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LUCREZIA MARIA DAVIDSON

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Academic year: 2022

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(1)

PAOLO GIACOMETTI

(TEATRO SCELTO)

LUCREZIA MARIA DAVIDSON

Drammastoricoinquattroatti.

CucitoDramma,scrittoinBrescianell'autunnodel1854,tu,|>crlaprima volta,recitatoinquel teatro, nell'anno medesimo,dallallrammauca Compa- Coia del signor G. Leighob,lasera del|3 dicembre.

wil.II. -ft

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^53o

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PREFAZIONE

La comparsanelmondodiLucreziaMariaDavidsonfuuno dique’rariavvenimentichesilascianodietromeraviglia c sconforto.Nelleggerelepochememorie chediquesta glo- riosafanciullami vennedato raccogliere,iononpoteiameno di provareunsensoprofondodimalinconia,considerandoil

vuotodelle giojee dellegrandezzeumaneinquellastrana lottadello spirito collamateria;vedendo comesipresto,fra desiderjinadempiti e patimenti amarissimi,sipartisse diquag- giùl'animagiovanetta,chepareva destinata a spargere tanta luce di poesia e diamoresullaterrarivelatada'Colomboe redentadaWashington.Allora,piùchealtravoltamai, ho credutonell’immortalità dello spirito;perocché,comesarebbe statopossibileche Dioavesse voluto creareper cosipocotempo quell’angelicanaturacongiuntaatantaonnipotenzadigenio ? No

Lucrezianonfececheleprimesue prove sulla terra.

Eppurediciassetteannilebastaronoperlasciaredisé fama dellapiùprodigiosafanciulla de’duemondi:sefossevissuta lungamente,ilsuo'nomeavrebbeecclissatoquellodeipiù grandipoeti.

DiceilsuoBiografo, enon s’ingannaper certo,che,tol- tineChatterlon eKirckeWhite, non viebbe maiesempio

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132 PQEFAZ10NE

d’unosviluppo tantosorprendentee tantofatale. Diffattia quattroanniprincipiò amanifestareunararaaffezione allo studio,ed undesiderioincompreso,anziilbisognodellaso- litudine. Lucrezianon ebbeinfanzia,nonrise,nonsitra- stullòmai.Primadelnono annoavevagiàscrittoelacerati moltiversi,deiqualirimaseperòunepilafiodalei compo- stosopraun usignuolo venutoamorirenelsuoorticello.Poco tempodopo,nontoccando ancoraidodici anni,Lucreziapos- sedeva giàunariccasuppellettile dierudizione,talechela sipotrebbecredere favolosa,mentreincositeneraetàaveva giàlettotuttiipoeticlassiciinglesi,moltissimistorici,Sliak- speare, Milton,Goldsmisth,Kotzebue,etutteinfineleopere drammatiche ediromanzipiò popolari deltempo.Lasua estremasensibilitànervosa,fattapiu intensadatantaconcen- trazione distudio, principiò ad acquistarebentostounca- ratteremorboso,sviluppandosi neldileicervelloiprincipi d’una'febbre intellettuale.Povera giovinetta!senzastudio nonpotevavivere:eppurelo studio,come unnemicose- greto,lescavavalentamenteilsepolcro.Strana,lagrimevole predestinazione!quella portentosaabbondanzadigqnio era unamalattia: latisi,inluogodiprenderleilpetto,leaveva- invasoilcervello.EdinveroLucrezianoniscriveva iterla gloria,mainforzadiunistintoprepotente e crudele,dimo- dochéisuoi versi,adorni di grazie native,eranosempre un’ im- maginelimpidissimadell’anima di lei,dellecommozioni edeipiccoliavvenimentiquotidianiche1’agitavano.Ella componeva

segueanarrareilsuoBiografo

collarapi- dità <Tunoscrivano che copia, e più volte inunsolgiorno scrisse iliiatlroo cinque componimenti.Tante eranolesue idee, e cost pronte che sovente,perpoterle consegnarealla carta,esprimeva

ildesideriodiaveredtiepaja dimani.Quandoera nel fervore dell’entusiasmo

,potevascrivererittain piedisenzamostrare molestiadeidiscorsichesifacevanoaleivicinofi).D'ordina- riovolevaesseresola,equindi cliiudevasi nellasuacamera

«(>Parli direcheI -

abitudine dellaeonwnlraiionelaespineva«perso alpe-

rir, ilod' essere sehia cristi dalle rarrorw-, cadaltriaccidenti diqoesto genere.

Dalla(piartrrlyiterine.

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PREFAZIONE 133 abbassandoleconineperrenderlapiù buja;ed’estatemet- tevasuldavanzale della finestraun’arpaeoliaperrwdrire, inlaimodoconartificialieccitamenti,quel fuoco interno chela consumata.>

Nonrecaadunque nessunameraviglia sereditoreinglese, che pubblicòle suepoesie,o reliquie,siesprimecosi:«Il numerodelleproduzioniiliLucreziaDavidson ha veramentedel prodigioso.Laraccoltuche noi pubblichiamo,comprende dugeulo setlautaduecomposizioni didiversalunghezza

,fralequalisi trovanocinquepoemi.Manon contieneunatragediach’ella scrisseatredicianni,ventiquattrocomponimentidiesercizio ilaleicomposti nelCollegioVUlars, treromanzinoncompiuti, un poemain cinque cantiintitolaloRodri,equarantalettere daleiindiriUe allasolasuamadrenellospaziodialcuni mesi.

Però, raccoltepurequeste altresue composizioni inedite,nonsi avrebbeancoracheunapartedellesue opere,poichécedemmo eh’ellastessaavevagettaleallefiammequasitutteleprodu- zioni dellasua primagiovinezza,esappiamoduliatestimonianza disuamadreche,anconeisuoiultimianni,abbruciavauna terzaparieperlomenodi luttociòchecomponeva.

Tantafecondità,dellaquale nonsihaesempioincosìte- nerianni,era,senzadubbio,l’efTettodiunfuoco divoratore moltopiù sesipensaalleconseguenzestrane eterribiliche producevailcomporresull'animo enelcorpodiquellami- steriosafanciulla,mentresisachedopoque’ rapidiconcepi- mentiletremavaognifibra,piangevaa.dirotto,ed irrigidiva nellemembra,dimodoche,qualchevolta,isuoiebberoa crederlaagonizzante.La musicaesercitavasu dilei unin- canto, e direiun magnetismo, pocodiverso enonmenofu- nesto.Énotochedaunasua sorella, abile cantatrice, facevasi cantare nei silenzi delle notti di estatelaballata diTommaso Moor,intitolata

Addioall’Arpa

eall’udirlatrasalivae parevasull’attodi caderesvenuta. Fuquestacanzoneap- puntotantodaleiamata chele(torseargomentodiscrivere edindirizzare asua sorellalestrofe seguenti

aveva allora quattordicianni

Quandolaseravispanded’ attornolesueombre;quatidu vouu. IO

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PREFAZIONE

<34

htenebresidiffondono sullorolloceleste,nicenitisuono.ni verunsusurro viene a turbare I'immaginazione ne’ suoitra- stulli:

tQuando/’ampiodiscodellaluna risplende nelfirmamento co’suoi occhid’oro, eparchelanaturablanditadaquelmite rhiarure riposi inuna calmasolenne;

«Quandoinostripensieris’innalzanosopra questomondo, sopratuttoquellochequestomondo puòdare:ohallora,so- rellamiaicantamilacanzonech'ioamo:ediotiascolterà nni lagrime di riconoscenza.

