L’empatia è un elemento chiave nell’ambito delle relazioni. Inoltre, essere in grado di gestire le emozioni altrui è un’abilità fondamentale nell’arte di trattare le relazioni interpersonali. E’ normale che le persone si sentano gratificate quando qualcun altro è capace di mettersi nei propri panni e riesce a comprendere la propria situazione, i propri sentimenti o le inquietudini. Senza dubbio, l’empatia contribuisce ad instaurare relazioni durature. Infatti, è
sempre più importante saper entrare in contatto con la realtà emotiva delle persone con cui ci relazioniamo. “Un giusto clima emotivo appiana le asperità, abbatte le barriere comunicative e facilita le relazioni” J.C. Herrero 2004, p.121.
Il primo punto di partenza necessario per entrare in sintonia con gli altri, richiede un prerequisito: la capacità di sapersi relazionare bene con se stessi, ossia è necessaria una certa calma interiore. Infatti, il modo in cui ci vediamo, ci sentiamo e ci giudichiamo, determina ciò che siamo in grado di fare con noi stessi e, di conseguenza, con gli altri. L’accettazione di se stessi, come la sincera apertura agli altri e la loro accoglienza, sono realtà che si presentano associate. Se abbiamo una buona accettazione di noi stessi, la realtà che ci circonda risulta meno ostile e meno provocatoria.
Un’altra capacità emozionale necessaria per riuscire a controllare le emozioni di qualcun altro, è l’autocontrollo, ossia la fondamentale capacità di saper reprimere le emozioni e di resistere all’impulso. Quest’ultima è una capacità psicologica importante in quanto chi la possiede sa tener testa alle frustrazioni della vita, sa accettare le sfide e perseguire i propri obiettivi, ha fiducia in se stessa, ed è a sua volta degna di fiducia, sa inoltre rinviare la gratificazione.
Abbiamo visto che sia l’empatia, che l’autocontrollo, sono competenze sociali, cioè contribuiscono all’efficacia dell’individuo nel trattare con gli altri. Un’altra importante competenza sociale è la capacità di esprimere – bene o male – i propri sentimenti. A tal proposito, Paul Ekman ha usato il termine ‘norme di espressione’ per indicare il consenso sociale che prescrive quali sentimenti possano essere esibiti in modo appropriato, e quando. Esistono diversi tipi di norme di espressione: una di esse sta nel minimizzare l’esibizione dell’emozione, per esempio nel caso di sentimenti di sofferenza, un’altra norma è quella di esagerare ciò che si sente, amplificando l’espressione dell’emozione; una terza norma d’espressione prevede la sostituzione di un sentimento con un altro. Secondo D. Goleman, l’abilità nell’applicare queste strategie, e il saperlo fare al momento opportuno, sono fattori importanti dell’intelligenza emotiva. Inoltre, queste regole di espressione delle emozioni, stabiliscono il tipo d’impatto che i nostri sentimenti avranno sugli altri.
Un’altra considerazione importante, riguarda il fatto che ciascuno di noi, in ogni interazione, invia dei segnali emozionali, i quali influenzano le persone con le quali ci troviamo. Goleman addirittura afferma che le emozioni sono contagiose: inconsciamente si imitano le emozioni mostrate dagli altri attraverso una mimica motoria inconsapevole che
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coinvolge l’espressione facciale, i gesti, il tono di voce e altri segnali non verbali dell’emozione. Attraverso questa imitazione l’individuo ricrea in se stesso lo stato d’animo dell’altro. Questa continua trasmissione di emozioni è una sorta di sincronia degli stati d’animo, che determina se l’individuo ha una percezione positiva o negativa dell’interazione in corso con l’altra persona. Un fattore determinante affinché le relazioni interpersonali siano efficaci, è proprio l’abilità con la quale l’individuo attua questa sincronia emotiva. “Se egli è capace di entrare in sintonia con gli stati d’animo altrui, o riesce facilmente a ‘trascinare’ gli altri nella scia dei propri, allora, dal punto di vista emozionale, le interazioni procederanno in modo più tranquillo. La caratteristica che contraddistingue un leader carismatico sta proprio nella capacità di commuovere in questo modo il proprio pubblico” D. Goleman 2011, p.196.
Analizzando i rapporti interpersonali, D. Goleman identifica una serie di abilità importanti per la conservazione di forti relazioni, abilità già rilevate da Gardner, quando trattò l’intelligenza interpersonale. Nello specifico merita ricordare:
1) la capacità di stabilire legami personali: essa facilita l’inizio di una interazione, il riconoscimento dei sentimenti e delle preoccupazioni degli altri e stimola la risposta adeguata. Si ritrova nelle persone dotate di empatia, quindi nei soggetti capaci di entrare in connessione con gli altri. Secondo Goleman, chi la possiede, dal punto di vista lavorativo, può diventare un bravo venditore o un buon manager;
2) la capacità d’analisi della situazione sociale: è la capacità di riconoscere e di comprendere i sentimenti, le motivazioni e le preoccupazioni altrui. E’ interessante notare che, questa conoscenza approfondita degli altri, può facilitare l’intimità e i rapporti; in particolar modo, questa abilità porta ad essere, secondo Goleman,bravi terapeuti o consulenti competenti.
Da ultimo Goleman puntualizza che le capacità interpersonali analizzate da Gardner, si basano su altre intelligenze emotive, come la capacità di negoziare soluzioni, per esempio quando un individuo è capace di prevenire i conflitti o di risolvere quelli già in atto, e la capacità di organizzare i gruppi, cioè la capacità di saper coordinare un insieme di individui. Ci sono individui che fanno una buona impressione sociale perché sanno entrare in rapporto con gli altri con grande disinvoltura, sono abili nel leggere le loro reazioni e i loro sentimenti, sanno fare da guida e da organizzatori e sanno trovare le giuste soluzioni ai conflitti, in qualsiasi situazione. Questi soggetti sono per loro natura dei leader: sono bravi ad esempio, a monitorare la propria espressione dell’emozione e sono abili a “sintonizzarsi” sulle reazioni
degli altri, in modo da adattare la propria prestazione sociale, regolandola al punto da essere sicuri di ottenere l’affetto desiderato.