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ANDREA ZORANDI

Nel documento COMUNE DI FONTEVIVO PROVINCIA DI PARMA (pagine 49-53)

Due cose. Una è che, visto che noto adesso che ha risposta scritta e quindi non so se poi una parte, quella più tecnica, sia pronta dal punto di vista grafico …

SINDACO

Se siete d’accordo presentiamo la risposta ora in Consiglio e poi ve la consegniamo scritta successivamente, in questi giorni, comunque.

ZORANDI

Diversamente dal solito voglio intervenire subito perché è un argomento che ho sempre osteggiato abbastanza e soprattutto poi, quando mi si viene a parlare di responsabilità contabile, questo mi ha un po’ mosso a creare una risposta diciamo proprio più politica che non tecnica.

Come voi sicuramente sapete, sono ulteriormente cresciute le polemiche e i dubbi circa la gestione dell’immigrazione dai Paesi africani e asiatici. Voglio subito ricordare che solo in alcuni di questi Paesi sono in corso delle guerre. In questo ambito stiamo assistendo a una vera e propria guerra mediatica per cercare di sconfessare Magistrati e Ministri che hanno finalmente cominciato ad avere dubbi e a indagare sul corretto comportamento e sui leciti o illeciti finanziamenti delle organizzazioni non governative.

Voglio anche ricordare che la Lega Nord da sempre si batte per utilizzare questa montagna di soldi sperperati o utilizzati, come sembra, per ingrassare organizzazioni che più che umanitarie sembra siano a delinquere, allo scopo di aiutare quelle popolazioni nei loro luoghi di origine, sia dal punto di vista sanitario che con progetti di sviluppo civile.

Voglio anche sottolineare che, nonostante tutte le forze in campo, siamo già arrivati anche quest’anno a migliaia di persone fra donne, giovani e bambini che sono scomparsi nel Mediterraneo, o che lo stesso Papa Francesco ha più volte sottolineato che questa immigrazione selvaggia non si può coniugare con l’integrazione.

Le organizzazioni che gestiscono questi traffici di esseri umani sfruttano abilmente la classica legge della richiesta e dell’offerta. Se l’offerta di una prestazione o di un servizio è scarsa, rimane limitata anche la richiesta; nel momento in cui si allarga l’offerta, magari a dismisura e senza limite alcuno,

anche la richiesta cresce a dismisura. A tal proposito è facile verificare quanti profughi attraversavano il Mediterraneo dieci anni fa e quanti ne andiamo a prendere oggi che vi sono molte navi a disposizione, più che decuplicati e in continua crescita.

E questa è solo la prima fase dell’immigrazione selvaggia, la seconda è quella che vede l’Italia sommersa da nuovi, costanti, incontrollati e disumani flussi di persone che poi il Governo centrale è costretto a gestire nei nostri territori.

Faccio qui una piccola polemica. Non so di preciso quante siano le organizzazioni e associazioni che sono attive nel settore dell’accoglienza dei profughi o immigrati, ma mi fa molta meraviglia che molte, e io dico troppe, di queste siano nate e sviluppate negli ultimi anni, proprio da quando lo Stato italiano ha deciso di investire miliardi di euro per l’accoglienza.

Voglio fare un semplice paragone contabile, del resto anche molto di attualità. Lo scorso anno si calcola che siano arrivati in Italia qualcosa come 181 mila immigrati, di cui penso così molto grossolanamente che almeno 100 mila siano ancora in Italia. Sapete benissimo che lo Stato stanzia circa 35 euro al giorno per ogni immigrato accolto negli appositi centri, il che costituisce molto grossolanamente una cifra di 3 milioni e 500 mila euro al giorno; ci costano di più che far volare l’intera flotta Alitalia, se consideriamo che il Governo ha stanziato un prestito ponte di 600 milioni di euro per permetterne la sopravvivenza per i prossimi 6 mesi, il che significa 100 milioni al mese che diviso 30 giorni sono meno di quanto spendiamo per la gestione degli immigrati.

Mi sorge poi spontanea una domanda: sono tutte state create per puro spirito umanitario e solidaristico – ricordo che anche L’Osservatore Romano ha posto dubbi sull’attività di certe organizzazioni non governative – o, come verificato in diversi casi, per un facile tornaconto economico o per sfruttare queste persone come carne da macello, magari da organizzazioni mafiose, come dichiarato dai Magistrati in questi giorni?