«Quelcantocelesterecalosull’alidegliangeli,diffusodal larospiro,sarebbe sacrilegio ripeterlo inmezzoallosplendore delgiorno.0sorellamia.sorellamia.dimmelo ancora una rollaquel canto,chenon rennefalloperleorecchiedeimor- tali/»

Ignoro se queste strofe sienopervenuteaTommasoMoor

,

edignoroancoraseall’udire dellamorteimmaturadiquella angelica giovinettacompresadatanta ammirazione perlui

.

egliabbiaversatauna lagrima,escioltoun lamento melo- diososuldileisepolcro

Ohvorreicheloavesse fatto(

Dopo quanto hoesposto qui sopra,imieilettoricompren- derannofacilmentecomelefacoltà delcuoredovesseroalpari diquelle dell’intellettoesseresingolarmentesviluppatein Lucrezia.Maforserecherànonpocameravigliachecontanta suscettibilitànervosaesigranfiammanascosta,ella abbia potuto conservaremaisempre unararadolcezzadicarattere ediaffezioni,uncandoresenzaesempio, chesirifletteva comeinunospecchio suldileivisoadornodirarabellezza ecomposto abitualmenteadunamestiziaarcana, adestasi ce*

lestialee perenne(1).Lafamigliaelapatriaamava consoa- vità.conentusiasmo. Dedicandosiellastessaallepiù umilj cure domestichesieraprovataafareallamadrepovera,ed infermicela,ilsacrifìciodelle sue prediletteoccupazioni,ilche

<\)Lucrezia av.'vulineamenti regolari* perfetti* capelli bruni,a lunghe«nella, bellissimi;occhi neri, spiranti dolcezza, eleformedelcorpoinimitabili*laiche ovunque andava nonpoteva anv-nodirisvegliare1*attenzioneditutti.onde P'rnonessere cosiritmatdata pr.Mt» ritiratasi a casa. Ilfliografo.

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HtEFAZlOOiE 135 eiaquantoadiredella vita;edinfattisarebberimasta vittima dellasuagenerosa annegandone,semenofossero statepronte leprevidenzematerne.IlcultoprofessatoaGiorgioWashin- gton, eledisperatelagrimesparsequandolanonsi voleva credere autrice deiversidettatipelrigeneratore del suopo- polo,fannofedeabbastanza dellesuepatrioticheaffezionie del nobileorgoglioch’ella provava diesserenata ameri- cana.

Conviensupporre però chenonsicredesseformata perla terra,osentisseilsegretoavviso della sua vicina dipartita

,

perchèstranieraatuttociòchelacircondava,solevainnal- zarsiallecontemplazionimetafisicheereligiose,o cercavai pensieriedicastiamorinelfirmamento,quasi per avvezzarsi avivereinun altromondo. Spessofutrovalaimmobileacon templarel’arco baleno,lebianchenuvolette diprimavera-

oilguizzodelfulmine, quest’ ultimo forse inmemoriadiun altrosuoillustreconcittadinoBeniaminoFranklin.Quelloche èpiò singolareancorasièilsentimento profondamenteme- lanconicocherisvegliavainleil’aspettodel sole,inmododa versarcopioselagrime quandolovedeva atramontare dietro lerivedellagodiChamplaine da restarneinconsolabilefin- chéall’indomani nonloavesseriveduto alevarsisul vertice dellacollina

,dallafinestradellasuacameretta.Eravipure unastella,forsequelladiVenere,allaquale,comeadun mondomigliore, volgevaspessolesueaspirazioni,ebenlo sipotràconoscere daiseguentiversi,cheriporto,moltopiù volentieri,perchèfattiitalianidalnostro soavissimoebene- meritopoetasignor Cavaliere MafTei.

<Bell’astro della sera.

Gemmacheadoraiicieli.

Comedesiaquest'anima Oppressaepriyioniera Lesue ritorte infrangere.

Libera alevolar!

Epursoare ecara Laluceinettitireli/

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136 PREFAZIONE

Sembril’etereafiacola Chelavirtùrischiara,

EV ombra nedilegua Dal suo divino aitar.

*Gl' ignotiabitatori Chedeltuolumeallieti, Mai nonfallirò incogniti Sonloroinostrierrori, Nètraviandonwssero DalcielounRedentor.

Comeiltuoraggioistesso Puri,innocenti elieti, Cogliangelisistringono Inunfraternoamplesso:

hitvonanocogliangeli Eterni inni d’amor.

«Nube nonè cheappiani Queltuosereno,ostella; Inavvertitieplacidi Scorrono»giorni eglianni

.

Nè* maipensierlinovera, Nèlirichiamain duol.

«Pupilla della sera.

Gemmacheilcieloabbella.

Comealzerà quest'anima Oppressaeprigioniera Dalsvioterreno carcere AltuobelraggioilvoiI

Lucreziaaveva quindici anniquandoscrisse questiversi:

epocanellaqualepièsiera persuasa di essere destinataad una mn.teimmatura;cbensivedecomequel pensieronon lecagionasse affanno osgomento. Piùdellamori*-laspaven- tavaun' altra ideadaleiespressapiùtardiinalcune strofe non compiute,cche sono lemdolorose.

«Ki èunacosa che io juurnlo,unacosamisteriosa,lev rtbiU.„

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PREFAZIONE 137

«Eto'incogliequestospaventonell'oradell’angoscia, nel- Tora deldolore e della tristezza.NonèlospaventotIellamorte, èunpiùarcanospavento,quellodellapazziaI

*Oh possanoquestiturbolentibattilisospendereilfebbrile lor corsoIpossa questo cervellochearde.chebollecontulio l’impetod'unavampadifuoco,

«Tornarfreddo e tranquillo!...mailcupodelirionon milasciaaver paceI»

EforseDionelrichiamare a sè quelpurospirilocheera certoun’emanazionedellasuamente, non permise chenello smarrimentodell’intellettoandasseperduto.La morteèup beneficioqualchevolta,eLucreziasidispose ariceverecon gratitudineildonodellaProvvidenza,tantoèveroche non provavaalcunribrezzonelcontemplareildisfacimento delsuo corpo, e sentiva tranquillamenteacrescereilvuotodelsuo cervello(!).Quando nontrovòpiùispirazionenèmelodie,si accorse di esservicinaa morire.Rassegnata, serena,strio gendosialcuoreisuoilibrielereliquie deimanoscrittiche lamadre,per compiacerla,avevadeposti sulsuoletticciuolo

,

cogliocchi rivoltialmiteraggio della suastella,efraleleni armoniedell’arpaeolia,siaddormentòsullacroce delgenio, nelbaciodelSignore:e forse colla lusingadi risvegliarsi in grembo aquella sfera

,aliaqualeaveva rivoltosi spesso le aspirazioniedicantiverginali dellasuamusagiovinetta.Oh segliastri,mondisospesi allavoltade’cieli,fosseroabitati dagli esseripurichecidescrisseLucrezia, chisache Dio non

Iavesse esauditaI

Cosìdopodiaveriocollafedeltàdello storicobrevemente delineatoilcarattere diLucrezia,imiei lettorinon meravi- glieranno, spero,chepotessecommuovermi,esembrarmi degno soggetto didramma, comequello diTommasoChatterton già loerasembrato adAlfredodi Vigny;colladifferenzaperò cheilpoetainglese,stanco di,soffrire,fuggiva dalmondocon unsuicidio,mentreinvecelafanciulladiPlattsburg, martire

ii)UndistintissimomedicodiBresciache veniva a visitarmi,mentreioero immlato,miassicurò diavervedutaunacara giovinettamortadifebbre in- tellettuale,iiilicui cervello,avendoneper istudio,apertoilcapo,orasiintle- ramonte consumato.

