(art. 1175 cod. civ.) (12), ma questo deriva proprio dal « carattere pecu
liare della funzione amministrativa di applicazione dei tributi », che è
« esaurientemente disciplinata per legge ».
(11) « In base al principio di imparzialità, la realizzazione dei compiti asse gnati all’Amministrazione non deve andar disgiunta dal rispetto della giustizia so stanziale (v. anche l’art. 3 Cost.) », ciò che tra l’altro pone « l’esigenza che l’azio ne stessa venga espletata in modo obiettivo e disinteressato ». « Esso importa inoltre l’illegittimità di tutti quegli atti dell’Amministrazione i quali siano posti in essere senza un’adeguata ponderazione dei diversi interessi pubblici implicati e senza fare il debito conto degli interessi privati correlati (si pensi al caso in cui venga imposto a un soggetto, quando non sia indispensabile, un sacrificio più gra ve di quello sufficiente a soddisfare l’interesse pubblico nel caso concreto) e la de bita comparazione delle posizioni soggettive e degli interessi privati tra loro con correnti e confliggenti » — cfr. Sa n d u l l i, Diritto amministrativo, Napoli, 1984, p . 567.
(12) Cfr. Mic h e l i- Tr e m o n t i, Voce Obbligazioni (diritto tributario), in Enc. dir., voi. X X I X , Milano, 1979, p. 447. Sulla rilevanza, in diritto civile, di questi principi: cfr. Na t o l i, L ’attuazione del rapporto obbligatorio, in Trattato di diritto civile e commerciale, a cura di C icu e Me s s in e o, Milano, 1984, p. 1 ss.
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In qu esto con testo, si p u ò addirittura riten ere, con fon date argo m entazioni, ch e l’esistenza di un g iud izio tra l’A m m inistrazione e un coob b lig a to, possa, in un certo sen so, « im pedire » all’A m m inistrazione m ed esim a di agire legittim am ente nei confronti d e ll’altro coob b liga to, in difform ità di qu an to statuito in sede giurisdizionale (v . i n f r a s u b 4).
Infatti, c om e l’ad em pim en to di un coob b lig a to libera gli altri, pur in presen za di un titolo d efin itivo, così ch e all’even tu a le azione d e ll’A m m i nistrazione nei confronti degli altri obbligati in solido p u ò essere e c c e p i to l’ad em pim en to (e quindi l ’estinzione) d ell’ob b lig a zion e tributaria; e an cora, c o m e , in caso di ad em pim en to parziale da parte di un coob b lig a to (ad es. a seguito di un ’azione esecu tiv a su un patrim onio in capien te), e pur in presen za di un titolo d efin itivo, all’ev en tu a le azione d e ll’A m m i- nistrazione pu ò essere e c ce p ito che il cred ito è azionabile solo p er la d if feren za rimasta insoluta, allo stesso m o d o si pu ò ritenere ch e, una volta determ inato l’ im ponibile nei confronti di un co o b b lig a to , gli altri c o o b bligati, pur in presen za di un titolo d efin itivo, posson o av v alersen e, ciò ch e , di riflesso, finisce p er costituire un lim ite ai poteri d e ll’Am m inistra zione.
S a reb be infatti contraria al prin cip io di im parzialità la possibilità di sceg liere, tra i vari coobbliga ti, non già qu ello più solvib ile (c iò che è connaturato alla m eccan ica d elle obb ligazioh i solidali), m a q u ello nei cui con fron ti è riferibile l ’im pon ibile più alto.
R a gion a n d o in questi term ini, si p otreb b e addirittura ritenere su perflu a (o com u n q u e assorbita) qualsiasi ulteriore indagine circa l ’appli cabilità, nel caso di sp ecie, del disposto d e ll’art. 1306, 2° com m a , cod . c iv ., potendosi desum ere il prin cipio d e ll’oppon ib ilità del giudicato più fa v o r e v o le già sulla base di u n ’interpretazione ev olu ta d el principio di im parzialità d e ll’ azione am m inistrativa. Si tratterebbe di una soluzione « ardita » , m a non priva di seri fondam enti.
Sen za com u n q u e p erven ire a tanto, il prin cipio di op pon ibilità del giudicato più fa v o r e v o le p u ò essere com u n q u e afferm a to, sulla base del ragionam en to seguito dalle Sezioni U n ite, analizzando la particolare na tura della disposizione con ten u ta n ell’art. 1306, 2" com m a , cod . civ.
