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Una prima interpretazione dei dati è stata quella rilevata dalla lettura della messaggistica dei forum (Cfr. allegato A).

Per verificare le interazioni avvenute, si é proceduto quantificando il loro numero e analizzando la qualità delle stesse. Nello specifico, per l‟analisi di tipo quantitativo si é ricorsi alla rilevazione numerica.

Allo scopo di effettuare anche un‟analisi qualitativa dei messaggi del Forum si é proceduto con la “lettura ragionata” degli stessi al fine di evidenziare i diversi modi di interagire nella comunità di pratica, a prescindere dalla frequenza con cui essi si presentavano.

In particolare i messaggi del Forum sono stati considerati testi da classificare in categorie (E. Cren, 2005).

Sono stati selezionati tre criteri-guida per contraddistinguere le interazioni comunicative del web forum da un punto di vista quantitativo: interattività, collaborazione e coerenza (Cacciamani, 2002).

Il web forum si colloca in una zona di intersezione tra comunicazione scritta e orale e vi si possono rintracciare queste dimensioni.180

Dal momento che gli utenti quando vi scrivono i propri messaggi partecipano ad un‟interazione comunicativa, esso costituisce un‟unità testuale, analizzabile nelle sue proprietà: coerenza, coesione, accettabilità, intenzionalità, situazionalità, informatività, intertestualità (De Beaugrande e Dressler, 1981).

179

Per la didattica modulare si confronti il testo Manuale dell’orientamento e della didattica modulare di Gaetano

Domenici.

180

Per questo tipo di analisi si fa riferimento dal punto di vista teorico alla linguistica e alla semiotica (ci si riferisce

alla Teoria degli Atti Linguistici che ha avvio con le ricerche di Austin nel 1962 sul linguaggio inteso come azione,

nelle quali cioè dire qualcosa è fare qualcosa, ci si riferisce inoltre agli studi di Grice, nel 1978. Si fa riferimento al

Principio di Cooperazione che Grice postula per le conversazioni, secondo il quale è razionale che gli scambi

linguistici siano, almeno in un certo grado, in collaborazione. Tale principio è applicabile anche nelle discussioni telematiche dove, per ovviare alle restrizioni dei codici semiologici utilizzabili, sembra necessaria una maggiore cooperazione rispetto a quella utilizzata nelle interazioni faccia a faccia, in cui si dispone di una gamma più ampia di strumenti per la decodifica del messaggio (Arfelli et al, 2000; Nicolini e Bravetti). Si confrontino i testi: Austin J.L.,

Come fare cose con le parole (1962), Marietti, Genova, 1987; Grice P., Logic and Conversation (1975), in Sbisà M.

145

Si è voluto indagare il fattore interattività cercando di rilevare l‟avvenuta simulazione di un‟interazione con il sistema di turni conversazionali e se veniva simulata la

compresenza tra parlante ed interlocutore, per sottolineare l‟appartenenza al gruppo. I parametri considerati sono stati la presenza di segnali discorsivi o espressioni relative ai turni (per prendere il turno, per cedere il turno agli altri interlocutori, per stimolare il turno successivo) e la simulazione (grafica) dei codici semiotici non verbali (es. smile e punteggiatura).

Si è indagato anche sulla collaborazione cioè sul rapporto dell‟emittente con ciò che poteva dire e sulle modalità con cui aveva accesso all‟esperienza: se cooperava nella comprensione dei messaggi producendo testi mediamente vincolanti ed espliciti

(produzioni linguistiche che evitano il rischio di fraintendimento) e se aveva contribuito al senso di vicinanza tra gli interlocutori producendo testi mediamente impliciti ed elastici attraverso la presenza esplicita della proposizione costitutiva io credo, io ritengo, io suppongo, io spero o secondo me. Si è proceduto in questo modo per capire se l'autore si rivolge direttamente ad uno specifico destinatario e/o parla in prima persona e se ci sono stati segnali di coinvolgimento e partecipazione alla discussione attraverso espressioni di accordo, di disaccordo e di tutti i gradini intermedi nell'asse accordo/ disaccordo.

