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CAPITOLO 2: Le Rivoluzioni Colorate

2.5 Analogie e differenze

Le tre le rivoluzioni esaminate, vengono comunemente chiamate “Rivoluzioni Colorate” perché all’apparenza sembrano molto simili e, in effetti, esse presentano delle analogie di seguito analizzate insieme alle differenze.

Analogie /caratteristiche comuni

- Sono avvenute tutte in Stati della ex Unione Sovietica: in Georgia, in Ucraina e in Kirghizistan, tre Stati appartenenti a tre distinte sub-regioni dello spazio post-sovietico: la cosiddetta nuova Europa orientale 136 , all’interno della quale rientra l’Ucraina, il Caucaso meridionale in cui si situa la Georgia e la vasta area dell’Asia centrale, all’interno della quale si colloca il Kyrgyzstan. Ognuno di questi paesi ha vissuto specifici casi di transizione, la rivoluzione delle rose, la rivoluzione arancione e la rivoluzione dei tulipani .

- Sono scoppiate in un arco temporale ristretto, di circa 15 mesi: la Rivoluzione delle Rose iniziò in Georgia il 22 novembre 2003, la Rivoluzione Arancione iniziò in Ucraina un anno dopo nel 2004, la Rivoluzione dei Tulipani iniziò in Kirghizistan nel 2005.

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P.Fazzi, Le rivoluzioni colorate in Eucrasia: Georgia, Ucraina e Kirghizistan, Cambio, Rivista Internazionale sulle trasformazioni sociali, VII, 13 2017

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- Le elezioni come teatro di brogli a cui il partito dominante si presentava diviso e frammentato, con un leader a fine mandato e quindi una successione incerta. In Georgia, il leader a fine mandato era Eduard Shevardnadze, presidente della Georgia già dal 1992, a cui successe Mikheil Saakašvili; In Ucraina era stato eletto Victor Yanukovich, primo ministro dal 2002 al 2004, che accusato di brogli elettorali, dovette accettare di tornare al voto, per uscirne sconfitto da Victor Yushchenko. In Kirghizistan, era presidente del paese dall’ottobre del 1990, Askar Akayev che fuggì a Mosca e al suo posto arrivò Kurmanberd Bakiyev;

- Un governo o un élite uscente che non godevano più di supporto per l’incapacità di risanare la grave situazione economica: in Georgia, Sheverdandze e il suo partito “l'Unione dei Cittadini della Georgia”, perdevano sempre più consensi, a causa della grave crisi economica e della dilagante corruzione, mentre sempre più numerosi erano coloro che aderivano al movimento di protesta denominato i “Giovani Riformisti”. Tra le figure di maggiore rilievo dell’opposizione spiccavano quelle di Mikheil Saakashvili, Zurab Zhvania e Nino Burjanadze che, da forti sostenitori del partito di Shevardnadze, diventarono suoi nemici, accusandolo appunto di incapacità e corruzione. In Ucraina, le elezioni presidenziali del 21 novembre 2004, videro la sfida tra Victor Yushchenko, leader del “Partito Nostra Ucraina”, emerso durante le elezioni parlamentari del 2002 e Victor

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Yanukovich, primo ministro uscente, leader del ''Il Partito delle Regioni'' da lui fondato nel 1997. In Kirghizistan, tra le figure di maggiore rilievo dell’opposizione contro Askar Akayev vi era oltre a Kurmanberd Bakiyev, la diplomatica Roza Otumbayeva che aveva formato il “Partito Patria” e Feliks Kulov del “Partito Dignità” ex alleato di Akayev.

- La mobilitazione delle masse attraverso l’uso dei media: prima e dopo le rivoluzioni, l’uso dei social media costituì il mezzo per infiltrare la società, far crescere le fila dei rivoltosi e migliorare la loro forza, creando la percezione che ci fosse un movimento popolare di massa, ancora più vasto di quello reale, composto da persone scontente che si opponevano al regime.

