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Il Responsabile del tra amento so oscrive in segno di acce azione della nomina il presente a o, conferma la dire a ed approfondita conoscenza degli obblighi che si assume in relazione al de ato della norma va

ART.5. PROVE SUI MANUFATTI ULTIMATI

Per l'esecuzione di eventuali prove sui materiali per la realizzazione di manufaG si farà riferimento a quanto prescriAo per ciascun materiale componente il manufaAo.

Per quanto concerne le prove sui manufaG ul?ma? si seguiranno le prescrizioni contenute nelle Norme di Unificazione in vigore ed in par?colare:

- UNI Argomento 15a "Acus?ca";

- UNI Argomento 16 "Prove di comportamento al fuoco dei materiali";

- UNI Argomento 534 "Chiusure ver?cali";

- UNI Argomento 535 "Chiusure ver?cali - Par?zioni ver?cali e pare? interne ed esterne";

- UNI Argomento 535a "Chiusure ver?cali - Serramen?";

- UNI Argomento 535b "Chiusure ver?cali - Porte, portoni, cancelli";

- UNI Argomento 535c "Chiusure ver?cali - Finestre e porte finestra".

ART.6. QUALITA’ DEI MATERIALI

ART.6.1. ACQUA, CALCE, LEGANTI IDRAULICI E GESSO Acqua

L'acqua dovrà essere dolce, limpida, non inquinata da materie organiche o comunque dannose all'uso cui essa è des?nata. In par?colare, l'acqua per impasto dei calcestruzzi e delle malte dovrà rispondere ai requisi? di cui alle Norme tecniche di esecuzione vigen?, emanate in conformità al disposto di cui all'art. 21 della Legge 05.11.1971, n.

1086 - "Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cemen?zio armato, normale e precompresso, ed a struAura metallica".

Calci

Le calci dovranno avere i requisi? prescriG dal presente Capitolato, nonché quelli di cui alle norme del R.D.

16.11.1939, n. 2231 - "Norme per l'acceAazione delle calci". I sacchi contenitori delle calci introdoG in can?ere, dovranno essere in perfeAo stato, non manomessi e recan? l'indicazione dello stabilimento di provenienza. Le calci idrauliche dovranno corrispondere alle norme ed alle prescrizioni del presente Capitolato, nonché ai requisi? di cui alla Legge 26.05.1965, n. 595 - "CaraAeris?che tecniche e requisi? dei legan? idraulici" ed al D.M. 31.08.1972 - "Norme sui requisi? di acceAazione e modalità di prova degli agglomera? cemen?zi e delle calci idrauliche".

Legan? idraulici

Per la confezione dei calcestruzzi e delle malte occorren? per la realizzazione delle opere contraAuali, dovrà essere impiegato cemento rispondente ai requisi? di acceAazione prescriG dalla già citata Legge 26.05.1965, n. 595 e dal D.M. 03.06.1968 - "Nuove norme sui requisi? di acceAazione e modalità di prova dei cemen?" e successive modificazioni. L'Appaltatore dovrà approvvigionare il cemento presso fabbriche che diano adeguate garanzie per l'espletamento della fornitura con costanza di caraAeris?che e prendere tuG i provvedimen? necessari ad assicurare l'efficacia e la regolarità dei controlli in generale.

Cemen? bianchi

Per i requisi? di qualità dei cemen? bianchi valgono le stesse prescrizioni indicate per i cemen? normali e di cui al già citato D.M. 03.06.1968. La resistenza meccanica a compressione dei cemen? bianchi non potrà comunque risultare inferiore al valore minimo di kgf/cmq. 575.

Cemen? colora?

La colorazione dei cemen? dovrà avvenire mescolando in?mamente ed omogeneamente a secco i cemen? bianchi, di cui al precedente punto, con pigmen? colora? della stessa finezza ed in quan?tà pari al 10% in volume rispeAo a quello del cemento bianco impiegato. I pigmen? colora? dovranno resistere all'azione della calce di idrolisi, all'azione degli agen? atmosferici ed a quella della luce; non potranno favorire efflorescenze né contenere sostanze incompa?bili con le malte ed i conglomera? e mantenere le caraAeris?che meccaniche del calcestruzzo.