3.2 . Sul p i a n o d e l d ir it t o c i v i l e , ed in sp ecie p er quanto riguarda l’ in terpretazione d e ll’art. 1306 cod . c iv ., le Sezioni U nite eviden zian o ch e , ferm o restando il prin cip io della scindibilità e sostanziale autono m ia d elle obbligazioni solidali (desum ibile sulla base d el disposto del 1° com m a d e ll’art. 1306) (13), le disposizioni contenu te nel 2° com m a d el- l’art. 1306 cod . c iv ., p on g on o una d e ro g a a tali prin cip i, n on ch é a q u ello dei limiti soggettivi d el giudicato, con sen ten do ch e una sentenza ven g a utilizzata da altri con d eb itori, se fa v o re v o le .
L a disposizion e con ten u ta n ell’ art. 1306, 2° com m a , cod . c iv ., si p o n e qu in di c om e « una regola speciale direttam ente riguardante il fu nzio n am en to processu ale d el m eccan ism o della solidarietà » , che privilegia
(13) Cfr. in dottrina: Messin eo, Manuale di diritto civile e commerciale,
voi. I l i , Milano, 1959, p. 535 ss.; più di recente, Ma zz o n i, Le obbligazioni solidali
e indivisibili, in Trattato di diritto privato, a cura di Re sc ig n o, voi. IX , Torino, 1984, p. 581 ss.
« il m om en to d e ll’unitarietà d e ll’ob b lig a zion e solidale nascente da uno stesso titolo » (14).
Trattandosi di regola processu ale, qu in di, la sua ap plicazione non è, secon d o le Sezioni U nite, ostacolata dalle v icen d e sostanziali d el credito, ed in sp ecie, dal con solida m en to d ell'ob b lig a zion e nei confronti d el d e bitore inerte, d o v u to alla m ancata im pugn azion e d e ll’accertam en to.
L ’argom en tazione adottata sem bra essere viziata d a un e q u iv o co . Il ragionam en to d elle Sezioni U nite si base infatti, su ll’assunto che è d i versa la posizion e del c o n tr ib u en te « inerte » , ch e non im pugna l’avv iso di accertam en to, rispetto a qu ella del d eb ito re « in erte » , ch e tralascia di porre in essere le azioni ch e gli a v re b b e ro con sen tito di contestare la validità di un n egozio giuridico: « il n egozio costituisce esso stesso la fon te d e ll’ob b lig a zion e, p er cui questa v ien e m en o una volta cadu ca to il n egozio, m entre l’atto di accertam en to di valore postula una obb lig a zio ne già sorta p er legge al m om en to an teriore in cui si è verifica to il p r e su pposto dell im posizione e la cad u ca zion e d ell'a tto di accertam en to la scia tuttavia in vita l’obb lig a zion e già sorta » .
M u o v e n d o da una logica « dichiarativistica » così congegn ata, le S e zioni U nite si p reoccu p a n o poi di n egare valore sostanziale alle disposi zioni con ten u te n e ll’art. 1306, 2° com m a , cod . c iv ., al fin e di superare il (presu nto) ostacolo rappresentato dal consolidarsi, a seguito della m an cata im pugn azion e, di una situazione sostanziale in ca p o al coob b lig a to inerte.
L e cose p erò, non stanno in questi term ini ed in sp ecie non rileva, ai fini ch e qui interessano la presunta natura « dichiarativa » d e ll’avv iso di accertam en to (c h e la C assazione sem bra qui postulare); infatti, sia m u o v e n d o da una c o n ce zio n e « dichiarativistica » d e ll’accertam en to, sia m u o v e n d o da una c o n ce zio n e « costitutivistica » , il risultato non cam bia.
S e si ritiene ch e l ’a ccerta m en o a b bia e ffe tti d ic h ia r a tiv i, e ch e qu in di l’obb lig azion e « nasca » e x leg e al verificarsi del presu pposto, ciò che rilev a è la reale entità d el presu pposto ch e è u nico per en tram be le par ti, p er cui la qu an tificazion e del presu pposto determ inata in un giudizio (essen d o in sp ecie dich iarativa di un ’og gettiv a realtà fen om en ica ) si può riflettere anche a fa v ore di chi sia rim asto estraneo al giudizio, non p o ten dosi attribuire effica cia costitu tiva alla m ancata im pugn azion e di un atto di per sé dich iarativo (15).
