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Apparati organizzativi e finalità formative della Scuola superiore navale secondo lo Statuto e il Regolamento del

Lo Statuto del 1870

Lo Statuto approvato con il R.D. n. 5749 del 25 giugno 1870, e rimasto almeno nelle sue coordinate di fondo immutato per i cinquant’anni seguen- ti, definisce in 17 articoli la natura istituzionale, le finalità didattiche della Scuola e gli organismi che la amministrano 1.

Si tratta, secondo i criteri prevalsi nel corso del dibattito che già abbia- mo analizzato, di un istituto di istruzione del tutto autonomo rispetto all’università, posto sotto la diretta sorveglianza del Maic e costituito con il concorso finanziario di quest’ultimo, del ministero della Marina, della Pro- vincia, del Comune e della Camera di commercio di Genova. Lo scopo della Scuola, come recita l’art. 1 dello Statuto, è quello di:

1) formare ingegneri di costruzioni navali e di macchine a vapore per il servizio della marineria mercantile e del commercio;

2) istruire coloro i quali si destinano all’insegnamento della nautica e della costruzioni navali nelle scuole e negli istituti nautici.

I titoli conferiti dalla Scuola sono:

diploma di ingegnere di costruzioni navali in legno e ferro;

diploma di idoneità all’insegnamento negli istituti di marineria di istru- zione secondaria.

Il diploma di ingegnere, equipollente alla laurea, consente l’ammissione ai concorsi per entrare a far parte del Genio navale, mentre quello di idoneità all’insegnamento costituisce titolo di preferenza per la nomina di professore negli istituti nautici.

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1 Statuto organico e Regolamento della R. Scuola Superiore Navale in Genova approvati

La Scuola è governata da un Consiglio direttivo formato da sette mem- bri in rappresentanza degli enti finanziatori. Un rappresentante spetta ad ognuno dei ministeri citati e alla Camera di commercio, mentre a Provincia e Comune ne vengono attribuiti due ciascuno. Al Consiglio direttivo parte- cipa anche, in veste di referendario e con voto solo consultivo, il Direttore della Scuola, scelto dal Maic tra i membri del corpo insegnante e nominato con decreto reale. Il Consiglio, che dura in carica tre anni, nomina al suo interno un Presidente che può essere rieletto. Quest’organismo ha il com- pito di redigere il Regolamento interno, di proporre la pianta organica del personale e le norme per l’amministrazione della Scuola; inoltre ha l’obbligo di trasmettere annualmente al Maic copia dei bilanci preventivi e consuntivi ed una relazione sull’andamento della Scuola, che viene comunque verifi- cato da un’ispezione annuale effettuata da «persona di fiducia del Governo». Il Governo può inoltre obbligare il consiglio direttivo ad esonerare dal pa- gamento della tassa annuale di iscrizione, stabilita in L. 50, gli studenti rite- nuti particolarmente meritevoli. Al Maic viene delegata la nomina, e l’even- tuale licenziamento, del personale insegnante.

Ad un controllo molto stretto sugli organismi di funzionamento della Scuola non fa riscontro un altrettanto intenso impegno dello Stato nel for- nire le risorse finanziarie a sostegno del nuovo istituto. Gli oneri per la fon- dazione e il mantenimento della Scuola sono infatti per oltre i 2/3 a carico degli organismi locali, che nella stessa proporzione si accollano anche l’esborso relativo alle pensioni degli insegnanti. I costi della Scuola, calcolati in L. 50 mila all’anno da destinarsi per intero al pagamento degli stipendi a professori e assistenti e all’acquisto della prima dotazione di materiale scien- tifico, sono ripartiti come segue 2:

Maic L. 10.000 Min. Marina L. 6.000 Provincia L. 15.000 Comune L. 15.000 Camera commercio L. 4.000 TOTALE L. 50.000 ———————

