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Assetto delle competenze

Nel presente paragrafo viene descritto l’assetto delle competenze in materia di risor- se idriche, tenendo conto della normativa regionale e nazionale descritta e dei principali orientamenti delle politiche idriche regionali, finalizzate alla pianificazione del territorio, alla programmazione e alla gestione della risorsa idrica e degli interventi infrastrutturali che interessano il settore idrico.

L’attività di pianificazione rientra, ai sensi della legge n. 183/1989, negli ambiti delle competenze dell’Autorità di bacino, preposta alla conoscenza, pianificazione e gestione dei territori ricadenti nei bacini idrografici, con particolare riferimento agli aspetti idrogeologici. Come visto, il principale strumento di pianificazione territoriale è rappresentato dal Piano di bacino (alla cui redazione partecipa anche la Regione) attraverso il quale sono

56 Deliberazione del Consiglio regionale n. 413-5588 del 16 febbraio 2005 “Ratifica, ex articolo 40 dello Statuto, della Dgr n. 20-14544 del 10 gennaio 2005 “L.r. 9 agosto 1999, n. 21. Articoli 45, 51, comma 2, e 53. Approvazione d’urgen- za della costituzione dei consorzi di irrigazione di secondo grado gestori dei comprensori irrigui di cui all’articolo 44 della l.r. 21/1999” (Bur Piemonte n. 8 Supplemento ordinario n. 3 del 24 febbraio 2005).

definite le prescrizioni e individuate le azioni finalizzate alla conservazione, alla difesa e valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque. Inoltre, a livello di bacino del Po, la gestione unitaria e interregionale del bacino di questo fiume, viene garantita da un importante ente strumentale della Regione, ovvero dall’Agenzia interregionale per la gestione del fiume Po (Aipo) (cfr. par. 1.2).

Passando, poi, alla pianificazione regionale, un altro importante strumento operativo è rappresentato dal Piano di tutela delle acque, che si pone come piano stralcio di settore del Piano di bacino, grazie al quale è individuato il complesso delle misure con le quali assicurare, a scala regionale e di bacino idrografico, la tutela qualitativa e quantitativa dei sistemi idrici.

L’Accordo di programma quadro risorse idriche (Apq) rappresenta uno strumento di

programmazione degli interventi in materia di risorse idriche nell’ambito delle Intese isti- tuzionali di programma tra il Governo e le Regioni.

L’Apq viene definito come l’accordo stipulato per la definizione di un programma

esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati tra loro. Gli accordi sono suddivisi per settori di intervento, tra i quali ricordiamo quello dedicato alle risorse naturali, ivi comprese le risorse idriche, il suolo, i rifiuti, i siti contaminati, l’energia e il patrimonio naturalistico.

Nel 2002 è stato stipulato, tra lo Stato la Regione Piemonte, l’Accordo di programma quadro sulla “Tutela delle acque e gestione delle risorse idriche”, avente i seguenti obiettivi: – tutelare i corpi idrici superficiali e sotterranei per raggiungere gli obiettivi di tutela

qualitativa fissati dalla Dir. 2000/60/Ce;

– ripristinare la qualità delle acque superficiali e sotterranee così da renderle idonee all’approvvigionamento potabile, alla vita dei pesci e dei molluschi e alla balneazione; ridurre drasticamente l’inquinamento dei corpi idrici superficiali e sotterranei, dan- do la completa attuazione della Dir. 76/464/Cee57, della Dir. 91/271/Cee58 e della Dir.

91/676/Cee59;

– incentivare una politica unitaria di gestione delle risorse mirata all’utilizzo sostenibile; – incentivare la riduzione dei consumi idrici e il riutilizzo delle acque reflue depurate;

stimolare l’attuazione della riforma della gestione dei servizi idrici mediante il perse- guimento di obiettivi di efficienza;

– attuare il servizio idrico integrato razionalizzando la gestione delle risorse idriche; – favorire il più ampio ingresso di imprese e capitali nel settore e un più esteso ruolo nei

meccanismi di mercato, al fine di assicurare la massima tutela del consumatore; – privilegiare il ricorso alla finanza di progetto per la progettazione e la realizzazione

degli interventi.

Gli obiettivi generali riportati nel quadro strategico e operativo degli interventi in- seriti nell’apq, trovano piena coerenza con le azioni che la Regione intende sviluppare nel

settore delle risorse idriche, finalizzate alla loro riqualificazione e valorizzazione.

Le politiche regionali di intervento in materia di tutela e valorizzazione delle risorse idriche sono riportate nel Piano direttore regionale delle risorse idriche rappresenta uno

57 Direttiva 76/464/Cee concernente l’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose scaricate nell’ambiente

idrico.

58 Direttiva 91/271/Cee concernente il trattamento delle acque reflue urbane.

59 Direttiva 91/676/Cee relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da

dei principali strumenti regionali con i quali dare attuazione alle finalità previste dalle varie norme dedicate alle risorse idriche, intese nella loro più ampia accezione.

Nel 2003 è stato firmato, tra lo Stato e la Regione Piemonte, l’atto integrativo dell’apq per

la tutela delle acque e la gestione integrata delle risorse idriche, in cui sono stati individuati nuovi interventi per l’approvvigionamento idropotabile, immediatamente attuabili e finaliz- zati al superamento della “gestione emergenziale” di questo settore, evidenziatasi fortemente nell’estate siccitosa dell’anno 2003.

