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Atto di dolore: la drammaturgia teatrale

2.2 Atto di dolore

Gallura. Interno di una chiesa cattolica, un sabato pomeriggio estivo. Nella navata di sinistra, in un confessionale, siede Don Mario. È un parroco di quarantasette anni che è stato assegnato alla parrocchia cittadina da pochi mesi. Aspetta i suoi fedeli con una mano tra i capelli, nel frattempo legge un passo dal Vangelo. Dopo una lunga attesa, la sua lettura viene interrotta da un frastuono. Un uomo ha accidentalmente urtato una panca poco distante da lui. Prima che Don Mario possa riprendersi dallo spavento, l'uomo si inginocchia al suo confessionale e congiunge le mani.

Paolo: Cristo regni!

Don Mario chiude il vangelo e lo appoggia. Si avvicina con la testa alla griglia del confessionale, con le mani giunte.

Don Mario: Sempre, ma...ma non c'è non c'è bisogno di di...dire... Paolo: (interrompendolo) Per la panca mi scusi Don...

Don Mario si allontana, disgiunge le mani e le àncora alla sedia. Ammutolisce.

Paolo: No, è che io stavo passando e mi sono distratto, guardavo la...come si chiama...la cosa, il... l'altare. Lo avete allestito bene. Cioè io non me ne intendo, ma sono belli i fiori. Mettono allegria. Matrimonio c'è domani?

Paolo: Ma è aperta, sì, la confessione? Perchè io non sono molto pratico e...

(Silenzio)

Paolo: Ma, mi sente? Io no e non la vedo neanche da questi buchetti. Si sente bene don...

Don Mario: S...s...sì, è ape...aperta

Paolo: È che da qui non si capisce bene. E poi con questo caldo è un attimo sentirsi male. Io, ad esempio, l'altro giorno sono svenuto mentre facevo un muro.

Don Mario: Un un un m...m...muro

Paolo: Eh, un muretto per il giardino di casa. Sono muratore. Cioè, lo ero. Adesso chi ce la fa più a sollevare i sacchi di cemento e a lavorare sotto il sole tutto il giorno? Sto invecchiando don....don?

Don Mario: C...come?

Paolo: Lei è don? Com'è che si chiama? Don Mario: Io?

Paolo: Eh, beh, lei è prete mica io!

Don Mario: Ma...mario. Doo...doo...do...don Mmmario Paolo: Don Mario? Ma qui non c'era Don Sandro? Don Mario: Ccchi?

Paolo: Don Sandro, era amico di mio cugino. L'ho visto a qualche spuntino ogni tanto Don Mario: Non non lo so

Paolo: Ebbe', adesso non ci dev'essere più! Parlo di molti anni fa, eh! In effetti... Don Mario: (chiudendo gli occhi e facendo un respiro profondo) Iiiniziamo? Paolo: Certo, Don Mauro

Don Mario: M...mmario

Paolo: Sì, sì, Don Mario. Mi scusi. È che sono ancora un po' teso Don Mario: (respirando affannosamente) Teso?

Paolo: Eh, un pochino sì Don Mario: Peeerchè?

Paolo: Non lo so, non sono abituato a venire Don Mario: Ah

Paolo: Sì, lo so che è sbagliato. Ma io non sono proprio uno che frequenta

Don Mario: Questa è la...la...la caaasa del Signo...gno...re, non si ha bisogno di invi...di inviti

Paolo: Eh, già lo so. Sono rimasto seduto per mezz'ora lì in fondo. Mi chiedevo se venire o no. Ero indeciso

Don Mario: E poi? Ha ha ha ri...ri...ritenuto oppooortuno do...domandare l'aiuto del Signo...gnore?

Paolo: Eh sì, già che c'ero

Don Mario: Che co...cosa la bloccava? Paolo: La vergogna

Don Mario ammutolisce nuovamente. Paolo: Don Ma?

Don Mario: E...eh. La la la as...scolto

Paolo: Niente. Mi vergognavo. È anche la prima volta che vengo e non... Don Mario: Nooon è di qui?

