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Aspetti giuridici trattati

La regolamentazione delle attività 2.1 Piano generale di censimento

2.3 Aspetti giuridici trattati

Nel corso della rilevazione, e successivamente ad essa, sono giunti ai numerosi “contatti” Istat richieste per chiarimenti su argomenti giuridici per rispondere ai quali è stato coinvolto l’Ufficio del Direttore del Dipartimento dei censimenti per le specifiche competenze di cui disponeva. Si trattava, infatti, di domande su questioni normative di vario genere, le cui risposte dovevano essere caratterizzate dall’ufficialità e dalla certezza normativa.

L'ufficio incaricato ha gestito i quesiti giuridici di interesse generale posti dalla rete di rilevazione e dai cittadini per la corretta applicazione della normativa nazionale in materia di Censimento della popolazione, rispondendo a circa 500 domande su argomenti diversi, riassunti nella tavola 2.127. Tavola 2.1 - Distribuzione dei quesiti pervenuti per tipologia di oggetto

Tipologia di oggetto Numero

Reclutamento 25

Obblighi contributivi e previdenziali assicurativi 33

Contributi Istat 26

Compensi 86

Istanze di accesso ai dati/questionari 212

Istanze di accesso/rettifica/conferma dei dati personali 26

Richieste di informazioni generiche 77

 

      

  40 ATTI DEL 15° CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI

2.4 Convenzioni

Al fine di adempiere ai dettami delle norme vigenti e dalla Legge di indizione e finanziamento, relativamente alla tutela delle minoranze linguistiche, l’Istat ha sottoscritto apposite convenzioni con il servizio di statistica della Provincia autonoma di Trento e l’Ufficio di statistica della Provincia autonoma di Bolzano/Bozen. Gli accordi con la Regione Friuli-Venezia Giulia sono stati sanciti con una apposita circolare n. 8 dell’8 settembre 2011 prot. n. 6858, che ha regolamentato le attività censuarie assicurando il diritto riconosciuto del bilinguismo.

Nell’ambito della speciale autonomia garantita alla Provincia autonoma di Trento, è stato necessario assicurare l’armonizzazione delle esigenze censuarie con le particolari previsioni legislative e regolamentari nazionali e provinciali.

La normativa vigente (D.Lgs 592/1993 e L.P. 6/2008) prevede di rilevare, in concomitanza con il censimento della popolazione, la consistenza e la dislocazione territoriale degli appartenenti alle popolazioni di lingua ladina, mòchena e cimbra. Inoltre, stabilisce che nelle località ladine, mòchene e cimbre la Provincia autonoma di Trento curi la pubblicazione degli atti normativi e delle circolari di diretto interesse delle popolazioni di lingua ladina, mòchena e cimbra nelle rispettive lingue. La convenzione, stipulata a titolo oneroso, oltre alle materie attinenti il trattamento e la diffusione dei dati, prevede che il Servizio di statistica della Provincia svolga il ruolo e i compiti sia dell’Ufficio regionale di censimento che di quello provinciale, come stabilito dal Pgc al par. 3.1. Inoltre, l’accordo ha previsto che il maggior impegno per quanto riguarda la rilevazione della consistenza e la dislocazione territoriale di lingua ladina, mòchena e cimbra fosse a carico della Provincia stessa. Sempre la convenzione ha definito l’importo massimo del contributo forfetario da trasferire alla Provincia per le attività da essa svolte in sostituzione dell’Istat con compiti e funzioni di Urc.

Il D.P.R. 752/1976 e successive modifiche stabilisce che, in occasione delle operazioni censuarie, ogni cittadino non interdetto e residente nella provincia di Bolzano/Bozen alla data del censimento è tenuto a rendere, in forma anonima, una dichiarazione individuale di appartenenza o aggregazione ad uno dei tre gruppi linguistici italiano, tedesco e ladino.

Premesso ciò, l’Istat e l’Istituto provinciale di statistica della Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (Astat), hanno sottoscritto un’intesa che ha definito specifiche tecniche, strumenti e procedure metodologiche atte a regolare e coordinare le attività relative al Censimento della popolazione e delle abitazioni e alla rilevazione di appartenenza linguistica.

La convenzione a titolo oneroso, oltre alle materie attinenti il trattamento e la diffusione dei dati, prevede che l’Astat svolga il ruolo e i compiti sia dell’Ufficio Regionale di Censimento che di quello provinciale par. 3.1. Sempre la convenzione ha definito l’importo massimo del contributo forfetario da trasferire alla Provincia per le attività da essa svolte in sostituzione dell’Istat (compiti e funzioni di URC, traduzione, stampa e invio dei questionari e del materiale censuario ai comuni e alle famiglie, registrazione dei dati).

Anche con la regione Valle d’Aosta è stata stipulata una convenzione in ragione della riconosciuta autonomia e della peculiare organizzazione territoriale. Nella convenzione il ruolo e le funzioni dell’Ufficio regionale di censimento e dell’Ufficio provinciale di censimento sono assegnati all’Osservatorio economico e sociale (Oes) presso la Regione. Inoltre, all’Oes, che ha sostituito l’Istat nei compiti e funzioni relative all’Urc, la convenzione assegna un contributo forfetario. Le operazioni censuarie si sono svolte così come definito nel Pgc e nelle successive circolari.

Ai cittadini italiani appartenenti alla minoranza linguistica slovena è riconosciuto il diritto all’uso della lingua slovena nei territori delle province di Trieste, Gorizia e Udine.

Con la Circolare n. 8 dell’8 settembre 2011, prot. n. 6858, l’Istat ha previsto specifiche modalità di conduzione del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. La modalità di

esercizio dei diritti di cui all’art. 8 della Legge del 23 febbraio 2001 n. 38, si esprime differentemente a seconda dei territori:

 nel territorio del comune di Cividale del Friuli e nelle zone centrali dei comuni di Trieste e Gorizia, presso Centri comunali di raccolta (Ccr) erano presenti operatori di censimento bilingue, nonché disponibili questionari di censimento e altra documentazione in lingua slovena come ausilio alla compilazione del questionario in lingua italiana, per chi ne avesse avuto necessità. Le modalità di rilevazione sono state uguali per tutti gli altri comuni italiani;  nei comuni o zone subcomunali nei quali si applicano le misure di tutela della minoranza

slovena (Legge 38/2001, D.P.R. 12 settembre 2007), il questionario poteva essere compilato in lingua slovena e successivamente registrato da personale dell’Ucc nei sistemi resi disponibili dall’Istat.

CAPITOLO 3

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