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CAPITOLO 3: La strada verso la democrazia

3.2 L’Ucraina un paese senza pace

Leopold Yushchenko fu proclamato Presidente dell’Ucraina il 23 gennaio 2005 divenendo per la popolazione l’espressione della volontà di cambiamento in un sistema corrotto, incapace, favorevole ai ricchi oligarchi industriali. Egli voleva guidare il paese verso gli Stati Uniti e l’Europa, era interessato a migliorare la democrazia e a far crescere l’economia e per questo era stato eletto.

167Euronews, Georgia: si è chiusa l'era Saakashvili, disponibile su :

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Alla cerimonia della sua nomina parteciparono diverse autorità straniere, tra cui il segretario di Stato degli Stati Uniti Colin Powell, il presidente del parlamento della Georgia Nino Burja nadze, l’ex presidente della Repubblica Ceca, Vaclav Havel, e nei primi tre mesi di mandato nominò, con l’approvazione del parlamento (la Verchovna Rada), come primo ministro Yulia Timoshenko, segretario di Stato Oleksander Zincenko e segretario del Consiglio di Sicurezza e Difesa, Petro Poroshenko. Ma a soli sette mesi dall’insediamento, e dopo crescenti segnali di crisi dell’assetto governativo, il presidente licenziò l’intero esecutivo, sollevando dall’incarico di primo ministro la Timoshenko e affidando la formazione di un nuovo governo al primo ministro ad interim Yutiy Yekhunurov. Quindi l’alleanza Yushchenko-Timoshenko risalente ai tempi della rivoluzione arancione si incrinò per sempre168. Con Yushchenko la democrazia del paese sicuramente crebbe, però i negoziati con l’Unione Europea e la Nato furono sempre difficili, caratterizzati dall’alternarsi di momenti di interesse e accordi a momenti peggiori e ciò non solo per la divisione dell’opinione pubblica ucraina o per la volontà occidentale di non arrivare a un confronto con la Russia ma anche per l’incapacità personale del Presidente di mettere da parte l’animosità nei confronti della Timoscenko. Così se nel 2005 l’Unione Europea riconobbe lo status di economia di mercato all’Ucraina durante il summit

168D. Cellamare Russia, Ucraina ed Europa.Il braccio di ferro del gas, Rivista militare n.2 marzo-aprille 2009 pg

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bilaterale a Kiev169, nel successivo incontro della NATO a Riga del 2006, che prevedeva un piano di azione per la membership, la volontà di Kiev di avvicinarsi all’occidente fu messa in discussione, anche per le dichiarazioni di Putin secondo cui l’Ucraina sarebbe collassata se avesse aderito a tale organizzazione. Seguì nel marzo 2007 un tentativo di accordo inclusivo di un piano legale e di cooperazione economica e quindi nel 2008, al Summit di Parigi, fu firmato tra Ucraina e UE un nuovo accordo di associazione ( DCFTA) che, diviso in quattro parti, prevedeva un rafforzamento della cooperazione in quattro ambiti: 1) il dialogo politico e la politica estera e di sicurezza internazionale 2) i problemi giudiziari e di sicurezza interna 3) la cooperazione sociale ed economica tra le due parti 4) la messa in atto di una zona di libero scambio che a sua volta prevedeva l’ apertura dei mercati e la rimozione dei dazi doganali 170

. Ovviamente una Ucraina integrata nell’UE, se era un traguardo fondamentale da raggiungere per il Presidente Yushchenko, non poteva non essere di fatto ostacolata dalla Russia da cui questo paese dipendeva soprattutto per quanto riguardava l’energia. La tensione tra Russia e Ucraina sfociò nella cosiddetta “crisi del gas” considerata da molti osservatori come un tentativo più politico che economico della Russia di legare a se l'Ucraina. La maggior parte del gas ucraino proveniente da Gazprom veniva infatti venduto agli ucraini a un

