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Analisi e monitoraggio di Erasmus+: Youth in Action Risultati ed evidenze da RAY-Italia

Maurizio Merico Giuseppe Gualtieri

Adele Tinaburri

con

Giovanni Barrella Marco Greco

Analisi e monitoraggio di Erasmus+: Youth in Action

Risultati ed evidenze da RAY-Italia

1 edizione: Giugno 2017

Il presente volume presenta i risultati di ‘RAY Italia’, programma di ricerca condotto nell’ambito del progetto internazionale ‘Research-based Analysis of Erasmus+: Youth in Action’ (RAY).

RAY (http://www.researchyouth.eu/) è un progetto sviluppato da un network di 31 Agenzie Nazionali responsabili di “Erasmus+: Youth in Action” e dai loro partner di ricerca. Il progetto è coordinato dall’‘Institute of Educational Science’ dell’Università di Innsbruck e dal ‘Generation and Educational Science Institute’ (Austria). La direzione scientifica del progetto è del prof. Helmut Fennes.

RAY si articola in tre progetti:

“Research based Analysis and Monitoring of Erasmus+: Youth in Action” (RAY-MON)

“Research project on competence development and capacity building in Erasmus+: Youth in Action” (RAY-CAP)

“Research project on long-term effects of Erasmus+: Youth in Action on participation and citizenship” (RAY-LTE)

Il programma di ricerca è stato finanziato nell’ambito delle Transnational Cooperation Activities (TCA) di Erasmus+: Youth in Action.

I contenuti della pubblicazione riflettono esclusivamente il punto di vista degli autori. La Commissione Europea non può essere ritenuta responsabile delle informazioni riportate e/o di qualsiasi uso che ne possa essere fatto.

L’Agenzia Nazionale per i Giovani ha coordinato l’intera ricerca. In particolare, Giuseppe Gualtieri è il responsabile del progetto di ricerca e ne cura la supervisione. Adele Tinaburri ha coordinato e supportato le attività di ricerca e analisi dati e realizzato le interviste con i beneficiari di progetto.

L’équipe del Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno, coordinata dal prof. Maurizio Merico, ha garantito la consulenza scientifica e il supporto teorico-metodologico alle attività di ricerca e analisi dei dati.

Il testo è frutto di un lavoro comune di riflessione degli autori, coordinato da Maurizio Merico e Adele Tinaburri. Nel merito:

Giuseppe Gualtieri ha redatto il § 0.1.

Maurizio Merico e Adele Tinaburri hanno redatto i § 0.2, 1.1, 2.1 e 3.1.

Maurizio Merico ha redatto i § 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 2.2 e 3.4.

Maurizio Merico e Marco Greco hanno redatto i § 1.2, 3.2, 3.3 e 3.8.

Maurizio Merico e Giovanni Barrella hanno redatto i § 2.3, 2.4, 2.5, 3.5, 3.6 e 3.7.

Un ringraziamento particolare a Nadia Cammarano e Nadia Crescenzo, che hanno collaborato all’analisi dei dati e alla cura dei grafici e delle tabelle presenti nella terza parte del volume.

ISBN: 979-12-200-2093-0

© 2017 – DSPSC/Università degli Studi di Salerno (via Giovanni Paolo II, 132 – 84084 Fissciano, Sa)

© 2017 – ANG/Agenzia Nazionale per i Giovani (Via Sabotino, 4 – 00195 Roma)

