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Per area residenziale si intendono i tre ambienti collegati tra loro, a N-O delle vasche, nei terrazzi al livello superiore (UT 1200-1300-1400). L’ambiente più in alto UT 1200 è quello dove era stato fatto un saggio nel 1999 dalla Santoro, che aveva interpretato la struttura come una fornace per la ceramica28 (fig. 30). In realtà lo scavo estensivo del terrazzamento ha messo in luce una ampia area aperta, destinata ad un probabile uso cortilizio, dove si affacciano due aperture di collegamento ad altri ambienti, che per ora non è stato possibile indagare, e ad un ambiente, scavato totalmente, con funzione domestica (fig. 31). Il piccolo ambiente presenta la parete Ovest con lavorazioni per l’appoggio dei sostegni per sorreggere una scala lignea, necessaria a raggiungere un’apertura oggi tamponata con un muretto a secco. In questa parete sono visibili ancora oggi resti dei chiodi in bronzo conficcati nella roccia. Nella parte centrale dell’ambiente vi era un cellarium nel banco roccioso pavimentale, con una pentola di ceramica locale infissa, e tracce di combustione attorno (fig. 32).

Dagli strati di frequentazione di UT 1200 provengono numerosi oggetti di uso quotidiano, come due dadi in avorio, una pedina da gioco in avorio (fig. 32), un ago e

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3 ami in bronzo (fig. 33). La presenza di abbondante vasellame da mensa testimonia la funzione domestica di cucina dell’ambiente, 8 olle tunisine da mensa tipo Peacock fig. 73-74, brocche, un mortaio tipo Sidi Jdidi fig. 157.3, 5 lucerne, numerose scodelle e coppe in ceramica sigillata africana, Hayes 46, 53, 59, 60, 61A (tav 2.7), 64 (tav 2.5), 67, 70, 68, 81 (tav 2.8), 89b, 91A. Sono presenti anche contenitori da trasporto, tipo LRA1, Keay 6, 7, e 25. Oltre al vasellame di importazione è attestato anche quello da fuoco di produzione locale, al momento non ancora quantificato29, e nove bicchieri a calice di vetro di colore verde e trasparente (fig. 34). Da questo ambiente provengono inoltre 25 monete in bronzo, di piccole dimensioni e purtroppo illeggibili.

Il livello inferiore del terrazzamento è costituito dalla UT 1400, scavata integralmente. Si tratta di un ambiente, diviso in due ambienti da un muretto centrale a secco. I due ambienti hanno un livello diverso e sono collegati da tre gradini scolpiti nella roccia.

L’entrata del vano è ben riconoscibile ad Est, dove sono state rinvenute due soglie realizzate con due pietre di basalto locale.

I muretti di confine dell’ambiente sono scavati nel blocco lavico e regolarizzati con pietre squadrate. Vi sono resti di intonaco bianco e rosa che doveva ricoprire tutte le pareti.

L’ambiente 1 presenta quattro aperture, una lo collega con l’ambiente sotto (UT 1300), due a quello sovrastante (1200) e un’apertura, oggi tamponata, doveva condurre al livello superiore Ovest, dove è ben visibile un ambiente completamente interrato, che al momento non è stato possibile scavare.

Sotto lo strato di crollo sono stati rinvenuti numerosi oggetti di uso quotidiano, come una spatolina in bronzo ad uso cosmetico, un amo da pesca, due aghi da rete in bronzo, 7 calici e orli di bicchieri di vetro, 27 chiodi in bronzo e 6 monete.

Per quanto riguarda il vasellame, vi sono anfore tipo Keay 7 (tav 1.2) , la tripolitana Keay 11 (tav 1.1), Keay 6 (tav 1.3,6), Keay 8B (tav 1.5), Keay 25, (tav 1. 8,10,11)

29 Le cassette di materiale delle UT 1200, 1300 e 1400 con frammenti di ceramica locale non sono state visionate in questi ultimi 3 anni di ricerca, per l’impossibilità di accedere ai magazzini della Soprintendenza in località Arenella a Pantelleria, esclusivamente per motivi di igiene e di sicurezza. Per questi tre ambienti con funzione residenziale non è pertanto possibile fare un’analisi quantitativa delle forme di ceramica, sono stati studiati solamente i reperti diagnostici datanti delle altre classi.

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e anse di LRA1, solamente tre forme di africana da cucina (Hayes 184), 16 esemplari di sigillata africana tipo Hayes 53, 59 B (tav 2.1), 62A, 67, 76, 91A, un frammento di fondo con raffigurazione di un pesce (tav. 3.1l), quattro lucerne tipo Atlante IX-X (tav. 3.1a.b.d), una lucerna quasi integra (fig. 37) con il disco rotondo completamente piatto decorato a rametti, che per forma e dimensioni è assimilabile alle lucerne del III secolo tipo Deneauve VII30. Anche in questo ambiente non è ancora stato possibile catalogare la ceramica da fuoco locale, che è presente in grande quantità.

L’ultimo livello di questo modulo abitativo scavato comunque parzialmente, è la UT 1300, alla quale si doveva accedere solamente da sopra, dalla UT 1400, attraverso una scala lignea della quale si vede bene lo scasso nella roccia. L’ambiente è integralmente scavato nel blocco lavico. Nell’area che doveva costituire il sottoscala è stata rinvenuto un grande contenitore tipo marmitta, infisso completamente fino all’orlo nel suo cellarium scavato nel blocco lavico (fig. 38). Questo contenitore in ceramica locale, utilizzato probabilmente per la conservazione di derrate alimentari è indicativo di una fase abitativa dell’ambiente. Da questo ambiente provengono pochi materiali, due frammenti di anfora tipo Keay 25b e 26, due olle da mensa tipo Peacock fig. 73, di produzione tunisina, tre orli di scodelle in sigillata africana Hayes 67, 76, 87, due calici di vetro e 8 monete in bronzo.

Nell’ambiente 2 dell’UT 1400 (US 1416) è stato rinvenuto sigillato da un livello di calce, uno strato con materiale risalente ad una frequentazione più antica dell’area, utilizzato per il riempimento degli interstizi del blocco lavico, allo scopo di livellare il pavimento. Si tratta di un deposito di forme di ceramica locale fratturata in situ: 3 casseruole (5.2a, 5.3, 5.3b), 4 olle (7.2, 7.4 b-c)con orlo estroflesso appena ingrossato con diametri da 6 a 15 cm, una teglia con orlo appena accennato con profilo arrotondato leggermente estroflesso e fondo piatto, una teglia molto bassa con orlo ben distinto e ingrossato e fondo arrotondato (3.3), una teglia sottile (4.2). Questi manufatti, che hanno uno spessore molto sottile, presentano dimensioni e forme poco comuni tra quelle standardizzate di fine IV e V secolo ma piuttosto di media età imperiale di fine III-inizio IV. Di questo contesto infatti fa parte anche un

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frammento di lucerna tipo Deneauve VII databile alla seconda metà del III secolo (tav 3.1h)31.

Fig.30: ambiente domestico di UT 1200, scavato nel 2004.

Fig. 31: ambiente UT 1200. Fig. 32: cellarium con pentola.

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Fig. 33: pedina in avorio. Fig.34: oggetti in bronzo dall’area residenziale.

Fig.35: fondo di bicchiere a calice. Fig.36: ceramica sigillata africana

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Fig. 42: grafico che indica la percentuale di esemplari di forme di ceramica locale nell’area produttiva (1800-1000-1100).