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R ivista di diritto fin a n zia rio e scienza delle fin a n ze, L I, h, I, 686-710 (1992)

L A R I F O R M A F IS C A L E S V E D E S E

d i Lu i s a Rim i n i

D ip a rtim en to d i econ om ia p u b b lica e territo ria le d ell’ U n iv ersità d i P a v ia

So m m a r io: 1. P r in c ip i g e n e r a li. — 2. I l n u o v o p r o f ilo d e l s is t e m a t r ib u t a r io s v e d e ­ s e . - 2.1. L ’ im p o s t a su l r e d d it o . - 2.2. L e im p o s t e in d ir e t t e . — 3. A lc u n e v a ­ lu t a z io n i s u ll’ in t r o d u z io n e d e l la carbón tax. - 3.1. L ’ a d o z io n e d e lla carbón fax d a p a r t e d i u n s o lo p a e s e . - 3.2. L ’ im p a t t o r e d is t r ib u t iv o d e lla carbón tax. - 3.3. L ’ im p a t t o m a c r o e c o n o m i c o d e lla carbón tax. - 3.4. Il p r o b le m a d e lla c o n c o r r e n z a in t e r n a z io n a le . — Bibliografia.

1. P r in c ip i g en era li.

N e l m ese di giugn o 1990 il P arlam en to sv ed ese ha ap prov ato una ri­ form a che m od ifica profon d a m en te le caratteristiche del sistem a tributa­ rio, pur lasciando invariato il p re lie v o fiscale com p lessiv o, ch e si colloca intorno al 5 6 % d el Pii. L ’incisività d ei cam biam enti introdotti è e v id en ­ te da ll’am m ontare della redistribu zion e d e ll’on ere tributario, pari a cir­ ca il 6 % d e l P ii, che risulta estrem am ente rilevan te se confrontato con lo spostam ento di risorse d e ll’ 1-2% , indotto dalla riform a fiscale am eri­ can a del 1986. L e m od ifich e in trodotte hanno segnato inoltre un im por­ tante punto di svolta nei principi su cui si fon d a il sistem a tributario sv ed ese, p o ich é l’ a ccen to è stato spostato sulla neutralità della legge fi­ scale rispetto alle decisioni degli operatori econ om ici, rovescia n d o co m ­ pletam ente l’im postazion e interventista ch e ha caratterizzato la politica fiscale sv ed ese nel secon d o d opogu erra. In qu egli anni si è form ato un w elfa re sta te m olto svilu ppato ch e ha attuato una sostanziale redistribu­ zion e di risorse da parte d e ll’op era tore p u bb lico. L a redistribuzione, la cui desiderabilità era indiscussa a liv ello politico, ha assunto sia la form a di redistribuzione in terin dividu ale, sia qu ella di spostam ento dei consu ­ mi n e ll’am bito d ella vita di ciascun in div idu o tram ite un sistem a di sicu­ rezza sociale m olto avanzato. L a crea zion e d el w elfa re sta te è stata fi­ nanziata con un au m en to d ella pressione fiscale ch e è passata da circa il 2 0 % nel 1950 a oltre il 5 5 % alla fin e degli anni 80, tanto da giustificare una d efin izion e di “high ta x en viron m en t” (1).