169 The Ukrain Week, Euro-Ukraine Summirs: 16 years of Wheel-Spinning, 28 Febbraio 2013, disponibile su

https://ukrainianweek.com/Politics/73494

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prezzo vantaggioso di 50 dollari ogni mille metri cubi di gas. Quando l'Ucraina ottenne lo status di economia di mercato, Gazprom aumentò il prezzo del gas a 160 dollari e poi, dopo il rifiuto ucraino di pagare, a 230 dollari ogni mille metri cubi di gas. La crisi ovviamente aveva importati riflessi sull’economia europea poiché era proprio attraverso l’Ucraina che passava il gasdotto che alimenta Italia, Ungheria, Austria e Repubblica Ceca. Yushcenko sperava in un intervento dell'Unione Europea sulla Russia affinché fermasse l'aumento del prezzo ed evitasse la chiusura del gas in Ucraina, ma in realtà non fu così in quanto alcuni paesi europei tra cui Austria, Francia, Germania e Italia, chiesero all'Ucraina di non coinvolgere l’Europa nella questione. L'intesa fu raggiunta il 4 gennaio 2006 con un accordo tra le due compagnie russa e ucraina, Gazprom e Naftogaz, che prevedeva il pagamento da parte dell’ Ucraina nei successivi 5 anni di 230 dollari ogni mille metri cubi, con la possibilità però di acquistare gas da altri paesi tramite una compagnia svizzera a partecipazione russa e ucraina chiamata RosUkrEnergo al prezzo di 95 dollari ogni mille metri cubi. Questa poi avrebbe venduto il gas anche ad altri paesi europei ad un prezzo più alto per rientrare dalle perdite derivanti dalla vendita di gas all’Ucraina a prezzo scontato171

. La crisi diede a Putin l’occasione per dimostrare la potenza della Russia anche a rischio di metter in difficoltà i paesi occidentali, preoccupando non poco questi ultimi, ma fece perdere contestualmente consensi a Yushchenko.

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Nelle successive elezioni parlamentari del marzo 2006 si impose il partito della Regioni di cui era leader Yanukovic che sicuramente contribuì a distendere le relazioni con Mosca172. Con l’assetto costituzionale in vigore dal 1 gennaio 2006 che prevedeva che il primo Ministro e il Governo venissero nominati dal Parlamento, diventato premier Yanukovich condusse le trattative per la formazione del governo in cooperazione, nonostante i numerosi attriti, con Yushchenko. I ministeri riguardanti l’economia e le finanze, andarono sotto il controllo di Yanukovich, mentre la Timoshenko annunciò l’intenzione di portare il suo partito all’opposizione. Nelle elezioni parlamentari che furono anticipate al 30 Settembre 2007, il Partito delle Regioni ottenne 175 seggi su 450 (il 34,37% dei voti) e dopo che Nostra Ucraina e il Blocco Timoshenko ebbero formato una coalizione di governo, il primo passò all’opposizione173

. La Timoshenko tornò a ricoprire la carica di Primo ministro il 18 dicembre 2007, dopo un accordo trovato internamente ai due blocchi che avevano vinto le elezioni174. Yushchenko, dopo il fallimento delle ricostruzione della coalizione venuta meno a seguito di un voto su una legge che mirava a limitare i poteri del Presidente, sciolse il Parlamento Ucraino, aprendo la strada alle terze elezioni parlamentari in tre anni

175

. Queste furono previste per il 2010 dopo un accordo tra Volodimir Litvin, eletto presidente del parlamento ucraino, e il Blocco Timoshenko e Nostra

172FreedomHouse, Report election 26 March 2006, disponibile su https://freedomhouse.org/report/nations-

transit/2007/ukraine

173BBCNEWS, Orange Bloc edges to poll victory, disponibile su http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/7025382.stm 174 ANNAVIVA, M. Di Pasquale, Il Ritratto di Yulia Timoshenko, 24 Gennaio 2010.