Abbiamo quindi evidenziato costi enormi per andarli a prendere, costi enormi per mantenerli, spesso nemmeno dignitosamente, sul nostro territorio, e costi enormi per espellerli, quando questo avviene.

Ricordo che questa escalation si è verificata con la sinistra al Governo nazionale di molte Regioni, e i consiglieri Mirti e Moroni hanno il coraggio di parlare di responsabilità contabile, per poche centinaia di euro all’anno, per il ritardo con cui questa Amministrazione non ha ancora risposto alla proposta dello Svoltare Onlus.

La nostra responsabilità contabile è primariamente quella di creare nel territorio del Comune di Fontevivo le migliori condizioni ambientali, sanitarie e di sicurezza per i nostri concittadini sulla base delle risorse sempre più scarse che ci vengono riconosciute da Stato e Regione, della scadente situazione di diverse strutture pubbliche lasciateci dalle precedenti Amministrazioni e dalla necessità del loro adeguamento agli standard attuali, sia di igiene pubblica, vedi Rio Scanno e Canale Vecchio, sia di sicurezza, vedi le scuole, le palestre e il cimitero, peraltro standard in vigore da almeno quindici anni, necessità che si sono immediatamente rivelate impellenti e non rinviabili e a cui abbiamo dovuto far fronte nei nostri primi due anni di mandato.

Entrando più specificatamente sull’argomento principale oggetto dell’interrogazione dei Consiglieri voglio sottolineare che, come risaputo, questa Amministrazione si è sempre dichiarata contraria a ospitare nel proprio territorio gruppi di immigrati, che oltretutto nella maggior parte dei casi, circa l’80 per cento, non hanno alcun titolo per rimanere sul territorio italiano, e ha dovuto accettare la presenza della struttura di accoglienza gestita dallo Svoltare Onlus non essendoci condizioni ostative tecnico-amministrative.

Partendo anche dal presupposto della nostra ferma volontà di non legittimare ulteriormente le attività della Onlus, molti sono stati i dubbi e le domande che ci siamo posti circa la possibilità di aderire alla proposta presentata dalla suddetta organizzazione. Quale famiglia sarebbe idonea a

quell’allocazione, in considerazione della tipologia di ospiti del centro di accoglienza? Per quanti anni sarà finanziata la casa di accoglienza? Senza finanziamenti pubblici, rimarrà in essere? Sulla base di queste problematiche, quali sono i cittadini di Fontevivo in effettiva e inderogabile necessità di un alloggio?

Prima di lasciare la parola all’assessore Agoletti per ulteriori delucidazioni e precisazioni sull’argomento e per più dettagliate risposte all’interrogazione, voglio premettere che in considerazione di quanto sopra espresso e della valutazione dei nostri appositi Uffici sulle necessità abitative delle famiglie di Fontevivo, abbiamo probabilmente individuato una famiglia che per necessità e tipologia si addice a essere ubicata in quella struttura. Prima di arrivare a una risposta definitiva allo Svoltare Onlus, chiedo però che tale famiglia sia preventivamente messa al corrente della situazione logistica e che lo Svoltare Onlus si renda disponibile a garantire una civile e sicura coabitazione.

Come ultima considerazione voglio anche precisare che non abbiamo accolto con favore e con piacere il tentativo da parte di questa associazione di scavalcare l’autorità costituita, cioè questa Amministrazione, interessando direttamente ASP sulle possibilità di utilizzare quei locali messi da loro a disposizione.

Lascio a Te la risposta ulteriore dal punto di vista tecnico, all’Assessore.

MIRTI

Io aspetto la risposta dell’Assessore perché l’interrogazione era rivolta al Sindaco e al Vice Sindaco, al Sindaco istituzionalmente, ma al Vice Sindaco in quanto competente, quindi l’intervento del Capo Gruppo non rileva sotto il profilo dell’interrogazione, anche perché parla di tutti altri temi e non capisco il senso, cioè non è un dibattito che si vuol fare.