Paolo: No, abito in paese

Don Mario: Non freeequenta ne...ne...nepppure lì? Paolo: Ntzu

Don Mario: Ah

Paolo: Lo so che è peccato

Don Mario: (chiudendo gli occhi) Co...co...come si chi...chi...chiaama? Paolo: Paolo, ma lei mi dia del tu che io non sono nessuno di importante

Don Mario: Tu...tu...tutti siamo importanti da...davanti agli...gli occhi di di di Dio Paolo: Prima che iniziamo devo dirle una cosa Don Ma

Don Mario: A me? Paolo: Eja

Don Mario: Di...di...dimmi Paolo: Io voglio confessarmi

Don Mario: Eeeh, infa...infatti sei qui

Don Mario: Que...queeesto è un bene, si...siiignifica che la fe...fe...fede alberga nel tuo cuo...cu...cuore

Paolo: Ma ho un problema Don Mario: Eh

Paolo: Non so come dirglielo. È che dopo tanti anni uno se ne dimentica.

Don Mario resta in silenzio. Un piede inizia a ballare su e giù.

Paolo: Devo sempre pensare a mille cose e se non ti alleni a ripassare a mente te ne dimentichi. Ed io lo sapevo eh, non è che non l'ho mai saputo. Questo ci tengo che sia chiaro. Sono stato mezz'ora a provare e riprovare, ma non mi ricordo.

Don Mario chiude gli occhi e respira profondamente.

Paolo: Starò perdendo colpi, Don Ma, cosa le devo dire? Però sono venuto lo stesso... Don Mario: S...s...spiegati m...m...m...meglio. A cosa ti ti ti riferisc...sci?

Paolo: All'atto di dolore, Don Ma

Don Mario: (girandosi verso la grata divisoria) A...a...atto di dolore?

Paolo: Eja, non c'è verso di ricordarmelo. So solo "Mio Dio mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati". Boh, finito. Lo so che non basta per la confessione, ma voglio confessarmi. Cioè, fino a poco fa non ci stavo neppure pensando, sono sincero Don Ma. Poi, però, sono entrato qui, mi sono seduto e mi sono detto: tu oggi ti confessi Don Mario: E inf...f...f...fatti sei qua

Paolo: E quindi che dice?

Don Mario: C...c...che devo dire? Paolo: Va bene o no?

Don Mario: Ttti sto c...c...confessando Paolo: Ah, abbiamo già iniziato? Don Mario: S...ssì

Paolo: Ah, mi scusi. Credevo che non...

vedere Don Mario.

Don Mario: (con tono più elevato) Nel nome del Pa...del Pa...del Padre, del Figlio e dello Spi...dello Spirito Santo

Paolo: (allontanandosi) Amen

Don Mario: Ti ti accolga con con con bontà il Signore Ge...Gesù, che è venuto per chiaaamare e s...s...salvare i peccatori. Confida in lui

Paolo: Già confido

Don Mario: D...da quanto? Paolo: Da quanto cosa?

Don Mario: Non ti ti con...confessi Paolo: Da parecchio tempo Don Ma

(Silenzio)

Paolo: Don Mario?

(Silenzio)

Paolo: Don Ma si sente bene?

Don Mario: (allargandosi il colletto con un dito) Da...da..da...da...dammi solo un at...ti...timo

Paolo: Guardi che se vuole vado via. Non è che per confessare me deve stare male lei. Mi voglio confessare, ma già aspetto. Non si metta problemi Don Ma

Don Mario: No, no no nooon ti preoccupare

Paolo: Eh, ma ogni tanto sta zitto. Vuol dire che non sta bene. Don Mario: (respirando profondamente) Sto sto be...bene Paolo: Vado a prenderle una bottiglietta d'acqua al bar? Don Mario: Le le le ho detto, ti ti ti ho detto che sto bene

Paolo: Guardi che non mi costa nulla. Ci metto un attimo (inzia ad alzarsi) Don Mario: NNNO!

(Silenzio)

Don Mario: R...riprendiamo Paolo: Eh

Don Mario: Da q...q...quanto tempo non ti co...co...nfessi? Paolo: Da quand'ero bambino

Don Mario: Ma...mai confessato in se...se...seguito? Paolo: No

Don Mario: Aaah

Paolo: Non sono di certo un santo. Lo so. Per questo sono venuto. Se ero un santo non me ne stavo qui

Don Mario: Se fff...fossi stato un santo non aaavresti avu...avu..avuto bisogno di un sacerdote. Pe...pe...perchè non ti con...confessi da co...così tanto te...tempo?