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Ucraina. Esse furono vinte al ballottaggio del 7 febbraio ( il primo turno era stato il 17 gennaio) da Yanukovich, leader dell’opposizione con un distacco dalla Timoshenko di poco più del 2% ( il primo ottenne il 48,4 per cento dei voti, la seconda il 45,9 % ), con un voto che fu definito dall’Organizzazione per la Cooperazione e la sicurezza in Europa “trasparente e onesto”176

. Il nuovo Presidente ebbe il riconoscimento di Stati Uniti e Unione Europea che avevano ormai accettato il fallimento di Yushchenko 177 ed erano delusi dal suo operato

178

. Solo la Timoshenko non accettò il verdetto e non si congratulò con il vincitore 179. Ma con Yanukovich alla guida dell’Ucraina si ebbe un ritorno all’autoritarismo. Come aveva già fatto in passato Kuchma, anche Yanukovich minacciò i membri dei partiti all'opposizione per scoraggiare eventuali coalizioni180.

Alla fine del mandato di Yushchenko, l’Ucraina non faceva parte né della U.E né della NATO per cui era naturale domandarsi quale sarebbe stata la politica del nuovo presidente Yanukovich nei confronti dell’Occidente. Stati

176OSCE/ODHIR, Ukraine, Presidential Election, 17 January and 7 February 2010: Final Report, disponibile su

Ukraine, Presidential Election, 17 January and 7 February 2010: Final Report.

177

Ivi, pg. 260.

178East Journal, M. Zola, Elezioni ucraine/2: la sconfitta di Yushenko, 5 Marzo 2010.

179 R. Dromundo, State Bulding in the middle of Geopolitical struggle: case of Ukraine, Moldavia, Pridnestroivia,

Stuttgart, Ibidem, 2018, op.cit.pg. 259.

180

E' interessante notare che il 25 febbraio del 2010, giorno in cui venne nominato Presidente e inaugurato il nuovo governo, sparì dall’archivio del sito web presidenziale ufficiale la pagina che raccontava del voto del Partito delle Regioni contrario alla legge del 2006 che riconosceva la carestia artificiale del 1933,

l’Holodomor, come atto di genocidio. Come sostenne l’ex ministro della giustizia , Vasil Onopenko (1992- 95) in una rivista, alla Corte suprema in quella occasione venne negata la possibilità di svolgere la sua funzione costituzionale, privandola dei suoi poteri. T. Kuzio, How To Turn A 'Partly Free' Ukraine Into A 'Not Free' Ukraine, 15 Febbraio 2011, disponibile su

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Uniti ed Europa volevano tenere aperta la porta del dialogo con l'Ucraina e un primo contatto tra le parti si ebbe nel novembre del 2010, in occasione del quattordicesimo Summit tra UE e Ucraina, che si concluse però con la dichiarazione del Consiglio Europeo e del suo Presidente Herman Van Ronpuy secondo la quale l'Ucraina era ancora lontana da quegli standards richiesti per creare una zona di libero scambio tra Bruxelles e Kiev 181. L'anno seguente il 30 marzo, UE e Ucraina stesero l'Accordo di Associazione Commerciale la cui ratifica fu però frenata anche dall’arresto di Yiulia Timoshenko, accusata di aver usato soldi pubblici in una trattativa troppo onerosa per le casse dello Stato ucraino firmando direttamente con Putin e Gazprom un accordo sul gas. L’UE dichiarò allora che non avrebbe ratificato l'Accordo di Associazione fino a quando l'Ucraina non fosse migliorato, dal punto di vista della tutela della democrazia e dei diritti umani e non si fosse accertata la liceità del processo contro la Timoshenko. Il 29 Agosto 2012 la Corte Suprema ucraina giudicò, in terzo e ultimo grado, colpevole l'ex Primo ministro condannandola a sette anni di carcere182. A favore della Timoshenko, il 29 Aprile 2013, si pronunciò la Corte Europea per i diritti dell'Uomo che dichiarò illegale la detenzione per violazione delll’art. 5 (Custodia cautelare e legalità della detenzione) e dell’art. 18 ( Privazione della libertà personale per consentire una limitazione alla

181R. Dromundo, State Bulding in the middle of Geopolitical struggle: case of Ukraine, Moldavia, Pridnestroivia,

Stuttgart, Ibidem, 2018, op.cit.pg. 273.