Si è tenuto conto, inoltre, della coerenza dei contenuti, attraverso la continuità tematica per la costruzione di un prodotto testuale coeso. La tabella181seguente riassume i parametri utilizzati per analizzare i dati del forum ( tabella 1)182

181

Cacciamani S., Costruire conoscenza attraverso le nuove tecnologie: Knowledge Forum e i possibili scenari

formativi. Orientamenti Pedagogici, 1, 2002, pp.84-97.

182

146

Criteri per l’analisi dei forum

FUNZIONI COMUNICATIVE

PARAMETRI PER L'ANALISI DEL FORUM

Esempi

INTERATTIVITÀ -Simulare un'interazione orale con il sistema di turni conversazionali: viene simulata la compresenza tra parlante ed interlocutore per sottolineare l‟appartenenza al gruppo.

- Presenza di segnali discorsivi o espressioni relativi ai turni (per prendere il turno, per cedere il turno

agli altri interlocutori, per stimolare il turno

successivo...).

-Simulazione (grafica) dei codici semiotici non verbali (es. smile; punteggiatura).

- ora rispondo io e vi propongo di simulare, in questa nostra classe virtuale FAD, il ruolo che potrebbero avere gli insegnanti nel consigliarsi a vicenda le attività: quali giochi (divertenti...!!! ) conoscenze che potrebbero essere utili per avviare la conoscenza degli alunni!

COLLABORAZIONE -Simulare il rapporto dell‟emittente con ciò che dice e le modalità con cui ha accesso all‟esperienza. -Cooperare nella comprensione dei messaggi producendo testi mediamente vincolanti ed espliciti (produzioni linguistiche che evitano il rischio di fraintendimento). -Contribuire al senso di vicinanza tra gli

interlocutori producendo testi mediamente impliciti ed elastici (produzioni linguistiche che evidenziano la parziale condivisione di un comune orizzonte enciclopedico).

-Presenza esplicita della proposizione :

io credo, io ritengo, io suppongo, io spero, secondo me...

-L'autore si rivolge

direttamente ad uno specifico destinatario e/o parla in prima persona; uso di esempi; frasi interrogative ed escla-mative; metafore, ironia; paragoni.

-Io propongo un giochino facile, facile, magari un pò banale ma che risulta sempre efficace,

soprattutto con i bambini più piccoli (lavoro nella scuola dell'infanzia).

-Penso che occorra riflettere anche in termini didattico- operativi sulla collaborazione tra l‟insegnante di sostegno e gli insegnanti curricolari per l‟integrazione degli allievi con disabilità.. -Credo che possiamo provare a costruire una comunità di pratiche per condividere le nostre esperienze professionali come dice A. -Segnalare coinvolgimento e parte- cipazione alla discussione attraverso espressioni di accordo, di disaccordo e di tutti i gradini intermedi nell'asse accordo/ disaccordo.

-Presenza di segnali discorsivi e di ripetizioni che

evidenziano la partecipazione dell'interlocutore.

-Segnali di: accordo; accordo parziale; acquisizione di conoscenza; richiesta di precisazioni, spiegazioni; richiesta di correzione; disaccordo parziale; disaccordo completo ...ecc.

-Eccomi! prendo volentieri il palloncino e spero di aver compreso bene la consegna!

-E' vero i palloncini colorati fanne sempre un bell'effetto.... anche gli adulti si divertono a giocarci, non solo i bambini e non solo alla scuola dell'infanzia!!! -Il gioco che G. ha proposto non è

assolutamente banale, anzi contiene una serie di elementi importanti

147

Gli interventi da parte dei 30 corsisti sul forum nel periodo di monitoraggio, da marzo a giugno, sono 100.