L a crescita della pressione fiscale si è accom pagn ata a un continuo aum ento d ella progressività in parte intenzionale e in parte d ov u to a tassi di inflazione significativi in presen za di un sistem a tributario non indicizzato: all’inizio degli anni 80 la quasi totalità dei lavoratori d ip en ­ den ti, inclusi gli operai, era sottoposta a un ’ aliquota m arginale ben oltre il 50 % , con u n ’aliqu ota m assim a d el 73% . N eg li stessi anni l’aliquota m arginale sui redditi non da la voro era d e ll'8 5 % , m entre nel 1987, all i n izio del processo di riform a, essa era circa del 75 % . Il principio stava alla base di qu esto tipo di tassazione era che aliquote ma elev ate a v re b b e ro contribuito a riallocare in m od o più e q u o il re la ricch ezza (2). T u tta via le distorsioni im plicate d a ll’elev a ta p vità erano n otev oli, sia in term ini di dim in uzione d e ll’offerta di sia di sostituzione della rem u nerazione m onetaria con fr in g e ben, con segu en ze n egative sia per l’ equ ità orizzontale ch e per quella le (3). N e l ca m p o della tassazione d ei redditi da capitale le dispaf, trattam ento per le div erse form e di investim ento erano notevolissi con con segu en te con cen tra zion e di risorse nelle attività tassate in m od o più lieve; an che nella tassazione societaria si era realizzata una politica fortem en te interventista, che a fia n co di aliqu ote legali intorno al 7 0 % , presen tava un articolato sistem a di in cen tivi, tram ite il ricorso a riserve non tassate e aiY In vestm en t F u n d s S ystem (4), i cui esiti p erò, in p erio­ di in cui il liv ello degli investim enti non è stato elev a to, hanno delu so le aspettative (5).

In defin itiva “ thè old Swedish tax System was characterized b y v ery high statutory in com e tax rates for both individuate and corp ora tion s... c om b in ed with rather narrow tax bases du e to a large n um ber o f e x ce p - tions and d ed u ction s” (6). Si è ritenuto ch e tale situazione abbia incen ti­ vato un am pio ricorso a pratiche ev a siv e ed elu sive, tali da differenziare sensibilm ente la redistribuzione attuata in pratica da qu ella che il legi­ slatore in ten d ev a realizzare. In oltre è opin ion e preva len te che il rispar­ m io sia stato incanalato in form e di investim ento im produttive; m olti dei problem i econ om ici d el paese, tra cui il liv ello estrem am ente basso del risparm io d elle fam iglie e la m ancanza di la v oro, son o stati attribuiti alla configu razion e del sistem a tributario.

(2) Grosskopf (1990).

(3) Si ved a ancora Hansson Stu art (1990).

(4) Fin dal 1955 l’Investment Funds System ha permesso di ridurre il debi­ to di imposta iscrivendo in un apposito fondo del bilancio un ammontare pari al massimo al 50% dell’utile lordo, previo il deposito di una certa frazione dell’ac­ cantonamento in un conto infruttifero presso la Banca centrale; le riserve accanto­ nate in questi fondi sono state utilizzate in seguito nei periodi di ristagno economi­ co per il finanziamento degli investimenti. Gli effetti dell'Investm ent Funds System sul comportamento microeconomico delle imprese e come strumento di politica economica e fiscale sono stati studiati in numerosi lavori; si citano qui i più importanti: Ta y l o r (1982), Be r g s t r o m Sò d e r s t e n (1984), Kin g Fu l l e r t o n (1984), Sò d e r s t e n (1989) e (1991).

(5 ) Sul p ro b le m a si v e d a n o i recen ti la v ori di Sò d e r s t e n(1989) e (1990).

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A ll’in izio degli anni 80 è m aturata la con sap ev olezza , sia a livello politico sia nel m on d o a cca d em ico, d ella necessità di mutare la struttura della tassazione, pur nel rispetto d el vin colo d el fu nzionam ento di un am pio settore p u b b lico tram ite un on ere fiscale elev ato. L a riform a è stata im postata se co n d o linee del tutto rivoluzionarie rispetto al passato, in quanto è stata abban don ata l’id ea ch e l’a d ozion e di aliqu ote marginali elev ate sia il m od o m igliore di redistribuire la ricchezza; la redistribu­ zion e v ien e effettu ata tram ite la spesa p u b b lica (7), il cui finanziam ento non d e v e distoreere eccessiv am en te il com portam en to degli agenti.

Q uesti n uovi sviluppi di p en siero hanno portato a una prim a riform a fiscale tra il 1982 e il 1985, con la lim itazione d e ll’aliquota m arginale sui redditi p er la m aggior parte dei lavoratori dipenden ti al 50 % . T u ttavia nel corso degli anni 80 si è m anifestata la necessità di im a riform a più radicale, ch e com p ren d esse an che i settori della tassazione delle società e dei redditi d a capitale. L a riform a realizzata negli anni successivi non si discosta n elle sue lin ee generali dalle ten den ze em erse n e ll’ultim o d e ­ cen n io sia a liv ello teorico ch e em p irico nel panoram a internazionale.