CA.L.CO

Il CA.L.CO (Calcestruzzo di cemento leggero coibentato ad elevata coibenza termica ed acus?ca) è composto da polis?rolo espanso, iner? lapidei, acqua, cemento e addi?vi e dovrà rispondere alle norme e agli accorgimen?

par?colari suggeri? dalle diAe produArici. Il CA.L.CO di densità 400-600 Kg/mc è adoperato per la formazione di stra?

coiben? necessari affinché le struAure raggiungano le caraAeris?che di isolamento termico e di isolamento acus?co prescriAe dalle vigen? norme e per il ricoprimento di impian? posa? a pavimento.

Gessi per l'edilizia

I gessi forni? dall'Appaltatore dovranno risultare pienamente conformi a quanto stabilito nella norma di unificazione UNI 6782 - "Gessi per l'edilizia"; dovranno inoltre essere di recente coAura, presentarsi in polvere asciuAa, omogenea, esente da materie terrose, da par? alterate per es?nzione spontanea. Saranno rifiuta? i gessi che risultassero avere una presa eccessivamente lenta e quelli che, bagna?, assumessero colore grigio. I gessi dovranno essere contenu? in idonei sacchi di carta o di plas?ca con stampato il nomina?vo della DiAa produArice, nonché la qualità del gesso e dovranno essere conserva? all'asciuAo, isola? dal suolo e dalle pare?.

ART.6.2. INERTI

Le sabbie e le ghiaie vive dovranno provenire esclusivamente da leG di fiumi; quelle naturali dovranno provenire da cave subacquee o all'asciuAo; mentre le sabbie, i pietrischi e le graniglie ar?ficiali dovranno provenire da frantumazione meccanica delle rocce.

Sabbie

Le sabbie dovranno essere composte da elemen? silicei, di forma angolare e di grandezze assor?te, aspre al taAo e non dovranno lasciare tracce di sporco. Le sabbie che contenessero cloruri e/o materie terrose, argillose, limacciose, pulverulen?, friabili, eterogenee, ecc. saranno rifiutate dalla D.L. L'Appaltatore non potrà impiegare sabbie ricavate meccanicamente da frantoi senza il preven?vo consenso scriAo della D.L. La qualità delle sabbie e la quan?tà di materie organiche in esse contenute verranno controllate, per l'acceAazione, con le modalità prescriAe dalle Norme di cui all'Allegato 1 del già citato D.M. 03.06.1968. La D.L. si riserva la facoltà di soAoporre la sabbia ad una o più prove per la ricerca delle impurità limose, argillose e dei cloruri che fossero in essa contenute.

Sabbia per impas? di conglomerato cemen?zio

La sabbia da impiegare per l'esecuzione degli impas? cemen?zi dovrà avere i requisi? prescriG dalle già citate Norme tecniche di esecuzione vigen?, emanate in conformità al disposto di cui all'Art. 21 della Legge 05.11.1971, n. 1086.

Sabbia per costruzioni stradali

La sabbia da impiegare per costruzioni stradali dovrà rispondere alle prescrizioni di cui al fascicolo 4/1953, edito dal C.N.R. - Commissione studi dei materiali stradali - "Norme per l'acceAazione dei pietrischi, dei pietrischeG, delle graniglie, delle sabbie e degli addi?vi per costruzioni stradali" e successivi aggiornamen?.

Ghiaia

La ghiaia dovrà essere ben assor?ta, formata da elemen? resisten?, inalterabili all'aria, all'acqua e al gelo; dovrà presentarsi ben pulita, esente da cloruri e da materie pulverulen?, terrose, organiche, friabili e comunque eterogenee.

Per la ricerca delle impurità sulla ghiaia valgono le stesse disposizioni citate per la sabbia e di cui al precedente punto del presente Capitolato.

Ghiaia per opere in cemento armato

La ghiaia per l'esecuzione degli impas? cemen?zi dovrà possedere i requisi? prescriG dalle già citate Norme tecniche di esecuzione vigen?, emanate in conformità al disposto di cui all'Art. 21 della Legge 05.11.1971, n. 1086. La distribuzione granulometrica della ghiaia dovrà essere ordinatamente predisposta dall'Appaltatore in can?ere sulla base delle prescrizioni che gli saranno impar?te dal progeGsta calcolatore delle opere in c.a.

