF, RMSSD e del balance LFHF è la stessa tra le categorie fase di lettura rispetto a rilassamento, task di esposizione rispetto a rilassamento e task di esposizione rispetto a fase di lettura.

Abbiamo la maggior parte dei dati relativi al cuore di 13 soggetti (8P, 5N), mentre tutti i valori di sei persone per gruppo sono stati recuperati per le analisi di seguito. Per quanto riguarda gli intervalli RR (msec) dell’HRV non ci sono effetti significativi dati da task e gruppo insieme ma sembra esserci una riduzione costante nel corso dell’esperimento (rest, preparazione e task) sia per il gruppo neutro che positivo. Questi effetti si sono visti in maniera più chiara prendendo in esame solo 6 soggetti per gruppo (con i valori completi e con andamento simile per la fase di rest). Sembra quindi che il task sia stressante per gli studenti, da questo punto di vista perché la frequenza cardiaca durante la sessione sperimentale.

Per sesso e gruppo non ci sono effetti significativi sulla SC. La SC sarebbe stata un importante indice dell’attivazione simpatica, per valutare meglio come fossero regolate le componenti simpatiche e parasimpatiche dell’HRV, ma non abbiamo ottenuto complete e buone misurazioni, quindi possiamo vedere solo l’andamento di tre soggetti (i primi tre) del gruppo N e quattro soggetti del gruppo P. Si può vedere una tendenza ad un aumento della SC tra rilassamento e fase di lettura (prep), fase anticipatoria dell’ansia. Delle due ragazze del gruppo P con arancia, rappresentate nel

0 250 500 750 1000

rest pre task

RR

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grafico della SC con il numero 4 e 6, abbiamo anche i risultati delle analisi delle proteine salivari, ma collegare l’attivazione simpatica misurabile con l’incremento di alfa-amilasi alla conduttanza cutanea non è un’operazione fattibile, dato il numero di soggetti e la forte variabilità.

Il fatto che il soggetto parlasse durante la registrazione dei segnali ha causato un problema relativo all’attendibilità dei risultati: il respiro interviene sui valori autonomici registrati. Possiamo fare un ragionamento sull’attività e regolazione simpatica e parasimpatica con i valori assoluti e con gli andamenti grafici a nostra disposizione. Ogni attività legata allo stress come l’ansia per l’esposizione alla professoressa può essere spiegata maggiormente da un’attivazione simpatica, da una riduzione dell’attività parasimpatica o da entrambe. LF, HF sono espressi in msec al quadrato, RMSSD in msec.

Durante la fase di rilassamento nel gruppo profumo (vedi grafici sottostanti) sia l’attività simpatica che quella parasimpatica hanno livelli bassi. Una differenza significativa (p=0.037, p<.05) tra gruppo sperimentale e gruppo neutro è nella fase di rest per le LF: nel gruppo con profumo le LF sono molto più basse rispetto al gruppo senza odore e questo ci fa pensare che nel gruppo neutro ci sia una maggiore componente simpatica in gioco rispetto al parasimpatico. Poi sembra che nel gruppo P ci sia un rebound dato dal forte disequilibrio simpatico-parasimpatico nella fase preparatoria all’esposizione e nella fase di esposizione. Considerando tutti i soggetti,

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l’andamento del parasimpatico varia molto tra pre e task: nella fase di preparazione avviene una riduzione dell’attività parasimpatica in 11 persone di cui 8 sono nel gruppo profumo e 3 nel gruppo di controllo. Un aumento del parasimpatico avviene solo in 2 soggetti del gruppo N. Nella fase di preparazione il simpatico diminuisce in due soggetti e aumenta in tre del gruppo profumo, nel task il simpatico diminuisce in una sola persona e aumenta in quattro del gruppo profumo. Considerando solo i 6 e 6 nel task: abbiamo un aumento dell’attività parasimpatica in 6 persone, tutte del gruppo profumo. Una riduzione del parasimpatico durante il task avviene per 5 soggetti del gruppo neutro. Nel gruppo profumo il parasimpatico ha un’attività ridotta e aumenta quasi in tutti nel task.

Bisognerebbe indagare maggiormente la variazione tra simpatico e parasimpatico nel gruppo P c’è fase di abbassamento del parasimpatico e aumento dell’attività simpatica tra fase di rest e task. Il profumo interagisce in maniera diversa tra fase anticipatoria dell’ansia (fase di lettura ed elaborazione, in attesa del confronto con il professore) e fase di task (esposizione orale ma anche esposizione all’ansia). Il profumo sembra quindi infine ridurre la variabilità tra HF e LF, nel task le HF diminuiscono per entrambi i gruppi ma è maggiore la riduzione nel gruppo P senza differenze significative. Nel balance HF/LF resta tutto abbastanza simile, con un balance più accentuato nel task del gruppo P rispetto al gruppo N (i due grafici precedenti indicano le variazioni degli intervalli RR e di SC su tutti i soggetti con i dati ottenuti, i 4 grafici che seguono indicano le variazioni di LF/HF, LF, HF, RMSSD sui 12 soggetti selezionati; gli ultimi due mostrano le variazioni tra pre-rest e task-rest di HF e LF).