Paolo: Non lo so perchè. Non mi piace parlare degli affari miei agli estranei. Con tutto il rispetto, io, Don Ma, non conosco neppure a lei

Don Mario: E allora perchè sei veeenuto?

Paolo: Perchè ogni tanto la coscienza bisogna lavarla

Don Mario: C'è qua...qual... c'è c'è qualcosa di di cui ti sei pentito?

Paolo: No, va be'... Non ho mai ucciso nessuno. Non rubo neppure. Però...però ho un desiderio

Don Mario: Desideri la do...do...donna d'a...d'a...d'altri? Paolo: Io? No

Don Mario: La ro...ro...roba d'altri aaallora?

Paolo: Noni, Don Ma. Io voglio sentirmi bene come quando ero piccolo. Come quando facevo il chierichetto con Don Giuseppe giù in paese. Questo è il motivo, il desiderio. Don Mario: Non non si torna indie...indietro. Non non si può

Paolo: Eh, ma se io mi riconfesso può darsi che posso sentirmi più leggero. Può darsi che posso tornare ad essere felice. O no?

Don Mario: S...s...sei infe...infe...infelice?

Paolo: A volte, ma non so perchè. E sa cosa faccio, Don Ma, per stare meglio? Don Mario: N...n...no

Paolo: Ripenso proprio a quand'ero bambino. Oh, non è che sia stato tutto rose e fiori. Ho inziato a lavorare con mio babbo in campagna quando avevo sì e no dieci anni. E pochi capricci! Mi dovevo alzare alle sei ogni mattina. Però prima (quanti anni avrò avuto? Sette o otto anni) andavo al catechismo e in chiesa aiutavo Don Giuseppe con alcuni compagnetti. Lo conosceva lei a Don Giuseppe?

Don Mario: Non cre...non credo

Paolo: Devo essere sincero: lo facevo perchè la domenica ci dava qualche spicciolo e a Pasqua il pane con l'uovo, quello decorato. Però mi piaceva. Stavo bene. E poi ci dava l'ostia sconsacrata. Mi piaceva troppo. Uscivo fuori di testa per l'ostia.

Don Mario: Se se se stavi co...co...così bene perchè hai smesso di di aaandarci?

Paolo: Perchè... In realtà non lo so perchè. Avrò avuto da fare. Sì, comunque, quello è stato un periodo bello per me

(Silenzio)

Paolo: Don Giuseppe, un uomo di poche parole. Che tipo. Era bulbero...burbero. O no, così si dice?

Don Mario: Sì

Paolo: Insomma, sembrava sempre arrabbiato, ma era buono. E generoso. Mamma mia sarò sessant'anni senza mangiare un'ostia.

Don Mario: Perchè sei venuto qui a con...con...confffessarti?

Paolo: Credevo di potermi confessare dappertutto. Prima era così. Non è più così? Don Mario: S...s...sì, non dicevo pe...per quello

Paolo: Ah, mi sembrava di avere fatto una figuraccia! È che, non essendo pratico, sa... Don Mario: Ti puoi cooonfessare do...dove vuoi. Ma ma ma mi hai detto che abiti i...in pppaese. Perchè ssssei veeenuto fin qui? Questo chiedevo

Paolo: Ero di passaggio e ne ho approfittato. E poi preferisco parlare con un estraneo che con facce conosciute. Quello che c'è adesso da noi dopo la messa va al bar e Dio solo sa cosa tutto si beve. Io non mi fido. Magari, quand'è ubriaco, dice le cose mie agli altri

Don Mario: C...c...c'è il segreto della co...con...confessione. Non può dire nulla circa i t...tu...tuoi peccati

Paolo: Eh...io non mi fido. Non si sa mai Don Ma. Quello quando beve non si ricorda manco il suo nome. Gliene frega molto dei segreti!

Don Mario: E qqqui dovevi s...sbrigare affa..fa..affari lavorativi? Paolo: Non proprio. Dovevo vedere una donna

Don Mario: Come una do...do...donna?! E tua mo...moglie? Perchè sei spo...sposato e...

(Silenzio)

Paolo: E lei come lo sa che ho una moglie? Don Mario: I...io?

Paolo: Eh, lei. In due siamo, se non sono io è lei Don Mario: Me lo hai de...de...de...detto priiima

Paolo: Mmm...mi sembra strano. Non lo dico tanto volentieri Don Mario: E pe...per...perché non lo dici?

