L‟uso delle TIC nel sistema formativo è richiesto dalla Nuova Economia caratterizzata dalla globalizzazione e dalla competitività, che esige un nuovo sistema educativo inclusivo che punti sulla qualità e su nuove professioni.
L'economia digitale impone, alle istituzioni formali e non ma in generale a tutte le organizzazioni, di seguire un modello reticolare capace di anticipare i cambiamenti con elevata creatività e flessibilità.
Per questa ragione le organizzazioni devono lavorare in maniera proattiva per far fronte alle sfide del nuovo millennio che sono rappresentate da una sempre più libera e globale circolazione delle informazioni, dalla progressiva personalizzazione dell'offerta che deve essere pronta a cogliere anche i bisogni non espressi, da un adeguato impiego delle tecnologie, dall‟abbattimento dei costi e dalla competizione sempre più spinta. A questo proposito Galliani mette in evidenza come siano cinque le linee operative che esplicitano meglio il ruolo delle TIC: «sviluppare l’integrazione completa delle TIC nell’insegnamento e nella formazione; creare infrastrutture flessibili per mettere l’e- learning alla portata di tutti; definire e promuovere la cultura digitale; creare una cultura dell’apprendimento per tutta la vita; sviluppare dei servizi e dei contenuti educativi di qualità in Europa»93.
È necessario, prima, precisare che per e-learning lo studioso non vuole intendere semplicemente l‟«apprendimento elettronico» come processo attivabile grazie o attraverso gli strumenti elettronici o telematici ma l‟uso integrato e sistematico delle tecnologie dell‟informazione e della comunicazione nelle azioni educative e formative finalizzate a favorire processi di apprendimento.94
Ciò conduce a ripensare l‟educazione e la formazione in quanto l‟uso delle TIC spinge a forti cambiamenti relativi ai contesti e ai processi di apprendimento attivabili.
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L. Galliani (a cura di), E-learning nelle Università: politiche europee e strategie educative, in Educazione versus
Formazione, Processi di riforma dei sistemi educativi e innovazione universitaria, Edizioni Scientifiche Italiane,
Napoli, pag. 326.
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Le TIC assumono, anche, un importante ruolo come fattore di cambiamento “in sé”. Esso si riscontra nella società e nell‟economia e ciò si riflette trasversalmente nei cambiamenti dei sistemi educativi e formativi.
Per esempio, nel Report «EU Policies and Strategic Change fore-Learning in
Universities»95 del Coimbra Group of Universities96 si fa riferimento a come il ruolo delle TIC nella società moderna da un lato richieda cambiamenti nei curricola, dall‟altro metta a disposizione strumenti di modifica delle pratiche pedagogiche.
Galliani97, ci dice ancora, riferendosi a questo rapporto, quali sono le più importanti tendenze, che riguardano l‟educazione e la formazione, correlabili o meno alla diffusione delle TIC.
Egli, inoltre, identifica le principali sfide, a livello culturale e manageriale, a livello tecnologico e a livello educativo, poste a Università e istituzioni formative superiori e considera importanti le seguenti tendenze:
- la crescente e più articolata domanda di educazione e formazione cui seguono differenti aspettative;
- motivazioni e modelli di competenza e di apprendimento che richiedono alle
istituzioni educative di rivisitare i propri modelli di insegnamento anche attraverso l‟uso delle TIC;
- la crescente domanda di un‟educazione continua accelerata dalla diffusione e dall‟uso delle TIC, che contribuiscono notevolmente a facilitare l‟accesso alle offerte formative di ogni parte del mondo;
- la richiesta volta alle Università di estendere il loro ruolo nell‟accompagnare le politiche dello sviluppo economico e di inclusione sociale a livello regionale, nazionale e internazionale,attraverso l‟uso delle TIC che permettono di rendere accessibili
contenuti universitari anche al di fuori del contesto accademico;
- il modificato ruolo della certificazione non più solo universitaria, ma a carico anche di altri enti (autorità regionali, associazioni professionali,ecc.).