2 Gli aspetti relativi alla dotazione finanziaria della Scuola sono più approfonditamente

Il contributo del Maic è prelevato dal capitolo del bilancio del ministero relativo all’insegnamento industriale e professionale mentre quello del ministero della Marina è iscritto sotto la voce “spese varie” del bilancio. Gli obblighi finanziari degli Enti locali non si limitano al solo contributo annuale. La Provincia, cui è affidata la gestione di detti fondi, è infatti te- nuta a fornire anche tutta l’attrezzatura scientifica – quale, ad esempio, la dotazione di libri e riviste specialistiche – mentre il Comune si impegna a mettere a disposizione un fabbricato ove collocare la sede della Scuola e la suppellettile non scientifica, banchi ed altri elementi di arredamento, can- celleria ecc.

Il Regolamento del 1870

Tra i compiti attribuiti dallo Statuto al Consiglio direttivo figura quello di elaborare l’ordinamento organizzativo e didattico dell’istituto. Non è purtroppo rimasta alcuna traccia documentaria del dibattito che certamente ha accompagnato il lavoro di messa a punto del Regolamento, si può solo supporre che i membri del Consiglio, nominati nell’agosto del 1870, abbia- no assolto a tale incarico tra la fine dell’estate e l’autunno di quell’anno. In- fatti, il 4 dicembre dello stesso anno, circa sei mesi dopo l’approvazione dello Statuto, il Regolamento della Scuola superiore navale, a seguito del- l’emanazione del R.D. n. 6175, entra ufficialmente in vigore. Data l’impor- tanza di tale adempimento si rende necessaria, prima di effettuare l’analisi del corpo di norme che disciplinano i vari aspetti del funzionamento della Scuola, qualche specificazione relativa a coloro che fanno parte del predetto organismo 3.

Come precedentemente indicato, il Consiglio direttivo è formato da sette membri in rappresentanza degli enti che contribuiscono al finanzia- mento della Scuola. Il primo consiglio direttivo risulta così composto 4:

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3 Per ulteriori considerazioni in merito si rimanda al capitolo II della parte III. 4 Per la composizione del primo Consiglio direttivo: RSSN, An., a.a. 1897/1898, p. 5.

Edoardo D’Amico rappresentante del Maic

Benedetto Brin » » Ministero Marina

Andrea Bozzo » » Provincia

Giovanni Maurizio » » Provincia

Andrea Podestà » » Municipio

Cesare Cabella » » Municipio

Giacomo Millo » » Camera di commercio

L’impegno profuso dalle forze cittadine, Enti locali e Camera di commer- cio, nel dotare l’istituto dei mezzi economici che ne consentono l’impianto si completa con la partecipazione all’organo che ne stabilisce gli indirizzi operativi di alcuni tra i genovesi di maggior spicco, che mettono a disposi- zione della Scuola la loro esperienza e le loro capacità progettuali. Tra i membri del primo direttivo figurano infatti Giacomo Millo, presidente della Camera di commercio, il barone Andrea Podestà, sindaco di Genova, Cesa- re Cabella rettore magnifico dell’università il quale, dopo l’approvazione del Regolamento, viene nominato alla carica di Presidente del Consiglio diretti- vo. Non meno qualificata è la rappresentanza dello Stato che schiera Bene- detto Brin, il cui riconosciuto ingegno nelle questioni marittimo-militari lo porterà, in tempi di poco successivi, ad assumere la responsabilità del mini- stero della Marina, ed Edoardo D’Amico che, come abbiamo visto, ha se- guito l’iter costitutivo della Scuola fin dalle sue primissime battute. È dun- que a questo pool di intelligenze che si deve la redazione del Regolamento approvato, come si diceva, all’inizio del dicembre del 1870.

Il Regolamento, che consta di 53 articoli, è suddiviso in di due parti, la prima finalizzata a definire, conformemente allo Statuto, le modalità di fun- zionamento del Consiglio direttivo (artt. 3-16) mentre la seconda (artt. 17-47) stabilisce l’ordinamento generale della Scuola e del corpo docente.