Se si ritiene ch e l’accertam en to a b bia e ffe tti c o s titu tiv i, cam bian o i term ini del ragionam en to, m a non il risultato; in q u esto caso, infatti,
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(14) A rigore, più che di unitarietà de\V obbligazione, occorre fare riferi m ento all’unitarietà della prestazione(cfr. Me ssin e o, cit.,p. 541).
(15) Paradossalmente, ragionando in questi termini, ed estremizzando le argomentazioni, si dovrebbe pervenire alla conclusione che gli effetti riflessi del giudicato tra Amministrazione e coobbligato, si estendono anche a prescindere dall’esistenza delle norme di cui all’art. 1306 cod. civ. Se l’obbligazioni nasce al verificarsi del presupposto (cioè di un fatto giuridicamente rilevante), l’accerta mento giudiziale di questo fatto, essendo accertamento di una realtà sostanziale, dovrebbe prescindere dalle vicende processuali dell’atto impositivo, e quindi an che dalla sua mancata impugnazione.
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l’annullam ento d e ll’a v v iso di accertam en to eq u iv a le all’annullam ento del n eg ozio costitu tivo di un ’obb ligazion e.
N e d eriv a p erciò una situazione potenzialm ente vantaggiosa per chi sia rim asto estraneo al g iud izio, ch e potrà quindi av v alersen e, in via di e cce z io n e secon d o quanto disposto n ell’art. 1306, 2° com m a , cod . civ.
È corretto quindi riten ere, co m e fan n o le Sezioni U n ite, ch e la d i sposizione di cui all’art. 1306 cod . civ . op e ra sul piano processu ale, ed è corretto ritenere che l’ap plicazione di tale norm a p rescin de dalla situa zion e sostanziale in cui versa il coob b lig a to « inerte » ; ciò che non è con divisibile è la tesi secon d o cui esiste una situazione sostanziale com p ro m essa che pu ò essere fronteggiata attraverso un rim edio di carattere processuale (quale appunto quello di cui all’art. 1306, 2° com m a, cod. civ .).
In realtà, la problem atica non sem bra porsi in term ini di dialettica tra aspetti sostanziali e aspetti form ali d e ll’ im posizione tributaria, qu an to piuttosto in term ini essenzialm ente procedim en tali e processuali.
3.3. E d è , infatti, sul p i a n o p r o c e d im e n ta le e p r o c e s s u a le che il p rob lem a v a ulteriorm en te analizzato.
A l p roposito, v a in sp ecie osservato ch e la m ancata im pugnazione di un a v v iso di accertam en to non p rod u ce effetti sostanziali, m a solo p r o ce dim entali (o, se si p referisce, segu en do la term inologia usata nella sen ten za in rassegna, « extra o preprocessuali »).
L a m ancata im pugn azion e nei term ini di un atto di accertam en to com p orta solo la d e c a d e n z a dal p otere di im pugnarlo (in qu esto consiste, in sp ecie, la sua defin itività), senza riflessi di carattere sostanziale.
N essu na norm a fiscale, infatti (e tanto m en o qu ella contenu ta nel- l’ art. 1 6 , D .p.r. 2 6 ottobre 1 9 7 2 n. 6 3 6 , che v ien e n orm alm ente richia m ata a questi fini) attribuisce effetti sostanziali alla m ancata im pugna zion e d e ll’accertam en to (n on esiste, rispetto agli atti im positivi, una n orm a analoga a qu ella d e ll’art. 2 9 0 9 cod . civ. in m ateria di effetti so stanziali del giudicato).
Q uella ch e si v erifica , a seguito della m ancata im pu gn azion e, è solo
una situazione proced im en tale di inoppugnabilità d e ll’accertam en to,
in oppu gn abilità, p erò, ch e , nel caso di solidarietà ai fini d e ll’im posizio n e, non è assoluta, essen d o in sp ecie possibile, p rop rio secon d o il princi pio con ten u to n e ll’art. 1306, 2° com m a , cod . c iv ., e cce p ire , nel prosiegu o d el p roced im en to di im posizione (ad es. a v v erso l’a v v iso di liqu idazio n e), l’esistenza di un g iud izio più fa v o r e v o le pronu n ciato nei confronti di altro coob b liga to.