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I-HEIAZIONE 138

cristiani!erassegnala,aspettòcoraggiosamenteetteilserpe misteriosoavesseterminatodiroderleilcervello.Aggiungerò poi,chementrenelChattcrtonnonsiha thèlavecchia con- tesaelaeternamaledizionedelpoetaalleprese colla società, miparve invececheilcaratterediLucreziapresentasseuna maggiorfreschezza e tinte originali.Pensaiinoltrecheun duplicealtissimo scopo avreipotuto farderivaredal mio dramma

mostrandocioè

esseredebitod’ogninazione

ilcoltivarel’ingegnofemminileenonescluderlo,conpoca giustizia, dallagloriadellelettere,che non sonopercerto, comeosservai altravolta,ilpatrimoniod’una metàdelgenere umano.

Edinsecondo luogo cheseèdelittonegare ladebita lodeaiprimisforzidiun ingegnonascente, debbesi.

altresì,massimamenteseimmaturo,contenerlo entrogiusti contini,perchènegliimpeti irrefrenatidell’intellettonon venga adaffievolirsi,quando pure nonsispenga,lasalute delcorpo, chenegli esseripertalmodoprivilegiati,suolequasisempre essere gracileedinfelice.

Iopertanto,abbcnchèmisentissiinferiorealsoggettoarduo contanto,impresi a svolgerloconaffettosingolarissimo;e dirò anziche mifuconsolatorefraidoloridi lungae penosa infermità.La prima comparsa,delmiolavoro sullescenoriuscì, piòcheionoisperassi,avventurata.Maividiibuonieforti Bresciani acommuoversisiffattamentecomenellesere in cui sirecitòlaLucrezia.La secondaprovafattaaTrieste neltea- troFilodrammaticofupiùfeliceancora, essendosidovutoripe- tereildrammaper dieci sere. In seguito sorti eguali,o poco meno,loaccompagnarono,sesi eccettuaqualchepubblico che, perquantomifudetto,nonpresealcun interesse agli studidiLucrezia,nè moltomenoaquelle adesioni spirituali edalleestasidolorose diunagiovinettaagonizzante. Ignoro di chifosselacolpa.So boneperòchelacritica

, propizia quasisemproaquestodramma,glisi mostròavversa qual- chevolta.Disse,per esempio, privod’interesseilsoggetto, dimovimentoildramma

anzi

nondramma,maelegia drammatica;quistione dinomi!(1)

(!)Ecco invece,.1fronte di queste opinioni,ilgiilditiopronunziatodaunrrii-

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PREFAZIONE.

m

Aque’criticipoi,iqualiconpochissimacognizionedel fatto

, non moltolontano,pretesero esserela Lucreziauna delleconsuete esagerazionipoetiche, risponderàabbastanza questopiccoloproemio,egiudicherannoilettoridai cenni istoricidame,nonacaso,offertiinprincipio, se iomene siagiovatosecondolenormedelvero eleragionidell’arte, senzaalterareuncarattereunicoforsenellafisiologiadella donna,enuovocertoallascena.Altronon aggiungo

,peroc- ché dopoimolti conforti dei qualivado debitoreaquesto dramma,sareibenorgogliosose.rispondendoalleaccuseche

ditoe distinto Letterato, del qualetacioilnomi',|*rcheeglistessoamodi nasconderlo sottonna modestainiziale.

Ilvostrodrammamipiacque assai. Maria Davidson, americana, clic naia ai diviniconcepimenti della poesia,s’innalzasopra le umili condizioni della donna, e,fanciullaancora, sposa al verso1sensi diun’animaardente esublime;

Mariache,non conoscendoio terraa«uidividereilsuocuore,lesue inspira- zioni,siformanella fantasiailtipo diunangelico amatore, e questo tipo, que- sta divinaidea ellacerca nellapiùvagadelle stelle;Maria che,riscontrato .alfine quelsuofolgoranteconcetto dellamenteinunacreatura diquaggiù,nel

poetaGiorgioDorsey,nonsipuòdare alui,dirglipure iot’amo

;

Maria Infineche, trafitta nell’anima,daundesiderioimmortale,consumatada un lento acutissimomalenelcorpo,cantailredentore dellasuaterranatale e muore,a diciassette anni, vittima dello studio, dell'amore e dell’ amicizia ...è degnosoggetto didramma,degnamentedavoi trovato e condottoconmolta artecbravura.

«Amioparere,nonvimanco mai néallettoveritànedritrarrelamira- colosa giovanotta,che eguale in ogniscenaasé stessa, procede viasemprenel- l’ardore degli studi;edal fortissimo sentire, dal precoce crearedellamenò-

,

daisubitaneirapimenti dello spirilo, dall’ inspirata parola lascia vedere chiara- mente nonpoter elladurarealungotra gliuomini:esserecosa diDio.Onde nessuno, io credo,darebbemaicagione d’improbabilità a quello splendido canto ch’ellaimprovvisaalchiudere del secondo atto, emoltomenoaquelmorire nell’ estasipiù dolorosa della sua vita.

la»scene succedonsi nel vostrodrammacon tutta naturalezza;inessecon manomaestravoisapeste moltiplicare gli accidenti dell’ azione e trovarsempre nuovicontrastie fonti diaffetti,senzapuntosforzare la tela.senzaricorrere aimiseri edireiquasi,meccanici partitidelTeatro francese,imperocchében sapevate,chelacontraria aspettazione degiiavvenimentidrammatici,se è sor- gente del maraviglioso,nonè però sola,né adessaconvienemaiposporre'!*

imitazione della natura.Letersone deldramma,sottosopra,sono tuttecontor- natee tratteggiateconvivezza e varietà di colorito;equantoal linepropostovi, l’azionenonpoteva esserepiùnobilenemegliofattaamigliorareico- stumi.

R.

(DalDiavoUllodelHgennaioihóò.

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PIIEtAZIONE

HO

irlivennerofalle,ardissidicrederlo superiori'alla critica.No, mai

;egli èanzicon timorechelo presento a piùmaturo giudizio;contimore, perchè,loconfesso,vorreichenonfosse trovatoassolutamente cattivo.Adognimodoselacriticariu- scisse,elopotràfacilmente, apersuadermidiaver scrittoun cattivodramma,iononcesseròditenermelocaro,appunto perchèun padresuolprediligereilfiglioinfermoepersegui- tato,e perchè, oltreall’aver offertoconquestodrammailmio pallidofiorealleceneri dellavergineamericana

,hopotuto altresiincarnarviuncivile principioedun avvertimentoutile aigenitori.

Da Ga/zunto,I’apriloili-lIsV.l.

PAOLO GIACOMETTI.

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PERSONAGGI

#

SirGiorgioDorsey,poetainglese

L'AbateVillars.

IlDottor Heeerson.

SirRiccardo.

SirIsacco.

l.wcBEZiAMari',figliadi

MargheritaDavidson.

MissValeriaHeberson.

UnServo.