Abbreviazioni 4

Presentazione, di Giacomo D’Arrigo 5

0.1. Introduzione 8

0.2. I risultati principali 11

Parte prima

Il monitoraggio di Erasmus+: Youth in Action

1.1. Obiettivi e metodologia 16

1.2. Progetti, leader e partecipanti: un profilo 19

1.3. Le competenze acquisite 24

1.4. Partecipazione e cittadinanza attiva 32

1.5. Gli effetti sulle organizzazioni e le comunità 36

1.6. Inclusione dei giovani con minori opportunità 40

1.7. Reti e traiettorie 43

1.8. L’implementazione di E+/YiA 46

Parte seconda

Costruire e sviluppare competenze e capacità

2.1. La ricerca 55

2.2. Il profilo degli youth worker 58

2.3. L’esperienza narrata 63

2.4. Le ricadute dell’esperienza 68

2.5. Lo youth work alla prova 73

Parte terza

Gli effetti di lungo termine sulla partecipazione e la cittadinanza

3.1. Obiettivi e metodologia 81

3.2. I progetti: un profilo 86

3.3. Gli intervistati: un profilo 89

3.4. Gli atteggiamenti 96

3.5. Le capacità 102

3.6. Le conoscenze 107

3.7. I valori 114

3.8. Le pratiche 120

Riferimenti bibliografici 129

4 Abbreviazioni

ANG Agenzia Nazionale per i Giovani

DSPSC Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione - Università di Salerno

E+/YiA Erasmus+/Gioventù in Azione (2014-2020)

KA Azione Chiave

KC Competenza chiave

NGO Organizzazione Non Governativa

PL Project leader (responsabili del progetto/membri del team del progetto) PP Partecipanti al progetto

RAY Research-based Analysis and Monitoring of Erasmus+: Youth in Action RAY-MON Research-based analysis and monitoring of Erasmus+: Youth in Action RAY-CAP Research Project on Competence Development and Capacity Building in

Erasmus+: Youth in Action

RAY-LTE Research project on long-term effects of Erasmus+: Youth in Action on participation and active citizenship

Tipi di attività

EVS Servizio Volontario Europeo (KA105)

SD Dialogo Strutturato (Incontri tra i giovani e i responsabili delle politiche per la gioventù) (KA347) TCA Attività di Cooperazione Transnazionale (KA218)

TYI Iniziative Giovani Transnazionali (progetti finanziati nell’ambito di Gioventù in Azione)

YE Scambi di Giovani (KA105)

YWM Mobilità degli Youth Worker (KA105)

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di Giacomo D’Arrigo*

L’Agenzia Nazionale per i Giovani gestisce il Programma E+/YiA ed è considerata essere lo strumento operativo che supporta l’implementazione delle politiche giovanili nel contesto nazionale.

I primi interventi a livello europeo in materia di politiche giovanili nascono ben prima dell’Agenzia Nazionale per i Giovani (formalmente istituita nel 2007) e risalgono addirittura al 1972 con l’istituzione, da parte del Consiglio d’Europa, del primo Centro Europeo della Gioventù a Strasburgo, con lo scopo di promuovere iniziative europee di carattere culturale, di tipo transnazionale. Queste iniziative assumeranno successivamente nel corso del tempo varie forme: esperienze di scambi culturali con giovani di altre nazioni, viaggi-studio, stage presso aziende estere, esperienze di volontariato europeo fino all’istituzione, nel 2000, di “Gioventù”, il primo e il principale programma non settoriale di politiche giovanili dell’Unione Europea che includeva tutte le azioni finalizzate alla promozione dell’istruzione e dell’educazione non formale.

Da questo momento, e dopo la pubblicazione del Libro Bianco sulla Gioventù nel 2001, da soggetti indistinti, i giovani sono diventati un target di politiche specifiche – e quindi utenti di servizi a tutti gli effetti – non solo in rapporto alla loro condizione di studenti o lavoratori, ma anche in riferimento, nel complesso, alla loro condizione sociale. La chiave innovativa delle politiche in favore dei giovani a partire da questi anni consiste nell’attivazione di processi che facilitano, per l’appunto, la partecipazione dei giovani alle decisioni che li riguardano, anziché in un “pacchetto” determinato di diritti di cittadinanza da tutelare.

La sfida che questi programmi europei hanno negli anni raccolto è il fatto che, da decenni, il contesto sociale non riesce più a svolgere la funzione di integrazione sociale. Le istituzioni politiche, infatti, sono percepite dai giovani in merito alla partecipazione come chiuse e autoreferenziali e, d’altro canto, le forme associative tradizionali da tempo non sembrano essere adeguate alla/e condizioni dei giovani.