L a m a n ovra infatti si incentra su ll’allargam ento della base im poni­ bile d e ll’ im posta sul reddito, tram ite l’ elim in azione di dedu zion i e trat­ tam enti privilegiati, e sul com p ortam en to sostanziale abbassam ento e

appiattim ento delle aliqu ote (8); le con segu en ze negative sul gettito

com p lessiv o p rov oca te d a tale p r o v v ed im en to son o controbilan ciate dal­ l’allargam ento della base im p on ibile delPim posta sul reddito da capitale e d e ll’im posta sulla proprietà, d a ll’allargam ento d ella base im ponibile e innalzam ento d ell'a liq u ota d e ll’ im posta sul valore aggiunto, portata al 2 5 % , e dalla p rofon d a riform a relativa al com p a rto delle tasse am bien ­ tali (9).

In particolare, sulla scia della riform a am ericana del 1986, si è posto l ’accen to sulla necessità di un sistem a fiscale più neutrale nei confronti d ei com portam en ti in dividu ali, attribu en do qu in di m aggior p eso ai p ro­ blem i di efficien za ch e a quelli di equ ità, ch e, c o m e ab biam o ap p en a ac­ cenn ato, v e n g o n o risolti p er altra via. L a progressività del sistem a vien e drasticam ente ridotta, la base im pon ibile vien e allargata, vi è un n ote­ v o le tentativo di sem plifica re il più possibile la norm ativa fiscale con l’intento di dim in uire i costi di gestione del sistem a e di lim itare le

pos-(7) A questo proposito ci piace citare un passo del libro di Steve: “ Gli argo­ menti svolti nei paragrafi precedenti, per spiegare la politica di servizi sociali fi­ nanziati da imposta a carico dei beneficiari hanno in realtà una portata più ampia: soprattutto se li si connettono alle critiche sull’efficacia e la precisione con le quali le imposte progressive riescono a correggere la distribuzione della ricchezza, tali argomenti possono essere impiegati a sostegno di una politica di redistribuzione del reddito reale che faccia affidamento non tanto sull’impiego di imposte pro­ gressive quanto sull’espansione di servizi pubblici a vantaggio prevalente dei più poveri” (St e v e, 1976, p. 208).

(8) Si veda più oltre per i dettagli.

(9) La teballa 1 esplicita la rilevanza quantitativa delle diverse misure adottate.

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sibilità di elu sione e pianificazion e fiscale; la riform a del com pa rto delle im poste dirette a v v ie n e , in estrem a sintesi e sem plificazion e, sulle linee d ella ca m p reh em ive in com e ta x introdotta dalla riform a fiscale am erica­ na del 1986 (10).

In oltre, c o m e è a v v en u to nel corso degli anni 80 in m olti paesi (11), la riform a sv ed ese ha invertito la ten den za m anifestatasi nei decen n i passati, ad un au m en to d el rapporto tra im poste dirette e P ii, p rov oca n ­ d o un sign ificativo spostam ento di gettito da ll’ im posizione diretta a qu ella indiretta; qu est’ultim a attualm ente sem bra essere in grado di fo r­ nire gli strum enti più adeguati, sia di tipo gen erale sia specifici (12), per la raccolta di gettito (13). G li argom enti ch e v e n g o n o portati a fav ore d ello spostam en to di gettito sulle im poste indirette atten gon o sia all’ e ffi­ cien za del sistem a fiscale, sia all’equ ità, sia alla sua sem plicità e a ccet­ tabilità. D a un lato infatti, si rid u con o gli effetti disincentivanti sul ri­ sparm io e su ll’o fferta di la voro dov u ti all’im posta sul reddito (14), dal­ l ’altro si ridu ce il p eso d elle im poste dirette, i cui effetti distributivi in pratica spesso si allontanano da quelli attesi, sostituendole con im poste sui consum i, la cui in cidenza non è n ecessariam ente regressiva se le ali­ qu ote v e n g o n o opportu n a m en te differenziate; inoltre le im poste indiret­ te presentano costi di gestione inferiori (15) e soprattutto hanno il van ­ taggio ch e la loro entità è più difficilm en te p ercep ita dal contribuen te in qu an to son o m en o visibili e quindi più facilm ente accettate (16).

