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Fatturato singoli artisti Arte povera (2011-2016)

3.6 Gli anni Novanta

3.6.1 Analisi artistica

Il periodo riguardante gli anni Novanta viene generalmente fatto rientrare tra il 1989 e il 2001: questo per ovvie ragioni storiche, dato che sono gli anni della caduta del muro di Berlino e dell’attentato alle Torri Gemelle.

In questo periodo, soprattutto grazie all’avvento del web, gli artisti sono costretti a porsi su una dimensione internazionale se vogliono farsi conoscere per la loro arte, spostandosi a Londra, New York e Parigi. Per quanto riguarda l’Italia, invece, le città più importanti sono Milano e Roma e, grazie alla Biennale, Venezia.

Gli artisti italiani degli anni Novanta si vedono sopraffatti da una situazione a loro ostile: da una parte sono oppressi dai grandi nomi del passato, in particolar modo quelli degli anni Cinquanta-Sessanta e quelli della Transavanguardia, ancora molto richiesti da collezionisti e dal mercato in generale; dall’altra, l’ambiente italiano, arretrato rispetto all’internazionalità, porta anche a una situazione in cui gli artisti faticano a imporsi internazionalmente a causa del mancato supporto dello Stato69. Sono pochi gli artisti

che sono riusciti a farsi conoscere in tutto il mondo, come Maurizio Cattelan, Francesco Vezzoli e Vanessa Beecroft.

Maurizio Cattelan (Padova 1960) è sicuramente l’artista italiano vivente più conosciuto a livello internazionale, tanto che il suo centro artistico e mercantile non è come nella maggior parte dei casi degli altri artisti italiani Londra, bensì New York. Dopo un primo inizio negli anni Ottanta, debutta nel 1991 alla Galleria d’arte moderna di Bologna. Le sue opere, combinazioni di scultura e performance, sono di stampo provocatorio. Le sue performance, in particolare, sono piuttosto paradossali, come nel caso di Lavorare è un brutto mestiere, quando durante la Biennale del 1993 affitta il suo spazio espositivo a un’agenzia di pubblicità o A perfect day, dove “espone” il gallerista Massimo De Carlo appeso a una parete della sua galleria con del nastro adesivo. I soggetti di alcune sue opere fanno molto discutere anche a distanza di anni, come nel caso di La nona ora, opera raffigurante Papa Giovanni Paolo II a terra colpito da un meteorite, o ancora di più con Him (2001), rappresentazione in miniatura di Hitler inginocchiato in preghiera70. Per le sue sculture usa spesso animali imbalsamati o scheletri, mentre

69 P.L. Sacco, W. Santagata e M. Trimarchi, “L’arte italiana contemporanea nel mondo. Analisi e strumenti”, Skira opera

DARC, 2005, pag. 85

70 N. Spector, “Maurizio Cattelan: All”, catalogo della mostra organizzata presso la Solomon R. Guggenheim foundation

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realizza una serie di riduzioni di sé chiamata Mini me (1999). Dopo cinque anni di silenzio, nel 2017 ha deciso di ricominciare a realizzare opere d’arte.

Vanessa Beecroft (Genova 1969) realizza invece delle performance utilizzando il corpo femminile nudo secondo precise coreografie; ogni modella deve eseguire le indicazioni iniziali dell’artista e poi improvvisare, in modo da formare una sorta di quadro vivente da esporre nei musei. Durante la performance l’artista realizza anche una serie di fotografie stampate successivamente su grandi dimensioni, che prendono sempre il nome di V.B., il numero e il luogo dopo la performance è stata realizzata (lei stessa si rifiuta di intitolare le sue opere). La predilezione per il corpo femminile proviene dalla sua personale riflessione sull’identità femminile, la natura e l’esistenza umana; è interessante notare il fatto che per quanto il corpo possa attrarre a causa della sua forza, le modelle hanno sempre delle espressioni distaccate, come se fossero solo degli strumenti per la realizzazione della performance. Un esempio di performance è V.B.61 Still death! Darfur still deaf?, presentata in occasione della Biennale di Venezia del 2007 come atto di denuncia per la guerra civile in Darfur; le modelle in questo caso indossavano delle tute scure per sembrare africane e dovevano dibattersi su del colore rosso che rimandava al sangue.

Francesco Vezzoli (Brescia 1971) vive, a differenza dei precedenti artisti, a Milano e non all’estero; ciò non gli ha però impedito di avere una forte carriera a livello internazionale, partecipando alle Biennali di Venezia, San Paolo e Istanbul, oltre a una serie di mostre personali in Francia, negli Stati Uniti e nel Regno Unito. I lavori di Vezzoli esplorano il mondo della cultura popolare, interessandosi all’ambiguità della realtà e al potere seduttivo del linguaggio. Le opere di Vezzoli sono molto particolari e utilizzano diversi mezzi, tra i più strani il ricamo e l’uncinetto. Gran parte della sua produzione rientra comunque nella Videoarte, con cortometraggi e puntate pilota di programmi televisivi che non andranno mai in onda. In tutti i casi, nelle sue opere sono presenti Star e icone Pop della televisione e del cinema.

Un’altra artista conosciuta è Paola Pivi (Milano 1971). Le sue prime installazioni riguardano l’esposizione di mezzi di trasporto come camion e jet (in occasione della Biennale di Venezia del 2001); utilizza molto anche la macchina fotografica, realizzando fotografie dai soggetti spiazzanti, come le zebre tra i ghiacciai e altri animali posti in situazioni paradossali. A livello di mercato le sue opere più ricercate fanno parte della serie delle Perle, opere realizzate con una serie di perle di plastica (generalmente trasparenti o dai colori chiari) cucite tra loro.