Iner? per costruzioni stradali

Il materiale da impiegarsi sarà cos?tuito da pietrisco o ghiaia, pietrischeAo o ghiaieAo, graniglia, sabbia, limo ed argilla deriva? da deposi? alluvionali, dal leAo dei fiumi, da cave di materiali li?ci (detri?) e da frantumazione di materiale lapideo. Dovranno soddisfare i requisi? stabili? nelle corrisponden? "Norme per l'acceAazione dei pietrischi e dei pietrischeG, delle graniglie, delle sabbie e degli addi?vi per costruzioni stradali" del C.N.R. ed essere risponden? alle specificazioni riportate nelle rispeGve norme di esecuzione dei lavori. A ?tolo di base per lo studio della curva granulometrica definita, si prescrive la formula seguente:

Tipo del vaglio Percentuale in peso del passante per il vaglio a fianco segnato

3 pollici 100

2 pollici 65-100

1 pollice 45-75

3/8 pollice 30-60

n.4 serie ASTM 25-50

n.10 serie ASTM 20-40

n.40 serie ASTM 10-25

n.200 serie ASTM 3-10

Le altre caraAeris?che del misto granulometrico dovranno essere le seguen?:

- Lp: 6%

- Limite di liquidità: 26%

- C.B.R. post-saturazione: 50% a mm. 2,54 di penetrazione - Rigonfiabilità: 1% del volume.

Il cos?pamento dovrà raggiungere una densità di almeno il 95% di quella oAenuta con la prova AASHO "Standard" e la percentuale dei vuo? d'aria, un valore inferiore o uguale a quello rela?vo alla suddeAa densità. Gli stra? in suolo stabilizzato non dovranno essere messi in opera durante periodi di gelo o su soAofondi a umidità superiore a quella di cos?pamento o gela?, né durante periodi di pioggia e neve. La fondazione, dopo la compaAazione, avrà lo spessore adeguato e sarà costruita a stra? di spessore variabile a seconda delle caraAeris?che delle macchine cos?pan? usate.

Pietrisco - Graniglie

Il pietrisco e le graniglie dovranno provenire da rocce silicee, basal?che, porfiriche, grani?che, ecc.; dovranno perciò essere durevoli e resisten?, senza par? che si presen?no decomposte, alterate, eterogenee, oppure troppo fini. Gli stessi dovranno avere spigoli vivi e taglien? con uniformità approssimata nelle dimensioni dei la?. Saranno pertanto rifiuta? il pietrisco e le graniglie di forma allungata o lamellare. La denominazione sarà definita secondo la granulometria come soAo indicato:

- Pietrisco_dovrà passare al crivello 71 UNI 2334 ed essere traAenuto da quello 40 UNI 2334;

- PietrischeAo_dovrà passare al crivello 40 UNI 2334 ed essere traAenuto da quello 25 UNI 2334;

- PietrischeAo fine_dovrà passare al crivello 25 UNI 2334 ed essere traAenuto da quello 15 UNI 2334;

- Graniglia normale_dovrà passare al crivello 10 UNI 2334 ed essere traAenuta da quello 5 UNI 2334;

- Graniglia minuta_dovrà passare al crivello 5 UNI 2334 ed essere traAenuta da quello 2 UNI 2334.

Pietrisco per opere in conglomerato cemen?zio

Qualora fosse des?nato a sos?tuire la ghiaia per l'esecuzione di impas? cemen?zi, il pietrisco dovrà avere le caraAeris?che prescriAe dalle già citate Norme tecniche di esecuzione vigen?, emanate in conformità al disposto di cui all'Art. 21 della Legge 05.11.1971, n. 1086; in tal caso, la sua distribuzione dei geG, secondo le istruzioni del progeGsta calcolatore delle opere in c.a. Sarà vietato all'Appaltatore l'impiego di pietrisco proveniente da frantumazione di scaglie o da residui di cave.

Argilla espansa

L'argilla espansa dovrà essere composta da granuli di colore bruno di forma rotondeggiante, inaAaccabile da acidi e da alcali concentra?, esen? da materiali aGvi, organici e combus?bili. I granuli di argilla dovranno presentare una struAura interna cellulare klinkerizzata ed una scorza esterna dura e resistente; dovranno galleggiare sull'acqua senza assorbirla; dovranno inoltre rimanere intaG se soAopos?, anche per lungo tempo, a notevoli sbalzi di temperatura. La conduGvità termica dell'argilla espansa sfusa dovrà risultare di circa 0,075 kcal/h.m. °C.

