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16 aprile Sabato

Nel documento Militare per l Italia (pagine 174-180)

SABATO SANTO LITURGIA DELLE ORE Ufficio proprio - A Lodi, Vespri e Compieta invece del responsorio breve si dice l’ant. Cristo per noi.

Durante la Veglia pasquale i cristiani attendono, vegliando nella preghiera e nell'ascolto della Parola di Dio, la risurrezione di Cristo e la celebrano nei sa -cramenti dell'iniziazione cristiana1.

Il 16 novembre 1955 prese il via la riforma della Veglia pasquale e dell'in -tera Settimana Santa voluta da Pio XII, resa ufficiale con il Decreto Maxima re-demptionis nostrae mysteria2e operativa con la relativa Istruzione De or dine hebdomadae sanctae instaurato rite peragendo3. Durante il corso dei se coli la veglia e l'intero triduo avevano subìto delle modifiche a causa soprat tutto del digiuno eucaristico previsto a partire dalla mezzanotte del giorno precedente.

Ciò porterà pian piano ad anticipare la veglia sino al mattino del Sabato Santo.

Con la riforma di Pio XII verrà restituito alla Veglia il suo ca rattere eminente-mente notturno, raccomandando che venga celebrata quando le tenebre sono già sopraggiunte e non prima. Non si dimentichi anche la Let tera circolare della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei sa cramenti, Paschalis sol-lemnitatis, pubblicata il 16 gennaio 1988, che richia ma ad alcuni valori ed ele-menti liturgici relativi alle celebrazioni della Setti mana Santa, compreso il carattere notturno della veglia.

La Veglia pasquale, secondo l'antica Tradizione della Chiesa, rimane il

"luogo" privilegiato nel quale celebrare i sacramenti dell'iniziazione cristia na4. La benedizione del "fuoco nuovo" e l'accensione del cero, segno del Cri sto ri-sorto, al quale tutti i fedeli accendono la propria candela, richiama al bat tesimo che ritrova le sue origini proprio nella fiamma del cero: nel Risorto. La procla-mazione delle letture, tra le quali il diluvio, il passaggio attraverso il Mar Rosso, il sacrificio di Isacco, evoca ciò che accadrà nella Liturgia battesimale, e preci-samente nella celebrazione del battesimo, nonché nella Liturgia eucari stica. Ciò che è annunziato nelle letture, trova compimento nei sacramenti.

1Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario 21, in MR LV.

2Cf. SACRA CONGREGAzIONE DEI RITI, Decreto Maxima redemptionis nostrae mysteria (16.11.1955), in AAS 47 (1955), 838-841; cf. FALSINI, Nel rinnovamento liturgico il pas-saggio dello Spirito. Saggi raccolti in occasione del 75° genetliaco dell'autore, (Bibliotheca

"Ephemeri des liturgicae". "Subsidia" 111), 359.

3Cf. SACRACONGREGAzIONE DEIRITI, Instructio de ordine hebdomadae sanctae instaurato-rite peragendo (16.11.1955)», in AAS 47 (1955), 842-847.

4La Lettera circolare della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei sacramen ti, Paschalis sollemnitatis (16.01.1988), prevede che la Veglia pasquale sia ce-lebrata solo nelle cattedrali e chiese parrocchiali, sia perché la Veglia è una delle cele-brazioni che maggiormente esprime la ministerialità della Chiesa e sia, soprattutto, per il profondo rapporto tra battesimo e Veglia pasquale.

Triduo pasquale - 175 Il simbolismo fondamentale di questa veglia è quello di essere una "notte il-luminata", una "notte vinta dal giorno" dimostrando, mediante i segni ri tuali, che la vita della grazia è scaturita dalla morte e risurrezione di Cristo. Per tale motivo la Veglia, in quanto pasquale, ha un carattere prettamente notturno, a si-gnificare il "passaggio" dalla morte alla vita5.

La Veglia si struttura in quattro momenti:

1. Liturgia della luce 3. Liturgia battesimale 2. Liturgia della Parola 4. Liturgia eucaristica Essa introduce alla contemplazione della Pasqua in tutte le sue dimensioni:

A. Liturgia della luce o lucernario = celebra la Pasqua cosmica, che segna il pas-saggio dalle tenebre alla luce.

B. Liturgia della Parola (7 letture dell'Antico Testamento e 2 del Nuovo Testa-mento) = celebra la Pasqua storica, richiamando i principali eventi della Sto-ria della Salvezza con la proclamazione delle seguenti letture:

Antico Testamento:

1. La creazione: Gen 1, 1-2, 2 2. Il sacrificio di Isacco: Gen 22, 1-18

3. Il passaggio del Mar Rosso: Es 14, 15-15,1non si omette 4. La fedeltà di Dio Creatore e Redentore: Is 54, 5-14 5. La chiamata ad un'alleanza eterna: Is 55, 1-11