Sono cambiate le forme di aggregazione e di appartenenza e le forme di partecipazione richieste sono meno formalistiche e più individualizzanti.

Dal report che qui di seguito vi presentiamo possiamo dire che la sfida di partecipazione da parte dei giovani trova nel Programma E+/YiA uno strumento adeguato a interpretare esigenze di formazione, conoscenza e crescita personale. Come potrete verificare leggendo più avanti nel report, gli interventi e le misure per i giovani a livello europeo, che hanno nel quadro transnazionale come finalità di fondo lo sviluppo della cittadinanza attiva nelle politiche giovanili e la promozione della partecipazione dei giovani a tutti i livelli di governo, trovano un apprezzamento da parte di chi fruisce di queste opportunità.

Nella difficoltà in cui versa oggi il “sistema Europa” è indubbio che i programmi di mobilità sono un motore concreto di costruzione di partecipazione e di cittadinanza attiva.

Diremmo piuttosto che la mobilità dei giovani sembra essere l’unica forma vincente di costruzione della cittadinanza europea, cioè del suo sistema di diritti e doveri e – in particolar modo – della sua identità.

Il termine Politiche Giovanili rimane ancora un “oggetto oscuro” per i non addetti ai lavori, a volte, come risulta anche da questa ricerca, per gli stessi giovani che ne sono coinvolti.

* Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani

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Erasmus+, purtroppo in Italia, praticamente l’unico strumento efficace in materia di politiche giovanili. Ancor di più perché la dicitura “politiche giovanili” appare oggi limitativa, quasi un recinto in cui chiudere le nuove generazioni: più che altro è giusto parlare di nuove politiche pubbliche in favore delle nuove generazioni e in tal senso il Programma E+/YiA rappresenta uno strumento fortissimo sotto ogni profilo.

Non dimentichiamo che l'Italia è ancora uno dei pochi Stati europei in cui non esiste una legislazione specifica sulle nuove generazioni. Anche l’organismo di rappresentanza giovanile, il Forum Nazionale Giovani, ed il Dipartimento della gioventù sono stati istituiti piuttosto recentemente, rispettivamente nel 2005 e nel 2006.

In assenza di normativa nazionale, sono le diverse Regioni italiane che hanno legiferato in materia di gioventù e molteplici sono gli approcci sulla materia.

Questo gap italiano in materia di gioventù nei confronti di altri Stati europei trova un elemento unificante proprio nelle politiche europee.

Nel sintetizzare a due gli obiettivi principali delle politiche europee, e cioè creare per tutti i giovani, all’insegna della parità, maggiori opportunità nell'istruzione e nel mercato del lavoro e promuovere fra tutti i giovani la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e la solidarietà, ANG ha cercato di contribuire utilizzando al massimo le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea.

In materia di promozione delle opportunità formative europee, sono stati fatti passi in avanti, negli anni, cercando di rimuovere più ostacoli possibili. Quello dell’accesso al Programma, ad esempio, è, ancora oggi, una delle priorità d’azione di ANG, con particolare riferimento alla programmazione 2014-2020. Numerosi sono stati i momenti informativi su E+/YiA su tutta la Penisola, con altrettanti innumerevoli incontri e attività di informazione e supporto alla progettazione, spesso alle e in collaborazione con le autorità dei diversi municipi italiani, che a loro volta hanno prodotto effetti moltiplicatori di conoscenza delle opportunità europee destinate ai giovani. Dai dati in nostro possesso, dal 2014 al 2016, gli anni che sono stati parte di questo report di valutazione intermedia, 30.000 giovani circa, hanno beneficiato di progetti di mobilità in Europa (all’interno dell’Azione Chiave 105) per un totale di circa 1300 progetti approvati. C’è ancora tanto da fare, sicuramente in termini quantitativi ma soprattutto in termini qualitativi. La sfida è quella di incrementare al massimo il numero dei giovani partecipanti all’offerta formativa ma promuovendo e supportando contemporaneamente la qualità che, quando vengono realizzati progetti in linea con gli obiettivi, gli approcci e gli strumenti richiesti dal Programma, connotano fortemente il settore Gioventù.

