• Non ci sono risultati.

CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI SULLA PRODUZIONE DI CALCE A

6- LA PRODUZIONE DI MALTE E CALCE A SCAURI

6.4 CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI SULLA PRODUZIONE DI CALCE A

CALCE A SCAURI

211

Il ciclo produttivo della calce deve tenere conto di alcune variabili come la forma della fornace, le materie prime e l’esperienza degli artigiani.

Le strutture necessarie per il ciclo di produzione, non necessariamente presenti sullo stesso sito, sono:

1) la cava.

2) fornaci per la cottura della pietra calcarea;

3) fosse per lo spegnimento della calce viva. Non necessariamente presenti sul sito in quanto la calce viva poteva essere venduta in blocchi al costruttore;

4) macchine o fosse per la macerazione della calce spenta e per l’impasto della malta. L’approvvigionamento di pietra calcarea a Scauri, avveniva in due modalità; si utilizzava materiale di spoliazione, oppure si importava.

A partire dall’età tardo antica, per la calcinazione, si iniziano ad usare anche i frammenti di marmo provenienti da statue e da rivestimenti di fabbricati più antichi. Questa consuetudine deve essere stata utilizzata anche sull’isola, con la spoliazione dei marmi delle ville romane presenti nel territorio e dell’area monumentale

211 Le conclusioni preliminari di questo studio sono state presentate al Convegno Calce di

_______________________________________________________________________________________________ Roberta Baldassari

La produzione della ceramica a Pantelleria e la sua circolazione in età tardo antica. Tesi di dottorato in Storia,

Letterature e Culture del Mediterraneo - Archeologia. Università degli Studi di Sassari

dell’acropoli di San Marco. L’importazione della pietra calcarea invece avveniva dalle coste della Sicilia occidentale, come indicano i risultati delle analisi effettuate, dai porti di Trapani, Favignana, Lilibeo. Il materiale veniva scaricato nel porto di Scauri, come testimoniano i numerosi blocchi di calcare, rinvenuti nel livello 5 del relitto (fig.196-199), sopra i resti dei legni del paramezzale dell’imbarcazione e nei magazzini del villaggio (fig. 12-13). La pietra calcarea poteva avere una doppia funzione all’interno del carico dell’imbarcazione; come materiale da zavorra (fig. 199) e prodotto destinato alla vendita.

La calce si ottiene sottoponendo a cottura, ad una temperatura di circa 900°C, i frammenti di roccia calcarea. Al termine del processo di cottura, il materiale, ancora in zolle, presenta un calo ponderale del 40% circa e ad una diminuzione del volume del 20% circa (calce viva).

I forni da calce sono di vari tipi; a fossa, realizzate scavando una fossa nel terreno dove sopra le pietre veniva messo il combustibile; le fornaci a catasta che prevedono la disposizione delle pietre su una superficie e infine le fornaci in muratura212. A Scauri l’unica fornace fino ad oggi rinvenuta è in muratura, utilizzata in due diverse fasi; la prima per la cottura della ceramica e la seconda come calcara per la calce. La risega del piano forato e il corridoio del prefurnio infatti si presentavano “sbiancati” da polvere di calcare, oltre ad esserci alcuni blocchetti di calcare cotto. Inoltre fino ad oggi non è stato possibile scavare l’area attigua, per mettere in luce il contesto (capitolo 5). Probabilmente quando questa fornace veniva utilizzata per la cottura della ceramica, vi erano molte altre calcare nell’area di Scauri, delle quali però non sappiamo nulla in quanto non è stata rinvenuta alcuna traccia Non conosciamo neanche le aree di lavorazione della calce, anche se sono da individuare sicuramente lungo i primi livelli di terreno che oggi sono terrazzati a ridosso sul mare a Scauri.

Il combustibile utilizzato doveva costituire parte della vegetazione disponibile nell’area di Scauri, arbusti, cespugli, paglia e scarti legnosi.

Le ultime fasi di lavorazione del calcare, al fine di ottenere un prodotto plastico e lavorabile (calce spenta), riguardano lo spegnimento mediante idratazione. Le pietre

_______________________________________________________________________________________________ Roberta Baldassari

La produzione della ceramica a Pantelleria e la sua circolazione in età tardo antica. Tesi di dottorato in Storia,

Letterature e Culture del Mediterraneo - Archeologia. Università degli Studi di Sassari

cotte vengono mescolate con acqua dentro una vasca, riducendosi ad un impasto fluido. L’impasto così ottenuto viene lasciato macerare a lungo per favorire la completa evaporazione dell’acqua. Al termine di questa fase l’impasto si trasforma in un composto dotato già di proprietà adesive, il grassello che, impastato poi con sabbia e acqua diventerà malta da costruzione.

Le due vasche parallele avevano sicuramente una funzione legata alla produzione artigianale del villaggio. All’interno del ciclo di lavorazione della calce, potevano essere utilizzate per lo spegnimento, soprattutto la vasca 2 che, dopo la pulizia dello scavo del 2004, si presentava male conservata e con il rivestimento molto meno curato della vasca 1 e quasi completamente distrutto (fig. 177-178).

Fig.196: calcare rinvenuto nel relitto. Fig.197: calcare rinvenuto nel relitto.