103 partecipazione politica) della carta CEDU183.

Intanto scoppiarono le prime proteste contro Yanukovich per il mancato accordo con l’U.E. La Russia, in estate, con una mossa finalizzata secondo i politici ucraini a rallentare ulteriormente la firma dell'Accordo di Associazione, bloccò le merci provenienti dall’Ucraina provocando un pericoloso calo della produzione industriale di questo paese. Per questo il governo di Kiev nel novembre 2013 sospese i preparativi per la firma di tale accordo (DCFTA), dichiarando che era necessario risanare il calo produttivo prima di poter riprendere la strada intrapresa con Bruxelles. Molti degli abitanti di Kiev scesero in piazza leggendo nella mancata firma dell’accordo con l’Europa, la scelta del presidente di legarsi a Mosca: anzichè svoltare verso Bruxelles il capo di Stato aveva deciso di stringere il legame con Putin con il quale in effetti firmò l'intesa che prevedeva l’abbassamento del prezzo del gas importato da Mosca e 15 miliardi di dollari investiti in titoli di stato ucraini. Queste manifestazioni che durarono dal 21 novembre 2013 al 23 febbraio 2014, sono oggi conosciute con il nome di ''Euromaidan'' (letteralmente ''Europiazza''). La portata delle proteste fu caratterizzata dalla richiesta di dimissioni del governo di Yanukovich e dalla richiesta di un cambiamento di fronte a una classe dirigente corrotta e a una sistema economico oligarchico che bloccava lo sviluppo del paese184. I risultati

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F. S Cassibba, La Corte Europea e il Caso Timoshenko, in Diritto Penale Contemporaneo, 12 Settembre 2012 disponibile su : https://www.penalecontemporaneo.it/d/2326-la-corte-europea-e-il-caso-tymoshenko- condannata-l-ucraina-per-plurime-violazioni-degli-art-5-e-18

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del Corruption Perceptions Index 2013 di Transparency International mostrarono che le condizioni per condurre affari a lungo termine in Ucraina erano notevolmente deteriorate a causa della fusione di interessi politici e commerciali. In una scala da 1 a 10, la fiducia verso il governo si attestava al 2,25, quelle nel sistema giudiziario e nelle forze di polizia rispettivamente al 2,26 e al 2,5, con indicatori che erano i più bassi d'Europa185. Secondo esperti economi e professori universitari, la sottoscrizione dell’Accordo di Associazione era dunque necessaria per il cambiamento del paese e per questo essi appoggiarono la rivoluzione, unendosi agli altri manifestanti che erano per lo più giovani pro- europeisti di età compresa tra i 24 e i 29 anni, molti dei quali disoccupati (dal 2011 al 2013 il tasso di disoccupazione salì dal 9,2 al 9,5)186.

Furono proprio gli studenti i primi a radunarsi alle 10 di sera del 21 novembre, in piazza dell'Indipendenza a Kiev, subito dopo la dichiarazione di Yanukovich e del Premier Azarov sulla sospensione dell’ Accordo con l’Unione Europea. Il 30 novembre la protesta si ridusse nel numero dei manifestanti in quanto le forze dell'ordine dispersero violentemente gli attivisti ma il giorno dopo i manifestanti tornarono in piazza e seguirono ulteriori scontri ed ultimatum da parte del governo e dell’opposizione. I cittadini insorsero anche occupando gli uffici statali di Kiev, mentre forti pressioni e critiche arrivarono al

studies, Vol.7, 2014, Hanyang University, pg. 85.