Certamente il fatto di essere stati riuniti sotto lo stesso “brand” Erasmus facilita il lavoro di promozione e visibilità ma allo stesso tempo ci richiede un impegno maggiore, per valorizzare quelle che sono le peculiarità del settore Gioventù. Il riferimento è immediato a tutto il campo dell’educazione non formale giovanile e alla figura dello youth work, al quale anche questa ricerca fa riferimento.

Tra i risultati maggiori di questi anni di Programmi europei la promozione lo sviluppo della figura dello youth worker o dell’animatore socio-educativo a livello europeo si evidenzia per i suoi caratteri di innovatività e rilevanza. L’innovatività risiede nel fatto che partecipa, nelle sue forme più solidaristiche e di adesione volontaria a costruire una società civile più solidale e nelle sue forme più professionalizzate apportando know-how e un insieme di competenze da valorizzare per essere meglio interpretate e spese nel mondo del lavoro.

Compresa la rilevanza di questo nuovo profilo professionale, trasversale a sistemi formativi e di istruzione, potenziale ponte tra mondi ancora poco comunicanti come quello

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cercando di individuare forme di adattamento di strumenti già esistenti, come lo YouthPass, ad altri contesti civili e del mondo del volontariato in generale.

La strada è ancora lunga e, viste le criticità relative ai contesti giovanili, in salita. Per questo è ancora più urgente una forte motivazione a continuare quanto avviato in questa prima parte di programma, in cui una parte di ricchezza (a volte dovremmo dire purtroppo, vista la scarsa valorizzazione di queste risorse) è dovuta proprio a tutte quelle spinte valoriali che muovono lo “youth field”.

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Il presente lavoro si inquadra all’interno del programma ‘Research-based Analysis of Erasmus+: Youth in Action’ (d’ora in poi, RAY), sviluppato da un network di 31 Agenzie nazionali1 responsabili di “Erasmus+: Youth in Action” e dai loro partner di ricerca (d’ora in poi, Network RAY).

Il progetto è coordinato dall’‘Institute of Educational Science’ dell’Università di Innsbruck e dal ‘Generation and Educational Science Institute’ (Austria). La direzione scientifica del progetto è del prof. Helmut Fennes.

Il RAY Network predispone, in collaborazione con i gruppi di lavoro, gli strumenti di ricerca, supervisiona le attività dei singoli partner di ricerca e cura la redazione dei report internazionali.

IL Network RAY è nato nel 2008 su iniziativa dell'Agenzia nazionale austriaca, con lo scopo di sviluppare attività di ricerca transnazionali congiunte sul programma Gioventù in azione (2007-2013).

RAY si articola in tre progetti di ricerca.

- “Research-based analysis and monitoring of Erasmus+: Youth in Action (E+/YiA)” (RAY-MON)2. Il primo progetto prosegue un percorso di ricerca sviluppato dal Network RAY tra il 2009 e il 2013 (le c.d. ‘Standard Surveys’) e si propone di contribuire al monitoraggio di E+/YiA e allo sviluppo della qualità dei progetti da questo supportati; questa attività viene sviluppata congiuntamente da tutti i partner del Network RAY.

- “Research project on competence development and capacity building in Erasmus+:

Youth in Action” (RAY-CAP)3. Il secondo è un progetto di ricerca sul contributo di E+/YiA allo sviluppo delle competenze e delle capacità degli youth worker, degli youth leader e di quanti, più in generale, lavorano con i giovani e che hanno partecipato alle attività di formazione e supporto sostenute dal Programma.

1 Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia, Regno Unito.

2 I dati di questa ricerca sono stati raccolti attraverso due survey multilingua somministrate in modalità CAWI.

Le survey sono state somministrate in 25 lingue dal Network RAY tra ottobre 2015 e aprile 2016. Il campione è stato selezionato tra i partecipanti e i project leader/membri dei team che hanno partecipato a progetti finanziati attraverso il Programma Erasmus+: Youth in Action (2014-2020) dell’Unione Europea. Questo progetto di ricerca è stato ideato dall’Institute of Educational Science dell’Università di Innsbruck e dal Generation and Educational Science Institute (Austria) in cooperazione con il Network RAY.