_______________________________________________________________________________________________ Roberta Baldassari

La produzione della ceramica a Pantelleria e la sua circolazione in età tardo antica. Tesi di dottorato in Storia,

Letterature e Culture del Mediterraneo - Archeologia. Università degli Studi di Sassari

SIGLA PROVENIENZA CAMPIONE DESCRIZIONE

TIPO IMPASTO PaSc-I/01 Villaggio - UT 1000, vasca 1, lato

S-W adiacente all’accesso

Rivestimento interno cisterna

3

PaSc-I/02 Villaggio - UT 1000, vasca 1, lato N-W

rivestimento interno cisterna

1

PaSc-I/04-05 Villaggio - UT 1000, vasca 2, lato S-W

rivestimento interno cisterna

1-2

PaSc-I/06 Villaggio - UT 1000, vasca 2, lato E

rivestimento interno cisterna

1

PaSc-I/07 Villaggio - UT 1400, muretto di pietre centrale

rivestimento muretto di pietre

3

PaSc-I/08 Villaggio - UT 1400, muretto di pietre centrale

rivestimento muretto di pietre

2

PaSc-I/09 Villaggio - UT 1400, parete di roccia

rivestimento di parete rocciosa

2

PaSc-I/10 Villaggio - UT 1200, muretto di roccia lato N-E

rivestimento di parete rocciosa

2

PaSc-I/11 Villaggio -Fornace, lato S camera

di combustione rivestimento parete fornace

2

PaSc-I/12 Villaggio - UT 1800, ambiente 5 rivestimento muretto di pietre

1

PaSc-I/13 Villaggio - UT 1800, ambiente 4 Blocco di calcare

PaSc-I/14 Villaggio - UT 1800, ambiente 5 rivestimento muretto di pietre

1

PaSc-I/15 Villaggio - UT 1100, cisterna rivestimento interno cisterna

3

PaSc-I/16 Villaggio - UT 2200, fonte battesimale

rivestimento interno fonte battesimale

3

PaSc-I/17

Villaggio - UT 2200, struttura quadrangolare in pietra attorno al fonte

battesimale

rivestimento esterno fonte battesimale

1

PaSc-I/18 Villaggio - UT 2200, struttura quadrangolare

rivestimento interno fonte battesimale

_______________________________________________________________________________________________ Roberta Baldassari

La produzione della ceramica a Pantelleria e la sua circolazione in età tardo antica. Tesi di dottorato in Storia,

Letterature e Culture del Mediterraneo - Archeologia. Università degli Studi di Sassari

in pietra attorno al fonte battesimale

PaSc-I/19 Villaggio - UT 2200, pavimento in coccio pesto

rivestimento pavimento fonte battesimale

3

PaSc-I/20 Villaggio - UT 2200, area fonte battesimale

rivestimento fonte battesimale

1

PaSc-I/21 Villaggio - UT 2200, cisterna lato N-E

rivestimento interno cisterna

3

PaSc-I/22 Villaggio - UT 2200, saggio 1,

tomba 6 US 153 rivestimento interno tomba

1

PaSc-I/23 Villaggio - UT 1100,cisterna US 1104

rivestimento interno cisterna

2

Tabella 14: elenco dei campioni analizzati, rapporto tra tipologia di impasto e area di posa in opera.

_______________________________________________________________________________________________ Roberta Baldassari

La produzione della ceramica a Pantelleria e la sua circolazione in età tardo antica. Tesi di dottorato in Storia,

Letterature e Culture del Mediterraneo - Archeologia. Università degli Studi di Sassari

7 - LA DIFFUSIONE DELLA CERAMICA DI PANTELLERIA

NEL MEDITERRANEO

La presenza della ceramica di Pantelleria è attestata in numerosi siti costieri del Mediterraneo Centrale e Occidentale, in contesti archeologici che vanno dal III secolo a.C. fino al VII d.C..

I problemi derivati dalla comprensione della diffusione del prodotto di Pantelleria, sono dovuti all’attendibilità del riconoscimento degli impasti. Le forme della Pantellerian Ware di IV-V secolo, sono quelle standard delle ceramiche da fuoco del periodo tardo antico, con caratteristiche molto simili a numerose altre piccole produzioni mediterranee dello stesso periodo. Fortunatamente negli ultimi anni si è posta maggiore attenzione alle piccole produzioni locali di ceramiche da fuoco213, individuando molteplici aree di produzione attraverso le analisi morfologiche, quantitative e archeometriche degli impasti. Questo ha permesso di scoprire o confermare numerose produzioni di vasellame, nate dal IV e attive fino al VI secolo, e nel nostro caso, attribuire con esattezza numerose attestazioni di Pantellerian Ware, come nel caso di Segesta e Agrigento, Cagliari, Porto Torres, Corsica, Miseno, Napoli, Somma Vesuviana, Malta. L’individuazione delle produzioni locali di ceramiche da fuoco nei siti di attestazione della Pantellerian Ware, ha inoltre permesso di considerare come attendibili i rinvenimenti, soprattutto se pubblicati con disegni, misure e foto.

Un altro grande ostacolo alla comprensione dell’entità del fenomeno di diffusione di questo prodotto è dato dalla lentezza delle pubblicazioni dei contesti archeologici. Vi sono numerosi casi in cui le notizie vengono date oralmente, senza che poi lo studio abbia una edizione e questo limita fortemente, soprattutto per difetto, la mappatura delle attestazione e la comprensione della vastità del commercio.

213 Un importante incontro di confronto è il convegno Late Roman Coarse Wares, Cooking

Wares and Amphorae in the Mediterranean. Archaeology and Archaeometry (LRCW), che viene pubblicato ogni due anni dalla BAR Int. Ser.

_______________________________________________________________________________________________ Roberta Baldassari

La produzione della ceramica a Pantelleria e la sua circolazione in età tardo antica. Tesi di dottorato in Storia,

Letterature e Culture del Mediterraneo - Archeologia. Università degli Studi di Sassari