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Come risulta anche dalle interviste effettuate durante il lavoro di ricerca uno dei punti più delicati è la limitata conoscenza del programma e delle opportunità offerte. La scarsa collaborazione da parte degli organi centrali di governo che non hanno dato la giusta visibilità e provocato rallentamenti con le lungaggini burocratiche è uno di punti analizzati. Gli intervistati, infatti, avrebbero auspicato per una maggiore collaborazione e sponsorizzazione dei progetti data l’importanza che i benefici dei progetti potrebbero

224 Joint Communication to The European Parliament, The Council, The European Economic and Social Committee and The Committee of the Regions “Review of the European Neighbourhood Policy” {SWD (2015) 500 final}, cit. pag. 2.

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apportare in tutta l’area e non solamente per i territori eleggibili dal programma. I beneficiari risultano comprendono l’importanza dello strumento senza tuttavia comprendere totalmente la sua filosofia. La programmazione si basa su un continuo dialogo tra l’Unione Europea e ciascun partner. Lo spirito di co-ownership e partnership è essenziale per assicurare che i programmi siano adatti ai bisogni dei paesi partner e per contribuire allo loro sviluppo politico, economico e sociale e, infine, per il benessere della popolazione. I principi di differenziazione e di responsabilità reciproca sono rinforzate nella rinnovata PEV, il che implica un dialogo politico più aperto e interattivo e un ascolto più attento da parte dell’Unione Europea nei confronti dei bisogni dei paesi partner225. Questi principi non erano molto chiari ai partner della sponda sud mediterranea. In particolare è necessario fare il punto sulla tipologia di relazione da sempre instaurata dai paesi occidentali nei confronti dei cosiddetti paesi terzi mediterranei. L’Egitto, come gli altri paesi del Mediterraneo coinvolti in rapporti di tipo commerciale, sociale o politico con l’Occidente in generale, erano abituati al metodo di consulenza e assistenza tecnica classica ad un’unica direzione: fino ad allora, infatti, i programmi di supporto prevedevano un forte ruolo dell'esperto straniero e ingenti risorse finanziarie da investire in priorità individuate dal paese donatore, senza alcuna consultazione con i governi locali, con un approccio top-down. All’interno di questo meccanismo il paese beneficiario si limitava a ricevere delle risorse e degli interventi senza un effettivo ruolo da svolgere. Lo strumento ENPI rompe gli schemi dell’assistenza passata attraverso una strategia che prevede consultazioni con i paesi partner al fine di costruire una visione condivisa del Programma tra tutti i partecipanti.

225 European Commission, “European Neighbourhood and Partnership Instrument 2007-2013” Overview of Activities and Results Development and Cooperation - EuropeAid, European Union, cit., pag. 15

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Lo strumento ENPI (European Neighbourhood and Partnership Instrument) sancisce un importante punto di svolta nelle politiche europee di assistenza esterna introducendo il principio dei benefici comuni e della partecipazione delle autorità locali attraverso la componente della cooperazione transfrontaliera. Entrambi questi principi si fondano sul partenariato tra attori interni ed esterni all’Unione europea. Ma ancor di più, entrambi implicano il superamento dei confini tra esterno ed interno. E ciò è particolarmente evidente proprio nella cooperazione transfrontaliera. Il riconoscimento del ruolo delle autorità locali implica, inoltre, l’applicazione del principio di sussidiarietà verticale anche nella politica di assistenza esterna e non solo nella politica interna di sviluppo regionale226. La stessa composizione delle strutture organizzative riflette il principio della condivisione delle decisioni e delle strategie, fondamentale per la cooperazione transfrontaliera: il Joint Monitoring Committee (JMC) organo decisionale del Programma, ad esempio è composto da una delegazione per ciascun paese partecipante il che permette di instaurare il dialogo e il confronto sugli interventi da effettuare nell’area di cooperazione. Sempre in quest’ottica e al fine di facilitare l’implementazione e la diffusione delle opportunità offerte dal Programma ENPI CBC MED sono stati istituiti degli uffici locali, chiamati Antenna, che forniscono supporto ai principali attori locali e regionali coinvolti e ne agevolano la partecipazione rafforzando la dimensione transfrontaliera. Anche l’Autorità di Gestione, responsabile dell’implementazione del programma, risponde al principio di condivisione e collaborazione tra paesi partner garantendo il servizio di assistenza tecnica a tutti gli attori senza distinzione. Nonostante il programma ENPI CBC MED, prevedesse un’allocazione di fondi per attività di comunicazione, anche nelle lingue locali come arabo e russo, per aumentare la visibilità dei risultati raggiunti dai progetti

226 Stocchiero A., Piccarozzi M., Opportunità e limiti della cooperazione transfrontaliera in, ENPI, CESPI, Roma, 2007, pag. 3

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transfrontalieri quello che si recepisce dalle interviste è che non sempre gli attori interessati erano realmente informati. Una delle prime raccomandazioni, quindi, che emerge dal lavoro di ricerca è quella di implementare una efficace e strutturata strategia di comunicazione e sensibilizzazione, soprattutto, nei confronti delle istituzioni dei paesi mediterranei coinvolti nella programmazione di ENPI CBC MED. Si tratta di un punto evidenziato anche dalla Commissione Europea in una recente comunicazione sulle revisioni della politica di vicinato. Un maggiore coinvolgimento degli Stati membri nella definizione delle priorità di comunicazione dovrebbe contribuire a garantire una voce europea più coerente. Le delegazioni dell'UE nei paesi partner lavoreranno a stretto contatto con i rappresentanti degli Stati membri per garantire il loro impegno con i principali stakeholders, in particolare la società civile. Attività di sensibilizzazione sono necessarie anche all'interno dell'UE per spiegare ai cittadini europei perché paesi stabili, sicuri e prosperi nel vicinato sono elementi chiave anche per la stabilità e la sicurezza dell'Unione Europea227. Gli attori e le istituzioni devono essere informati sullo strumento e sulle modalità di attuazione dello stesso, sulla trasferibilità delle pratiche in altri territori non coinvolti per ottenere il massimo beneficio e conseguire una visione globale delle attività dei progetti.

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