3 I dati di questa ricerca sono stati raccolti attraverso interviste qualitative che sono state condotte dai partner del Network RAY in 16 Paesi tra agosto 2015 e luglio 2016. Il campione è stato selezionato tra i partecipanti ai progetti di Mobilità degli Youth Worker e alle Attività di Cooperazione Transnazionale finanziati attraverso il Programma Erasmus+: Youth in Action (2014-2020) dell’Unione Europea. Questo progetto di ricerca è stato ideato dal Generation and Educational Science Institute (Austria) in cooperazione con i seguenti partner del Network RAY: Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Germania, Slovenia e Turchia.

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effetti di lungo termine di E+/YiA sulla partecipazione e la cittadinanza degli attori coinvolti, con un’attenzione specifica allo sviluppo delle pratiche e delle competenze.

Le pagine seguenti descrivono il percorso di ricerca e i risultati conseguiti nell’ambito dei tre progetti, con specifico riferimento alle attività e ai progetti sostenuti dall’ANG e/o che hanno visto la partecipazione di giovani di origine italiana e/o che si sono svolti in Italia.

La prima parte descrive il percorso di ricerca e i risultati emersi dalla ricerca RAY-MON.

Dopo aver illustrato gli obiettivi e la metodologia della ricerca, viene dapprima delineato il profilo dei beneficiari e dei progetti cui questi hanno partecipato. Il percorso di analisi si sofferma, quindi, sulle competenze acquisite dai PL e dai PP che aderiscono a Programma e agli effetti che questo produce sugli ambiti della partecipazione e della cittadinanza attiva.

Vengono poi analizzati in modo dettagliato: gli effetti che il Programma determina – attraverso l’adesione dei beneficiari – sulle organizzazioni e le comunità coinvolte; il contributo all’inclusione dei giovani con minori opportunità; il contributo dei progetti alla definizione e trasformazione delle traiettorie di vita e delle reti di collaborazione in cui sono inseriti i PP e il PL; infine, vengono descritti i risultati della ricerca che riguardano l’implementazione complessiva di E+/YiA e il raggiungimento dei suoi obiettivi specifici.

La seconda parte descrive il percorso di ricerca e i risultati conseguiti nell’ambito di RAY-CAP. Il percorso è strutturato in cinque momenti. Il primo descrive gli obiettivi, le metodologie ed il campione utilizzato nel corso della ricerca. Il secondo delinea il profilo dei partecipanti coinvolti nei progetti, soffermando l’attenzione su: le traiettorie professionali ed il retroterra formativo degli youth worker coinvolti; le motivazioni, le aspettative e gli interessi dei partecipanti; le aspettative nei confronti delle attività formative. Nella terza sezione vengono approfondite le esperienze formative degli youth worker italiani. In particolare, sono analizzati gli aspetti inerenti l’organizzazione dei progetti, le competenze acquisite, i modelli partecipativi proposti, gli obiettivi progettuali e le valutazioni dei percorsi compiuti. La quarta sezione intende verificare le ricadute della partecipazione al Programma sulle traiettorie professionali di quanti hanno preso parte ai progetti, sulle loro organizzazioni, sugli ambienti da cui gli youth worker provengono e, più in generale, sul Programma Erasmus+ Youth in Action. L’ultima sezione si sofferma sulla figura dello youth worker e sulle trasformazioni sostenute dal Programma per valorizzarne le competenze.