La massa volumetrica apparente dell'argilla espansa dovrà essere rapportata alla sua granulometria secondo le seguen? proporzioni.

Granulometria (mm) 0-3 3-8 8-15 15-20

Massa volumica apparente Kg/mc 550-500 500-450 450-400 420-380

Polis?rolo in granuli

L'espanso cellulare di polis?rolo dovrà presentare struAura granulare a celle chiuse di 0,2 _ 0,5 mm. e dovrà avere caraAeris?che conformi alla Norma di Unificazione:

- UNI 7819 "Materie plas?che cellulari rigide - Polis?rene espanso in lastre per isolamento termico - Tipi, requisi? e prove".

La massa volumica apparente sarà di 15/20/25/30 kg/mc.

La conduGvità termica dovrà variare in funzione della suddeAa densità e sarà di kcal/h.m. °C rispeGvamente: 0,0316 / 0,0309 / 0,0304 / 0,0298

I suddeG lavori dovranno essere comprova? da cer?ficazione rilasciata da Laboratorio autorizzato ai sensi della Legge 10/90.

ART.6.3. BITUMI, EMULSIONI E BITUMINOSE ASFALTI Bitumi per usi stradali

Miscele di idrocarburi deriva? dal petrolio, da impiegarsi a caldo, dovranno essere pra?camente solubili (al 90%) in solfuro di carbonio, avere buone proprietà legan? rispeAo al materiale li?co e contenere non più del 2,5% di paraffina.

Dovranno inoltre soddisfare alle “ Norme per l’accertazione dei bitumi per usi stradali” di sui al Fasc. n.2 CNR diffuso con la circolare ministeriale in precedenza citata. I bitumi si contraddis?nguono con una sigla cos?tuita dalla leAera B seguita dall’intervallo di penetrazione che caraAerizza il legante. Per gli usi stradali il loro campo di applicazione è definito dalla seguente tabella:

Dispersioni di bitumi di petrolio in acqua oAenute con l’impiego di emulsivi (oleato di sodio ed altri saponi di acidi grassi, resina?, colle animali o vegetali) ed eventuali stabilizzan? (idra? di carbonio, colle, sostanze alluminose) per aumentare la stabilità nel tempo ed al gelo, dovranno avere capacità di legare il materiale lapideo al contaAo del quale si rompono e rispondere alle “Norme per l’acceAazione delle emulsioni bituminose per usi stradali” di cui al Fasc.

n.3/1958 CNR diffuso con Circolare del Ministero dei LL.PP. 2 aprile 1959, n.842.

Le norme non si applicano alle emulsioni a reazione acida ed a quelle preparate con bitumi liquidi. La classificazione è faAa con riferimento al contenuto di bitume puro ed alla velocità di roAura delle stesse secondo la seguente tabella:

Emulsioni bituminose - Classificazione

Tipo EM55 Tipo EM60 Tipo EL55 Tipo EL60

1. Composizione:

- Indice roAura…% Maggiore di 0,9 Compreso tra 0,9 e 0,5 Minore di 0,5

In linea generale, le emulsioni a rapida roAura dovranno essere impiegate nei traAamen? superficiali a penetrazione, quelle a media velocità di roAura negli impas? con sensibili percentuali di materiale fino, quelle a lenta velocità negli impas? con alta percentuale di materiale fino.

Nel caso di impiego di rocce “acide” idrofile, dovranno usarsi emulsioni acide, adoAando nella preparazione dell’emulsione emulsivi “ca?onici” quali le ammine ad alto peso molecolare, come la oleilammina, la strearilammina e deriva? analoghi. Tali emulsioni dovranno essere adoperate, in sos?tuzione delle normali basiche, nei traAamen? da eseguire a stagione inoltrata con tempo freddo ed umido.

All’aAo dell’impiego la Direzione dovrà accertare che nei fus? di emulsione, per cause diverse, non sia avvenuta una separazione dei componen? che non sia riemulsionabile per agitazione; in tal caso e se dopo sbaGmento si presentassero ancora dei grumi, l’emulsione dovrà essere scartata.