L’ *iionehaluogo in Plaushurg, nell'inno Kll

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ATTO PRIMO

Stia in casa diSIHRICCARDO—Nel(Ottici,a sinistra degliattori,lapoiu d'ingrosso

a destra quella dellacameradiLUCREZIA,allaqualesiascende per alcuni giadiniSul davanti, a destra,unafinestrae la stanza diMARGHE- RITA,a sinistra quella diSIRRICCARDO—Unguardaroba, tavolino, seggiole antiche ecc.—Appesoallaparete, ^ricino alla Qnesira,Ilritrattodi GiorgioWa- shington.

SCENA

PRIMA.

MARGHERITA,indiSIR RICCARDO.

Marc.(riponendo <iella biancheria). Mi pare che queste lenzuola sianolindeabbastanza...anchelecamicie dimiofratello...ohsi;sono bianchissime:questa voltanon avràdicheinquietarsi,giacchés’inquieta cosifacilmente!Elamia Lucrezia Marianonè uscita ancoradallasuacamera...dormirà.

Sarebbe pur bene cheiolasvegliassi,perchè Riccardo suoleal- zarsiper tempo, e non trovandolaallavorolasgri- deràalsolito,eciòmifapena,perchè lapovera fanciullatremasempre davanti a suozio,eanch’io tremo perlei...èun uomocosi severo,iracondo.

.

epoisoffreanche...bisognacompatirlo erasse- gnarsiasuoi capricci.Èilpadronedicasa. men- tre io...eppuremirincresce svegliarla ...manon ho maniioda lavorare perlei?Ohsi,dormi crea- tura mia. dormicollabenedizionedituamadreI..

forseriposeràanche Riccardo.. .

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I'il LUCREZIAMARIADAVIDSON

Rioc.ididentroconvoce vigorosa).Olà!dormonotnttiin questacasa?

March.Èlui;poverame!sepotessichiamarla.. .

Rine,(fuori,congiubboneda mattina,dipessimoumore econ lungapipaaccesa). Ebbene?..absieteiq piedivoi?lavorate?Diovisalvi,sorella.

March.Anchevoi,fratello.

Ricc.(brusco)Grazie!mailmioorologiovamaleforse questamattina chè nessunoècomparsonellamia cameracollabottigliadelnìm?

March.Vadoiostessa (per partire).

Ricc.Nienteaffatto

allora potreichiamare Giovanni

ilmio negro

maio voglioèsserservitoda mia nipote

dov’è?

March.Siècoricataassaitardiperfinireunlavoro.

Ricc.Chelavoro?(subito) March.Ungiustacuore.

Ricc.Bene1

e dormirà ancora; vergogna! si vaa lettopresto esialzadibuon mattino: questo èil sistemaamericano;ma vostra figliavorrebbe, io credo,trapiantareincasa mialebelleusanzedelle signorineeuropee, che- bevonoilciocolattedaletto, edalettoricevonoanchelevisitedelmattino...

guai!..incasamia non devono entrarenuovisi- stemi.

March.Ebbene,vado a chiamarla(p.p.) Bice.Nemmeno

aspetteròfumandolamiapipa

evoi continuate alavorare. Sonomie quelleca- micie?

March.Si.

Ricc.Vediamo(neesaminauna)-, nonsono scontento,

semprecosi,cmeglioseèpossibile:gliAmericani devono averelindoilcorpocome1’anima.Sonoin colleraconLucrezia Maria.Sa pure cheallamattina quandomisveglioamereitantodi vederla aden- trare nellamia camera, giacché non può piùentrarvi quell'altra1..evieratalerassomiglianzafraloro, che qualchevoltapotreiilludermi... enon viene P ingrata!

March.Perchè,sedevodirvelo, voilefatepaura.

Rio.Lefaccio paura?e deveessere cosi;sarà sem-

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ATTOPRIMO 445 precosi!quella chescherzavasullemie ginocchia

,

che poteva strapparmi icapelli senza eh’ ioman- dassiunlamento,se n'èvolata via...è morta,per-

chè l’amavo troppo

;questal’amo menoevivrà, se voivorretecheviva.

March.Seiovorròchevivalamia Lucrezia Maria?.

.

Ria: Eallorasiate men buona, non abbiatetimore dicontradirla eproibiteleseveramenteciò che può accorciarlelavita.Sappiateche 1’altramattinala ritrovaisedutasotto lapalmadelgiardino;e sapete, voidichesioccupava?., leggeva

t

Mabgh.Laletturanon puògiàfarlemale...saràstato qualchelibrodieconomia domestica;diconteggi.

.

Rice.(conforzaed amarezza). Erancrversi!eranoGli amoridegliAngeli, diTommaso Moor...ionon ho mai saputo chegliangelifacesseroall’amore!sono beimatticodestipoetiIhogettatoillibronelpic- cololago.Poveraleiseleggefàancorainonvoglio poesie,nonvogliolibri...ilibriavvelenano,uccidono...

edhannouccisaRosalialamia poverafigliaI

March.Echividicechesiamortapeltroppostudio?

Ricc.Iovelodico,ioche ne sonostatoilparricida:

mi godevo tantonelvedereunafanciullina cosi vispa, intelligente,spiritosa!..aottoannine sapevapiù dime;tuttimi dicevano:fatelastudiare,ponetelain un collegio, nell’Istituto dell’abate Villars!per bacco1..avereunafigliapoetessa,dotta,lamipa- revaunafavoladacontarsialfuoco!.. anchevo- stromarito,buonanima,cheselapretendeva dafi- losofo,mi spronavasempre...efinalmentelaRosa- lia entrò nell’ Istituto. Allora nonvide piùche libri,non sognò chelibri,eincapo a pochi mesi

,

imaestrinon sapevanopiùcosainsegnarle;compo- nevadeiversichefacevano trasecolare...dunque avanti;nuovistudj.Filosofia,Matematiche,e simili ribalderie... percuilafanciullacominciò asmar- rireisuoi beicolori,non aveva piùappetito,dormiva poco,tossiva;edinfine,ammalò... Ioandai a ripren- dermela,lacondussinellamia campagna,sulnostro lagodiChamplain;matuttofuinutile...ilmale larodevalentamente, eincapo aquattordicimesi

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146 LUCREZIAMARIADAVIDSON

senza aver compiutiidiciassetteannispirò dilan- guorefralemiebraccia!..

March, (asciugandosigliocchi)Poverafanciulla1maegli ècertochesindabambinacovavailgermediuna fatalemalattia

,quellastessache portòalsepolcro suamadre!

Ricc.No,perchè primadientrarenell’ Istitutoerabella, fresca,rosata1..la poesia,lematematiche,iser- penti se1’hanno divorata.Dicono che ho can- giatocarattere, chefacciopaura ...losobeneio1

madov’èl’angelochesicollocava frameelamia collera ? dov’ è?..(alzando con impetogliocchial cielo,epoiseguendo conslanciod’iracondia)Manon mi portanoil*rumquesta mattina?

March.Mavadoio<perpartire).

Ricc.No1

March.Maalloralasciateche chiami miafiglia.

Rioc.Nemmeno,fumerò un’altrapipa(riempielapipa) Maricordatevi,sorella,cheio lavogliopiùsollecita, menofantasticae più assiduaallavoro;pensateche deve esserlamogliediun commerciante.

Margh.Sir Isacco ?neabbiamo giàparlato,Iosaan- che Lucrezia Maria,mami pare che nonsi.senta motto inclinataa tali nozze... d’altrondeècosi giovane!..