A questo punto però, se il Vice Sindaco mi consente, riepilogo brevemente, sia a beneficio del nostro pubblico che anche di chi ci segue in streaming, il contenuto della nostra interrogazione, che è molto semplice. Nel comune di Fontevivo la Svoltare Onlus ha affittato una casa, ospitando attualmente dieci profughi che vengono dall’Afghanistan, e da agosto 2016 aveva espressamente e formalmente chiesto all’Amministrazione se aveva interesse a utilizzare un piano di questa casa, cioè un appartamento, senza alcun onere per l’Amministrazione, era tutto a carico della Onlus, per il ricovero di nuclei familiari che fossero stati in stato di indigenza, di difficoltà, appunto sfrattati, chiaramente con un progetto che doveva essere condiviso dall’Amministrazione e dalla ASP, dai servizi sociali insomma sia del Comune di che di ASP. E’ stato presentato il progetto già da agosto dell’anno scorso, abbiamo fatto un’audizione a luglio, un’audizione a gennaio in Commissione, a febbraio l’Amministrazione comunale ha finalmente risposto alla Onlus, quindi a distanza di diversi mesi, abbiamo fatto un incontro a gennaio, sempre della Commissione, per affrontare questo tema, il 25 aprile il Presidente della Onlus ha scritto risollecitando all’Amministrazione la necessità di una risposta, positiva o negativa, perché comunque questo appartamento c’è, è messo a disposizione ed è appunto a costo zero.

Per cui noi abbiamo chiesto la ragione di questo accumulo di questi mesi di ritardo, anche perché l’ultima volta ci siamo visti in Commissione a gennaio, c’era anche presente la responsabile dei servizi sociali di ASP, e c’era stato detto appunto che c’era un progetto in corso di definizione, qua passano i mesi, quasi un anno da quando è stata proposta la cosa; quali siano gli andamenti degli sfratti per morosità sul territorio di Fontevivo; se c’è una mappatura delle famiglie in situazione di grave difficoltà; se ci siano attualmente dei nuclei familiari di cittadini fontevivesi sfrattati ospitati presso strutture a spese pubbliche; se l’Amministrazione intenda o meno voler raccogliere la progettualità inviata dall’associazione Svoltare; e se ci fossero dei nuclei di cittadini di Fontevivo

ospitati a spese pubbliche, come mai per quasi un anno non si è dato risposta e riscontro alla proposta dell’Amministrazione.

Quindi non si parla né di migranti, né di null’altro, semplicemente è un’opportunità a costo zero per il Comune di dare una mano ai cittadini di Fontevivo, così è chiaro il senso dell’interrogazione.

Grazie.

MATTEO AGOLETTI - VICE SINDACO

Grazie. Entro nel merito dell’interrogazione partendo appunto dalla proposta che la Onlus Svoltare ha mandato all’Amministrazione comunale di Fontevivo la scorsa estate, nel periodo di luglio-agosto. La proposta è stata attentamente valutata dagli Uffici ed è stata condivisa con ASP, che voi sapete ha la delega appunto ai servizi sociali, non a caso durante il nostro ultimo incontro in Commissione era presente la responsabile dei servizi sociali di ASP. Quel progetto è stato valutato attentamente, ma inizialmente la proposta della Svoltare Onlus non è stata ritenuta di facile attuazione, proprio perché su alcuni aspetti relativi al processo di integrazione di questi richiedenti asilo potevano sorgere situazioni, diciamo così, un po’ al limite, in funzione del fatto che in quell’abitazione sarebbero comunque poi entrate persone con diversi tipi di difficoltà, non solo di natura economica, ma di disagio sociale. E quindi l’attenzione dei nostri Uffici, unitamente ai questa interrogazione, durante lo scorso anno sono erogati quarantasei contributi nei confronti di nuclei familiari bisognosi, con un importo di spesa pari a 17.500 euro e rotti; pensate che l’anno precedente invece ne erano stati stanziati circa 12.650, quindi c’è stato un incremento di circa 5 mila euro, che da una parte vuol dire che ASP risponde alle sollecitazioni del Comune, e dall’altra però il dato comunque è preoccupante perché vuol dire che ci sono situazioni di necessità sempre in crescita.

Sempre citando qualche dato, dall’analisi delle domande che sono giunte dai contribuenti per questioni appunto di natura economica, ci sono state trentadue domande finalizzate al pagamento di utenze, quindi bollette e utenze casalinghe, otto sono state richieste relative alla sussistenza e sei sono state domande di contributo al sostegno di spese abitative.

