Don Bosco fu proclamato « Patrono degli A ppren
disti » il 17 gennaio 1958, su proposta dell’allora mi
nistro del Lavoro, on. Luigi Gui. Tale proclamazione portava com e un'aura di spiritualità sulla nuova situa
zione creata dalla legge italiana a favore dei più giovani tra gli operai. Non ci pare di esagerare se definiamo Don Bosco non solo anticipatore, ma ispiratore di quello speciale rapporto di lavoro che è / apprendistato della odierna legislazione.
Il Divin Salvatore Gesù Cristo, che nella Sua adolescenza, trascorsa nella casetta di Nazareth, non disdegnò di esercitare il mestiere di fabbro, offrì a tutti gli operai e agli onesti lavoratori di ogni genere mirabile esempio di diligenza nel lavoro, e in certo senso rese sacro lo stesso lavoro manuale.
La Chiesa pertanto, da Lui fondata, guidata dal Suo amore materno verso i meno favoriti dalla fortuna e verso i lavoratori, rivolge tutta la sua vigile premura ad ottenere che la loro vita si adegui alla vera dignità della persona umana e ai dettami della Religione e della Pietà; special- mente in questa nostra epoca, in cui vengono disseminati a piene mani i germi di perverse dot
trine, miranti a porre al centro e a fine di ogni cosa, non Iddio Creatore del mondo, ma la materia.
È pure evidente che si deve avere una cura speciale di coloro che, nel fiore dell’età, si dànno ad imparare un mestiere, affinchè riescano, in mezzo a tante difficoltà, a imboccare il retto sentiero della vita. Sembra perciò quanto mai opportuno metterli sotto la speciale protezione di un Santo del Cielo, che li tenga lontani e li custodisca da ogni male e li rafforzi sul cammino dell’onestà e della pietà.
Di ciò persuaso il diletto figlio nostro Luigi Gui, Ministro del Governo Italiano per il La
voro e la Previdenza Sociale, Ci rivolse umile istanza perchè dichiarassimo celeste Patrono dei giovani lavoratori apprendisti San Giovanni Bosco, quelPUomo insigne, benemerito della Chiesa e della civile Società, il Quale, messosi all’avanguardia del progresso, formò innumerevoli schiere di giovani per vari mestieri, educandoli all’onestà e santità della vita.
Trovando detta supplica piena rispondenza nel Nostro animo, tanto più che essa giungeva a Noi ampiamente raccomandata dal Venerabile Fratello Nostro Ismaele Mario Castellano, Arcive
scovo Titolare di Colossi e Assistente Generale dell’Azione Cattolica Italiana, volentieri l’abbiamo esaudita.
Pertanto col parere favorevole della Sacra Congregazione dei Riti, di certa scienza e dopo matura deliberazione, nella pienezza dell’apostolica autorità, in forza della presente lettera, eleg
giamo, dichiariamo, confermiamo per sempre San Giovanni Bosco, Confessore, celeste Patrono presso Dio di tutti i Giovani Apprendisti Italiani, con tutti gli onori e i privilegi liturgici che di rito spettano ai Patroni di Associazioni od Ordini.
Nonostante qualsiasi disposizione in contrario: questo Noi ordiniamo e stabiliamo, decre
tando che questa Nostra Lettera sia e rimanga sempre stabile, valida ed efficace, ecc.
Dato a Roma, presso San Pietro, sotto Vanello del Pescatore, il 17 gennaio 1958, dicianno
vesimo del Nostro Pontificato.
PIO XII
D O N B O SC O
P A T R O N O DELLA C IN E M A T O G R A F IA S P A G N O L A
Dal 1944 San Giovanni Bosco è Patrono della cinematografia spagnola.
Il Consiglio del Sindacato dello Spettacolo, in una riunione che aveva lo scopo di eleggere un Patrono celeste sulla loro attività, puntò alPunanimità sul nome di San Giovanni Bosco, in vista dell’importanza pedagogica e sociale che il Santo ha dato ai mezzi ricreativi: teatro e gioco. Da allora il 31 gennaio è festa anche per il mondo cinematografico spagnolo.
La ricorrenza è celebrata con una Messa che offerto agli artisti anziani un banchetto, servito dalle dive dello spettacolo. La cerimonia più im
portante ha luogo a Madrid alla sera del 31 gen
naio. In essa vengono attribuiti i premi alla migliore pellicola, al migliore interprete e al miglior copione, alla presenza di ministri del Governo, che consegnano personalmente i pre
mi nazionali.
In quelPoccasione stampa, radio e televisione dedicano all’avvenimento ampie relazioni e il nome di Don Bosco ha così vasta risonanza. cinematografico spagnolo. Viene assegnato al
l’artista che ha meglio interpretato una parte di eminente valore morale.
Questa « Placa » è consegnata in Barcellona
coli in asili, orfanotrofi, ospedali, gratuitamente.
Così il nome di Don Bosco illumina di luce superiore anche il mondo vario e brillante dello spettacolo e del divertimento.
DON BOSCO E I GIOVANI OPERAI
« D on Bosco fu il primo nella Chiesa che si dedicò intieramente al giovane operaio ». Questo ha dichiarato Mons. Cardijn, fondatore della G ioventù Operaia Cattolica, il quale incominciò il suo apostolato in mezzo alla gioventù operaia del Belgio nel 1912, opera che nel 1925 ebbe il riconoscimento ufficiale della Santa Sede e dell’Episcopato. L ’Associazione da lui fondata conta oggi milioni di giovani iscritti.
« Io amo molto i figli e gli alunni di Don Bosco. All'inizio della mia opera fui a Torino e dinanzi
IT A L IA - Roma
L ’ingresso al Padiglione salesiano
Avviare le nuove generazioni al superamento delle barriere di razze e di colore
B E L G IO - Bruxelles
R O M A
Nel trionfo di San Pio X e D on Bosco in Piazza San Pietro,
IT A L IA - Arese
Centro salesiano di rieducazione.
A quest’opera, come a quella dei « Ragazzi di D on Bosco » in Roma, il Card. Montini dimostrò sempre
un paterno interessamento
F IL IP P IN E
La fresca gioia di un Oratorio salesiano
G E R M A N IA - Benediktbeuern Sacerdoti novelli benedicenti
F R A N C IA Landser Cappella e cortile:
il binom io salesiano