Mas?ce bituminoso

Sarà oAenuto per in?ma mescolanza dei bitumi UNI 4157 di cui al precedente punto 48.2.2. 3 fibreAe di amianto e/con dei filler in percentuali (in massa, riferite al prodoAo finito) non superiori al 5% per l’amianto ed al 20% per il filler.

PietrischeAo bitumato

Il pietrischeAo bitumato sarà oAenuto con l'impasto di pietrischeAo preven?vamente vagliato e bitume puro in ragione almeno di kg. 60 per mc. di pietrischeAo. Il pietrischeAo da impiegarsi dovrà essere perfeAamente asciuAo e il bitume dovrà essere riscaldato alla temperatura da 150° a 180°C. La miscela dovrà essere effeAuata nelle ore più calde, sopra superfici dure perfeAamente pulite ed esposte al sole.

Polveri di rocce asfal?che

Dovranno soddisfare le norme di cui al Fasc. n.6 - CNR, diffuso con Circolare Ministero LL.PP. 17 luglio 1956, n.1916. Le polveri asfal?che per uso stradale dovranno avere un contenuto di bitume non inferiore al 7% del peso totale. Ai fini applica?vi le polveri verranno dis?nte in tre categorie, delle quali la 1a per la preparazione a freddo di tappe?

compos? di polvere asfal?ca, la 2a per i conglomera?, gli asfal? cola? e le maAonelle e la 3a come addi?vo per i conglomera?. Le polveri di 1a e 2a categoria dovranno avere finezza tale da passare per almeno il 95% dallo staccio 2 UNI 2332; quelle della 3a categoria, la finezza prescriAa per gli addi?vi stradali (norme CNR). In tuG i casi le polveri dovranno presentarsi di consistenza finemente sabbiosa e di composizione uniforme e costante.

Mas?ce di asfalto

Preparato con polveri di rocce asfal?che e bitume, con miscelazione a caldo, sarà fornito in pani di colore bruno-castano, compaG, omogenei, di tenacità e consistenza elas?ca, privi di odore di catrame. Il mas?ce dovrà rispondere, per designazione e caraAeris?che, alla norma?va UNI 4377; prove e determinazioni verranno effeAuate con le modalità UNI da 4379 a 4385. Per la fornitura il mas?ce dovrà essere el ?po A UNI 4377 (con contenuto solubile in solfuro di carbonio del 14 16%). Non sarà consen?to l’uso di mas?ce di asfalto sinte?co.

Conglomera? bituminosi

Dovranno rispondere ai criteri di classificazione e ai requisi? di acceAazione contenute nel IV fascicolo delle norme C.N.R. - 1953 sui materiali stradali.

Per controllare che le norme tecniche stabilite siano osservate e che i materiali abbiano le qualità e caraAeris?che prescriAe, la Direzione dei Lavori preleverà i campioni dei materiali, che l'impresa intende impiegare ed impiega, per le prove da effeAuare presso Laboratori Sperimentali Stradali debitamente riconosciu?. Gli addeG alla Direzione dei Lavori avranno perciò libero accesso e complete possibilità di controllo nel can?ere per la preparazione dei conglomera?.

In ogni caso l'appaltatore, indipendentemente dai risulta? e dalle prove ed analisi di cui sopra, si assume la più completa responsabilità rela?vamente alla riuscita del lavoro.

Ad opera finita, la pavimentazione dovrà presentarsi con una superficie ed un profilo perfeAamente regolari ed uniformi e non dovranno in ogni modo apparire le giunture delle diverse traAe del pavimento.

La pavimentazione dovrà rispondere inoltre ai seguen? requisi?:

A) Spessore non inferiore in alcun punto a quello minimo prescriAo;

B) La percentuale dei vuo? dei man? e dei tappe? cilindra? non deve in alcun punto superare all'apertura al traffico il 12% e, dopo tre mesi dal momento dell'apertura al traffico, non deve superare il 5%;

C) La superficie deve essere assolutamente priva di ondulazione sia allorché è aperta al traffico, sia all'aAo del collaudo; La superficie non deve risultare scivolosa ne all'aAo dell'apertura, ne all'agosto dell'anno successivo.