90 0 1 2 3 4 5 6 7

rest pre task

LF/HF

N P p=0.09 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500

rest pre task

LF

N P

91 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000

rest pre task

HF

N P p=0.14 0 20 40 60 80 100 120

rest pre task

RMSSD

N P -0,8 -0,6 -0,4 -0,2 0,0 0,2

pre vs rest task vs rest

VARIAZIONI HF

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Infine, vediamo l’analisi delle proteine salivari in funzione dell’attivazione autonomica. Vista l’assenza di molti dati relativi alla conduttanza cutanea, l’elemento relazionabile con l’attività simpatica è l’aumento di amilasi. L’analisi bidimensionale sui 6 soggetti, in un confronto post task-post rilassamento, ha evidenziato diversi spot proteici riconoscibili che variano di volume (Fig.14 Spot proteici; Fig. 15 confronti al T1 e T2; Tab. 5 spot proteici Anova; Grafico variazioni spot T1 e T2; Tab. 6 e 7 variazioni spot gruppo N e P).

L’α-amilasi è facilmente riconoscibile nell’immagine e l’analisi statistica (ANOVA)

sull’intero campione (6 soggetti) mostra un aumento significativo tra T1 e T2. I risultati sull’intero campione mostrano inoltre riduzioni significative degli spot

corrispondenti alle immunoglobuline (IgA/IgK) e a proteine coinvolte nelle risposte infiammatorie (Serpina 1, Cistatina B, Calgranulina B).

La serpina 1 è un inibitore della serin proteasi, rotture di legami peptidici; ha un ruolo difensivo soprattutto a livello polmonare, costituisce il più importante sistema di difesa delle vie respiratorie inferiori contro i danni causati da queste proteasi sulle pareti degli alveoli. L’attività del GSTP è un enzima da mettere in relazione a capacità di detossificazione con un’azione catalitica importante. Le cistatine inibiscono le cistein proteasi e anche queste possono essere relazionate al cancro. Il precursore della proteina relazionata all’aptoglobina, che lega l’emoglobina libera aumenta in maniera significativa nel gruppo P tra T1 e T2. La proteina calcio dipendente calgranulina B svolge funzioni immunitarie durante le infiammazioni croniche e i tumori.

-0,6 -0,4 -0,2 0,0 0,2 0,4 0,6 0,8

pre vs rest task vs rest

VARIAZIONI LF

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Separando i soggetti per gruppo (2N,4P) è possibile osservare un incremento simile tra T1 e T2 dell’amilasi, mentre per quanto riguarda le variazioni delle proteine coinvolte nelle risposte infiammatorie/immunitarie, la riduzione è presente solo nel gruppo senza odore.

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T1

T2

#388

#915

#1327

T1

T2

T1

T2

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Grazie a ciò che ho potuto osservare direttamente e a ciò che hanno riferito i soggetti alla fine dell’esperimento, rispondendo alle domande dell’intervista che ho costruito, possiamo trarre ulteriori conclusioni su ciò che è avvenuto durante l’esperimento. Nella maggior parte dei casi ciò che viene riferito coincide con i risultati ottenuti dai test e dalle analisi dei parametri fisiologici.

Ci sono stati problemi con le registrazioni dei segnali e dei file audio che non sono avvenute. Talvolta la traccia con le onde del mare si è interrotta e questo ha creato confusione nei partecipanti. Di tutti i soggetti abbiamo ottenuto i campioni di saliva, le risposte ai due STAI e al PREP.

Tra un prelievo e l’altro sono passati in media 20-25 minuti, mentre per un soggetto è passata quasi un’ora. In qualche caso il tampone di cotone da mettere in bocca ha dato fastidio. Quattordici partecipanti hanno ripetuto alla professoressa Sebastiani, tre al professor Manzoni. Un soggetto del gruppo P ha richiesto di sospendere l’esperimento durante la fase di lettura; sono stati somministrati i test e prelevati i campioni di saliva, nonostante la ragazza non abbia eseguito la presentazione. La maggior parte dei soggetti si è rilassata grazie alle onde del mare (solo in un caso la traccia audio ha agitato la persona) e l’odore ha migliorato il rilassamento in tutti i soggetti del gruppo P. Il rilassamento è avvenuto con successo sia da un punto di vista fisico che cognitivo, anche se a volte rumori nella stanza e luci artificiali hanno disturbato un po’. Nessuno ha riferito di essere infastidito dagli elettrodi sul proprio corpo, mentre alcuni hanno affermato di essere stanchi e affamati e perciò che si sarebbero addirittura addormentati.

I partecipanti hanno riferito di aver elaborato alcune immagini vivide positive grazie all’odore, come ad esempio ‘mangiare un ghiacciolo alla menta sulla spiaggia’ o ‘stare disteso al sole con alle spalle un campo di lavanda’. L’arancia dolce ha evocato ricordi e pensieri positivi. Nessuno, tranne un partecipante, ha sostenuto di percepire chiaramente e di giovare della presenza dell’odore durante la performance stressante. Alcuni studenti mi hanno riferito di utilizzare profumi (candele, oli) durante lo studio di una materia. Ci sono state presentazioni buone ma anche esposizioni poco fluenti, con molte interruzioni ed errori: questo però non è relazionabile con la presenza dell’aroma.

