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Nel precedente paragrafo è stata esposta l’ampia letteratura che nel corso degli anni si è concentrata sullo studio della Modified Environmental Kuznets Curve. La conclusione a cui si giunge è che nonostante i numerosi contributi in materia, non si sia ancora giunti ad una unanimità. Ciò significa che tale relazione sia errata? Assolutamente no, molto probabilmente ogni paper analizzato propone una sfaccettatura di verità. L’obiettivo che ci si pone, a questo punto, è di cercare di analizzare il problema in modo tale da trovare dei risultati che, a loro volta, permettano di superare questo impasse. L’obiettivo di questa parte della ricerca è quindi determinare quali siano quelle determinanti che influiscono sul livello di degrado ambientale ed in che misura.

Seguendo perciò la metodologia proposta da Taylor. Antweiller e Copeland (2001)153, si proporrà un modello econometrico che si fonda sul tradizionale teorema

Composition-Scale-Effect ma che rispetto alla specificazione proposta se ne distacca parzialmente, sia per la metodologia di analisi che per le proxy individuate. Non solo, infatti, l’agente inquinante è stato selezionato in modo tale da analizzare un’analisi inerente solo le esternalità del consumo di petrolio, ma anche tutti gli altri fattori sono stati scelti in funzione di una coerenza rispetto alla tematica trattata.

In questa analisi vengono definite le Emissioni Nocive con la lettera E. L’inquinamento è determinato dalla produzione del bene “sporco” x, ovvero sia quel bene che attraverso i processi produttivi ed il consumo che lo caratterizza tende ad emettere fattori inquinanti per l’ambiente. Il settore industriale coinvolto nella produzione ha a disposizione strumenti per ridurre questo impatto ambientale. Tale processo di riduzione delle esternalità usa le medesime intensità fattoriali delle altre attività dell’industria.

125 Se viene allocato 𝐶 per l’abbattimento delle esternalità negative, allora l’output totale netto sarà:

xn = x(1 − )

Dove  = 𝑥𝑥𝑎 rappresenta la misura delle intensità di abbattimento, in altri termini lo sforzo per rendere la produzione più green. Ipotizzando che l’inquinamento sia proporzionale all’output e che il suo abbattimento sia un’attività caratterizzata da rendimenti costanti, allora l’inquinamento sarà dato da:

E = e()x

Dove la funzione decrescente e() rappresenta le emissioni per unità di output x prodotto154. Analizzando il medesimo problema ma da un punto di vista

dell’interezza dell’output finale ed ipotizzando che il bene sporco x sia solo una frazione  della produzione totale S, si può infine stabilire che:

E = eS

Che in termini logaritmici diviene:

𝐿𝑛𝐸 = 𝐿𝑛𝑆 + 𝐿𝑛 + 𝐿𝑛𝑒 Dove: I. Ê = 𝐸𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑁𝑜𝑐𝑖𝑣𝑒 II. 𝑆̂ = 𝑆𝑐𝑎𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙′𝐸𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑎 III. 𝜑̂ = 𝑀𝑖𝑥 𝑑𝑒𝑙𝑙′𝑂𝑢𝑡𝑝𝑢𝑡 IV. 𝑒̂ = 𝑇𝑒𝑐𝑛𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖 𝑃𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒

Questi tre termini sul lato destro dell’equazione rappresentano rispettivamente l’effetto Scala, l’effetto Composizione e l’effetto Tecnico.