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3.6.2 Analisi del mercato di Maurizio Cattelan

Per quanto riguarda l’arte degli anni Novanta c’è un unico artista che rientra nella classifica dei migliori artisti al mondo, ovvero Maurizio Cattelan. Questi è una presenza nota, ma nel 2016 ha raggiunto la sua migliore posizione aggiudicandosi il 102esimo posto in classifica.

Analizzando la tabella dei fatturati e dei lotti si può vedere come il mercato di Cattelan sia diviso in due parti: quella dei primi tre anni, con buoni livelli di fatturato; e quella successiva al pessimo anno del 2014, che vede un forte aumento delle vendite totali raggiungendo il punto di massima nel 2016 con oltre 15 milioni di euro. Anche il numero di lotti venduti è aumentato nel 2015; non influenza però realmente il fatturato totale, visto che nell’anno migliore sono state vendute solo cinque opere. La percentuale di lotti invenduti è medio-bassa, con il 2013 che vede il 33% di invenduti e il 2016 il 28% (è interessante notare che il 2014, anno peggiore, non ha visto lotti non aggiudicati).

Anno Fatturato Lotti venduti

2011 2.051.091 € 9 2012 1.354.846 € 7 2013 5.204.614 € 8 2014 586.262 € 3 2015 5.821.634 € 10 2016 15.151.900 € 5

Tabella 3.53 Maurizio Cattelan - Fatturato totale e numero di lotti venduti nel periodo 2011-2016

Come si può vedere dalla tabella 3.54 i prezzi record di Cattelan sono sovrastati dall’incredibile risultato del 2016, pari a oltre 15 milioni di euro. I restanti prezzi record sono piuttosto instabili, con anni alterni e cifre sempre inferiori al prezzo medio del 2016 (pari a oltre 3 milioni di euro). Anche i prezzi medi hanno un andamento altalenante.

Anno Prezzo di vendita medio Prezzo di vendita massimo

2011 227.899 € 1.199.417 € 2012 193.549 € 404.619 € 2013 650.577 € 2.025.892 € 2014 195.421 € 319.936 € 2015 582.163 € 2.162.637 € 2016 3.030.380 € 15.042.443 €

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Come si può notare dalla tabella 3.55 relativa ai migliori risultati l’interesse per le opere di Cattelan è vario: c’è una maggior propensione verso le statue raffiguranti figure umane (come la coppia di poliziotti Frank and

Jamie del 2002) o personaggi famosi (come nel caso di Daddy daddy (2008), dove viene raffigurato un piccolo

Pinocchio affogato all’interno di un water). La vendita che ha portato Cattelan all’attenzione da parte di tutto il mondo critico ed economico appartiene a Him, del 2001. Opera che ha suscitato numerosi dibattiti e controversie, la statua appare a prima vista un bambino inginocchiato; in realtà è la rappresentazione rimpicciolita di Hitler in preghiera. Cattelan ha ribadito che questa opera non voleva essere provocatoria, dato che il suo intento era quello di distruggere completamente il capo nazista: per fare ciò ne ha fatto una rappresentazione in scala, nell’atteggiamento di chiedere perdono all’osservatore. Per quanto ci siano state proteste per quest’opera, è stata più volte esposte in mostre dedicate al Giorno della memoria, come nel caso del 2012 presso il ghetto di Varsavia. In generale, Cattelan è contrario alla sua figura di artista provocatore, perché dice che la sua arte prende dalla realtà, e che è questa è essere provocante.

In generale, la maggior parte delle vendite sono realizzate negli Stati Uniti. È particolarmente interessante notare che, anche se non presente nel lavoro in analisi, l’opera Andreas e Mattia (1996) è stata venduta in Qatar, primo caso di tutti gli artisti analizzati. Si deve inoltre far notare il ruolo importante della casa d’asta Phillips, dove è stato battuto il terzo miglior risultato dell’artista con Daddy daddy.

Se si confrontano i prezzi di stima con quelli di vendita si può notare che c’è solo un’opera venduta per una cifra superiore all’estremo superiore dell’intervallo stimato, ovvero Him. Stadium è stato invece venduto per una cifra inferiore all’estremo più basso dell’intervallo di stima.

Titolo Anno Tecnica Prezzi stima Prezzo finale Vendita

Him 2001 Scultura in

tecnica mista

10,000,000 – 15,000,000 $

15,042,443 € Christie’s New York, 8 maggio 2016

Ostrich 1997 Struzzo

tassidermizzato

1,500,000 – 2,000,000 £

2,162,637 € Christie’s King Street, 30 giugno 2015

Stadium 1991 Scultura in

tecnica mista

2,500,000 – 3,500,000 $

2,025,892 € Sotheby’s New York, 14 maggio 2013 Senza titolo 2001 Installazione 1,200,000 –

1,800,000 $

1,290,150 € Sotheby’s New York, 12 maggio 2015 Senza titolo 2004 Installazione 900,000 –

1,200,000 £

1,199,417 € Christie’s King Stret, 14 ottobre 2011 Tabella 3.55 Maurizio Cattelan - Classifica delle 5 vendite che hanno ottenuto i più alti prezzi di vendita nel periodo

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