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annunciato di non ricordarsi più niente, mentre altre hanno proseguito a parlare oltre i due minuti. Alcuni studenti prima di iniziare a parlare hanno avuto pensieri negativi del tipo ‘Non ci riesco’ e sono andati ‘in tilt’. Altri invece hanno ripensato a come avrebbero potuto far meglio, solo alla fine della prova e questo ricorda molto ciò che può succedere dopo un esame.

Lo scorrere del tempo è stato un fattore ansiogeno che ha distolto l’attenzione e ha messo agitazione, tanto da non permettere alle persone di leggere tutto il testo.

Alcune persone hanno messo in atto in maniera efficiente strategie di coping e di memorizzazione. Il livello di aspettativa positiva sull’imminente presentazione espresso nel PREP è stato per lo più ‘sufficiente’. In generale le risposte al PREP hanno rispecchiato l’andamento della performance.

Le persone che hanno espresso di sentirsi poco pronte, sicure e mediamente nervose non hanno effettuato delle presentazioni brillanti. Il fatto di parlare di fronte ad un professore ha messo un po’ di agitazione, solo in rari casi i partecipanti si sentivano in imbarazzo per la registrazione audio. Tachicardia e secchezza di bocca sono stati i sintomi esperiti più frequenti ma in alcune persone ho osservato arrossamento del viso all’arrivo del professore. Per molti era innaturale non muovere le mani mentre parlavano. Questa situazione simulata in contesto sperimentale è stata vissuta da almeno metà dei partecipanti come qualcosa di molto somigliante ad un vero esame orale.

La maggior parte delle persone sostiene di aver immaginato che le istruzioni non fossero del tutto veritiere e che la valutazione non fosse reale ma la situazione ha comunque comportato sforzo e stress. Il fatto che gli argomenti dei testi letti fossero lontani dalle materie studiate nel proprio corso di studi non ha aiutato molte persone: solo un paio conoscevano discretamente bene gli argomenti letti. I soggetti riferiscono che in presenza di un argomento che avrebbero dovuto conoscere, certamente sarebbero stati in grado di esporre più dettagli ma dall’altra parte ciò avrebbe aumentato ansia, aspettativa personale e interesse nel ‘fare una bella figura’.

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Capitolo 4

4.1 Conclusioni

Il numero esiguo di partecipanti per un progetto che includeva così tante variabili ha sicuramente influito sulla riuscita dell’esperimento e sui risultati. Infatti, la cosa che è emersa di più è la forte variabilità nelle risposte alle scale e nelle reazioni all’odore durante lo stato d’ansia. La forte variabilità tra tutti i partecipanti c’è stata a prescindere dal gruppo, quindi l’odore non sembra aver avuto un effetto importante e significativo di supporto per attenuare l’ansia.

Secondo ciò che hanno riferito i partecipanti la situazione ha ricordato loro alcune delle sensazioni provate durante un esame orale o un discorso di fronte a propri pari: in generale ha creato più ansia il fatto di parlare di fronte ad una figura autorevole, rispetto a ‘fare una brutta figura’ con gli studenti che avrebbero ascoltato la loro voce. Di sicuro, dai risultati ottenuti con lo STAI di stato e dai parametri fisiologici si evince che abbiamo creato una situazione stressante per gli studenti. I tratti di ansia influiscono in maniera simile sull’ansia percepita dopo il rilassamento. I tre tipi di odore scelti hanno facilitato soprattutto il rilassamento e questo è visibile sia dai valori fisiologici che dai commenti riferiti alla fine dell’esperimento dai soggetti stessi. L’impressione è che l’odore diffuso in un numero più alto di sessioni, durante lo studio di un argomento, possa migliorare maggiormente attenzione e memoria e ridurre l’ansia per la performance. Sarà fondamentale avvalersi dell’andamento dei segnali EEG ‘puliti’ e filtrati e capire se effettivamente si verifica il fenomeno dell’accoppiamento. Il rilassamento, il passaggio alla fase preparatoria e al task sembrano poter essere spiegati con meccanismi e cause differenti, legate alla diversa attività simpatico-vagale. Le basse frequenze dell’Heart Rate Variability sono più presenti nel gruppo senza odore rispetto a quello con odore. Questa è una delle poche differenze e dei pochi effetti significativi legati all’odore. Sembrano esserci inoltre differenze per quanto riguarda il sesso e l’area di studio nella consapevolezza olfattiva e in alcune componenti della scala PREP.

L’ansia per esami nella popolazione dei 150 studenti e nel campione si è dimostrata essere presente, seppur non con risultati eccessivamente alti nella scala Westside Test Anxiety. È stato utile indagare la relazione tra varie scale così da capire quali fossero

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i tratti d’ansia e le modalità di risposta a situazioni sociali che potessero aggravare il problema ‘ansia per esami’.

Sembra che una situazione con stimolazione acustica breve e olio essenziale puro

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