L ’ applicabilità al caso di sp ecie d e l prin cipio con ten u to n ell’art. 1306, 2° com m a , cod . civ. d eriv a quindi dal fatto ch e qu esto principio si pon e co m e u n ’e c ce z io n e (di natura processu ale) alla regola (sem pre p ro cessu ale) della defin itività d e ll’accertam en to non im pugnato.
N é vale obiettare con tro questi tesi ch e l’accertam en to non im pu gnato a v re b b e gli stessi effetti della sentenza passata in giudicato, es sen do in specie assim ilabile ad un d ecreto ingiuntivo non opposto.
Si tratta, infatti, di atti giuridici com p leta m en te diversi p er natura, fu nzione e rim edi esperibili (basti p en sa re, ad esem p io, ch e gli atti giu risdizionali defin itivi sono soggetti a r e v o c a z i o n e , m en tre, gli atti di a c certam en to p otreb b ero essere ev en tu a lm en te soggetti a r e v o c a ).
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N é , peraltro, ha sen so disquisire sull’ev en tu a le suprem azia dei
p rov v ed im en ti giurisdizionali (16): la diversità tra i d u e tipi di atto e la m ancan za di un giudicato sostanziale e x art. 2909 cod . civ. (c iò ch e c o stituisce l’ u nico lim ite all’operatività delle disposizioni con ten u te nel- l’art. 1306 cod . c iv .), ren d on o inutile qualsiasi indagine in tal senso (17).
4. Tutti i diversi profili analizzati dalle Sezioni Unite con d u con o, sia pu re, talvolta, con argom enti criticabili, alla m ed esim a e con d ivisibi le con clu sion e di prin cip io; ed in sp ecie, qu ella secon d o cui il c o o b b lig a to ai fini d e ll’ im posta di registro ch e non abbia im pugn ato l’a v v iso di ac certam en to n otificato nei suoi con fron ti, p u ò, im pugn an do il su ccessivo a v v iso di liqu idazione (o, vi sono bu on i m otivi p er ritenerlo, gli e v e n tuali atti su ccessivi), in vocare la sen ten za più fa v o r e v o le ottenuta d a un altro coob b liga to.
A ll’afferm azion e di q u esto prin cip io con d u co n o con cord em en te con siderazioni svilu ppate su vari profili, ch e in sp ecie son o tra loro con n es se d a ll’esigenza fon dam entale di evita re ch e il prin cip io secon d o cui l’a d em p im en to di un d eb itore libera gli altri v en g a elu so, con sen ten d o al l ’A m m inistrazione finanziaria di riscuotere nei con fron ti di un c o o b b lig a to « una som m a m aggiore di qu ella ch e, se nel frattem po fosse stata pa gata d a ll’altro, a v re b b e estinto per intero il cred ito » (18).
E d è in qu esto con testo ch e si p u ò svilu ppare l ’idea, cui si è fatto c e n n o s u b 3 .1 ., secon d o cui l ’esisenza di un giud icato nei confronti di un coob b lig a to « lim ita » , in un certo sen so, lo stesso potere di agire nei con fron ti d e ll’altro c o ob b lig a to, se n on nei limiti di quanto deciso in giudizio.
N o n è ch e l’A m m inistrazione possa perdere il p otere di proseguire il p roced im en to di riscossione del tributo nei con fron ti del coob b liga to « inerte » (qu esto potere p rescin de dalla m ancata im pugnazione d e ll’ac certam en to e d eriv a d a ll’esistenza stessa di un accertam en to, ch e costi tuisce il presu pposto p er la su ccessiva liqu idazion e); piuttosto, si v erifica ch e q u esto p otere risulta lim itato, da una parte, p er ragioni sue proprie, sulla base d el p r i n c i p i o d i im p a r z ia li t à , che postula l’im possibilità di profittare d e ll’inerzia altrui per p erv en ire ad u n ’ ingiustificata disparità di trattam ento tra du e soggetti posti dalla legge sullo stesso pia n o, e dal l ’altra parte, d a ll’esistenza di una s p e c i f i c a f a c o l t à (ch e presenta qu alch e an alogia con la figura d el diritto potestativo) attribuita dalla leg ge al m ed esim o co o b b lig a to , e ch e nasce, d o p o l’accertam en to e nel processo, a segu ito d ella sentenza pronunciata a fa v ore d e ll’altro coobbliga to.