95
Coimbra Group of Universities, European Union Policies and Strategic Change for eLearning in Universities, Report of the project“Higher Education Consultation in Technologies ofInformation and Communication”(HECTIC), Bruxelles, 2002. In Internet: http://www.flp.ed.ac.uk/HECTIC/HECTICREPORT.PDF
96
Il Gruppo di Coimbra è una rete universitaria europea che raggruppa 37 Università, alcune di queste tra le più antiche e prestigiose in Europa, fondata nel 1985 formalmente costituita nel 1987, la cui missione è «creare speciali legami accademici e culturali, al fine di promuovere, a beneficio dei suoi membri, l'internazionalizzazione, la collaborazione accademica, l'eccellenza nell'apprendimento e nella ricerca, e un servizio alla società. Inoltre il Gruppo ha il fine di influenzare la politica educativa europea e di sviluppare le migliori pratiche attraverso il mutuo scambio di esperienze.» (da Wikipedia “Gruppo di Coimbra”, che cita dal sito del Gruppo: http://www.coimbra- group.eu/).
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L. Galliani (a cura di), E-learning nelle Università: politiche europee e strategie educative, in Educazione versus Formazione, op. cit., p. 330-345.
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Mette in evidenza come il rapporto identifica una serie di “sfide” cui le istituzioni educative,e in particolare le Università, devono indirizzarsi e come sia importante pensare ad un riposizionamento strategico dell‟Università nel contesto locale/regionale e nazionale o internazionale anche in chiave competitiva.
A ciò si aggiunge la necessità di una maggiore e qualificata esplicitazione di strategie universitarie per l’e-learning e per una maggiore valorizzazione delle risorse umane anche nella direzione di favorire un uso consapevole, critico e problematico delle TIC. In questa direzione va anche la necessità di garantire infrastrutture e tecnologie
adeguate anche per favorire la diffusione di buone pratiche e metodologie di qualità per l’e-learning.
Altri importanti punti riguardano più propriamente il livello educativo e sono dovuti a: cambiamenti di valori culturali dettati dalla globalizzazione e mercificazione
dell‟istruzione come un forte aumento delle tipologie di studenti (provenienti da diversi gruppi socioeconomici, di età superiore, lavoratori, ecc.); mancanza di una formazione adeguata degli accademici nello sviluppo, implementazione e supporto dell‟e-learning e, infine, mancanza di buone pratiche condivise a livello internazionale.
Tutte queste sfide pongono, secondo Galliani, la questione dell‟e- learning in maniera complessa e radicale.
Questo problema non può, infatti, essere affrontato solo soffermandosi semplicemente sulle considerazioni di tipo gestionale ed economico.
L‟e-learning deve essere letto soprattutto in chiave pedagogica e sociale per valutarne l‟effettiva utilità per l‟apprendimento e l‟ acquisizione di competenze.
Occorre, cioè, affrontare l‟implementazione e lo sviluppo dell‟e- learning sulla base di ricerche e sperimentazioni scientifiche che hanno nel tempo portato a considerare lo stesso e l‟uso integrato e sistematico delle nuove tecnologie come finalizzate a produrre percorsi formativi aperti (rispondenti alle diversità degli utenti) e flessibili (rispondenti alle domande di formazione per tutta la vita), in modo da garantire esperienze di individualizzazione, autoformazione e personalizzazione dell‟apprendimento. È‟ importante capire che l‟introduzione delle TIC nelle Università impone un
ripensamento della modalità di attivare le sue principali funzioni di ricerca (produzione, scoperta di saperi) e didattica (trasmissione e acquisizione di conoscenze- competenze), costruendo un piano di sviluppo che riesca ad integrare le nuove tecnologie per
rispondere ai cambiamenti continui e repentini della società contemporanea.98
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A fronte di questo scenario si sottolinea la necessità della collaborazione operativa tra enti formativi e imprese, ai fini di un più produttivo ed efficace sistema di sviluppo, dando vita ad un dialogo degli attori pubblici e privati, anche per lo sviluppo locale. A questo proposito si considera la ricchezza della diversità dei luoghi di apprendimento che nasce da un'autentica specificità locale, che va salvaguardata e sostenuta, ma insieme armonizzata agli obiettivi di sviluppo e di occupazione, che costituiscono l'irrinunciabile traguardo del sistema formativo.
Il sistema stesso dei saperi, anche quelli di base, si configura come una rete di nodi e ambienti, la cui fondamentale caratteristica è costituita dalla loro intrinseca contingenza e interconnessione pertanto il paradigma per diffondere la conoscenza deve adattarsi a queste caratteristiche. Allo stesso modo, in questo scenario, saranno necessarie nuove abilità quali: ragionare anche per libere associazioni anziché solo in modo lineare; sviluppare l'attitudine al lavoro cooperativo e riuscire ad utilizzare in modo efficace gli strumenti che la rete mette a disposizione.
Per questo motivo la capacità di interconnettersi e l'interazione diventano cruciali.