Ricc.Appuntoperché è giovane, bisogna correggerecollo statotranquillodelmatrimoniocerteidee bizzarree pericolose ... e nessunolopuò megliodi sir Isacco...

eglihatreni'anni,metodico,speculativo,intrapren- dente,conunpo’ didanaro chefafruttarbene..

.

sisarà,unbuonaffare.

March.Mailmatrimonionon devepoiesseresolamente unaffare..

.

Ricc. Si,padrona mia, unaliare.Gli'amorisentimentali, romanticistanno bene agli Inglesi...essiamano troppo e cessano presto d’amare: noi amiamo poco,maamiamo sempre...quinoncideve essere nulla d’ inglese;sesi cangianole abitudini della famiglia,sicangiano prestoanche quelledellana- zione;manoiche siamotornatiAmericani, mori- remoAmericani e degnifiglidiGiorgioWashington:

eccoloVi(segnailritrattoappesoalla parete.)

(19)

ATTO PRIMO 147

March. Volevoben vederese anchequinonc’entrava

ilvostroWashington.

Ricc.Mio•?evostrono?nonsieteamericanavoi1. .

March.Sì,mio,ediLucreziapoi inmodoparticolare- piùd’unavoltalaritrovaiimmobile davanti a quel

.

quadro.

Ricc Buonafanciullat..èper questo chelevogliobene.

SCENA

II.

SIRISACCO 0di'Ili

Isacco(entraastrattoconportafogli,lapis,leggendo)Olio, riso,legumi,ipecaquana.allume...

Rioc.Fsacco.. .

Isacco(vedendoli inquelmomento) Oh.scusate;non vi aveva veduto;nemmenovoi,padrona Margherita...

mi parevad’essergiànellamianuova drogheria.

Dal giorno chemiè venutoinmented’aprire quel negozionon hopiùtesta(come venendogliunanuova ideascrivesul portafogli)«Vetriolo»,maspero che saràunabuonaspeculazione...ilventiper cento selecifrenonsbagliano,(c. s.)«Salnitro,salsapari- glia.»Abbiate pazienza,ve’;hoquiunconto(estraen- douna gran carta),una specie diprospettoche

m

imbroglia un poco.. .

sonovenuto per farmi ajutaredaLucreziaMaria...ècosìlestanegliabba- chi...dov’ è?

Ricc Dorme.

IsaccoAlleottodelmattino?..oh!quandosaràmiamo- glie...chidormenon pigliapesci,ma ioanche dormendopescoitonni...chiamatelaper baeco!.

.

March,(allaportadiLucrezia) Lucrezia.LucreziaMaria?..

Ricc.Nonrisponde?..anderòioasvegliarla.

IsaccoAspettate...orachecipenso1..certochedor- mirà ancora, perchè questa notte assaitardi sono passatosottolesuefinestre,nongiàperamoreg- giareconlei...eh, no davvero! nonsonoungatto ioenemmeno uno stordito. Mache volete?pen-

(20)

LUCRKZIAMARIADAVIDSON 148

i sandosempreallaima drogheria,allemiespecula- zioni,nelpuntoincui stavofacendounasottrazione a memoria, vedetesesono bravo

, hobattutoil

naso contro allavostraporta,e1’horiconosciuta;

allora,alzandogliocchi,vidiLucrezia Maria appog- giala al davanzale dellafinestra, e nel tempo islessomi parevadiascoltareunsuonocomed'i- strumento,maleggiero,argentino...e quelsuono usciva dallasua^camera; eppure Lucrezia nonsuo- nava perchéle sue braccia penzolavanodallafine- stra..

.

Kicc.(guardando Margherita)£ciòcomeaccadeva?..

March.IononsoI..eglisisarà ingannato.. .

Hicc.Losapròbenio;continuate!. .

IsaccoCapiretebene cheinquelmomento,unpo’per levestibianchediLucrezia,unpo’perquell’anno- uia misteriosa,ioho credutodivedere unaFata, e quindinonricordaipiùlasottrazione,perchèilmio cuoresimoltiplicava, e pensai che Lucreziafosseli

per aspettarmi..!dunquehoprincipiatoatossire,a fischiare,a cantare...matutto fu inutile...essaera immohile,parevadimarmo... elachitarrinacontinuava atintinnare.Alloranondicodi aver avuto paura, ina,unpo’per prudenza,unpo’per verecondia mi allontanaicontinuandolamiasottrazione.Peròfatti . alcuni passimivoltai;lalunainquel puntoriflet- tevatuttaquantasulvisodiLucrezia che erabella, bella,perchènonsembravapiùdimarmomad’ ar- gento..

.

Kicc.£lachitarrina?

IsaccoTintinnava, vidico;io ho pensatoche Lucrezia contasselestelle

,facendodeicalcoli,sulla regola deltre,sullaradice quadrata... oppure studiasse astronomia.

Kicc.Astronomia?..vorreivedere anche questa!. .

March.Avrà godutodicontemplare quella nottecosise- rena, stellala!..nonèunpiacereforse ?.

.

IsaccoInquanto amelemie stellesonoicolonnati d’ oro.

Kicc.Lucrezia hadelleideeinglesinellatesta.

IsaccoEdiohodellemoneteamericaneinsaccoccia.

DigitizedbyGodile

(21)

ATTOPRIMO |4Q Ricc.Via,chiamatola unavolta!..,saràtempomipare.

MilK a chÌave

MPnre °

*

Lucre:ta

)La portaèchiusa Ricc.Achiave?

Isacco Ilapauradeiladri ?buon segno!

March.Ma4a chiave non è dentroallospiraglio.

Ricc.Questafanciullahadunquedeisegreti 9 March. Comincio a tremare!

IsaccoChefosseuscita?

March.Èimpossibile.Esefossestatacoltadaunodei suoiattacchinervosi...sapete che nesoffre.. Lu- crezia,apri,Lucrezia...

SCENA

III.

Lucrezia maria<•dtui.

Ucr.da un(comparisce guardinga dalla portavelo,evedendoisuddelt,vorrebbe nascondersidimezzo,coperta

maescopertadaIsacco eRiccardo)Ohimè! IsaccoEccolali.

March,(correaleiconaffanno)Ahfigliamia!

hicc(fumoso)Dadove venite?..parlate.Lanottealla finestra, è vero ?..edi buon mattinofuoridi casa ...

Lccr. Sapete

,miozio,cheinAmericalefanciullepos- sonouscir sole,senzasospettiesenza pencolo Ricc Vene sonoaltriusiinAmerica,echevoi dimen-

ticatebene spesso.. .

Margh.Figliamia,tuhai dei segretiper noi?

luce.Aproposito

;seituche suonavi questanotte * LUCR.IO00.

Ri«c.Echisuonavadunque?

IsaccoL’ aria forse ? Lccr.Voilo diceste.

Isacco L’ ariaconoscelamusica?

Lccr.Eun’ arpaeoliacheioho potuto comperarmi.

IsaccoLosa vuoldireeolia ?

Lccr.Nonlosapete?èunpiccoloistrumenlo acorda SOLn.

U

DigitizedbyGoogle

(22)

150 LUCREZIAMARIADAVIDSON

' chesuona permezzod’unacorrente d’ariache vipassa sopra ... mipiacetanto quel suono,nel silenzio della notteI èun’armonia argentea che sembrapioveredalle stelle.

IsaccoAproposito d'argento,houn conto dafarvivedere.

Ricc.Prima bisogna che terminiamoilnostro.Dovesei stata ? parla.

Loca Nonmisgridate,nonmifatepaura.

Marcii.Dillo,finalmente.