6. La guida splendente della luce del Signore: Bar 3, 9-15. 32-4, 4 7. La promessa di un cuore nuovo: Ez 36, 16-28

Nuovo Testamento:

Il battesimo, Mistero pasquale: Rm 6, 3-11 L'annuncio della risurrezione: Vangelo Anno A: Mt 28, 1-10

Anno B: Mc 16, 1-8 Anno C: Lc 24, 1-12

C. Liturgia battesimale = celebra la Pasqua della Chiesa, popolo nuovo su scitato dal fonte battesimale. Questo è il momento, infatti, che, secon do la più antica Tradizione, il grembo della Chiesa genera nuovi figli di Dio.

D. Liturgia eucaristica = celebra la Pasqua perenne ed escatologica.

(Pietro Angelo Muroni, Il Mistero di Cristo nel tempo e nello spazio, pag. 196-198)

5PS 77-78.

1. Per antichissima tradizione questa notte è «la notte di veglia in onore del Si-gnore», destinata a celebrare la notte santa in cui Cristo è risorto, ed è con-siderata la «madre di tutte le sante veglie». In essa infatti la Chiesa rimane in attesa della risurrezione del Signore e la celebra con i sacramenti dell'ini-ziazione cristiana. La tradizione cristiana ha sempre riconosciuto a questa Veglia l'indole di attesa escatologica della venuta del Signore.

2. La Veglia di questa notte, che è la più importante e la più nobile tra tutte le solen nità, è unica in ogni chiesa. Così, dunque, viene ordinata: dopo il lu-cernario e il preconio pasquale (che costituiscono la prima parte di questa Veglia), la santa Chiesa medita le meraviglie che il Signore Dio fece fin dal-l'inizio per il suo po polo, confidando nella sua parola e nella sua promessa (seconda parte o Liturgia della Parola), fino al momento in cui, avvicinandosi il giorno della risurrezione, con i nuovi membri rigenerati nel Battesimo (terza parte), viene invitata alla mensa che il Signore ha preparato per il suo popolo, memoriale della sua morte e risur rezione, finché egli venga (quarta parte).

3. La Veglia pasquale si svolga di notte: tale regola è di stretta interpretazione perché il vegliare notturno è un linguaggio simbolico privilegiato nella linea del memoriale e non solo tempo cronologico più adatto all'imitazione del fatto pa squale. Ogni sua partecipazione ad orari vespertini è un arbitrio di-seducativo.

4. La stessa struttura dei riti non può essere cambiata da nessuno. È bene valo-rizzare l'armonia delle parti e dei suoi tempi così pieni di azioni simboliche e gesti. È molto opportuno che si abbia la celebrazione del Battesimo, anche dei bambini.

5. Tutti i riti e tutte le parole raggiungano la massima forza di espressione in modo che tutta la liturgia della Veglia divenga un'ampia mistagogia.

6. Per tutta l'azione liturgica i ministri indossano i paramenti di colore bianco.

7. Per quanto possibile, si prepari fuori dalla chiesa, in un luogo adatto, un fuoco, la cui fiamma sia tale da «dissipare veramente le tenebre e illuminare la notte».

8. Il cero pasquale, per la verità del segno, sia interamente di cera, di grandezza no tevole, ogni anno nuovo: deve infatti rievocare la figura di Cristo, vera luce che illumina il mondo. Venga benedetto con i segni e le parole indicate nel Messale Romano.

9. Il «preconio» pasquale può essere annunziato, per necessità, anche da un

Triduo pasquale - 177 cantore non diacono, che però non riceve la benedizione dal celebrante e omette la seconda parte dell'invito (E voi, fratelli carissimi...) e il saluto Il Si-gnore sia con voi. Si può cantare nella forma lunga oppure in quella breve.

10. Alla Veglia pasquale vengono proposte nove letture, sette dall'Antico e due (Epi stola e Vangelo) dal Nuovo Testamento. Se le circostanze pastorali lo richiedono il numero di letture dell'Antico Testamento può essere ridotto a tre, in caso di necessità a due. Non si ometta mai la lettura del cap. 14 del-l'Esodo. Si tenga pre sente che la lettura della Parola di Dio è parte fonda-mentale della Veglia pasquale .

11. Alla proclamazione del Vangelo si può usare l'incenso, ma non si portano i ceri.

12. La liturgia battesimale della Veglia pasquale raggiunge la sua pienezza quando si celebra l'iniziazione cristiana degli adulti o almeno il battesimo dei bambini. Per la celebrazione del battesimo dei bambini il rito sia strut-turato nel modo seguente:

a) prima della celebrazione della Veglia pasquale, in tempo e luogo oppor-tuni, si svolge il rito dell'accoglienza dei bambini, alla fine del quale, tra-lasciata se condo l'opportunità la Liturgia della Parola, si recita la preghiera di esorcismo e si fa l'unzione con l'olio dei catecumeni.

b) La celebrazione del Sacramento si fa dopo la benedizione dell'acqua, come è indicato anche nel rito della Veglia pasquale.

c) Si omette l'assenso del celebrante e della comunità e il rito dell'Effatà (nel battesimo dei bambini).

d) Si tralascia la conclusione del rito.