Inoltre l’uso di internet fu fondamentale, relativamente all’alterazione dei voti, perché attraverso la pubblicazione degli exit poll delle elezioni, spinse,

una volta rese note e prodotte le prove che queste elezioni erano state falsificate, alla protesta .

-La possibilità di monitorare il voto e i risultati attraverso gli osservatori dell'OSCE: l’OSCE, acronimo di Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, costituisce la più grande organizzazione di sicurezza regionale al mondo. Essa ha sostenuto, attraverso l’ODHIR, cioè l’ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani, i tre Stati nel loro impegno volto a consolidare le istituzioni democratiche, spronandoli ad essere efficienti, responsabili e rappresentativi e soprattutto, a promuovere i

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processi politici ed elettorali in linea con gli standard internazionali.

- Il collegamento con organizzazioni occidentali per raccogliere contributi finanziari e il consenso occidentale anche ai fini di un futuro ingresso in organizzazioni come NATO o UE. La Georgia è stata inclusa in numerose organizzazioni internazionali, come l’ONU, l’OSCE, il FMI e il Consiglio di Europa; L’ Ucraina ha sempre puntato ad avere un rapporto preferenziale con gli Stati Uniti da cui sono derivati vari benefici, economici e politici, come l’accesso ai prestiti del Fondo Monetario, la richiesta di adesione alla Nato, pur mantenendo sempre buone relazioni con la Federazione Russa; In Kirghizistan i modelli occidentali, politici ed economici, hanno influenzato meno l’opposizione, l’appoggio delle organizzazioni internazionali locali e la loro influenza è stato minore, non furono in grado di mobilitare le masse ma furono anch’esse attive nel periodo delle elezioni per controllare che si svolgessero democraticamente

- La presenza di movimenti studenteschi di protesta: questi movimenti in realtà erano stati preceduti dal movimento studentesco, noto come Otpor (Resistenza), che si era formato in Serbia nel 1998, provocando nel 2000 la caduta del regime di Slobodan Milosevic, presidente autoritario della Repubblica Federale di Jugloslavia (Serbia e Montenegro). In Georgia, il movimento di protesta studentesca giovanile si chiamava Kmara (Basta!), in Ucraina Pora (E’ Tempo), in Kirghizistan Kel- Kel .

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Le differenze nelle tre rivoluzioni riguardano soprattutto la Rivoluzione dei Tulipani che costituì, per certi aspetti, una rivoluzione diversa rispetto alle altre due, sicuramente più simili l’una all’altra.

Caratteri differenti

- Le proteste in Georgia e in Ucraina erano state essenzialmente pacifiche anche se molto intense, invece in Kirghizistan si ebbero, accanto a momenti di protesta pacifica, momenti di vera e propria rivolta; inoltre esse si svolsero non solo nella capitale ma anche in altre grande città, come Jalalabad e Osh.

- La caduta del presidente Akayev era stata auspicata, come quella di Shevardnadze in Georgia o di Yanukovich in Ucraina, già dopo l’episodio di Aksy nel 2002 ma, la rivoluzione dei tulipani scoppiò, a differenze delle altre, prima del secondo turno delle elezioni parlamentari e, quindi, quando ancora non si poteva prevedere il risultato definitivo.

- Le profonde separazioni tra il nord e il sud del paese contribuirono a creare una certa frammentazione anche a livello di leadership che, nella rivoluzione dei tulipani, mancò del tutto. In Kirghizistan, infatti, i partiti sembravano poco organizzati, i manifestanti chirghisi erano divisi e le loro richieste, a parte le dimissioni di Bakyiev, erano varie.

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Al di là di queste analogie e differenze, il dato certo a cui si giunge è che in tutti e tre i paesi, il regime al potere fu sì rovesciato me senza che a questo succedesse un governo realmente democratico e privo di legami con il passato137.

137 P. Fazzi, Le rivoluzioni colorate in Eucrasia: Georgia, Ucraina e Kirghizistan, Cambio, Rivista Internazionale

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