Le espressioni che soddisfano il parametro dell‟interattività sono 50; in queste viene simulata la compresenza tra parlante ed interlocutore per sottolineare l‟appartenenza al gruppo e la presenza di segnali discorsivi o espressioni relative ai turni (per prendere il turno, per cedere il turno agli altri interlocutori, per stimolare il turno successivo). Le espressioni che soddisfano il parametro della collaborazione sono 70. Esse simulano il rapporto dell‟emittente con ciò che dice e le modalità con cui ha accesso

all‟esperienza; mettono in evidenza se i partecipanti cooperano nella comprensione dei messaggi producendo testi mediamente vincolanti ed espliciti (produzioni linguistiche che evitano il rischio di fraintendimento) che contribuiscono al senso di vicinanza tra gli interlocutori producendo testi mediamente impliciti ed elastici.

Segnalano il coinvolgimento e la partecipazione alla discussione attraverso espressioni di accordo, di disaccordo e di tutti i gradini intermedi nell'asse accordo/ disaccordo. Mettono in evidenza se l 'autore si rivolge direttamente ad uno specifico destinatario e/o parla in prima persona; l‟interlocutore usa esempi, frasi interrogative ed esclamative, metafore, ironia, paragoni attraverso la presenza esplicita della proposizione: io credo, io ritengo, io suppongo, io spero, secondo me.

Tutti i 100 interventi del forum soddisfano il parametro della coerenza e quindi sono caratterizzati dalla presenza di elementi di coesione testuale quali la progressione tematica (Grafico n.1).

COERENZA -Contribuire alla

continuità tematica, ridurre la

frammentarietà. -Contribuire alla costruzione di un prodotto testuale coeso.

-Presenza di elementi di

coesione testuale quali:

progressione tematica

-Propongo un giochino facile, facile, magari un pò banale ma che risulta sempre efficace,

soprattutto con i bambini più piccoli (lavoro nella scuola dell'infanzia). -Il gioco che G. ha proposto non è

assolutamente banale, anzi contiene una serie di elementi importanti che è utile mettere in evidenzaè multisensoriale e

coinvolge il movimento del corpo senza alcun "pericolo" (piace il colore dei palloncini, la loro morbidezza,

148 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

interattività collaborazione coerenza

Grafico n. 1

Per dare un significato più profondo ai dati raccolti, e sulla scorta dei parametri di frequenza, si procede con un‟analisi qualitativa della messaggistica.

Come anticipato, si sono individuate, a seguito di una “lettura ragionata”, 3 categorie di messaggi ritenute interessanti nei confronti dell‟ipotesi (Cfr. l‟allegato B)

Per quanto riguarda la categoria denominata “ messaggi di risposta entusiasta, per la partecipazione al forum”, che indica l‟interazione con i colleghi ed i tutor e gli

atteggiamenti di socializzazione, ho conteggiato 50 proposizioni o note. Da un punto di vista qualitativo le frasi scelte manifestano l‟interesse per il corso e la disponibilità a condividere lo studio e l‟esperienza sul campo con i tutor ed i colleghi. Questo dato, pertanto, sembra avvalorare l‟affermazione contenuta nell‟ipotesi che vede

nell‟interazione con il tutor e i colleghi, in modalità asincrona, un punto di forza della formazione a distanza.

Di seguito alcuni esempi:

“Sento già che questo corso mi piacerà….!!!”

“questo esame è bellissimo…”

“si, anche per me, questo esame è bellissimo…”

149

“Vorrei iniziare questo nostro percorso, esprimendo prima di tutto un mio pensiero: questo esame è bellissimo…..”

“Ciao a tutte/i , prima di tutto vorrei dire come per me è importante avere questo spazio per confrontarmi con altre colleghe…”.

