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ATTO SECONDO

Nel documento LUCREZIA MARIA DAVIDSON (pagine 37-57)

I.àslr*sa it'‘wraciOBe dell*all*»primo.

SCENA. PRIMA.

LICREZU,indiVALERIA.

Lccn. (esceguardinga dalla suacamera chechiude a chiave)Bisogna cheiochiudasemprelamia camera ene porliconmela chiave.(ponendoselainseno) appuntocomefal’avarocustodedelsuo tesoro...

eilmio tesoro èlà,ilmiomondo èlà...guaiso qualcunovipenetrasse!ilmio santuario ne resterebbe profanato!sareiderisa.Loscherno!..ecco quello chemifapiùpauradella morte!.,(siede, patisa).Egli non vienepiù, Giorgio.... comeèdolce a

pro-'ferirsiquesto nome1 il nome santodj Washing-ton...non viene perchè mi ha saputafidanzataad unaltro,operchè...desideravotantodi svegliar-mi, ed ora vorrei sognare ancora. Se non lo incontravo,forse sareiandata sposaadIsacco per obbedire i miei; non sarei stataaltro che una donnailicasa...maora!..Giorgio hasofferto!.

.

eglicercaunadonnachelocomprenda, che divenga suamusa...evièunavocequi,che misusurra sem-pre, tu sarai quella... io ?(con voce diversaepassando dallasperanzaaldisinganno)mase non è più ve-nuto...no,nonèdimeche parlava;non miama...

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LUCREZIAMARIADAVIDSON 466

Val. Lucrezia.. .

Luca. Buon giorno,Valeria.Ohifaibene a venirmi a ritrovare...sonoassairareletuevisite,da qualche tempo...

Val.Hai ragione ...mi sonofattaun poco egoista.. .

difaitivengo date,oggi, perchèho bisognodi tro-vareun confortonell’amicizia.

Luch.Sareicosifelice?.,parla,parla subito...(Essalo vede ad ognimomento!)

V\l.lonontiho confidato cheunaparte delmio se-greto,è vero?

Lucr. AhI ecco dunque lasorpresa chemihai pro-messa..

.

Val.No, veramente; speravo...mafinoradirei di es-sermi ingannata.

Lucr Via,parlamideltuoamore...tiascolteròtanto vo-lentieri.

Val.Orbene:sappi adunquecheilgiovanedame in-contratoad Oxford incasadi miazia,èappunto sirGiorgio.

Lucr.EgliI.. .

Val.Tisorprende tanto?

Lucr.No...raccontami, raccontami,Valeria.

Val.Iononaveva potuto dimenticarlo; questote lodissi.

Ungiorno,mentremisarei aspettata tutt’ altracosa, eglicapitòa Plattsburg,direttoamiopadre da unaletteradisuasorella,laquale peròhasempre ignorata quellamia segretainclinazione...Cheabbia fattoioquandomelovididinanzi,nonloso!se miopadremi avesse guardata noncisarebberostati piùmisteriperlui;maGiorgiosiaffrettòadireche sua moglie era morta ...ionon homai desiderata lamortedinessuno,enemmenoquelladiuna donna che mi erafatale... mapure a quelleparole, vagheggiai unfuturo, viditantegioie,inquel mo-mentoI

Lucr.Locredo !...

Val.La sua comparsa inAmericavolevadirtuttoper me, quantunqueeglifacessecredere amiopadre,che

ilsolodesiderio divisitareunapartedelnuovo E-misfero edi baciare latombadi Washington ve

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ATTOSECOrfDO 167

lo avesse condotto.Noicitrovammosoli; iocon qualche timoregli chiesichedovessiaspettarmidalla sua venula..,eglimipromised’interrogare mio padre;dissiche" avreidesideratodifarloiostessa...

mavisioppose con molta dolcezza.. .però intanto siparlòdelnostroavvenire,dellanostrafelicità...

ed eccoilperchèmivedesti cosicontenta quel giorno stessocheegli fupresentatoincasatua... mada quelgiorno appunto divenne più trascurato,freddo conme...mi accorsipersinocheevitavailmio incontroenonparlòpiùamiopadre.

Lue».(Dio1) ,

Vallonon possospiegarequesto improvviso cangia-mento...lohaitupiù veduto?