Il Consiglio direttivo

Il Regolamento attribuisce al Consiglio direttivo la facoltà di eleggere, scegliendolo tra i suoi membri, il Presidente e il vice presidente e di nomi- nare un segretario. Quest’ultimo ha il compito di tenere i registri delle deli- berazioni e sbrigare la contabilità e la corrispondenza della Scuola. Le sedu-

te del Consiglio, che si tengono una volta al mese salvo che il Presidente non reputi necessario indire riunioni straordinarie, si svolgono secondo un ordine del giorno precedentemente comunicato negli avvisi di convocazio- ne. Le deliberazioni vengono approvate con voto palese; il voto segreto è previsto (art. 10) «soltanto quando trattasi di quistioni (sic) di persone». Tra le principali attribuzioni dell’organo di governo della Scuola, figurano:

la facoltà di proporre insegnanti ed assistenti; il potere disciplinare sulla Scuola;

la redazione dei bilanci preventivi e consuntivi;

la facoltà di proporre la sospensione o il licenziamento del personale docente;

il licenziamento del personale amministrativo e degli inservienti. Al Presidente è invece attribuito, tra l’altro, il potere di:

convocare il Consiglio e rappresentarlo in tutti gli atti giuridici e am- ministrativi verso terzi;

sorvegliare sull’andamento della Scuola e preparare i progetti di bi- lancio;

sospendere inservienti ed impiegati ed affidare le supplenze tempora- nee d’insegnamento.

Ad affiancare il Presidente nel disbrigo di buona parte di tali compiti è il Di- rettore, il quale, oltre ad assistere come referendario alle sedute del Consi- glio, ha sotto la sua immediata dipendenza impiegati e inservienti, esercita sulla Scuola e sugli insegnanti i poteri previsti nel capo II del Regolamento ed è tenuto a stilare una relazione mensile sull’andamento dell’istituto.

L’organizzazione e i contenuti dei corsi

Gli articoli 17-29 della seconda parte del Regolamento specificano in- vece l’ordinamento didattico generale. Come già anticipato nello Statuto, la Scuola non si prefigge soltanto di istruire coloro che intendono dedicarsi alla professione di ingegnere navale. L’offerta didattica si articola infatti su due sezioni, una di costruzioni navali, che prevede un corso di durata trien- nale, e l’altra, con un corso biennale, di scienze nautiche. Duplice è quindi anche l’ordine di diplomi che la scuola rilascia. Al termine della prima se-

zione viene infatti conferito il diploma che abilita all’esercizio della profes- sione di ingegnere navale e di ingegnere idrografico, mentre la frequenza alla seconda sezione permette di ottenere il titolo di professore di costruzioni navali, di astronomia nautica e di navigazione

Gli insegnamenti vengono attivati secondo i programmi elaborati dal Consiglio di istruzione della Scuola, organo formato da tutti i professori e presieduto dal Direttore. Le materie impartite nei tre anni di corso di co- struzioni navali sono le seguenti:

Anno I Costruzione navale pratica

Complementi di meccanica razionale Disegno di costruzione navale Economia industriale e commerciale Lettere italiane

Lingua e letteratura inglese

Anno II Meccanica applicata alle macchine e resistenza dei materiali

Architettura navale (dislocamento e stabilità) Corso di macchine a vapore, parte pratica Disegno di costruzione navale e di macchine Lettere italiane

Lingua e letteratura inglese Anno III Architettura navale

Corso di macchine a vapore marine, parte teorica Progetti di costruzioni navali

Disegni e progetti di macchine a vapore marine Diritto marittimo

Lettere italiane

Lingua e letteratura inglese

La sezione biennale di nautica – che, come vedremo, nonostante i re- sponsabili della Scuola tentino varie volte di imprimerle vitalità, avrà però così pochi allievi che, nel primo decennio del Novecento, si deciderà di sopprimerla – prevede l’attivazione dei seguenti insegnamenti:

Anno I Navigazione, strumenti e calcoli nautici Principi di geodesia e disegno topografico Geografia fisica e meteorologia

