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CAPITOLO  3   – MATERIALI E METODI 47

3.2.   ATTIVITÀ RIVOLTE AI DOCENTI 50

Le attività previste per gli insegnanti sono state formulate non solo per raccogliere dati utili per la sperimentazione e per facilitare la diffusione dell’approccio IBSE (Fig. 3.2), ma anche per dare ai docenti degli spunti didattici, corredati da un’attività pronta da riproporre in classe. Infatti, l'insegnante di Matematica e Scienze nella Scuola Secondaria di Primo Grado deve possedere conoscenze e competenze specifiche della materia sia nell’ambito delle scienze (Fisica, Chimica, Scienze della Terra, Biologia, Ecologia, etc.) che in quello della matematica, e spesso ciò implica da parte del docente una bassa motivazione ad intraprendere nuovi sistemi pedagogici ed approcci didattici nell’insegnamento (Acqua, 2018). Inoltre, l’insegnamento delle Scienze implica la necessità di un continuo aggiornamento per le nuove scoperte scientifiche che si susseguono nei vari campi; esse offrono molti spunti di attualità, pertanto il docente dovrebbe conoscerle, anche per rispondere alle domande degli studenti e/o proporre nuovi spunti di approfondimento in classe.

Fig. 3.2. Struttura dell’attività per i docenti, relativi strumenti per la rilevazione dati ed obiettivi perseguiti

D’altra parte, proporre attività didattiche che siano più interessanti e coinvolgenti per lo studente, e tali da raggiungere traguardi che rispecchino le Indicazioni Nazionali (2012), richiede determinate risorse: spazi adeguati, invece spesso assenti o non conformi, disponibilità dell’insegnante e maggior tempo a disposizione dello stesso per organizzare e strutturare il lavoro. I docenti, infine, sono spesso poco motivati a mettersi in gioco, perché sovraccaricati da riunioni e da altri compiti burocratici che esulano completamente dall’attività di insegnamento. Ecco dunque che la presentazione di attività didattiche semplici da gestire e facilmente riproducibili in classe, realizzate con materiale povero e che non necessitano di particolari spazi o attrezzature per essere messe in atto, rappresenta un buon punto di partenza per iniziare ad innovare la didattica “dal basso”.

3.2.1. Blocco UNO - Corso di aggiornamento “Educazione ed approccio IBSE”

Questa attività, afferente al blocco UNO e della durata di 4 ore, è stata suddivisa in due interventi da due ore ciascuno. Per facilitare la partecipazione degli insegnanti, è stato inserito all’interno del PTOF dell’istituto (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) come corso di aggiornamento per i docenti, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Camerino. All’inizio del primo incontro, agli insegnanti di scienze e matematica della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado (n=5) è stato somministrato un questionario sulle proprie abitudini didattiche (Appendice 1), per verificare non solo la trattazione o meno di alcuni argomenti, ma anche per individuare le metodologie e gli approcci educativi più comunemente messi in campo dai docenti. Successivamente

è stata proposta una presentazione in PowerPoint sulle nuove frontiere raggiunte dalle neuroscienze riguardo l’apprendimento significativo e sulla struttura dell’approccio IBSE (Fig. 3.3.), a seguito della quale è stata proposta agli insegnanti un’attività da svolgere in piccolo gruppo, in cui i docenti dovevano proporre una domanda Inquiry e la relativa attività da presentare agli alunni sulla risorsa acqua.

Fig. 3.3. Alcune diapositive del seminario afferente al blocco UNO

Come verrà ampiamente presentato nel capitolo dei risultati, i docenti hanno intuito ictu oculi le potenzialità di una domanda Inquiry ben formulata e, al tempo stesso, hanno provato manu propria quanto sia problematico formularne una corretta: infatti non tutte le curiosità degli alunni si convertono automaticamente in temi di investigazione scientifica. Oltre al desiderio di indagare riguardo ad una certa questione, affinché il problema si inquadri come punto di partenza per un’investigazione e si traduca dunque in una domanda Inquiry, è necessario che - a partire da un problema ampio - venga scelta una domanda specifica, che faccia riferimento alla relazione tra diversi fattori o fenomeni, e grazie a cui si possano pianificare esperimenti volti ad individuare evidenze che convalidino le ipotesi formulate (Furman et al., 2013). Nel secondo incontro l’attenzione si è spostata sulla condivisione del lavoro realizzato da ogni gruppo (Fig. 3.4) e sull’utilizzo di rubriche per la valutazione del lavoro fatto. Al termine dell’attività è stato proposto a tutti i docenti presenti un questionario sulla diffusione dell’approccio IBSE e sul gradimento dell’attività proposta (Appendice 2).

3.2.2. Blocco TRE- Corso di aggiornamento “Consumo consapevole delle Georisorse in prospettiva dell’Agenda2030: attività Inquiry di Educazione Ambientale”

Questo incontro, relativo al blocco TRE in Tabella 3.1, si è svolto in occasione della Settimana del Pianeta Terra (15-22 ottobre 2017). All’inizio è stato somministrato, agli insegnanti di Scienze e Matematica presenti (n=6), il questionario sulle proprie abitudini didattiche (Appendice 2), con le stesse finalità del questionario presentato nel paragrafo 3.2.1. Successivamente i docenti hanno seguito il seminario proposto dalla ricercatrice sullo Sviluppo Sostenibile e su come esso possa essere una fonte inesauribile di spunti, non solo per la trattazione di argomenti scientifici contestualizzati nella realtà quotidiana degli alunni, ma anche per strutturare unità didattiche o progetti interdisciplinari, coinvolgendo gli insegnanti di Storia, Geografia, Italiano etc. In questo caso sono stati suggeriti spunti non solo sull’impronta ecologica e sui cambiamenti climatici, ma soprattutto sul concetto di “zaino ecologico” di quello che si compra, che si consuma abitualmente e che poi finisce nei rifiuti. Si è proprio partiti dai rifiuti, in particolare da una rivisitazione del Wasteberg (Fig. 3.5), per proporre l’attività Inquiry ai docenti. Come si nota in figura 3.5, il Wasteberg è un modello rappresentativo del rapporto tra rifiuti e risorse consumate a monte per la produzione degli stessi e che ricalca, a livello iconografico, il rapporto tra parte emersa e quella sommersa dell’iceberg.

La domanda a cui hanno risposto è stata: quanti rifiuti (o risorse?) getto via quando getto 1Kg di spazzatura? A prima vista può sembrare una domanda trabocchetto, ma in realtà spinge i docenti, e di conseguenza anche i loro alunni, a riflettere sul consumo di risorse nel corso dell’intero processo produttivo dell’oggetto in questione. Ai docenti sono state fornite delle carte con disegnate delle gocce di diverso colore che rappresentavano diverse risorse: suolo, acqua, energia, lavoro, etc., ed i docenti hanno cercato di stabilire le quantità di ciascuna risorsa sottesa a 1 kg di rifiuti, con particolare attenzione ai rifiuti provenienti da imballaggi costituiti da materiali quali vetro, plastica, alluminio (Fig. 3.6). In seguito ogni gruppo ha presentato e

discusso con gli altri il risultato del proprio lavoro (Fig. 3.7). Anche in questa occasione, al termine dell’attività, è stato proposto a tutti i docenti presenti un questionario sulla diffusione dell’approccio IBSE e sul gradimento dell’attività (Appendice 2).

Fig. 3.6. Alcune diapositive del seminario afferente al blocco TRE

Fig. 3.5. Wasteberg (Young and Sachs, 1994)

Fig. 3.7. lavoro di gruppo durante il seminario del blocco TRE

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