Se non si celebra il battesimo, nelle chiese dove c'è il fonte si faccia la benedizione dell'acqua battesimale; dove non c'è il fonte da benedire si faccia la benedizione dell'acqua, con cui si asperge il popolo dopo la rin-novazione delle promesse bat tesimali.

13. Nella comunione si dia la pienezza del segno eucaristico con la distribuzione del l'eucaristia sotto le specie del pane e del vino.

14. Chi partecipa alla Messa della notte, può comunicarsi una seconda volta nella Messa del giorno. Chi celebra o concelebra la Messa della notte, può celebrare o concelebrare alla Messa del giorno.

La Veglia Pasquale prende il posto dell'Ufficio delle letture.

(Cfr. Congregazione per il Culto Divino, Lettera circolare sulla preparazione e ce-lebrazione delle feste pasquali, 77-96).

“Tutte le vigilie che si celebrano in onore del Signore sono gradite e accette a Dio; ma questa vigilia è al di sopra di tutte le vigilie” (S. Cromazio).

Gen 1,1-2,2 opp. 1,1.26-31 (forma breve): Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Sal 103,1-2a;5-6;10.12;13-14;24.35c: Manda il tuo Spirito, Si-gnore, a rinnovare la terra.

opp. Sal 32,4-5;6-7;12-13;20.22: Dell’amore del Signore è piena la terra.

Gen 22,1-18 opp. 22,1-2.9a.10-13.15-18 (forma breve): Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede.

Sal 15,5.8;9-10;11: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Es 14,15-15,1: Gli Israeliti camminarono all’asciutto in mezzo al mare.

Sal cfr. Es 15,1b-2;3-4;5-6;17-18: Cantiamo al Signore:

stupenda è la sua vittoria.

Is 54,5-14: Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te.

Sal 29,2.4;5-6;11.12a.13b: Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Is 55,1-11: Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna.

Sal cfr. Is 12,2;3.4bcd;5-6: Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Bar 3,9-15.32-4,4: Cammina allo splendore della luce del Signore.

Sal 18,8;9;10;11: Signore, tu hai parole di vita eterna.

Ez 36,16-17a.18-28: Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo.

Sal 41,3;5cdef; 42,3;4: Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

opp. (quando si celebra il Battesimo): Sal cfr. Is 12,2;3.4bcd;5-6:

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

opp. Sal 50,12-13;14-15;18-19: Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Rm 6,3-11: Cristo risorto dai morti non muore più.

Sal 117,1-2;16-17;22-23: Alleluia, alleluia, alleluia.

Lc 24,1-12: Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

DOMENICA DI PASQUA le particolari rubriche del Messale: Solenne inizio o Lucernario, Liturgia della Parola, Liturgia battesimale, Liturgia eucaristica.

Dalla veglia pasquale e per tutta l’ottava di Pasqua, fino a domenica prossima com-presa, alla formula di congedo della Messa, delle Lodi e dei Vespri si aggiunge il duplice Alleluia.

LEZIONARIO

Domenicale e Festivo. Anno C LITURGIA DELLE ORE

Letture del giorno:

At 10,34a.37-43: Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.

Sal 117,1-2;16-17;22-23: Questo è il giorno che ha fatto il Si-gnore: rallegriamoci ed esultiamo.

opp. Alleluia, alleluia, alleluia.

Col 3,1-4: Cercate le cose di lassù, dove è Cristo.

opp. 1Cor 5,6b-8: Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova.

Gv 20,1-9: Egli doveva risuscitare dai morti.

opp. si può proclamare il Vangelo della Veglia:

Lc 24,1-12: Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

opp. nella Messa vespertina:

Lc 24,13-35: Resta con noi perché si fa sera.

Nota:

1. La Messa del giorno di Pasqua si celebri con grande solennità.

Là dove si è celebrata la Veglia Pasquale, si può fare l’asper-sione con l’acqua benedetta nella notte.

2. Il cero pasquale, da collocare presso l’ambone o vicino all’al-tare, si accenda in tutte le principali celebrazioni litur giche di questo tempo, cioè la Messa, le Lodi e i Vespri, fino alla dome nica di Pentecoste.

CON I VESPRI DI OGGI TERMINA IL TRIDUO PASQUALE

APRILE 2022 Triduo Pasquale - 179

Nel documento Militare per l Italia (pagine 174-180)