185Ivi, pg. 86. 186Ibidem.

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governo da parte dei paesi occidentali e da diverse ONG. La protesta per la mancata ratifica del DCFTA si trasformò dunque in protesta contro il governo, di cui venivano richieste le dimissioni. Anche la legge contro le proteste del 16 Gennaio 2014 non fece altro che incrementare gli scontri che divennero più violenti dal 19 al 25 gennaio, tanto che la giornata del 22 Gennaio fu definita ''Blood Reunion Day''187. Le proteste (che si ebbero anche in altre province occidentali dell’Ucraina) raggiunsero l’apice il 18,19 20 febbraio, durante i quali in decine di manifestanti furono uccisi da cecchini ignoti e dal fuoco della polizia.

Le vittime furono più di cento, “Cento del paradiso”.

Il 21 febbraio Yanukovich fuggì da Kiev e quindi fu nominato come Presidente dell’Ucraina ad interim cioè fino alla formazione del nuovo governo di Mykola Azarov, Oleckander Turcynov (25 febbraio 2014 - 25 maggio 2014). Ministro dell'Interno ad interim venne nominatoio Arsen Avakov e Primo Ministro Arsenij Jacenjuk, leader del partito di opposizione ''La Patria,' al quale venne dato il difficile compito di guidare la nazione fino alle elezioni presidenziali di maggio. Nel frattempo Yiulia Timoshenko era stata scarcerata188.

Il 23 Febbraio 2014, dopo tre mesi di forti scontri che avevano causato la morte di 113 manifestanti, 16 agenti delle forze dell’ordine, più di 1200 feriti e

187

Ivi, pg. 87.

188Rainews, Parlamento ucraino vota legge per scarcerazione di Yulia Tymoshenko, disponibile su

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iulia-Timoshenko-norma-per-scarcerarla-votata-dal-parlamento- cd47f321-69ba-4a77-9cec-06a0f1acc96d.html

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140 arresti l’Euromaidan poteva considerarsi conclusa189

anche se provocò due nuove crisi: la crisi della Crimea che portò alla separazione della penisola dal resto dell’Ucraina dopo l’intervento militare russo e la guerra del Donbass o crisi dell’Ucraina orientale diretta anch’essa all’indipendenza .

Le prime proteste in Crimea iniziarono subito dopo la fuga di Yanukovich e dopo che il governo filorusso fu rimpiazzato dal nuovo governo filoeuropeo in linea con i principi dell’Euromaidan. Il 27 febbraio del 2014 le truppe paramilitari occuparono gli edifici chiave di Simferopoli, capitale della Crimea, issando la bandiera della Russia e anche gli aeroporti 190, mentre il 28 febbraio, Yanukovich dal suo rifugio in Russia nei pressi di Rostov sul Don, accusava il nuovo Parlamento Ucraino di golpe. La mattina seguente, il parlamento russo approvava la richiesta di Putin di procedere con l’uso della forza militare in Ucraina: i russi arrivarono nella costa di Balaklava e poco dopo nella base militare ucraina a Perevalnoe, dove chiesero di deporre le armi ai soldati ucraini. Al diniego del comandante delle base i russi rimasero al confine di Perevalnoe, circondando quella zona e facendo prigionieri i soldati nella propria base. Il Primo Ministro Jacenjuk parlò dinnanzi alle telecamere di una dichiarazione di guerra da parte della Russia all'Ucraina mentre la NATO dichiarò apertamente di stare dalla parte del nuovo governo. Il 3 e il 4 Marzo, la Russia aveva già il

189Y. Shveda, J. Ho Park, Ukraine’s revolution of dignity: The dynamics of Euromaidan, in Journal of Euroasian

studies, Vol.7, 2014, Hanyang University, pg. 89.