“Care colleghe sono proprio soddisfatta di avere avuto l’occasione di interagire con voi. Sarebbe molto interessante che ci tenessimo in contatto anche dopo l’esame…”

“Penso che una collaborazione tra docenti curriculari e insegnanti di sostegno sia indispensabile per poter offrire occasioni di crescita cognitiva, emotiva e sociale ai nostri alunni, la scuola non la fa la singola persona ma il gruppo…”.

La categoria denominata “difficoltà di interazione nella realtà scolastica, presso la quale si lavora”, è stata riportata in 65 note (più di uno per persona). Le frasi scelte sottolineano la difficoltà a collaborare con i colleghi e avvalorano il problema dal quale siamo partiti e cioè che la collaborazione fra docenti è carente. Alcuni esempi sono riportati di seguito:

“Lavoro in una scuola dove siamo solo due insegnanti di sostegno e con la mia collega non ho molte opportunità, specie per mancanza di tempo, di discutere del nostro lavoro…”

“Il problema è che, come dice la collega, a scuola sembra di essere sempre in ritardo con tutto e non avere mai tempo per fermarsi e discutere insieme.”

“Per me è stato importante anche rendermi conto che le insegnanti curricolari magari sono un po’ timorose nell’approcciare i bambini con disabilità perché non hanno esperienza in quel campo specifico. Purtroppo in classe non c’è il tempo per la collaborazione…”

“Anche secondo me bisogna collaborare di più. Io sono un insegnante curricolare e spesso nella didattica delle discipline non si riesce per le attività sono troppo diverse. Invece è proprio nei momenti di gioco che sono, adesso mi rendo conto, così importanti è il momento di lavorare insieme e di dare il buon esempio ai bambini”.

150

La categoria “messaggi che mettono in evidenza il riporto in classe delle attività di formazione FAD” è stata riportata in 40 note (riferite a 20 corsisti, quindi più della metà del campione) che mettono in evidenza come gli insegnanti abbiano utilizzato, il lavoro prima condiviso, attraverso le esercitazioni nella FAD, nella propria pratica

professionale e lo esplicitano chiaramente; qui di seguito alcuni esempi:

“Le informazioni sull’importanza della Musicoterapica a scuola, sull’ICF che non conoscevo e che credo sia un ottimo aiuto per il nostro lavoro, a proposito, su tale classificazione ho dato informazioni alle altre colleghe dell’ istituto in cui lavoro e alla referente di sostegno , che le hanno trovate molto interessati, per cui ci stiamo

mobilitando per un’eventuale acquisto del manuale da parte dell’istituto….”

“Ho proposto questo gioco in classe cosa dite….”

“Per quanto riguarda il gioco da te proposto trovo che, considerando le caratteristiche legate al tipo di disabilità del nostro alunno, questa attività possa risultare difficile e quindi frustante, in quanto richiede prontezza di riflessi, velocità che in lui potrebbero essere difettosi o comunque svantaggiate rispetto ai compagni. Comunque il gioco si potrebbe riadattare, come ho fatto io in classe, ad esempio si può proporre che quando il “lupo” nomina il frutto riferito a due o tre bambini questi cantino…”

Quest‟ultimo dato è positivo in quanto avvalora la parte dell‟ipotesi che ritiene

l‟ambiente e-learning, in cui agisce la comunità di pratica degli insegnanti, favorevole all‟elaborazione di strategie didattiche per l‟inclusione, attraverso il lavoro collaborativo e condiviso (Grafico 2).

Il numero delle proposizioni analizzata non è elevato ma il messaggio che esse riportano mette in evidenza il vissuto professionale dei professionisti che è caratterizzato da solitudine e nello stesso tempo dalla ricerca dell‟altro per un confronto produttivo, per un cambiamento nella pratica professionale183.

183

151 0 10 20 30 40 50 60 70

messaggi di risposta entusiasta messaggi che indicano una difficoltà a collaborare in classe

messaggi che evidenziano l'uso delle strategie elaborate nella Fad nella pratica professionale Grafico n.2