Rispetto alla questione degli sfratti, nel corso dell’anno 2016 è stata monitorata la situazione; oggi i nostri Uffici, in collaborazione con ASP, sono a conoscenza di otto procedimenti giudiziari a carico di famiglie residenti sul nostro territorio. Per queste, cinque sono intervenuti dei contributi, sono stati dati dei sostentamenti, insomma la questione si è risolta anche coinvolgendo persone e familiari legati a queste situazioni e a queste persone in difficoltà. Altre due situazioni sono invece state supportate con contributi economici finalizzati alla soluzione del problema abitativo, sono stati pagati direttamente da ASP depositi cauzionali, mensilità di canoni di locazione, insomma sono riusciti a tamponare la situazione. Per un altro caso invece, riferito sempre a un nucleo residente presso il nostro territorio, è stato individuato un alloggio fuori dal nostro comune, proprio perché si trattava di un nucleo abitativo che è stato riscontrato non essere idoneo per questa famiglia, anche perché vi erano minori, sono state fatte diverse visite da parte degli assistenti sociali; l’analisi socio-familiare che è stata portata all’attenzione dell’Amministrazione da parte di tutti gli operatori coinvolti evidenziava un nucleo familiare privo di risorse, con gravi fragilità anche dal punto di vista personale dei genitori, e una situazione anche sanitaria un po’ precaria da parte di questi

minori, sono stati fatti diversi accessi presso strutture ospedaliere. Sono state obiettivamente riscontrate condizioni abitative inadeguate, quindi si è reso necessario un intervento concreto per individuare una nuova ubicazione per la gestione della vita familiare di queste persone; quindi in maniera urgente e straordinaria lo scorso 7 giugno il nucleo è stato inserito presso una struttura convenzionata con ASP appunto adibita all’accoglienza di questi nuclei in difficoltà, ed è stata individuata non tanto lontana dal nostro comune, però in questo caso si è riusciti a dare una risposta concreta.

Oggi l’Amministrazione sta valutando concretamente, dicevo, la proposta della Svoltare Onlus, perché rispetto al primo progetto della scorsa estate insieme ad ASP sono state fatte alcune valutazioni, sono stati portati dei correttivi, e oggi siamo arrivati a una proposta che io ritengo possa andare nella direzione che ci chiede anche ASP e quindi possa consentire l’accesso a questa abitazione a persone in difficoltà.

E’ stato individuato un nucleo familiare che potrebbe rispondere appunto a queste richieste; si tratta di un nucleo privo di una rete familiare allargata di sostegno, è praticamente un nucleo monogenitoriale, si tratta di un adulto che vive in situazioni abbastanza precarie, con un reddito anche abbastanza scarso, e che ha a suo carico quattro figli, di questi due sono minori. Quindi il servizio sociale si è attivato e verrà portata all’attenzione di queste persone questa proposta, perché obiettivamente questo potrebbe essere un nucleo in difficoltà soggetto a sfratto nel giro anche di tempi abbastanza brevi, e quindi questa potrebbe essere una prima risposta, quindi potrebbe essere il nucleo familiare che potrebbe appunto accettare la proposta della Svoltare Onlus e quindi poter occupare, seppure magari in maniera provvisoria, questa struttura, questo appartamento che oggi è ubicato appunto nella casa occupata dai richiedenti asilo.

MIRTI

Grazie al Vice Sindaco, competente per materia sul punto, della risposta. Noi avevamo chiesto anche una quantificazione dei costi; ci è stato detto, se ho bene inteso, che c’è questa famiglia alloggiata in una struttura convenzionata con ASP dal 7 giugno 2016, quindi praticamente ormai è un anno, avevamo chiesto i costi, che comunque sono costi che sopporta ASP per conto del Comune di Fontevivo.

Seconda domanda che volevo fare: parlavi di un nucleo familiare monogenitoriale, per cui mi sembrerebbe di capire che l’orientamento non sia quello di concentrarsi su questi soggetti che risiedono già appunto dal 2016 fuori a spese di ASP, cioè soldi pubblici, e orientarsi invece su una nuova realtà di emergenza. Parlavi di un nucleo monogenitoriale, cos’è? Un padre con quattro figli?

(Ndt, intervento fuori microfono: AGOLETTI “Una madre con quattro figli …”) MIRTI

Una madre con quattro figli? Ma c’è un progetto comunque che l’ASP, perché adesso si parlava di progettualità quando ci siamo visti in Commissione, di progettualità di ASP su queste famiglie, al di là di prenderle e metterle lì, eccetera, nel senso che deve essere un progetto condiviso, quindi anche su questa cosa state lavorando con ASP su un progetto per questo nucleo?

Nel documento COMUNE DI FONTEVIVO PROVINCIA DI PARMA (pagine 49-53)

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