D) Tasselli preleva? in vari pun? dal manto, non devono accusare un tenore di bitume che differisca in alcun punto da quello dichiarato in più o in meno di una quan?tà maggiore dell'1% (ad es. se è previsto 5% si devono trovare tenori dal 4% al 6%).

Anche la granulometria deve risultare in ogni punto corrispondente a quella dichiarata.

Il bitume estraAo dai campioni di conglomera? preleva? prima e dopo la compressione dovrà rispondere almeno alle caraAeris?che richieste per il residuo della prova di vola?lità se traAasi di bitumi solidi, e da quelle soAosegnate se traAasi di bitumi liquidi:

- penetrazione Dow 25 °C 70 - punto di roAura (Fraass) 8°C - adesioni:

a granito di S. Fedelino

- provini asciuG kg/cmq 3,00 - provini bagna? kg/cmq 1,5

a marmo di Carrara:

- provini asciuG kg/cmq 3,00

ART.6.4. LATERIZI E MANUFATTI IN CEMENTO Requisi? e caraAeris?che

I laterizi dovranno provenire dalla lavorazione e coAura di argille formate essenzialmente da silice ed allumina, con quan?tà minori di ossidi vari. I laterizi dovranno inoltre essere di giusta coAura, di colore omogeneo e di forma geometrica precisa; dovranno altresì essere esen? da sabbia con sali di soda o di potassa. TuG i ?pi di laterizi dovranno avere un contenuto di solfa? alcalini tale che il tenore di SO3 non superi lo 0,05%.

I requisi? per la acceAazione dei laterizi dovranno risultare gli stessi di cui al capo I del R.D. 16.11.1939, n. 2233

-"Norme per la acceAazione dei materiali laterizi", integrate con quanto disposto dal presente Capitolato. La D.L. si riserva la facoltà di prelevare in contraddiAorio campioni dei laterizi dai deposi? di can?ere, sia prima dell'inizio che durante il corso dei lavori, per l'esecuzione di prove aven? lo scopo di accertare la rispondenza a tuAe o parte delle caraAeris?che richieste.

I laterizi da impiegare dovranno inoltre rispondere e soAostare a quanto indicato dalle seguen? Norme di Unificazione:

- UNI 2105 "Tavelle - Tipi e dimensioni"

- UNI 2106 "Tavelloni - Tipi e dimensioni"

- UNI 5628 "Laterizi: MaAoni pieni - Tipi e dimensioni"

- UNI 5629 "Laterizi: MaAoni semipieni – Dimensioni"

- UNI 5630 "Laterizi: Blocchi fora? per murature -Dimensioni"

- UNI 5631 "Laterizi: Blocchi fora? per solai - Tipi e dimensioni"

- UNI 5967 "Laterizi: MaAoni fora? – Dimensioni"

- UNI 2620 "Laterizi: Tegole curve (coppo) – Dimensioni"

- UNI 2619 "Laterizi: Tegole piane – Dimensioni"

- UNI 8942 "Laterizi: CaraAeris?che di acceAazione"

- UNI 5632 "Laterizi: MaAoni pieni e semipieni"

I laterizi quali il “maAone reggiano” che hanno dimensioni non risponden? agli standards di unificazione, saranno assimila? per acceAazione alle corrisponden? categorie di laterizi unifica?.

MaAoni pieni comuni per murature

I maAoni pieni comuni per la esecuzione delle murature dovranno essere di categoria non inferiore alla 2ª della Norma di Unificazione:

- UNI 5632 "Laterizi: MaAoni pieni e semipieni; maAoni e blocchi fora? per murature Categorie, requisi? e prove"

Per le prove di resistenza a compressione ed al gelo nonché a quelle del potere di imbibizione ed efflorescenza, l'Appaltatore dovrà aAenersi alla stessa Norma di Unificazione UNI 5632 tenendo presente che i maAoni pieni dovranno avere un potere di imbibizione non superiore al 15% di acqua assorbita e che la efflorescenza in essi dovrà risultare nulla.

MaAoni semipieni comuni

I maAoni semipieni comuni per la esecuzione delle murature dovranno essere di categoria non inferiore alla 4ª della

I maAoni semipieni comuni per la esecuzione delle murature dovranno essere di categoria non inferiore alla 4ª della

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