5. Un u lteriore p rofilo, con cern en te la sen ten za ch e si annota ri guarda il prin cip io, in essa con ten u to, secon d o cu i, in relazione ai limiti
(16) È q u e s to l'a r g o m e n to più c on testa to dai sosten itori d e lla tesi d e ll’in e sten sib ilità d e l g iu d izio più fa v o r e v o le ( c fr ., p e r tutti, Dav i n i, c it., p. 1241).
(17) Indagine, che, comunque, se fatta, dovrebbe risolversi nel senso della prevalenza dei provvedimenti giurisdizionali, come correttamente argomentato dalle Sezioni Unite.
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di operatività d ella « facoltà » di e c ce p ire il giud icato più fa v o re v o le form atosi nei confronti di altro coob b lig a to di cui all’art. 1306, 2° c o m m a, cod . c iv ., « il pagam en to che egli (il coob b liga to “ in erte” ) abbia e f fettuato, prim a o d op o il form arsi d el giudicato fa v o re v o le nei confronti del con d eb itore, costituisce esercizio n ega tiv o e consum azion e di quella facoltà, im p ed en d o ch e possa successivam ente ripetersi qu an to sia stato in tal m o d o pagato ».
S u q u e s t o p u n t o p a r e o p p o r t u n o q u a l c h e a p p r o f o n d i m e n t o , d is t in g u e n d o il p a g a m e n t o f a t t o « p r i m a » d e l « g iu d ic a t o » , d a q u e l lo f a t t o « d o p o » .
5.1 . N e l caso di pagam en to esegu ito « prim a » d el form arsi del giud icato fa v o re v o le nei confronti del coob b liga to, l’orientam ento delle Sezioni U nite pare con divisibile.
N o n vi è d u b b io , infatti, ch e « prim a » del giud icato più fa v o re v o le , non op era la disposizion e di cui all’art. 1306, 2° com m a , cod . c iv .; ne con segu e ch e il contribuen te nei cui confronti sia div en u to defin itivo l’ a v v iso di accertam en to non pu ò fare altro ch e ottem perare al pagam en to di qu an to richiesto con il su ccessivo a v v iso di liqu idazione (salva, o v v iam en te, l ’esistenza di vizi propri di tale su ccessivo atto).
N é , peraltro, il sop ra vv en u to giudicato più fa v o r e v o le con sen te la
ripetizion e di quanto v ersato, perch é m anca la relativa azion e, sussi
stend o, in sp ecie, un effe tto assoluto di « irripetibilità d el versato » d o vu to alla defin itività d e ll’atto (19).
5.2. Più com p lesso è il caso d el pagam ento effettu ato « d o p o » il form arsi del giudicato più fa v orev ole.
In qu esto caso, infatti, occorre distinguere l ’ipotesi in cui il paga m en to a v v en g a spontan eam en te a seguito della m ancata im pugnazione d e ll’a v v iso di liqu idazione (ciò ch e lascia presu m ere la rinuncia ad av v a lersi del giudicato più fa v o r e v o le ), d a ll’ipotesi del pagam en to, p er così dire, necessitato, pur in presen za di un giudizio pen d en te (ad es. contro l’a v v iso di liq u idazion e) nel corso del qu ale sia stata ritualm ente e c ce p i ta l ’esistenza di un giud icato più fa v o r e v o le (20).
In qu est’ ultim o caso, infatti, il pagam en to non è « sp ontan eo » , m a v ien e effettu ato solo per ev ita re il pignoram ento.
N o n è q u i n d i r is c o n t r a b i le a lc u n e f f e t t o d i i r r i p e t i b i l i t à d i q u a n t o p a g a t o , s t a n t e la p e n d e n z a d e l g i u d i z i o in c u i è s t a t a s p e c ific a m e n t e e c o r r e t t a m e n t e e c c e p ita l ’ e s t e n s ib ilit à d e l g iu d ic a t o p iù f a v o r e v o l e .