Lccr.Anchetu,madremia?Sonouscitaper comperare deinastri.

Ricc.Deinastri?

IsaccoVoi comperate molto...dunquesietedenarosa

,

fanciullamia?

Marcii.Ebbene, vediamoli.

Rice. Linascondiforsesottoquelvelo? Lccr.Ohno..

.

Ricc.(accorgendosidelsuoimbarazzo)Si.(per afferrarla).

Lccr.(spaventata)Ah,miozio1. .

March.Fratello...(contimore)

(Lucrezianel dibattersilasciacader* alcunifascicoli) Ricc.Libri!libri ?(furioso

)

IsaccoSaranno abbachi.

March.(Meloimmaginavo!) Rice, (dieharaccoltiilibri

)

Sonoversi...versi...(legge unfrontespizio)Ancoragliamoridegliangioli!

IsaccoLibriproibiti.

Ricc.(c.s.)Lasposad’Abido.

IsaccoAbido ?.. belnomeperunosposo!

Ricc.(scorrendoglialtri)Equesti1(legge) Cantierotici disirGiorgio Dorsey.

IsaccoCosa vorràdireerotici? Ricc.Vuoldirveleni.

IsaccoCome,ivelenicantano?

Ricc.Iveleniuccidonoe bisogna spargerlisullaterra (lacerandoli,ligettainterra e vimettesuipiedi)e calpestarli!

Lccn.(congrido acutissimo)Ohimieilibri,imieilibri!. .

Marcii.Figliamia.

Ricc.Eperchètantadisperazione?

Lucr. Perché quellecarte laceratefumanosangue,perchè avetecalpestatalascintilladiDio!.

.

DigitizedbyGÓogle

(23)

ATTOPRIMO 15!

IsaccoCosa diavolodice ?. .

Bice.Libri!cosa farne?

March.Ehmio Dio!per passare qualche oradinoja.

Ricc.Unaragazza educatanon deveannoiarsi.

IsaccoEstudiarbenelaregola decimale.. .

Ricc.Tessere,cucire,ricamare!

IsaccoEtenereiconti...

Locr.Manonlesaràpermessodicoltivarelo spirito ? Ricc.Checosaèlospirito?ledonnenonsono create

perlostudio;volerecheillorocervellofacciaciò chenon puòenon devefare,èlostessochein- frangerlo:pur troppo!eRosalia...andate a pren- dereilmiorum;quello èspiritoI

IsaccoEspiritobuono.. .

Ricc.Eamericano

andate.

Locr.Vado! (guarda-ifascicolieparte sospirando) March. Povera Lucrezia !..mafratellomio,voilatrat-

tatecon troppaasprezza,edèmale:voinon sapete comesiafatta quell'anima ..iosola laconosco! ciòche nonfarebbe nessuna impressione sopradi un’altra.lascuoteela faoscillare. Maguardate solamentealsuoviso...nonvisembradiscorgervi diffusaun’ ideache cerchereste invanosulvisodelle altrefanciulle?Nonvedetevoibrillareleperledel cielo,inqueisuoiocchisemprerugiadosi ?esulla suafrontenonsiscorgead errareun’ estasiperenne, undesiderioinfinitodinonsoqualidolcezze? IsaccoEdionon essermi mai accortodiniente!

Rice,lovedotutto;e fatalmentenon sonocose nuove perme;quindimi fapaura, e nonvoglio che

$53legga

chiIegge pensa,chipensasente,e chisente èinfelice.

IsaccoEh!ionon leggosicuro.

Ricc.Dunque, ignoranza,allegriacrum! IsaccoEdanari.

Ricc.(vedendovenirLucrezia convasojo,bicchieriebotti- gliamoltoastratta)EccolaliI.. osservatela,porta ilrume guardainaria..

.

March. Lucrezia.. .

Locr.(siscuoteelasciacadereunbicchiere )

Ah!. .

Ria;.Semprecosi!..

(24)

152 IUCBEZIAHVH1.VDAVIDSON

Margh.(raccogliendoirottami)Perchènonfaipiùatten- zione?

Ricc.Sbrighiamoci

;ho bisognodi rinfrescarmi.

(Lucrezia demoneilvassojo esiponeaguardareilibri lacerati).

Ricc.{dopoun momentoconimpeto)Ebbene,non versate? Lucr. Credevoche..

.

Ricc.Versate.

(Lucreziaversa).

Ricc.UnaltropersirIsacco.

IsaccoGrazie,nonbevoliquori;mi piacediaversempre lamentefresca.

Ricc.Male1

IsaccoIntantoiomi metto ad osservareilmio conto;poi Lucrezia verrà a darmiunamano.

Rjcc.Ancora...(nelbereialtro bicchiere osservaLu- crezia)Tuttamiafigliai(spargeilliquorein terra eriponendo ilbicchiere conmalumore)non bevo più!Lucrezia;tispaventoio,è vero?.,maegliè per- chèti amoenon voglioromanzi... non voglio certefantasie, certe astrazioni...ricorda tuacu- gina Rosalia!

Ltcn.Oh la ricordosempre... non dovevalasciarcisi presto;adiciassetteanni1..(asciugandosigliocchi) Ricc.Eccolache (jiange... che bisogno c’èdipiangere

adesso?(commosso anch’egli) Margh. Essa piangecosifacilmenteI

Ricc.Evogliochestiaallegra...(asciugandosigliocchi )

Accostativia...(labacia) Lucn.Oh comefabeneun bacio! IsaccoLe mercanzie sonomesse per ordine... Ricc.Presto,va afarequelconto.

Lccr. Eccomi...(nell'andare urtacolpiede ne’ quinterni dei libri rotti e siferma unmomentopoivaal tavolo conIsacco)Eccomi.

Ricc.laMargherita)Evoivenitequi, sorella,devo par- larvi.

Margh.Volentieri,giacchévivedodibuonumore(parlano sottovoce).

IsaccoEvoi(presentandolela carta)guardate;lelineesono tirate; scriveteliincima<Capitale,diecimilaco-

DioitizedbyGoolle

(25)

ATTOPRIMO 153 lonnatiqui compera(segnando semprecol dito dove devescrivere)

vendila

guadagno»Ora,sotto allacompera,ladistintadellemercanzie

eccolo qui,copiatecheintantoioguardo..

.(osserva nel portafogli).

(Lucrezia comincia ascrivere,poisiastrae,restaimmo- bileedosservailritrattodi G.Washington).

Ilice.Vi dicoche bisogna correggere quelsuocarattere difuoco..

.

March.Mapotrebbe esserepiù dolce,piùsoave? Luco,(guardando Washingtonmormoraiseguenti versi)

Ohdelmìo mesto popolo Profetaeredentore

,

Nato a stamparfragliuomini LaleggedelSignore;

Tuchegridastiall’Anglia

,

Riediallanticomondo.

Sull'oceanprofondo L’uomoregnarnon può

,

Sorgi,edal Isacco(interrompendola

)

Sietealsalnitro ì..(Lucreziasi rimette,eIsaccoprende quellochehascritto)Avete scrittocosìpoco?..spicciatevivia..

.

Marcii (continuandoildiscorso)Eppureilnostrovicino ,

ildottoreHeberson,Itapermesso che suafigliaan- dasse a studiarein Inghilterra, nel collegio diOxford.

Ricc.Maquella ragazza eramolto diversadiLucrezia e loètuttavia;un'indole quieta,tranquilla... non facevapaura,maLucrezia..

.