Per quanto riguarda la gestione integrata delle risorse idriche, ricordiamo che, ai sensi della legge Galli, sono stati delimitati in Piemonte 6 Ambiti territoriali ottimali sulla base dei quali essere sono stati riorganizzati i servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad uso civile, nonché di fognatura e depurazione delle acque reflue, che, nel loro com- plesso, costituiscono il Servizio idrico integrato (Sii) (cfr. par. 1.3). L’organizzazione del Sii

spetta, per ogni Ato, all’Autorità d’ambito, alla quali partecipano la Conferenza dei Sindaci dei

Comuni non appartenenti alle Comunità montane, dei Presidenti delle Comunità montane e dei Presidenti delle Province.

La componente gestionale è realizzata attraverso tutte quelle normative regionali che regolano il settore, tra cui ritroviamo la normativa che disciplina le concessioni, le licenze all’attingimento, le autorizzazioni per la ricerca, le concessioni per l’estrazione e l’utilizzazione delle acque sotterranee per usi diversi da quelli domestici, rientranti negli ambiti delle com- petenze delle Province. Inoltre, la Regione e le Province redigono il Piano di salvaguardia delle risorse idriche destinate al consumo umano, nel quale sono indicate tutte le vulnerabilità delle risorse idriche.

Per il comparto agricolo è possibile distinguere tra i principali soggetti coinvolti: i Con- sorzi di bonifica, i Consorzi di irrigazione e i Consorzi di irrigazione e bonifica. Inoltre, a livel- lo gestionale è possibile ritrovare le Coutenze quale forma di gestione in comune sia di canali, invasi o altri impianti idrici che di canali demaniali d’irrigazione di competenza della Regione.

La Regione è chiamata ad approvare il Piano regionale per le attività di bonifica e ir- rigazione, nell’ambito del quale i Consorzi, oltre a individuare le opere da realizzare, sono chiamati a redigere il Piano di classifica degli immobili con cui il Consorzio individua l’am- montare del contributo consortile a carico dei consorziati attraverso la ripartizione annuale della contribuenza.

La tabella 1.1 sintetizza le principali leggi regionali, riguardanti l’uso e la tutela delle acque, la tutela del suolo, il sistema idrico integrato, la materia della bonifica e dell’irrigazione, mentre la tabella 1.2 e la figura 1.4 illustrano l’assetto delle competenze attribuite ai diversi organi coinvolti nella gestione delle acque.

Tabella 1.1 - Principali norme regionali

Aree tematiche Principali leggi

Uso e tutela delle acque l. 183/1989; l.r. 5/1994; l.r. 22/96; l.r. 88/1996; l.r. 21/1999; l.r. 61/2000; Reg. reg. 4R/00-

11R/01 e Reg. reg. 9R/02- 10R/03

tutela del suolo l. 183/1989; l.r. 56/1977; Reg.reg. 9R/2002

Sistema idrico integrato l.r. 13/1997; Dgr 31/1997

Bonifica e irrigazione l.r. 21/1999; Reg. reg. 11R/2001

Tabella 1.2 - Quadro sintetico dell’assetto delle competenze a livello regionale

Organi Competenze

Regione

Riordino irriguo, bonifica e salvaguardia territorio agricolo, interventi irrigazione interaziendali, rapporti con Consorzi, tutela demanio idrico, attività connesse a pdb, rapporti con adb fiume po, elaborazione e realizzazione piano di bacino, piano direttore, regolazione derivazioni per Dmv, adozione della normativa regionale.

autorità di bacino del fiume po

Difesa idrogeologica, tutela qualità corpi idrici, razionalizza- zione uso risorse idriche e regolamentazione uso del territo- rio, attraverso il piano di bacino l.183/89.

aipo Gestione comune e unitaria interregionale del bacino del

fiume po ai sensi della l.r. 38/01.

province

Disciplina, rilevamento e controllo scarichi a più elevato im- patto ambientale, autorizzazione scarichi, concessione delle derivazioni acque pubbliche, partecipazione al Sii e all’autori- tà d’ambito.

Comuni

autorizzazione agli scarichi civili, autorizzazione alla capta- zione di acque sotterranee per uso domestico, partecipazione all’autorità d’ambito e al Sii.

Comunità montane

Difesa e tutela assetto idrogeologico montano, interventi per la tutela e la produzione di risorse idriche, partecipa all’auto- rità d’ambito.

autorità d’ambito

Forma la cooperazione tra gli Enti locali per l’esercizio delle funzioni di servizio e regolazione economica dello stesso; traccia le linee fondamentali del sistema, traccia la disposi- zione graduale della tariffa d’ambito.

aRpa

assistenza agli Enti competenti in materia ambientale, terri- toriale, di prevenzione e di protezione civile ai sensi della l.r. 60/1995.

Consorzi di bonifica, irrigazione, bonifica e irrigazione Svolgimento delle attività di bonifica e d’irrigazione ai sensi

della l.r. 21/1999.

Fi gu ra 1 .4 - A ss et to de lle c om pe te nz e Fon te: El abor azioni I nea

Capitolo ii

contesto

territoriale