La terza parte descrive i risultati del “Research project on long-term effects of Erasmus+:

Youth in Action on participation and citizenship” (LTE). Il primo capitolo descrive gli obiettivi, le metodologie ed il campione utilizzato nel corso della ricerca. Nel secondo e nel terzo viene tracciato il profilo di quanti sono stati intervistati nel corso della ricerca e dei

4 I dati di questa ricerca sono stati raccolti attraverso tre survey multilingua somministrate in modalità CAWI e interviste qualitative. Le survey e le interviste sono state condotte dai partner del Network RAY in 12 Paesi e in 13 lingue tra agosto 2015 e agosto 2016. Per le survey, il campione è stato selezionato tra i partecipanti e i project leader/membri dei team che hanno partecipato a progetti finanziati attraverso il Programma Erasmus+: Youth in Action (2014-2020) dell’Unione Europea; per le interviste qualitative, il campione è stato selezionato tra i soli partecipanti a progetti finanziati attraverso il Programma Erasmus+: Youth in Action (2014-2020) dell’Unione Europea. Questo progetto di ricerca è stato ideato dal Generation and Educational Science Institute (Austria) in cooperazione con i seguenti partner del Network RAY: Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Germania e Malta.

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declinando l’analisi in cinque dimensioni: gli atteggiamenti, le capacità, le conoscenze, i valori e le pratiche.

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Le ricerche RAY descritte nelle tre parti di cui si compone il presente volume muovono da obiettivi conoscitivi differenti e si soffermano su aspetti specifici del Programma E+/YiA.

Rimandando al dettaglio della descrizione presentata nel corso del volume per i risultati di RAY-MON, RAY-CAP e RAY-LTE, di seguito vengono riassunte le principali conclusioni che emergono dal percorso di ricerca complessivo in riferimento agli obiettivi specifici perseguiti da E+/YiA.

Competenze e abilità dei giovani

Le tre ricerche condotte nell’ambito del programma RAY evidenziano come i beneficiari dei progetti finanziati nel settore Gioventù ritengano complessivamente il Programma un valido strumento attraverso il quale accrescere e consolidare le proprie competenze.

Facendo riferimento ai giovani italiani (o che hanno partecipato a progetti finanziati dall’ANG, o che hanno svolto un progetto in Italia) le attività realizzate nell’ambito del Programma predispongono, in generale, i beneficiari verso atteggiamenti, valori e pratiche più flessibili, di apertura verso situazioni e contesti nuovi, di maggiore dialogo con l’altro.

Inoltre, la partecipazione ai progetti offre la possibilità di acquisire competenze trasversali, più spesso legate ad una dimensione individuale, di crescita e sviluppo della persona, contribuendo in modo significativo ad accrescere le capacità riflessive e critiche dei giovani che vi aderiscono.

Dalle tre ricerche emerge un profilo dei giovani che aderiscono al Programma caratterizzato dalla netta prevalenza di soggetti dotati di risorse umane, culturali e sociali medio-alte. A partire da questo dato, va comunque rilevato come gli intervistati sottolineino il ruolo significativo del Programma nel consentire loro di accrescere e consolidare le capacità cognitive, cooperative, tecniche, creative, relazionali, come pure quelle legate alla sfera dell’agency e comunicative. Un’attenzione specifica va riservata alle competenze linguistiche. I risultati delle tre ricerche testimoniano, infatti, che il Programma diventa occasione attraverso la quale accrescerne il livello, agire riflessivamente sulla consapevolezza della dotazione di cui si dispone, oppure stimolare l’avvio di percorsi formativi per il loro accrescimento.

Più in generale, per i giovani intervistati il Programma diventa occasione attorno alla quale acquisire maggiore consapevolezza delle proprie prospettive educative, formative e professionali e per programmare riflessivamente i percorsi futuri e l’acquisizione di ulteriori competenze. In pochi, tuttavia, ritengono di aver acquisito nel corso dei progetti competenze spendibili immediatamente nel mercato del lavoro.

Più in generale, per i giovani intervistati il Programma diventa occasione attorno alla quale acquisire maggiore consapevolezza delle proprie prospettive educative, formative e professionali e per programmare riflessivamente i percorsi futuri e l’acquisizione di ulteriori competenze. In pochi, tuttavia, ritengono di aver acquisito nel corso dei progetti competenze spendibili immediatamente nel mercato del lavoro.