Paolo: Perchè quando vengo qui sono solo Don Mario: Cos...cos...cos...cosa vuol di...dire?

Paolo: Che mi tolgo la fede e frequento via Genova, se proprio lo vuole sapere

Don Mario sbarra gli occhi. Don Mario: Ah

Paolo: Lo sa chi c'è in via Genova? Don Mario: Credo di a...aver ca...capito

Paolo: Le prostitute ci sono. Ed io le frequento fin da quando sono ragazzo. Ma le tratto bene e sono sempre stato attento negli anni. Attento a non metterle incinte, attento a non ammalarmi ed attento a non dire chi sono

Don Mario: Ppe..perchè chi chi sei? Paolo: Un padre di famiglia

(Silenzio)

lo sa?

Paolo: E chi lo sa, non glielo posso mica chiedere Don Ma! Non sono scemo! Don Mario: No...no...non ti sei mmmai pentito?

Paolo: Mah! Non so

Don Mario: Ti rendi cco...conto che è una cooosa grave venire mme..me...meno alle pro...messe fatte sull'altare? Tu hai pro...promesso di aaamarla e rispettarla se...se...sempre finchè morte non vi vi vi separi. Anda...anda...andare con altre donne si...significa ama...amare tua moglie?

Paolo: Tutti quelli che ci vanno sono sposati, non sono l'unico

Don Mario: E se se lei faaacesse altre...altrettanto? Se se anche lei frequentasse altri uuuomini?

Paolo: È meglio che non risponda qui in chiesa, Don Ma

Don Mario: Eh no, tu tu tu devi rispondere! È troooppo facile fa...farne quante Carlo in Francia e poi me...me...mettere la testa sssotto la sa...sabbia. Che uomo è quello che non ha il co...coraggio di assumersi le responsabilità del proprio ag...ag...agire? Tu non puoi andare con altre do...donne e poi andare a do...dormire tranquillo. Pensa a quella povera donna, pensa a quanto dolore le hai fatto provare negli anni a causa di di di una tua voglia. Credi che non lo sapesse? Credi che non potesse fare altrettanto? E invece non lo ha fatto!

Paolo: Don Ma... Don Mario: Eh! Paolo: È guarito! Don Mario: Chi?

Paolo: Lei, non balbetta più!

Don Mario: Ma non non è una malattia. A volte mi mi capita qua...quando qualcosa mi fa arrrabbiare

Paolo: Ah

(Silenzio)

Paolo: Ora mi ha fatto sentire un po' in colpa Don Mario: È giusto

Paolo: (sollevando il mento) Non ci avevo mai pensato.

Don Mario: Ma tu tu tu ci d...d...devi pensare. Il ma...ma...matrimomio è una scelta impo...mpo...mpo...rtante, un immmmpegno per tutta la vvvita. E tu cosa hai da...tu cosa hai da...tu cosa hai dato a tua moglie? Frustrazione e ma...ma...malinconia. Le hai fa...fatto vivere una vita oooorribile. Che ti ha fatto lei?

Paolo: Eh, Don Ma, ora non esageri! Anche lei ha le sue colpe Don Mario: E che che colpe ha? Non è che sa...saranno tutte le tue? Paolo: Lei si arrabbia, ma lo so io quello che mi ha fatto passare...

Don Mario: E che co..cooosa? Co...cos'è che ti ha fatto passa...passare lei di così di così terribile?

Paolo: Da un giorno all'altro non mi ha quasi più rivolto la parola. E non so perchè

Don Mario si sistema sulla sedia e avvicina la testa alla grata. Don Mario: C...ci sarà stato un un un un motivo

Paolo: Non mi va di parlarne

Don Mario: Questa è una confess...s...s...sione

Paolo: (avvicinandosi ai fori del parlatoio) E sono obbligato, per caso?

Don Mario: (allontanandosi) No no no no non sei ooobbligato, ma ti faarebbe bene

(Silenzio)

Paolo: Non c'è nulla da dire, in realtà. Una domenica mattina mi sono alzato tardi e non ho trovato più mio figlio in casa. Ho chiesto a mia moglie e mi ha detto che era uscito presto. Invece non è più tornato.

Don Mario: (con un filo di voce) E tua moglie che che che coosa c'entra? Paolo: Non lo so, ma c'entra

Don Mario: Pe...per...perchè pensi qu...questo?