Se si tiene conto che l’effetto di Composizione dipende dal livello di capital/labor e dal livello interno (National) dei prezzi del bene finale, mentre l’effetto

126 Tecnico dipende dal livello esterno (World) dei prezzi relativi al bene finale, ma anche e soprattutto dalla apertura commerciale (𝑂̂) e dal modo in cui il paese tassa l’inquinamento (𝑡̂), ovvero:

̂ = 𝜀k𝑘̂ + 𝜀p𝑝̂𝑁 ê = 𝜀𝑒,𝑝

𝑡(𝑂̂ + 𝑝̂

𝑊− 𝑡̂)

Allora si potrà riscrivere il livello di emissioni nella c.d. Reduced Form, ovvero:

𝑙𝑛𝐸 = 𝛽1𝐿𝑛𝑆 + 𝛽2𝐿𝑛𝐾 + 𝛽3𝐿𝑛𝐼 + 𝛽4𝐿𝑛𝑂 + 𝛽5𝐿𝑛𝑇

Dove K̂ è il livello di sfruttamento del capitale inquinante155, 𝐼̂ è il reddito pro–

capite e 𝑇̂ è il Country Type, ovvero il modo in cui ogni paese affronta le tematiche ambientali156.

La teoria sottostante l’intera ricerca è la relazione meglio conosciuta come Modified Environmental Kuznets Curve. Il modello funzionale implicito preso in considerazione è:

𝐸𝑀𝐼𝑆𝑆𝐼𝑂𝑁𝑆 = 𝑓(𝑆𝐶𝐴𝐿𝐸; 𝐸𝑁𝐷𝑂𝑊𝑀𝐸𝑁𝑇; 𝐼𝑁𝐶𝑂𝑀𝐸; 𝑂𝑃𝐸𝑁𝑁𝐸𝑆𝑆; 𝐶𝑂𝑈𝑁𝑇𝑅𝑌𝑇𝑌𝑃𝐸)

Sono state utilizzate le trasformazioni logaritmiche poiché, innanzitutto, le distribuzioni dei valori delle emissioni sembrerebbero essere log–normali ed è stato ampiamente dibattuto il fatto che la distribuzione log–normale sia più appropriata e maggiormente in grado di rappresentare gli agenti inquinanti che spesso raggiungono valori molto elevati in alcune specifiche osservazioni157 e ciò si spiega facilmente con

il fatto che “the distribution of yearly summary statistics for pollution appears to be

lognormal”158. In secondo luogo la quasi totalità delle stime riguardanti questo tema

sono state fatte, nel corso degli ultimi trent’anni, proprio in questo modo.

155 Che dipende dal rapporto Capital/Labor ma anche dai livelli dei prezzi.

156 Ovvero la proporzione tra gli abitanti sensibili (green) e insensibili (brown) al problema ambientale. 157 World Health Organization: “Urban air pollution:1973–1980”

158 World Health Organization. "Health promotion: a discussion document on the concept and

principles”. Summary report of the Working Group on Concept and Principles of Health Promotion,

127 L’analisi è stata svolta, innanzitutto, su di un panel data relativo al periodo di tempo 1980–2014 e composto da 50 gruppi (paesi) uniformemente distribuiti per un totale di 1.750 osservazioni. Infine ho suddiviso ulteriormente il panel dei paesi non partecipanti all’OECD in due sotto categorie, Ho deciso di utilizzare come variabile dipendente i livelli di diossido di carbonio (CO2) poiché è il gas serra di natura antropogenica maggiormente diffuso. Riguardo tale gas già numerosi lavori sono stati pubblicati nel corso del tempo 159. Le variabili indipendenti prese in considerazione

sono: GDP constant at 2005 US$ (nel Modello definito Y), Per capita GNI at US Dollars (definito I), Oil Trade Intensity (definito con il termine TI), Production of Crude Oil (che è stato segnato come K), la dummy di appartenenza all’OPEC e alla lista dei grandi produttori (D1) e la dummy di appartenenza all’OECD (D2)

Seguendo l’impostazione già definita da Antweiler et Al.160, ho infine

riproposto le stime aggiungendo una dummy che esprime l’appartenenza all’OPEC e, più in generale, al gruppo dei grandi produttori ed esportatori di petrolio, come teorizzato da Cole 161.Viene infine utilizzato il già visto metodo “scale, technique, and

composition effects”162 per comprendere l’effetto che i singoli fattori hanno

sull’inquinamento quando si è in presenza di una dotazione di capitale.