Economia industriale e commerciale Lettere italiane

Lingua e letteratura inglese

Anno II Astronomia ed elementi di meccanica celeste

Costruzione delle carte e dei piani e disegno idrografico Geografia commerciale

Diritto marittimo Lettere italiane

Lingua e letteratura inglese

Il percorso formativo di entrambe le sezioni dunque, oltre a comprendere le materie fondamentali per l’esercizio della professione (meccanica e mac- chine, architettura e costruzione navale per gli ingegneri; navigazione, di- segno topografico, geografia per i professori di materie nautiche), prevede anche insegnamenti, quali lettere italiane, inglese, diritto marittimo ed eco- nomia industriale, che mirano ad integrare la preparazione tecnica degli allievi con una discreta cultura di carattere generale. Questo orientamen- to, che si ritrova anche nei programmi di altri importanti centri di istru- zione tecnica superiore, è finalizzato a formare la «figura [...] di un profes- sionista colto, con una certa cultura umanistica, capace di mantenere disin- voltamente anche rapporti internazionali, non solamente per motivi tecnici e professionali» 5.

Il Regolamento inoltre scandisce, con criteri molto rigorosi, le attività durante l’anno scolastico, che, come recita l’articolo 21, ha inizio «il 4 no- vembre e termina il 31 luglio successivo. Il mese di luglio è destinato per l’esame». Nei mesi da agosto a ottobre gli studenti sono tenuti ad esercitar- si «in un cantiere, in un opificio meccanico, in un osservatorio a bordo di una nave, o faranno delle escursioni scientifiche». Il passaggio da un anno ———————

5 G.B. STRACCA, La formazione degli ingegneri nel Politecnico di Milano: 1914-1963, in

di corso all’altro è vincolato al superamento degli esami dell’anno prece- dente su tutte le materie; lo studente che fallisse la prova in una delle mate- rie può ripetere l’esame all’inizio dell’anno successivo.

Relativamente ai criteri di ammissione alla Scuola, gli articoli 22 e 24 del Regolamento stabiliscono che gli aspiranti all’iscrizione abbiano i se- guenti requisiti:

1) un’età superiore ai 17 anni; 2) aver pagata la tassa di iscrizione;

3) essere in possesso della licenza del primo biennio della facoltà di matematica dell’università o della licenza di un Istituto tecnico, se- zioni marina mercantile o costruzioni di macchine;

4) superamento di un esame di ammissione per i candidati che non ab- biamo frequentato il biennio universitario di matematica.

Gli allievi provenienti dagli istituti tecnici e nautici 6, per i quali è richiesta la

prova d’ingresso, devono quindi dimostrare di avere un retroterra culturale non inferiore a quello dei colleghi che dispongono della formazione acqui- sita al biennio universitario di matematica. Gli esami di ammissione , come indicato dal prospetto che segue, vertono infatti sulle materie matematiche e scientifiche di base cui si aggiunge la verifica delle capacità di esprimersi correttamente per iscritto in lingua italiana e in una lingua estera.

Materie dell’esame di ammissione per l’iscrizione alla sezione di costruzioni navali:

Meccanica elementare

Calcolo differenziale e integrale Geometria descrittiva

Disegno

Fisica e chimica generale Componimento italiano

Traduzione dall’italiano in francese o inglese o tedesco

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6 Le scuole di applicazione di ingegneria del paese, eccetto quelle che godono di ordi-

namento autonomo come l’istituto di Milano e, successivamente, quello di Torino non con- sentono l’accesso agli studenti degli istituti tecnici.

Materie dell’esame di ammissione per l’iscrizione alla sezione nautica:

Geometria analitica

Trigonometria piana e sferica Meccanica elementare Fisica e chimica generale Geografia generale Componimento italiano

Traduzione dall’italiano in francese, o inglese o tedesco

Il Regolamento prevede norme precise anche per quanto attiene al cor- po insegnante, che verranno esaminate nella parte specificamente dedicata a questo aspetto 7.

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III

Pratica didattica e modifiche dei dispositivi di