Isacco(osservando ancora) Badate,avetescrittoparadiso invecedipepe.

Ricc.Chec’è? IsaccoMifamillesbagli.

Rioc.Lucrezia,badiamoalleastrazioni.

IsaccoAndiamoalla vendita, via...videtteròper ordine

*diecisacca

trebotti

sette barili

centogia- re

quarantapesi

undici chilogrammi».

.

Locr.(osservandoalla finestra)Ahlamiarondine,la miarondine!(corre alla finestra)

Ricc.Cos'èstato ?

IsaccoHavedutouna rondine edècorsavia.. .

(26)

LUCREZIAMARIADAVIDSON 154

Ricc.(sdegnato)Lucrezia!...

Luca.Èlarondine che vienesempreaposarsi sullamia finestra; ioI’amotanto!è andata acercarmi...

March.Chesoavità di affezioni!

Ricc.Ditepiuttostochepazzie!

SCENA

IV.

vai.eriap (Ipuì

Val.Èpermesso,mieibuoniamici?

Lucr.Ah,lamiaValeria! (correndolaincontro ebaciandola) Isaoc.Oraicontisonbelliefatti!

Ricc.Èqualchetempochenonvivediamo.

March.Temevoquasichevifostedimenticatadellavostra amicad’ infanzia.

Lucr.lononlotemevoperò.

Val.Eaveviragione,mia buona Lucrezia...nonsidimen- ticanomaigliaffettiprimi.

Ricc.Comeselapassaildottore vostropadre? March.Hamoltiammalati?

IsaccoAmmalatiricchi?...

Val.Nonso;presentemente,eglièfuori di casa, incom- pagnia del nostroospite ...

Rtcc.Aveteunospite?uneuropeo?

Val Uninglese.

IsaccoCommerciante? Val.Poeta.

Lucr.Poeta !...

IsaccoCommerciofallito.

Val.NonaLondra però

èungiovanedimolto merito, affezionatissimo diGiorgioByron,diWalter Scott ediTommaso Moore

Vedete cheèunabuona compagniaquesta.

IsaccoCompagniadicommercianti? Val.Dipoeti.

IsaccoNontroveràassicurazione Val.Ègiàassicurata.

IsaccoDachi?

DigitizedbyGoogle

(27)

attoramo 155 al.Dallaposterità.

IsaccoMifaròassicurare anch’io.

Val.Nonsareteaccettato

Dunquecapiretebeneche bisognavafargliquell’onoreche merita; ed eocoil motivo percuinonmi avete più veduta;magiacché èfuoridicasaconmio padre, eccomi quirisoluta dipassareunpocoditempocollamiasorella d’ in- fanzia.

Lcca.Cara ValeriaI.. .

Val.Mio padrenelritornareacasa verrà a riprendermi, ecosiavràilvantaggiodifarviconoscereilnostro ospite.

Loca.Ohgrazie,grazie.

Ricc.(Potrebbeanche farne ameno)

IsaccoDunque rimanderemoilcontoad unaltro giorno...

Val.Tufaceviiconti ? Luca.(sospirando

)

Sii

Val.Alloranonvorreiessertididisturbo.. .

Loca.Matumi rendifelice!

IsaccoHocapito:ioandrò peraffari;aH’infernoipoeti!

(raccoglielecarte, simetteilcappello e parte,con rabbia) Mabgh. Noi laseeremosole ledue amiche,èvero? Bice.Si,veniteconme; ho bisognodi terminarviil

discorso...Signorina,(piantinonleparlate di let- teratura.

Val.(Perchè?)

Ricc.(Perchèvogliocosi.)Andiamo

Mahgh. (Povera Lucrezia! respireràunpoco).(viacoti Riccardo)

Loca.Checosatihadettomiozio?

Val.Dinonparlartidiletteratura...saresti forsedi- venutanemicadellelettere ?

Loca.Io ?..èeglipiuttostoche fatalmente leodia.. .

etunonpuoicrederequanto negemailmiocuore...

eppurelocompatiscomiozio;eglicredechelo stu- dioabbiauccisolasuapovera Rosalia..

.

Val.Eforseèvero.

Luca.Tupurelocredi ?. .

Val.Elocredeanchemiopadre

;secondoluisidanno degliingegnichesisviluppano co n tropparapidità; fruttiimmaturi,stelledestinateadecclissarsi inha

(28)

136 LUCREZIAMARIADAVIDSON

marediluce...matu diventibentriste,Lucrezia mia;ilmio ragionamentot’inquieta forse ? Locr.Oh!alcontrario.Tu sei venuta ame come un

angeloliberatore,perchèmihai rapitaad un’atmo- sfera agghiacciata per farmi aspirareleauretiepide dellaprimavera...oh!vieni qui,amica mia, pa rliamo dellanostrainfanzia,opiuttostosvolgiamolepieghe de’ nostrigiovanicuori

confidiamociinostrise- greti

nebaitu?,

Val.Forse uno,maprima, svelamiiltuo.

Ll'cr.Ilmioèun dubbio.

Val.Un dubbio?

Lue».Si;qualchevolta direidiesserediversadatutte le altrefanciulle, di sentire ciò chelealtrenonsen- tono,e questomifapaura!ascoltami,'edimmise tupurepensiesentialparidime.Iocredo,e que- sto tulosai,dinon aver avutoinfanzia

,perchè a cinque anniionon potevo più prender parte a quelle gioie,aquei giochiche pur recavano atetanto diletto; anzi le ricreazioni,leallegre comitive, m’infastidivano,emiritiravotutta sola,onelfondo delgiardino,onell’internodellamia cameretta;e làmiassalivauna malinconiadolce,incompresa.

Val. Ricordodiaverti ritrovatapiù volte collelagrime agliocchi.

IìDch.Ericorderaiancora chemenedomandaviilperchè, senzache io abbiamai saputo risponderti.

Ti sembrerà quasiimpossibile,maall'etàdidiecisette anniionon posso ricordarmidiaversorriso una volta.Nellementidellealtrefanciulle,forseanche nella tua.visarannoistantidiriposo, oalmenodi tranquillità;nellamia mai; sonotantiipensieri da coièagitata,chesemisipotesseaprirela fronte senza uccidermi,mi pare che ne proverei moltosol- lievo;espessotuttiquesti pensieri, diversiper forma ecoloresicondensanoinunasolaideache miper- cuotequi...enon so chevogliadirmi;allorami concentrocosifattamente,cheimiei occhinonve- donopiùcheunospazioinfinito,tenebre eluce in un medesimopunto...e lontano, lontanoascoltoun' armoniaquasid'arpecelesti.Questiinsolitirapimenti.

(29)

ATTOPRIMO 157 questevisioniarcane,rendonocosisensibilelamia fibra,cheunaleggieraimpressionelafaoscillare

,

enefremonotuttelemiemembra...oh!alloramo- rireisenonpotessipiangere;ma ilpiantomiri- tornaallavita.Senti;visono coseindifferentiper lealtrefanciulle,machepureformano tanta parte dellamiavita: duefiorisortisopraunmedesimo stelochesicurvanounosull’altro,comeper par- larsid’amore;ilvolodiuna (ondine,ilsuonodi unacampanellasolitariacheannunzia1’agoniadel giorno ...iltramonto...ohiltramontodel sole èpermearcanamentedivinoI..Sedutasullasponda delmio lagonativo,ione bevogliultimiraggi,e quandovedotremolare sul monte1’ultimolembo dellasualuceagonizzante,tornomestaallamiaca- meretta ...maquando,all’albadelnuovo giorno

,

sedutasulmiolellicciuolo,vedolesuechiomed’oro asollevarsidall’onde gemmate,alloraglimando unsaluto,em’ inginocchio per pregare Iddiot

Val.Tusenti l’influssodella poesia,forsequello del genio.