N e d e r i v a q u i n d i c h e , in c a s o d i a n n u l l a m e n t o d e l l ’ a v v i s o d i l i q u i d a z i o n e p e r e s te n s io n e d e l g iu d ic a t o p i ù f a v o r e v o l e , s o r g e r à il d i r i t t o a l r im b o r s o d e lle s o m m e p e r c e p it e s u lla b a s e d i t a l e l i q u i d a z i o n e , s o m m e c h e , v e n u t o m e n o a s e g u ito d i a n n u l l a m e n t o il t it o l o p e r r is c u o t e r le , r i s u lt a n o in d e b i t a m e n t e v e r s a t e .
(19) Cfr. Tr e m o n t i, Imposizione e definitività nel diritto tributario, Milano, 1977.
(20) Il ricorso contro l’avviso di liquidazione non sospende infatti la proce dura di riscossione (cfr. art. 54, D .p.r. 25 ottobre 1972 n. 634; art. 56, D .p.r. 26 aprile 1986 n. 131).
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6 . U n a p r o b l e m a t i c a c o n n e s s a a q u e l l a q u i in e s a m e , è q u e l l a r e la t i v a a lla « c o m u n i c a b i l i t à » d e l g iu d ic a t o p r o n u n c i a t o a i fi n i d e l l ’ im p o s t a d i r e g is tr o a i f i n i d e l la d e t e r m i n a z i o n e d e l v a l o r e f i n a le r i l e v a n t e a i f i n i In v i m. I l p r o b l e m a si p o n e , d i r e g o l a , n e l c a s o in c u i l ’ a v v i s o d i a c c e r ta m e n t o s ia i m p u g n a t o , a i fi n i d e l l ’ im p o s t a d i r e g i s t r o , s o lo d a l la p a r t e a c q u i r e n t e (c h e n o n è s o g g e tto p a s s iv o a i f i n i In v i m) e n o n d a l la p a r t e v e n d it r ic e (c h e è i n v e c e s o g g e tto p a s s iv o s ia a i f i n i d e l l 'i m p o s t a d i r e g i s t r o , s ia a i f i n i In v i m) . I n q u e s t o c a s o , m e n t r e il g iu d ic a t o p iù f a v o r e v o l e p r o n u n c ia t o n e i c o n f r o n t i d e l l ’ a c q u i r e n t e si p u ò e s t e n d e r e a i f i n i d e l l ’ i m p o s ta d i r e g is tr o a n c h e n e i c o n f r o n t i d e l v e n d i t o r e , s e c o n d o q u a n t o d is p o s to n e l l ’ a r t . 1 3 0 6 , 2 ° c o m m a , c o d . c i v . , il m e d e s im o e f f e t t o e s t e n s iv o n o n si p u ò in v e c e v e r i f i c a r e , n e g li stessi t e r m i n i , a i f i n i In v i m; e q u e s t o , s e b b e n e il c .d . « v a l o r e f i n a le » , a i f i n i d e l p a r t ic o la r e t r i b u t o , si d e t e r m i n i s u lla b a s e d i « q u e l l o d ic h ia r a t o o d i q u e l lo d e f i n i t i v a m e n t e a c c e r ta t o a i f i n i d e l l ’ im p o s t a d i r e g is tr o » ( c f r . a r t . 6 , D .p.r. 2 6 o t t o b r e 1 9 7 2 n . 6 4 3 ) .L ’effetto estensivo di cui all’ art. 1306, 2° com m a , cod . c iv ., presu p p on e, infatti, l’esistenza di un rapporto di solidarietà passiva tra i c o o b bligati, ciò ch e in v e ce non si v erifica ai fini In v i m, d o v e è prevista la soggettività passiva d el solo ven d itore.
N on ostan te l’ob iettiva diversità d ella qu estion e qui in esam e, ri sp etto a qu elle descritte nei paragrafi p reced en ti, è riscontrabile in d ot trina, in giurisprudenza e nella prassi am m inistrativa un contrasto di opin ion i e determ inazion i ch e ricalca q u ello relativo all’estensibilità del giud icato ai fini d el registro (21).
Su qu esto pu nto, le Sezioni U nite non si son o potute pronu n ciare (in qu an to il p rob lem a non si p o n e v a n ella causa sottoposta al loro esam e); in cinden talm en te, p erò, è stata chiaram en te afferm ata l’ inapplicabilità d elle considerazion i relative alla portata del prin cip io di cui all’art. 1306, 2° com m a , cod . c iv ., m a n can d o in sp ecie un rapporto di solidarietà passiva (e, più in g en erale, trattandosi di tributi aventi caratteristiche