Lucr.Ionot

Val.(Dunque misono ingannata,ellanonsaniente.) Ldcr.(Ah,èdimeche parlava1)

Vai..Setusapessi quantoio soffro1 s’egli nonfosse venuto aPlqttsburg,se avessiignoratala mortedi

$ua moglie,avreitrionfato dimestessa,misarei ras-segnata..:madopodiaverlo rivedutolibero,dopo lasuapromessa,chemiseun nuovo incendio nell’a-nimamia, civorrebbe unosforzotroppo grande enon nesareicapace...oh!tunonpuoi compren-dere, amica mia! Tutto ciòèbenaltracosa,che 1’essersiformatounenteidealecoisognidella fan-ciullezza,che aver vagheggiataunastella...Oh, a pro-posito!tupurehaiunsegreto confessatoper metà;

chi èpoiquelpoeta lecuioperetihanno tanto esaltata ?

.

Ldcr.Quel poeta?., èTommaso Moor...

Val.Moor?...(Ohellasiconfonde!).

Lucr.(Sesapesseciòchemifaprovare!) Val.Dimmiun’altracosa,Lucrezia;chegiudiziohaitu

formatodisirGiorgio? perchèinquel giornotu a-vestiuncolloquioconlui,nonèvero?.

.

Luci.Sì,miozioloaveva pregato asconsigliarmidallo studio.

Val.Ealloranontiparlòdime?..

.

Lucr.No.

Val.Orbene,senti,Lucrezia;credoche piùtardiegli verrà ateconmiopadre..

.

LUCREZIAMARIADaVIDSON 168.

Lucr.SirGiorgio?

Val.Eseallorapresentandosil’occasionetupotessi sco-prireilsuosegreto...parlagli dime!...

Lucr.Io?...

SCENA

II.

L'A1UTEVILLARSe dell».

Ab.Èpermesso?(sullaporta)

Lucr.L’abate Villars!...in.casamia?...(correndogli incontroebaciandoglilamano).

Val.(Inmal punto!)

Ab.Mi dorrebbeessereditroppo...

Lucr.(conentusiasmo) Voi?.,voicheinquestomomento santificatelamia povera casa?..d’altronde è questa lamia amica...riposatevi!(glitoglieilcappello e gli dà dasedere)

Ab.Vi ringraziano permeimieisetlant’anni!La signo-rinaIleberson?...(inchinandosi

)

Val.Aivostricomandi,signore.

Ab.Un’alunnadelcollegiodiOxford!vostropadrenon ha credulo chevenefosseuno anche a Plattsburg...

Val.Siccome quello d’Oxfoidècosidecantalo...e non senza ragione certamente..

.

Ab.Oh,nonmene sonooffeso.Gii inglesisono più civi-lizzatidinoi,ed hanno obbligodi esserlo,perchèsono venutialmondoprima;illoro torto èquellodinon aversaputocivilizzareanchenoi,mentrecollever-, gliesiottienepocofrutto...basta:Giorgio Washing-tonha accesaqui lasuaface,e credo che1’abbiano vedutaanchealdi là deimari...edilsuo emio amico Beniamino Franklin,senza averstudiatoaLondra ebbe l’ardimento di civilizzare i fulmini. Sicché quantunquelanostraesistenza,sullacarta geogra-fica,nonconticlictrecento ventidueannicirca,pure non siamo più queibrutti selvaggi d’unavolta...Pace, figliamia,chel’abate Villarsquando sitrattadi virtùed’onore,nonè nè americano, nèinglese,nè

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ATTO SECONDO 169 spagnolo,e fa dicappelloalbene,da qualunque parie eglivenga,(aLucrezia)Comeva,fanciullamia?

Lccr.Bene,signore.

Val.Iovilascieròinlibertà,se lopermeitele.

Ab.Accomodatevi.

Val.Noicirivedremo piùtardi,Lucrezia,addio!(Non sarà statocheunsospetto),(via)

Lccr.(Le sue parole quasimi fecero credereallafelicità!) Oh!signore,(andandovicinaaVillars)chehoio fallo . dibene per meritarl'onorediunavostravisita?

Ab.Ilbene chehai fatto èunnulla, inconfrontodiquello cheforsepotrestifare.

Lccr.Io?.

Ab.Siedi, fanciulla, vicinoame.

Lccr.Perdonate,macredochenonsipossastarseduti davanti avoi!

Ab.Allorami alzerò anch’io.. .

Lccr.(Subitosiede)Sietepur grande!