Luca.Genioio?..(conesaltazione)

Val.Edioinveceprovoun’ estasiforsepiùdolcedella tuanelfissaregliocchi...delmio amante.

Luca.Tu ami?

Val. Eccoilmiosegreto.AdOxford,mentre eroinedu- cazione,andavo però spessoincasadimiazia,che, comesai,èmaritataadunriccoinglese;m’in- contraiinungiovane,pelqualesentii subito

,più

chesimpatia,amore,amoreardentissimo:sembrava cheiofossicorrisposta...sembrava..

.quantunque eglifossemoltoriservatoconmeI..un giorno però, efuunistanteben doloroso, mi spiegòlacagione delsuo contegno;eglinon eralibero. .

Lucr.Oh!mioDio.. edallora?

Val.Alloracercaididimenticarlo

macomprenderai bene che era troppotardi,perchèpotessidar luogo allaragione..

.quindirecai a Plattsburg quelmio amoresolitarioedinfelice.

Lucr Enonavestimai nuovedilui?

Val.No;maungiorno ebbiqualche cosadi meglio!

(congioia)

(30)

458 LUCREZIAILARItDAVIDSON Lccr.Checosa?

Val.(vorrebbeparlare,siarresta)Nonti dicoaltroper ora...èunasorpresachetiho preparata... etu, amica mia,nonavrestiunodiquesti segretida cob*

fidarmi?non amitu ? Lccr.Noi.

.

eppuresi

ohmatu riderai,amicamia!..

Val.Perchè?

Lccr.Perchèilmioamore nonha nè nomenè forma, o quella formasoltantochegliha datolamiafan- tasia.

Val.Spiegatiun poco.

Lucr.Eun’ altrapazzia...eppure ècosì!

Finodalla mia fanciullezza iomi sonoformata nellamente untipo ideale,un angelodibellezza;io lo sento d’intorno ame,loascoltoegliparlo..

.

Val.Questopoi.. .

Lccr.Dimmi:concentrandolamente sopraun' ideae fissandocogliocchiunoggetto,non accade chel’og- gettocontemplatoassumalaformadell’idea?... or bene:vièunastellanelcielo,lapiùbella di tutte, lastellaVenere,e inleiioho postalasededell’an- gelo misterioso...iolaguardosempre... di piùho lettodeiversi,alcunicanti,cosi belli,soavi,potenti, eho credutodiscorgereinquel poetailmioessere ideale;iopotreidire quasi di avergli parlato,e sono certa chelo-distinguereifra mille,semifosse datodiincontrarlo.

Val.Ciò sarebbepericoloso;potrebbeecclissare latua stella

;l’ingegnoedilcuore,nonsibacianosempre;

setuleggiByron poetanon conosci Byron uomo.

Lccr.Edè verodunque?...oh, ioho creduto cheilgenio, ilquale è certouna emanazionedivina,non potesse albergare cheinanime generose; hocreduto che Dio gliavesse datoilpoteredifrangerelacreta, perritornareallasua candidaorigine!

Val.Echièquesto poetache,secondote,abita la stella diVenere?

Lccr.Nonècheunnome... che t’importailsaperlo?

DigitizedbyGooflle

(31)

ATTO PRIMO 159

SCENA

V.

DottoreHEIIERSO.N,SinGIORGIO« dette.

Heb.Eccoci,figliamia...buongiorno,Lucrezia Val.Eccoilnostroospite.

Lccr.(s’inchina, loguardaerestaun momentoestatica,po- sciaper togliersiaquell’imbarazzo)Permettete che iochiamiimiei...(terso ladestra)Madremia..

.

Heb.(piano a Gioiyio indicando Lucrezia) Vi hodettoil vero?

Gior.Perfettamente.

SCENA

VI.

SinRICCARDO.>1lltGllERITAedelti.

March.ChevuoiLucrezia?

Ldcr.(confusa)Guardate.

Ricc.(Eccoilpoeta!)

Heb.Mi pregiodipresentarviunodeipiùsplendidiinge- gnidiLondra

SirGiorgioDorsey.

Luca,(volgendosiimprovvisamente)Egli!(undolcesorriso spuntasullasua fisonomia comese loritrovassequale sel’eraimmaginato) (Losentivo!)

Marcii.Siamoben.fortunati dipoterioaccogliere nellanostra povera casa...

Ricc.Leoffrolamiaservitù,(seoco) Gior. Grazie! (ed essanulla!).

Val.Chehai,Lucrezia? Ldcr.Sonoconfusa,èvero?

Gior.(vedendo«libriinterra)Quisistudia0,per meglio dire,sifapoco contodeilibri...chi sonoquesti disgraziatiautori!

Lccr.(OhmioDio!)

Risc.Lasciate,signore...(checombinazione1) Gior.(cheavràraccoltoalcunifascicoli) Chevedo!..i

miei canti?..echisièdivertitoa lacerarmi?

(32)

160 LUCREZIAMARIADAVIDSON

Lucr.Iono!(subilo.) March. (Ah, ora miricordo!)

Rioc.Sonostatoio,signore:perdonate,manonfu giàper mancarvidirispetto'

;voivedete chealtrihannocorso lamedesimasorte;maeglièperchèho credutodi doverproibirelostudioe1’applicazioneamiani- pote.

Gion.Spero chenon sarà questalapiù bqjla dellevo- stre virtù.

Ricc.Signor mio,inAmericaèilpadrone di casache comanda.

Gior.Credevo cheagli StatiUnitinonvifosseropadroni.

Heb.SirRiccardoèdegnodiscusa;forseiltroppostu- dio ha acceleratalamortediuna suacarafiglia.

Gior.Mene duoleassai.

Ricc.Eseanche questononfosse,sappiate,osignore,che iononamoledonneletterate.

Gior.Eavetetorto;perdonate,masetuttigliamericani lapensasserocomevoi,ilvostroWashingtonavreb- be seminato sopraunaterrainfeconda.

Se voi inariditeiriviele fonti,vedreteben prestoisteri- lirsilecampagne;e propagandol’ignoranzanella donnanonvenite voiadisseccare la fonte dallaquale sibevelaprimaeducazionedelcuoreche è base a quelladellamente?oh! guaiaipopolichenonsi fanno pertempoacoltivare lo spirito delle loro fan- ciulle!essinon saranno mai nèforti,nègenerosi;

madate invece adunanazionedellesaggiodonne, ed essevidaranno uominigrandi.

Locr.(cheaquesto discorso,pronunzialocon mollaenfasi, non halevato gliocchi daGiorgio,oraprorompe in ungridoacutissimo)Ahèvero,èvero!.

.

Ricc.(conimpeto) Lucrezia!(Lucrezia piegailcapo,Giorgio l'osserva estatico

)

Signore,voidiretebeneinqualun- quealtroluogo,maquiditemale, efatemale,(al- ludendoalla agitazione diLucrezia)

Gior.Eperchè?.

.quellafanciullameritadiessere col-

* tirata,basta guardarla perdireche hadelgenio.

Lucr.Io?.

.(egliloha detto!) March.Poverafigliamia..

.

Gior.Nonavetequi1*Istitutodell’abateVillars?

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