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Tra la FEH e la PHH, quale delle due teorie risulta più realistica?

Obiettivi della Ricerca

2. Tra la FEH e la PHH, quale delle due teorie risulta più realistica?

3. Quale rilevanza ha, nella generazione di Oil Pollution, l’essere o meno un paese sviluppato?

È chiaro, altresì, che il fine ultimo di questa prima parte della ricerca è comprendere meglio le emissioni di CO2 e capire se sia sufficiente osservarle, trattarle e regolamentarle come tutti gli altri tipi di inquinamento o se invece sia necessario, se non addirittura urgente, cambiare il modo di concepirle.

L’ipotesi che si intende testare e dimostrare è, quindi, triplice. Innanzitutto chi scrive ritiene che le EKC possa avere la tanto discussa concavità verso il basso, solo in analisi generiche sull’inquinamento. Quando la variabile dipendente diventa l’Oil Pollution, ovvero le emissioni causate dal petrolio, questa curva cambia totalmente forma. Continua infatti ad esistere ma, in modo totalmente opposto a quanto argomentato sinora, tenderà a crescere insieme allo sviluppo economico. Ciò significa, molto semplicemente, che si ritiene che all’avanzare lungo il processo evolutivo, ogni Stato vedrà peggiorare le condizioni ambientali. Lo sviluppo e la dotazione di petrolio, svolgono un ruolo centrale per decifrare le emissioni ma ciò non significa che i paesi “ultimi” non soffrano di inquinamento, ma che in questo caso le forze e i fattori che agiscono siano completamente diversi.

La seconda ipotesi che viene fatta è legata proprio a quest’ultimo punto. Se è vero che i paesi ricchi si sporcano e se è vero che ciò avviene attraverso il commercio estero, è vero anche che i paesi più poveri in assoluto subiscono, altresì, dei danni ambientali. Ciò che si cerca di dimostrare è appunto che anche la totale mancanza di regolamentazione e l’assenza di autorità di garanzia, fanno sì che un paese povero

77 diventi “terra di conquista”. L’ipotesi, alquanto forte c’è da dire, consiste nel ritenere vere entrambe le posizioni senza sconfessarle. Essendo vere sia la FEH che la PHH, allora la nuova EKC deve essere disegnata come un curva con concavità verso l’alto, poiché l’effetto sulle emissioni è più elevato in presenza di uno stato molto arretrato come anche in presenza di uno stato molto avanzato.

La terza ipotesi, conclusiva, attiene quindi proprio questo argomento. È proprio la fase di sviluppo economico, vissuta da ogni singolo paese, che spiega le emissioni di diossido di carbonio derivante dal petrolio, le quali saranno più alte agli estremi (paesi sviluppati e non sviluppati) e ridotte al centro (paesi in via di sviluppo). Nel capitolo IV si cerca invece di capire quali siano gli effetti dell’inquinamento da petrolio. In particolare si è tentato di sondare la relazione causale che lega questo tipo, molto specifico, di emissioni con la produttività del fattore lavoro. Come già accennato, poco finora è stato discusso circa questo argomento e, comunque sia, tutte le ricerche finora svolte si approcciano a questo problema secondo una logica microeconomica e focalizzandosi su esperimenti molto limitati nello spazio e nel tempo. Tutte queste ricerche si concentrano inoltre su inquinamenti molto generici e arrivano quasi tutte alla medesima conclusione, ovvero sia che l’inquinamento riduce la produttività. Per spiegare questa relazione è stato anche coniato il termine Environmental Productivity Effect (EPE). L’obiettivo più specifico di questo terzo capitolo attiene quindi alla volontà di sondare questa EPE all’interno di un’analisi econometrica macroeconomica specificando in modo preciso il tipo di inquinamento che si intende analizzare. Le domande a cui si intende dare una adeguata risposta sono quindi:

4. Esiste un Environmental Productivity Effect a livello globale? 5. La negatività dell’EPE vale anche per l’Oil Pollution?

6. Quale rilevanza ha, rispetto a questo fenomeno, l’essere o meno un paese sviluppato?

78 È evidente, anche in questo caso, che l’obiettivo generale che si sta perseguendo è quello di dare una corretta valutazione all’inquinamento da diossido di carbonio derivante dal petrolio e verificarne persino eventuali aspetti positivi per poter, poi, costruire una regolamentazione più adeguata.

Anche qui le ipotesi da testare sono diverse. Innanzitutto si ritiene che esista un Environmental Productivity Effect anche per quanto concerne l’Oil Pollution e questo legame è ovviamente causato dal fatto che è proprio l’Oil, cioè il petrolio, un elemento fondamentale che prende parte al processo produttivo. Indi per cui è chiaro che vi deve essere necessariamente un legame fra questi due valori, a maggiore ragione se si prende in considerazione non una semplice azienda (come da esperimento) ma tutto il mondo per un lasso di tempo adeguato.

La seconda ipotesi, questa abbastanza forte, è che l’EPE nel caso specifico di CO2 da petrolio, debba avere un segno positivo. L’idea che si cercherà di dimostrare è che questo gas non è solo una “semplice” forma di inquinamento ma è qualcosa di più, essa è una esternalità negativa. Essa, cioè, è il frutto del lavoro e della creazione di reddito. Per questo motivo si ritiene che aumenti dei livelli percepiti di questo gas avranno certamente alcuni effetti negativi però, in termini generali ed a consuntivo, l’effetto netto sulla produttività dovrà necessariamente aumentare, proprio perché è questo gas stesso la prova più incontrovertibile dell’aumentata produzione.

La terza ipotesi di questo capitolo riguarda, come nel capitolo precedente, la rilevanza che ha l’essere o meno un paese sviluppato lungo questo processo. Se le prime due ipotesi si dovessero rivelare vere, significherebbe che inquinare aumenta la produttività per quei paesi che producono ma questa affermazione porta anche a ritenere vero il suo contrario, ovvero sia che questo particolare tipo di inquinamento è collegato ad una ridotta produttività nei paesi che non producono. L’ipotesi consiste quindi nel ritenere lo sviluppo economico come fattore imprescindibile per

79 comprendere il reale effetto che l’inquinamento (persino questo tipo di inquinamento cosi produttivo) ha sulle Economie.

Gli obiettivi di questa tesi sono chiari ed espliciti: capire le cause (prima) e gli effetti (poi) dell’inquinamento derivante dall’uso del petrolio.

La ricerca è, come detto, suddivisa appositamente in due parti, la prima relativa alle origini dell’inquinamento e la seconda focalizzata sui risultati dello stesso. Ognuna di queste due parti è composta da una breve review della letteratura, dalla disamina del modello teorico di riferimento, dalla specificazione dei dati utilizzati e del modello econometrico che si testerà ed infine, a conclusione di ogni capitolo, verranno esposti in sintesi tutti i risultati.

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Capitolo III