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I risultati del primo turno presidenziale e le tensioni sociali tra i due turn

2. Gennaio 2011 La primavera araba in Egitto e la deposizione di Mubarak

2.2 I risultati del primo turno presidenziale e le tensioni sociali tra i due turn

Nonostante il candidato favorito fosse Amr Moussa, ex ministro degli esteri di Mubarak, al primo turno elettorale passarono il candidato del PLJ Mohamed Morsi e una figura del vecchio regime, il Primo Ministro Ahmed Chafik pronti a contendersi la carica presidenziale con il secondo turno del maggio 2012. Nonostante si trattasse di elezioni storiche per il paese, l’affluenza alle urne, hanno rilevato gli osservatori, è risultata piuttosto bassa, con un dato fermo al 46,42 per cento (circa 23.672.236 votanti)88. I risultati del primo turno elettorale non furono accolti con entusiasmo (i

rivoluzionari si rifiutavano di dover scegliere tra un candidato del PJL e un ex rappresentante del regime di Mubarak) e il malcontento sfociò nuovamente in manifestazioni in Piazza Tahrir proprio in occasione della pronunciazione della sentenza contro Mubarak e altre figure del suo regime. Il 2 giugno, l'ex presidente Hosni Mubarak e il suo ministro degli Interni Habib al-Adli vennero condannati all'ergastolo (nonostante fosse stata richiesta la pena di morte) per la dura repressione, che causò 850 morti, durante la rivolta di gennaio-febbraio 2011. La responsabilità di altri ufficiali dell'apparato di sicurezza non venne, invece, messa in discussione. Mohamed Morsi concentrò la campagna elettorale del secondo turno sulla dichiarazione di dover giudicare Mubarak e sull'attuazione di una legge di isolamento politico che avrebbe impedito ai funzionari del vecchio regime di partecipare alle elezioni per i successivi

87 Le informazioni sui candidati alle elezioni presidenziali possono essere approfondite su http://www.senat.fr/rap/r11-636/r11-6361.pdf

88 http://www.camera.it/camera/browse/561?appro=455&Elezioni+presidenziali+in+Egitto+- +Risultati+(23-24+maggio+e+16-17+giugno+2012)

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dieci anni. Con queste dichiarazioni Morsi si guadagnò l'appoggio di una parte dei votanti laici e rivoluzionari. Alla vigilia del secondo turno, una sentenza della Corte Costituzionale, emessa il 14 giugno, colpì duramente le due camere egiziane dichiarando una parziale illegittimità della legge elettorale parlamentare: il parlamento venne sciolto con effetto immediato su decisione del Consiglio Supremo militare. Il 15 giugno i manifestanti scesero nuovamente in piazza contro il governo militare al quale chiedevano di salvaguardare gli ideali della rivoluzione. In questo contesto di tensioni, il secondo turno fu caratterizzato da un incremento di partecipazione, con 24,9 milioni di voti espressi secondo i conteggi non ufficiali (contro i 23,6 milioni di elettori al primo turno). Mohamed Morsi vinse con 12,743,000 voti (52,5%) contro gli 11,846,000 voti (47,5%) di Ahmed Shafik, il quale aveva rivendicato la vittoria. L’esito delle elezioni, però era stato compromesso da una decisione dello SCAF pubblicata poco prima della chiusura dei seggi elettorali: in attesa della nuova Costituzione, il Presidente della Repubblica si doveva riferire allo SCAF per tutte le sue decisioni. Inoltre lo SCAF ha assunto il potere legislativo, essendo anche competente ad adottare il bilancio, firmare trattati, nominare e revocare il Primo Ministro e membri del governo e di prevedere la nomina dei titolari delle posizioni amministrative di alto livello89. Il 24 giugno Mohamed Morsi venne ufficialmente proclamato Presidente della Repubblica Araba d’Egitto e prestò giuramento il 1 luglio 2012, data prevista per il trasferimento del potere alle autorità. Il neo eletto Presidente Morsi passò subito all’azione: dopo solo una settimana dalla sua investitura, annullò, con un decreto, la sentenza della Corte Costituzionale che aveva decretato lo scioglimento del Parlamento. Il 10 luglio la Corte costituzionale sospendeva il decreto dell'8 luglio del presidente Morsi: nel contempo l'Assemblea del popolo, riunitasi solo per 12 minuti, decideva di rinviare alla Corte di

89 Rapport D’information fait au nom de la commission des finances sur le déplacement effectué par une délégation de la commission en Égypte, Libye et Tunisie du 18 au 24 mars 2012, pag. 24