T ali argom en ti, cui si è fatto am pio riferim en to anche nel dibattito sv ed ese p reced en te la riform a (17), n on sem bran o poggiare su una solida

(1 0 ) S i o s s e r v i t u t t a v ia c h e a s e i a n n i d a lla s u a in t r o d u z io n e la v a lu t a z io n e d e g li e f f e t t i d e lla r ifo r m a a m e r ic a n a n o n p o r t a a g iu d iz i d e l tu t to p o s it iv i su d i e s ­ sa : in fa tti d a u n la t o l’ a u m e n t o n e l l ’ o f f e r t a d i l a v o r o v e r ific a t a s i n e l m e r c a t o s ta t u ­ n it e n s e n e g li u ltim i a n n i n o n s e m b r a e s s e r e a t t r ib u ib ile s e n o n in m in im a p a r t e ai p r o v v e d i m e n t i fis c a li, m e n t r e d a ll’ a ltr o si è v e r ific a t a u n a c a d u t a n o t e v o l e s ia n e l r is p a r m io d e l le fa m ig lie s ia n e g li in v e s t im e n t i d e l le im p r e s e n o n o s t a n t e gli in c e n ­ t iv i fis c a li in t r o d o t t i (Bo s w o r t h Bu r t l e s s 1992). I n o lt r e n o n s e m b r a e s s e r e sta ta a tt u a t a n e p p u r e la r a d ic a le s e m p lif ic a z io n e c h e m o lt i a v e v a n o s p e r a t o , n o n o s t a n t e l ’ a p p ia t t im e n t o d e lla s c a la d e l le a liq u o t e e la r id u z io n e d e l n u m e r o d e l le d e d u z i o ­ ni a m m e s s e (Sl e m r o d 1992). A n c h e il t e n t a t iv o d i r e a liz z a r e la t a s s a z io n e d e l com­ prehensive income s e m b r a e s s e r e n e lla p r a t ic a s o s t a n z ia lm e n t e n a u fr a g a t o , n o n o ­ s ta n t e g li e n t u s ia s m i in iz ia li. “ T h e c o m p r e h e n s i v e in c o m e ta x fa ils o n a m ix t u r e o f p o lit ic a l a n d a d m in is t r a t iv e d if f ic u lt ie s a n d , p a r t ic u la r ly , m u c h o f t h e c o m p l e ­ x it y o f t h e e x is t in g t a x c o d e is a t t r ib u t a b le t o t h o s e a r e a s w h e r e t h e l o g ic o f i n c o ­ m e ta x d e m a n d s a b a s e fa r r e m o v e d d a y t o d a y t r a n s a c tio n s . (Kay 1990).

(11) Si veda in proposito Pola Rey (1990) e Key (1990).

(12) Si pensi alla tassazione ambientale a correzione delle esternalità nega­ tive dovute all’ inquinamento. Su questo punto si veda per esempio Stern (1984).

(13) “ A t the end o f the 1970s there appeared to be wide agreem ent as to the desirability o f switching the burden o f taxation away from direct taxes towar­ ds indirect taxes” (At k in so n, 1981, p. 1). ( 1 4 ) P e r u n a lu c id a d is t in z io n e t r a e ffe t t i in c e n t iv i e e ffe t t i d i b e n e s s e r e si v e d a At k in s o n ( 1 9 8 1 ) . (15) A n c h e s e il c a s o d e l l T v a ita lia n a la s c ia in p r o p o s it o m o lt i d u b b i. ( 1 6 ) S i v e d a At k i n s o n ( 1 9 8 1 ) . ( 1 7 ) P e r e s e m p i o Ha n s s o n St u a r t ( 1 9 9 0 ) .

base teorica, quanto piuttosto sul desiderio di superare le difficoltà e le