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pieno controllo della Crimea, con sempre più truppe militari lungo i confini; l'Ucraina invece era inerme 191. Il 6 Marzo, il Parlamento della Crimea, si pronunciò all'unanimità per staccarsi dalla Ucraina e aderire alla Federazione Russa e difatti con il referendum del 18 Marzo 2014 fu annessa alla Federazione Russa con il nome di Repubblica di Crimea.

Dopo la Russia fu sospesa dal vertice del G8 2008 192 e l'UE sospese tutti i vertici bilaterali con la Russia193.

Nel 2014 il 6 aprile 2014 scoppiò la crisi dell’Ucraina orientale, detta anche guerra del Donbass che è tutt’ora in corso.

Per Donbass (Bacino di Donec'k), s'intende la parte est dell'Ucraina comprendente le tre regioni (Oblast) di Donec'k, di Luhans'k, e di Charkiv. Anche in questo caso le prime proteste nei confronti del governo eletto a seguito dell'Euromaidan, scoppiarono già dai primi di marzo, nella Oblast di Donec'k. Il primo aprile del 2014, i ministri degli esteri della NATO chiesero alla Russia di cercare di trovare una soluzione politica al conflitto, accusandola di rifornire armi ai ribelli del Donbass e minacciando di interrompere in caso contrario ogni forma di cooperazione civile e militare. Il 6 Aprile i capi dei ribelli indipendentisti assaltarono i palazzi governativi e dichiararono l'indipendenza della regione, chiedendo un referendum per unirsi alla Federazione Russa. I

191

Ibidem.

192Op.cit , East Journal, M. Zola, Ucraina: Crisi in Crimea. Un riassunto dei fatti, 6 Marzo 2014.

193La Crisi russo-ucraina: cronologia degli avvenimenti, Camera dei deputati servizio studi XVII legislatura , 5

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conflitti nel Donbass divennero sempre più aspri e il primo tentativo di limitare le tensioni, fu un accordo a Ginevra ( “L’Accordo di Ginevra) tra i capi delle diplomazie di Ucraina, UE, USA e Russia che finalmente aveva deciso di trattare con l'Ucraina e il suo governo194. Si trattava di una dichiarazione d’intenti, importante ma generica, senza una definizione delle fasi successive, senza chiedere alla Russia di ritirare le truppe dai confini, senza definire alcuna forma di coordinamento tra Kiev e Mosca per fare cessare le azioni sia dei filorussi che dei gruppi paramilitari estremisti ucraini. L’accordo prevedeva che le parti dovevano astenersi da qualunque atto provocatorio, di violenza o intimidazione( però Andriy Deshchytsia, Ministro degli Esteri dell’Ucraina, dichiarò subito che le operazioni antiterroristiche non si sarebbero interrotte, mentre gli Usa mostrarono scetticismo e si dichiararono pronti a nuove sanzioni contro Mosca nel caso di non rispetto dell’accordo); Il disarmo di tutti i gruppi illegali armati ( ma chi erano illegali, i filorussi che occupavano le città orientali o il governo ucraino ad interim );Lo sgombero di tutti i palazzi illegalmente occupati, delle strade, delle piazze e degli altri luoghi pubblici delle città ucraine; L'adozione di una Costituzione di tipo federale da parte dell'Ucraina195.

L'accordo si rivelò inefficace perchè la sua genericità lo rendeva liberamente interpretabile da tutte le parti. Il 6 aprile le autorità filorusse proclamarono gran parte dell’Oblast’ di Donec’k e gran parte del territorio

194Ibidem.

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dell’Oblast’ di Luhan’s indipendenti come Repubblica Popolare di Donec’k e Repubblica Popolare di Lhan’k e l’11 delle regioni all’interno dell’Ucraina che vinsero nettamente196. Il Presidente ad interim dell'Ucraina, Turcynov definì i

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