Ab.Di’buono,emiavraigiàlodato abbastanza.Io, vedi, tiamo come una miafiglia,cioècomqletantemie d’elezione...peròione ebbiunache eramia ve-ramente,sai;ohsi!giacchélamiareligionenon con-dannailsacerdotealdesertoeglipermettediavere unafamiglia!ebbene quellamiafanciulletttacheforse avevalealinascoste,amandosuamadre, piùdime

sen’ èvolata alcieloa raggiungerla; percui io pensaidiraccoglieretuttoiltesorodelmioaffetto sopralefanciulledelmiopaese bisognosedi educa-zione;ho volutocosifarguerraaipregiudizìi della miapatriache allontanaledonnedallefonti del sapere.Setusapessi quali persecuzioniho dorato soffrire!maebbi fede e coraggio;trionfai,ela ca-lunniaha dovuto fuggiredalle soglie delmioIstituto benedettodalSignore:iostessohovisitatelecase delpovero,perraccoglieredalfangoquellegemme cadutedalcielo...ed eccoilperchè,vedi,diquella affettuosameravigliadameprovatailgiorno cheti trovainellapubblicaBiblioteca,etividiattenta, im-mobile,sulpoemadiMilton...loricordituquel giorno?

Lucr.Comeilpiù fortunatodellamiavita!

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LUCAEZIAMARIA DAVIDSON 170

Ab.Puòdarsi. Difatti setuhaiveramentebisogno, e de-sideriodiapprendere

,ora sononelcasodi poterti offrireunposto,una camerettanelmioistituto.

Luch.(aliandosiecadendoai piedi diVillars)Ahsignore, signore1

Ab.(sialza)Ebbeneche vuoldirciò ?

Lccr.Voi avete toccatalacorda piùdolce,e piùterribile delmio cuore!

Ab.Terribile?ebbene,via,raccontamiletuesensazioni, ituoidesideri,ituoibisogni' intellettuali!confessati, fanciulla, iotidirò ciòchesei,ciòchepotrai essere.

Luca.Dirvi ciòche sento dentrodimeèimpossibile, per-chènonsospiegarloamestessa!possodirviperò chefinodall’età dicinque annicominciava a svilup-parsiinmeildesiderio dellostudio,diròanziil bisogno: quantilibripotevano occotrermiallemani iolileggevo,lidivoravoconunagioia,conun tra-sportoindicibile;enonmi era datodiaddormentarmi seprimanongliavevoterminati.Quandopoimi ac-cadevadinon comprendere,oh,eraunmartirioben grande! "spessoiomiritraevolontanadalle compa-gne concarta,penna edinchiostro,escrivevo, scri-vevo,nonsobene che cosa;perchèappénascritto laceravo...ricordoperòdiavercompostodell’età di sett’anniunepitaffioinversiperun usignuoloferito che era venuto ad agonizzaresottolapalmadelmio orticello.Mortamiacugina Rosalia,misi proibì severamentelalettura

guaisemioziomi avesse trovata con un libro inmano!eilbisogno,la febbredellaletturacrescevainmecoglianni... se - nonavessipiù potuto studiare,sareimorta,quindi ho dovutofareun mistero atuttidellemie predi-letteoccupazioni;nelgiorno mi eraforzad’ atten-dereallefaccende domestiche, onellanottevegliavo...

macomefaresenzalibri?..ebbeneiomi occupavo inlavorifemminili,livendevo,e poimene andavo subito aprovedermidegliautoripiùcari e neces-sari;comeilladrochecorre aseppellireilproprio furto,ionascondeva imiei librinelsegreto della miacameretta,peristudiarlilanotte...oh!erano nottisoavi,arcane,divine! Oh! quantevoltesono

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ATTO SECONDO 171

passatasottolofinestredelvostroIstituto,emi fer-mai ad osservarequellefortunatefanciulleche pos-sedevanotantimezzid’istruzione,che potevano disse-tareilloro intellettoallepurefontidel sapere, che avevanoinvoi,unmaestro,unaguida,un padre!...

Ab.Poverafanciulla!eforsecomponevi anche ?...

Ldcr.Si,bisognava chelofacessi! Scrivevoed abbru-ciavo;maconservoancoraalcunimanoscritti, che mi sono*assaicari.Vidiròunacosacircaalmio mododicomporre:lamusica hasopradi meun potere,un incanto indicibile: iotengonellamia cameretta un’arpaeolia,equandom’ invadono gli estrimelanconici,ladepongosul davanzaledella finestra,ealsuono argenteodiquelle piccolecorde, iomi sentoadesaltaresifattamente che un’on-dadipoesiamisgorgadal cuore commosso...i pensierisisuccedono contalerapidità,chesono co-strettaagittarlungilapenna,edeclamolemie can-zoni,nonaltrimenticheseleavessiimparate a me-moria...madopoquella speciedi frenesia, di vaneg-giamento,miabbrucialafrontecomesesidovesse spezzare,fremonotuttiimieinervi,emipiovedagli occhiunpiantodirotto.