Paolo: Perchè io la conosco mia moglie e non mi frega lei. È strana da quel giorno. Dev'essere successo qualcosa, ma non me lo vuole dire

Don Mario: Peeerchè?

Don Mario: Se se se tu pen..pen

Paolo: (interrompendolo) Perchè io bevo Don Ma, ecco perchè! Don Mario: Ah

Paolo: E cosa ci posso fare? Lo so che uno dice "smetti", ma tra il dire e il fare...È difficile. E poi cosa pensa che non ci ho provato? Io sto bene secondo lei? No. Ma è proprio perchè non sto bene che bevo. Quand'ero felice non bevevo. Ma quand'è che sono stato felice? Da piccolo

Don Mario: E perchè non non sei fe...felice?

Paolo: Perchè, perchè! Cosa ne so del perchè! Il lavoro, la vita. Ti giri e sei già vecchio. Me la sono goduta la vita, forse? Cosa ho fatto a parte lavorare? Nulla.

(Silenzio)

Paolo: Mi sono sposato perchè ero grande ed era vergogna restare solo. Non ero malato nè scemo, quindi potevo lavorare e campare una moglie e un figlio. Ma a me cos'è rimasto? Niente m'è rimasto. Manco andare con le donne mi piace più. Prima ci prendevo più gusto e passavo un'ora tranquillo fuori casa. Adesso lo faccio, ma non so neppure io perchè. Per noia, per non sentirmi solo forse

Don Mario: E tua moglie tu...tu...tutto qqqquesto lo sa? C...c...cioè le hai mmai detto quualcosa? Lei ti ha mmai detto quualcosa?

Paolo: E cosa c'è da dire? Ntzu. Non parliamo molto. Non abbiamo mai parlato molto, neppure prima, da giovani. L'avrà capito, non è stupida. Ma non mi ha mai detto nulla. Non è per quello che non mi parla più

Don Mario: Ah no? Paolo: Bah...

Don Mario: Eee per...per...perchè allora?

Paolo: Secondo me la sera prima che mio figlio se n'è andato è successo qualcosa. Devo averle detto o fatto qualcosa, ma non me lo ricordo. Era un sabato ed io avevo iniziato a bere da appena sveglio. Ci ho pensato e ripensato, ma cosa posso averle fatto? Non l'ho picchiata, perchè non sono di quelli e poi me ne sarei accorto. Avrebbe avuto dei lividi, un segno o roba del genere. Invece niente. Non sono un santo, ma non sono neppure un violento, Don Ma. Non me la prendo con i più deboli

(Silenzio)

Paolo: Don Mario? Don Mario: Sì

Paolo: Ho detto che non le ho fatto niente. Mi crede? Don Mario: Eh

Paolo: Lei mi crede, invece mia moglie non mi parla ed io non le posso chiedere niente Don Mario: Perchè n..no?

Paolo: Perchè ho una dignità Don Mario: E tuo figlio? Paolo: Mio figlio cosa?

Don Mario: Di...dico lo hai cer...cer...cercato? Paolo: Sì

Don Mario: Eee ccome?

Paolo: Sono uscito e mi sono fatto un giro Don Mario: E basta?

Paolo: E cosa potevo fare? Non sapevo se doveva tornare, se se n'era andato con una ragazza in continente, se era partito per conto suo o no. Era vivo o morto? Io non lo sapevo

Don Mario: S...s...sì, ma in questi casi si con...contatta la Pooolizia, si domanda in gi...in gi...in giro. Tu non hai fatto nie...niente?

Paolo: Già lo so Don Ma, le ho detto che non sono scemo, ma mia moglie, che non si fa gli affari suoi, ha detto a tutti che mio figlio era partito in America per vendere sughero. A chi chiedevo? Mi avrebbero detto: "Ma tuo figlio non era fuori per lavoro?". Allora sì che sarei passato per pazzo. Poi...per sughero! Non ne capiva niente di sughero, a lui volevano in America!

Don Mario: Sì, ma tua tua tua moglie non lo ceeercava?

Paolo: Ah boh. Con me non parla quella, lo chieda a lei. Riesce solo a lamentarsi. Da anni porta il lutto per il figlio, ma non mi dice nulla

Don Mario: Co...co...come il lutto? Paolo: Eh, il lutto

Don Mario: Crede che t...tuo figlio sia mo...mo...mo...morto? Paolo: Tutto può essere, ma secondo me no

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