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Aspetti viticoli e agronomic

Problematiche attuali e prospettive future

5.1 Aspetti viticoli e agronomic

L’ottimizzazione dell’utilizzo delle vendemmiatrici meccaniche deriva da una corretta impostazione del vigneto. Ciò significa che già relativamente all’impianto è necessario considerare i diversi aspetti agronomici che possono influenzare la macchina: la giacitura del terreno, l’orientamento e la lunghezza dei filari, la viabilità, le sistemazioni idraulico agrarie e gli ostacoli.

I terreni più idonei alla meccanizzazione della raccolta sono quelli pianeggianti, nonostante le macchine attuali siano in grado di affrontare oltre il 40 % di pendenza massima longitudinale e il 30 % di quella trasversale, poiché dotate di dispositivi che ne permettono la correzione dell’inclinazione. La sistemazione dei filari in pendenza dovrà preferibilmente essere a rittochino piuttosto che in traverso; infatti quest’ultimo tipo di impianto, a causa delle pendenze laterali, determina delle difficoltà nel corretto assetto della macchina; siccome poi col tempo possono formarsi dislivelli a gradino, questi diventano pericolosi per la stabilità dei pali di sostegno sottoposti alle sollecitazioni dei battitori; infine il fatto che le fasce produttive nei due lati del filare siano a un diverso livello dal suolo crea problemi operativi soprattutto se le macchine scavallatrici non sono autolivellanti.

Le cause principali che determinano un aumento dei tempi operativi delle vendemmiatrici sono riconducibili ai tempi di svolta e di sosta per lo scarico del prodotto, visto che oggi tutte le vendemmiatrici sono dotate di benne per lo stoccaggio momentaneo. Per ovviare a numerose manovre è necessario che le vie d’accesso siano comode e rapide in modo tale che si agevolino i trasporti e gli spostamenti; anche le capezzagne devono consentire manovre agevoli e veloci, a costo di aumentare leggermente le tare dell’appezzamento.

La situazione ottimale sarà rappresentata da filari lunghi e da capezzagne di almeno 4,5 m di larghezza. Vista la necessità da parte della vendemmiatrici di effettuare lo

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scarico, è importante dimensionare adeguatamente i filari, interrompendoli in corrispondenza del punto in cui la macchina deve effettuare tale operazione; considerando che la produzione raccolta a macchina è caratterizzata da un elevato grado di ammostamento, dalla presenza di foglie e tralci e dalla assenza di raspi, si ha un aumento del peso specifico per cui una data massa occupa circa dal 50 % al 70 % del volume, rispetto all’uva intera, quindi l’effettiva capacità di trasporto delle benne risulta decisamente aumentata.

La sistemazione del terreno in termini di regimazione idrica è importante ai fini di un razionale utilizzo della vendemmiatrice; la presenza di irregolarità della superficie, dovuta a scoline, fossi e solchi da erosione, può portare alla necessita, anche in situazioni di stabilità limite, di effettuare manovre e percorsi a vuoto. Per ridurre le superfici non transitabili e quindi le tare dovute alle esigenze della meccanizzazione si può applicare un drenaggio sotterraneo.

La gestione del suolo influisce fortemente sul transito delle macchine; la presenza di inerbimento controllato, ove le condizioni pedo-climatiche lo permettono, favorisce gli spostamenti del mezzo anche in zone in cui il periodo vendemmiale si presenta piovoso. L’assenza dell’inerbimento, in particolare in suoli pesanti e bagnati, determina la formazione di zone compattate e si corre il rischio di immobilizzare la macchina a causa dello slittamento.

Molto spesso gli appezzamenti destinati all’impianto di un vigneto possono presentare ostacoli fissi, di varia natura, ad esempio pali e tralicci di linee elettriche o telefoniche, fabbricati o altri manufatti di interesse pubblico.

Tutti questi ostacoli condizionano l’uso delle macchine riducendone l’efficienza a causa di un aumento dei tempi operativi.

Anche la densità d’impianto deve trovare il giusto compromesso con gli attuali livelli di meccanizzazione. La tendenza odierna è infittire i sesti, cercando un incremento qualitativo, unito al contenimento delle produzioni. Ciò comporta non solo un aumento degli investimenti, ma spesso pone limiti strutturali all’utilizzo delle macchine in vigneto. Vi sono dunque larghezze minime da rispettare in relazione ai macchinari di cui si dispone (o che si intenderanno acquistare), sino a considerare la possibilità di utilizzare solo mezzi scavallanti, più facilmente manovrabili.

Le macchine per la raccolta delle controspalliere operano su sistemi di allevamento in parete. Esse sono esclusivamente scavallatrici e questa particolare

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conformazione rende necessaria una altezza massima fuori terra dei pali, inferiore alla “luce libera” del tunnel di raccolta della macchina.

Oggi molto ampia è la scelta per ciò che riguarda il materiale della palificazione del vigneto: legno, cemento, ferro, materiali plastici e compositi; questi sono in grado di fornire alla struttura del vigneto una buona durata nel tempo e permettere l’utilizzo delle macchine vendemmiatrici resistendo alle sollecitazioni dei battitori. In passato venivano impiegati pali in cemento vibrato che, a causa della ridotta elasticità, mal sopportavano l’azione degli scuotitori; inoltre presentavano sempre spigoli vivi che potevano rompersi e cadere nelle tramogge, con conseguenti danneggiamenti alle attrezzature di cantina.

Particolarmente adatti per la vendemmia meccanica sono i sostegni metalli, che coniugano ad un limitato ingombro un’ottima resistenza ed elasticità, assecondando le oscillazioni impresse dai battitori.

Un altro parametro da considerare è quello relativo al posizionamento della fascia produttiva della vite, che dovrà essere compreso nella zona in cui operano gli organi scuotitori per minimizzare le perdite sulla pianta.

L’altezza minima di tale fascia si colloca ad almeno 200-300 mm da terra per lasciare un adeguato spazio alle scaglie mobili e ai nastri trasportatori orizzontali, mentre lo sviluppo complessivo della fascia produttiva dovrebbe coprire uno spazio variabile da 1 a 1,5 m.

È opportuno ricordare che i battitori delle vendemmiatrici smorzano il loro effetto in corrispondenza dei pali di sostegno; per evitare che l’uva non venga raccolta è auspicabile che i grappoli non siano prossimi al palo.

Per quanto riguarda l’orientamento dei cordoni o dei capi a frutto, sarebbe conveniente, a file alterne o a gruppi di filari, orientare in senso opposto il cordone o il tralcio rinnovabile in modo che venga assecondato il senso di avanzamento della macchina.