Ab. (chehaascoltatoconvivointeresseecrescente esalta-zione)Ah,cosisoltantopuò annunziarsilacomparsa delgenio!Ohmiafanciulla,lasciacheiostendala mia manotremantesullatuafrontegiovanetta !...io sentochevièunavvenirequà dentro;tu saraigrande!

Lucr.lo?..

.

Ab.Guai porosetu restassiabbandonata atestessa!la coronadiChattertone diKirkeWhiteposerebbe anzitemposullatuafronte.

Ldcr.(con timore)Chatterton!...

Ab.Nontemere perchè Dio ha voluto cheio t’incontrassi:

iodevo rispondere aluideltuogenio edella tua vita;tutiabbandonerai ciecamenteallemiecure,io calmeròibattitiardenti deltuo cuore,gl’impeti dellatuagiovanefantasia.Io faròpioveresetele prime consolatrici dottrine diquella sapienza che haorigineda Dio: tutiispirerainell’amoredella patria,del bello,delvero;iot’insegneròcomesia

172 . L’JCIIEZUMARIADAVIDSON

l’ingegnofontedellecelesticonsolazioni

, quando vienenudrìtodallavirtù

sapraiquanto sia au-gusta.matremendalamissionedelgenio quaggiù;

tuttosaprai

Le portedelmioIstitutosono aperte perte...ese questononbasta,eccotiunpadre!...

(aprendolelebraccia

)

Ldcr. (slanciandosi)Ahmio padre!

Mamiozio?...oh èimpossibile!eglinon permetterà cheiolasci que-stacasa...l’esempiodimiacuginaRosalia...

Ab.Essa era inferma, non potevavivere.Ebbene,io par-leròasir Riccardo,eglinonpuò opporsialle di-sposizioni dellaprovvidenza;combatterò ancorauna voltagli antichi pregiudizii...masenonpotessi vincere,giacché conoscoladurezzadiquelcuore esulcerato,ebbene,ioveglieròsute,sarò sempre tuopadre! Frattanto,seituben provvistadilibri?

Lucr.Ohimèno!..ma speroquanto primadi vendere alcunilavorieconqueldanaromiprovvederò al-menodiqualche opera.

Ab.Allora,perchè tunonabbia a consumareuntempo preziosodopolevegliedellanotte,prendi, Lucre-zia.questopoco danaro(offrendoleunaborsa).

Lucr.Ohmai,mai!

Ab.E che? Nonvuoiprincipiareadessermifiglia?

Lucr.Ah!(prendeildanaroebaciandoloaffettuosamente) Benedizione,benedizione suvoi!

Ab.Èun danaro cheiopongoafrutto,nèsapreicome meglio impiegarlo.Oratilascio:lemiefigliemi aspet-tano...oh,matu sarailapredilettadelmiocuore!...

Tornerò piùtardiper tentare l’animodisirRiccardo;

coraggio,Lucrezia...OhDio! chemi avetefatto incon-trarecoll’opera prodigiosadellevostremani, con-cedetemicheiopossafortificarequesta giovane pian-taperchèisuoifruttinon venganoscossianzitempo . dalramo;fatecheiopossa renderla degnadella pa-triae di voi;poirichiamaleilvostroservo: egliavrà vis-sutoabbastanza perchèlascieràall’Americaunricco patrimonio, nell’arpadiquesta prodigiosafanciulla!

(labaciainfronte)Addio,mia figlia,addio!(esce commosso).

Lucr.(cheloavràaccompagnatosullaporta)Che è mai

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ATTO SECONDO 173 quello cheioproto dentrodi me?.,lesue parole mihannoesaltata,ilsuo bacio ha sparso sulmio visouncelesteprofumo!

losarògrande?...ma dunqueilfremitodelmiocervellonon mi ha in-gannata?...ilcuorenonhamentito!...allora che m’importerebbe morire,macollacoronadi Chatter-tonsulcapo,edopodiaverscrittalaCristiade di KirkeWithe?..grande!Villars lohadetto,Villars, l’amicodiGiorgioWashington.. Giorgio!hosentito nelcuorel’ecodiquestonome!Seiovadonell’ I-stituto,nonlovedrò più

Ohimè!leparoledi Va-leriasonostateunarivelazione...forse eglimiama!

ebbene, Giorgio non sospiraladonnacapacedi cir-condare l’amorecoll’aureoladelgenio? oh! ame dunque, ame!...iostudierò,lamiaarpamanderà suoniimmortaliperlui!(arrestandosiimprovvisamente) GValeria?rapireallamiaamicad’infanziailsuo amore:sarebbeunacolpa...oh no!mai, Giorgio nonpuò essere1’entedellamiafantasia,1'angelo chemiparlavadallenubi...no,eglinon ha abban-donatala stelladiVenere...iolaguarderò ancora.

