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V. Il caso ASA S.p.a

V.2 Il processo di restyling del bilancio socio-ambientale di ASA S.p.a

V.2.2 ASA e la sostenibilità

Sul territorio della provincia livornese, dove ASA opera, sono insediate aziende industriali ad alto consumo idrico. Ciò impone un'attenta politica nell'uso delle risorse naturali. In particolare, questi insediamenti si trovano in zone caratterizzate da un equilibrio idrico precario come la Val di Cecina e la Val di Cornia.

ASA per ottimizzare l’uso della risorsa idrica ha stabilito rapporti di collaborazione per il riuso delle acque reflue depurate con la Solvay Chimica Italia (industria chimica di Rosignano) e la Lucchini Siderurgica (acciaieria di Piombino) dando vita, rispettivamente, al Progetto Aretusa e ai Progetti Fenice e Cornia Industriale.

Il Consorzio Aretusa, costituito da ASA SpA, in associazione con Solvay Chimica Italia SpA e TM.E. SpA Termomeccanica Ecologica, è una realtà importante per trattare e recuperare le acque reflue a fronte dei seri problemi ambientali creati dal deficit idrico. L’impianto fa sì che si possa recuperare fino a 3,4 milioni di mc/anno di reflui provenienti dai depuratori di Rosignano Solvay e di Cecina mare, riutilizzabili per gli usi industriali della Società Solvay. Un equivalente quantitativo d’acqua di falda (circa 2.000 mc/anno), prelevato dai pozzi Solvay nella zona costiera della Bassa Val di Cecina, potrà così essere utilizzato per usi civili.

Il Progetto Fenice, invece, ha permesso di convogliare all’impianto siderurgico Lucchini tutti i reflui in uscita dagli impianti di trattamento della città di Piombino. Il volume di reflui complessivamente recuperabili è di 1,5 milioni di mc/anno.

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Dal 2010 è inoltre in funzione l’altro importante acquedotto della Val di Cornia denominato Cornia Industriale destinato a fornire all’industria (prevalentemente le acciaierie Lucchini di Piombino) 1,6 milioni di mc/anno.

ASA negli anni ha posto particolare attenzione anche alla componente di controllo dei consumi e di risparmio energetico di gestione. Nelle centrali principali, in sostituzione delle normali valvole di regolazione, ma anche dei più semplici quadri di comando e avvio, l’Azienda utilizza gli inverter che, ottimizzando pressione e portate, fanno ottenere un rilevante risparmio energetico. Le migliori prestazioni dei macchinari hanno dato risparmi sino al 30%.

Dal 2009, su un’iniziativa promossa dalla Regione Toscana, ASA ha sviluppato internamente il progetto fontanelle Alta Qualità (AQ). La proposta dell’Azienda è quella di offrire un servizio a tariffe di mercato ma con una qualità di assistenza ed un

know how tecnico che solo il gestore del servizio idrico integrato è in grado di dare

(controlli accurati, manutenzione a prezzi contenuti, telecontrollo 24 ore su 24 dei sistemi).

Attualmente le fonti AQ realizzate direttamente da ASA per conto dei comuni sono 37. Nel corso del 2016 la cittadinanza ha prelevato dalle fontanelle 16.487.900 litri, circa 10.991.933 bottiglie di plastica da 1,5 lt, pari a 439,7 tonnellate di plastica risparmiata che, applicando il metodo Edip di valutazione dell'impatto ambientale, non hanno fatto disperdere nell’atmosfera 2.433 tonnellate di CO2. Tutto ciò senza tenere conto delle emissioni liberate dalla combustione del carburante e dal consumo delle gomme degli automezzi utilizzati per il trasporto delle acque minerali.

Oltre all’impatto ambientale, le fontanelle Alta Qualità generano anche un positivo impatto economico. L’azienda ha stimato infatti per una famiglia di tre persone un risparmio annuo di 306 euro, che arriva quasi a coprire il 60% del costo della bolletta del servizio idrico.

ASA sempre in ottica di sviluppo sostenibile è impegnata anche in importanti progetti educativi incentrati sul tema del ciclo artificiale dell’acqua e finalizzati all’educazione alla sostenibilità delle generazioni future. Le lezioni in classe effettivamente svolte nell’anno 2016 sono state 117 con la partecipazione di 2.574 studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie.

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Conclusioni

Quanto descritto rappresenta un primo importante passo verso la realizzazione di un bilancio di sostenibilità che rispecchi a pieno la filosofia gestionale dell’Azienda orientata al principio della responsabilità sociale d’impresa, come dichiarato in apertura al bilancio socio-ambientale 2016.

Molto ancora si deve fare, a mio avviso, a livello di cultura aziendale per non rimanere ancorati agli schemi dei passati bilanci e per non commettere gli stessi errori.

La valorizzazione di questo importante strumento deve prima passare dall’interno per poi essere efficace all’esterno. E’ necessario che sia riconosciuta e condivisa dall’intera organizzazione la rilevanza di questo documento come mezzo di verifica interna della coerenza delle scelte con le strategie aziendali e, contemporaneamente, di un serio impegno di trasparenza e lealtà verso il cliente e verso tutti gli stakeholder.258

Ritengo che partecipare con il proprio contributo alla stesura del report dovrebbe diventare per i dipendenti motivo di valorizzazione del proprio operato e non una semplice osservanza dei propri doveri. Pertanto risulta fondamentale il coinvolgimento del personale nell’attività svolta dal Gestore e il loro identificarsi nei valori e nella

mission aziendali. Non dimentichiamo inoltre che i dipendenti di ASA sono anche gli

utenti. Pertanto, in qualità di cittadini, per primi dovrebbero essere interessati a forgiare un documento volto a considerare i portatori di interesse “non come passivi fruitori

delle nozioni ma come coprotagonisti di questi contenuti”,259 come dichiarato dalla

stessa azienda nel report 2016.

258 Bilancio Socio Ambientale ASA 2016, pag. 5. 259

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