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cassazione la sentenza della Corte costituzionale sulla parziale illegittimità della legge elettorale che aveva consentito tra il 2011 e il 2012 l’elezione della medesima Assemblea. Il suo presidente, Saad Katatni, ha tenuto a precisare sottilmente che il decreto dell'8 luglio del presidente Morsi non ha colpito la sentenza della Corte costituzionale, ma la conseguente decisione adottata dal Consiglio militare, che ha determinato lo scioglimento dell'intero Parlamento90. Nel frattempo però, nel dicembre

2012 venne approvata la nuova Costituzione con un risultato complessivo delle due tornate di referendum del 63,8% 91. La questione della modifica alla Costituzione, inoltre, incrementò le divisioni all’interno del paese: numerosi oppositori infatti, criticarono il fatto che il testo costituzionale fosse stato modificato da un’assemblea a maggioranza islamica e che fosse, quindi, scarsamente rappresentativo della compagine sociale e religiosa dell’intero paese. Il primo anno di transizione democratica si era già rivelato piuttosto turbolento e instabile e il governo del Presidente Morsi stava inesorabilmente perdendo consensi, come dimostrò l’aggravarsi del malcontento della popolazione che culminò, poi con una grande una manifestazione di protesta nel giugno 2013. Dopo un anno esatto dalla proclamazione del nuovo governo la popolazione egiziana era di nuovo in piazza a manifestare e con un colpo di stato dei militari, sostenuti da un vasto fronte popolare, il 3 luglio 2013, il Presidente Morsi viene deposto dalla sua carica. Le grandi manifestazioni di piazza del 30 giugno del 2013 contro l’ex presidente Mohamed Morsi, sostenuto dai Fratelli musulmani, sembrano aver segnato l’inizio di un progressivo declino per l’Islam politico in Egitto. Una crisi che si è aggravata con l’inserimento della Fratellanza nella lista delle formazioni terroriste

90 http://www.camera.it/camera/browse/561?appro=455&Elezioni+presidenziali+in+Egitto+- +Risultati+(23-24+maggio+e+16-17+giugno+2012)

91Egitto, approvata la nuova Costituzione. Vittoria di Morsi e dei Fratelli musulmani articolo della testata on line del Corriere della Sera apparso il 23 dicembre 2012 in http://www.corriere.it/esteri/12_dicembre_23/egitto-approvata-costituzione_91ca25a2-4ca6-11e2-a778- 2824390bcabe.shtml?refresh_ce-cp

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(dicembre 2013), l’arresto di migliaia di militanti accusati di appartenere a gruppi islamisti fuorilegge e l’esclusione dei Fratelli musulmani dalla vita politica92. Il governo

transitorio viene sorvegliato da un presidente ad interim, Adly Mansour, presidente della Corte Costituzionale, iniziando così, una fase di mutamento in un contesto politico e sociale caratterizzato da una forte instabilità economica. La road-map per la transizione, pubblicata dal governo provvisorio pochi giorni dopo il colpo di mano del 3 luglio 2013, prevede la revisione della Costituzione da parte di un collegio di cinquanta saggi, le elezioni parlamentari in primavera dell’anno successivo e infine nuove elezioni presidenziali entro la fine del 2014 93. Il percorso che porterà alla votazione della nuova Costituzione (gennaio 2014) e all’elezione presidenziale dell’ex generale Abd al -Fattah al-Sisi nel maggio del 2014 (schiacciante maggioranza con 93,3% di preferenze), è caratterizzata dalla forte opposizione portata avanti dal movimento politico-religioso dei Fratelli Musulmani, sostenitori dell’ex presidente Morsi. Sebbene il nuovo presidente abbia avviato un processo di stabilizzazione interna, anche attraverso un rafforzamento dei controlli e della presenza nella sfera pubblica dell’apparato di sicurezza, il paese rimane ancora attraversato dalle problematiche politiche e socio-economiche che hanno dato luogo alle rivolte del 2011. La ripresa economica rappresenta una delle principali sfide che il governo si trova ad affrontare94.

92 “Italia ed Egitto: nuove opportunità per una partnership privilegiata”, Med&Gulf Initiative Bulletin, n. 4, 27 febbraio 2015, pag. 4 http://www.ispionline.it/DOC/Rapporto_Egitto_Med_Gulf.pdf

93 Dossier a cura del Programma Mediterraneo dell’ISPI, Med&Gulf Executive Briefing “L’Egitto in transizione: a quando la stabilizzazione politica e la ripresa economica?” Dicembre 2013, pag. 3

94 “Italia ed Egitto: nuove opportunità per una partnership privilegiata”, Med&Gulf Initiative Bulletin, cit. pag. 3

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3. La situazione economica della zona Mediterranea e l’impatto della crisi

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