(sisarà seduta,ilsuovisoassumeilcaratterequasi abituale dell’estasi)

SCENA

IH.

ISACCOe dilla

Isacco(entrandoeparlando frasè)L’ oliodibalena èben

caro quest’anno...(vedendoLucrezitì)Ecco Lucre-zia...oravogliounpo’saperesesifao nonsi fa questoaffare,(prendeunasedia evaasedersi presso dilei,quindibattendole collamanosul ginocchio)Ebbene?

Loca.(scuotendosi eguardandolo )

Ahèluil IsaccoAh,dunqueiosonolui?maalloracomevache

l’altravolta io non ero lui? veniamoalconcreto, e stringiamoilsacco sesipuò: quand'èche mettiamo ilnerosulbianco?sifa

T

affare,ononsifa ?

Lue».Qualeaffare ? *.

174 LUCREZIAMARIADVVIDSON

IsaccoOhbella!ilnostroaffare,valeadireilmatrimonio.

Lucr.Nonne parliamo, ve ne prego.

IsaccoNonne parliamo?ahdunquec'èillui ? Lucr.IononTicomprendo.

IsaccoQuell'altro...non sochisia,ma...quello che avevatescontratosulleporte delparadiso,quando 10vidiediun urtone evi fecicascarenell’inferno...

quellocheamateinsomma.

Lucr.Iononamonessuno,io nonisposerònessuno e forseusciròda questacasa.

IsaccoPerandareinparadiso?

Lucr. Oh!lasciatemi, lasciatemi: voi sieteun'animadi ghiac-cio,che venitesemprea spoetizzarmilavita! IsaccoIosono qui per concludere1’affare.Badai* che

sevoiviopponete ancora,lozioanderàsullefurie, perchèmi hadetto,jerisera,cheoggisidoveva assolutamentefareilcontratto.

Lucr.(conimpeto)Mami voglionodunqueseppellire sotto unavalangadineve ?...

IsaccoÈimpossibileperchèsiamod’estate.

Lucr.Sua sposa!(nelprendereilfazzolettocome per asciu-garsigliocchi,lecadelaborsa.)

Isacco(nel sentireilsuonodeldanarofaun soprasalto) Denaro!(cedelaborsaela raccoglie)Unaborsai Lucr.Datemela, èmia!

IsaccoVoi aveteunaborsa?(scuotendola)Epesa anche!

unmomento;chivel’hadata?lui,èvero?... scom-mettereichevièdell’oro.

Lucr.Restituitemela !...

IsaccoIodovreiconsegnarlaa vostrozio.

Lucr.No,perpietà1

ISacco(scuotendosemprelaborsa)È unluiricco..tnon saràilpoeta.(scioglielaborsa)

Lucr.Chefate?

Rkc.Guardosevisonodellemonetecalanti.

Lucr.No,no(riscaglia e glielaprende furiosamente)Ah! 11miodenaro,ilmiodenaro!(bacia laborsa,ecorre nellasuastanza.)

R:cc.Le piaceildenaro !... questa sarebbestatauna buo-naqualità...machisache danaro è?dilui...

oh, chiè questodemonioche inargentalefanciulle ?

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JTTO SECONDO 175 (sisentechiudere achiave laporladiLucrezia)Si chiude a chiave?semprecosi!ehnonlavoglio più!.

.

quantovisaràstatoinquellaborsa?... fortunata-menteche mene sono aborto prima...sposare unaragazza che hadeicapitalinascosti ?dieci pia-stre vieranodisicuro

periimirincresce.eraun buonaffare,bravacomputista1...macomepesava!

bella,poi,bella !... equandoinnegoziovièuna bellafaccia,gliaffaripiovonofinsullatesta.*

SCENA

IV.

SIRRICCARDOe dello.

Rica BravoIsacco,ho piacereditrovarvi; coSì combine-remoilnostroaffare, giacché nonvedo1’ora di accasareLucrezia.Ilmatrimoniolafaràguarireda certefantasie ...sisi,voilaguarirete.

IsaccoMi avete preso perunamedicina? Rica Viho presopei1unuomochesapràinfondereun

pocodigiudizioinunatestolina...infondopoi

pocodigiudizioinunatestolina...infondopoi

Nel documento LUCREZIA MARIA DAVIDSON (pagine 37-57)

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