3. La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) 12
3.4. Strumenti di formalizzazione della Responsabilità Sociale d’Impresa 24
3.4.2 Il Bilancio sociale 26
Un ulteriore strumento utile per comunicare il proprio agire responsabile nel contesto sociale, economico ed ambientale è il Bilancio Sociale. A differenza del codice etico, nel quale vengono esplicitati i valori etici di riferimento di un’azienda legati ai comportamenti individuali, il Bilancio Sociale è un documento rivolto al controllo delle politiche d’impresa.
Il Bilancio Sociale è definito come:
“Il complesso dei documenti contabili e non che, insieme ai bilanci tradizionali, ha come scopo
di offrire informazioni quali-quantitative sulle operazioni svolte dall’impresa per effetto delle finalità sociali che si è assunta” (Commissione delle Comunità Europee, 2001).
Sostanzialmente, potremmo affermare che il Bilancio Sociale è un insieme di documenti con l’obiettivo di:
– Definire gli ambiti di assunzione di responsabilità in termini di relazione poste in essere con i diversi gruppi sociali e l’ambiente e di effetti dell’operare aziendale su tali ambiti;;
– Offrire dati quali-quantitativi sulle strategie sociali perseguite dall’azienda e sui risultati ottenuti dalla medesima (Commissione delle Comunità Europee, 2001).
Il Bilancio Sociale presenta svariate funzioni:
– esso è in primo luogo uno strumento di comunicazione (o di pubbliche relazioni) che diventa utile per ridurre i conflitti interni ed esterni all’azienda poiché rende palese gli interventi da parte della stessa negli ambiti economico, sociale ed ambientale. Inoltre porta all’impresa il vantaggio di migliorarne i rapporti con gli stakeholders ed aumentare il consenso sociale e la reputazione, in virtù della trasparenza alla base di questo documento;;
– Può essere considerato uno strumento programmatico e gestionale poiché consente di monitorare il clima del contesto sociale in cui un’impresa opera e di includere obiettivi di natura sociale nell’attività di impresa;;
– È uno strumento di verifica che misura la coerenza tra la missione aziendale e le strategie gestionali poste in essere, come sistema che intende verificare se le ideologie ed i valori su cui l’impresa è stata fondata siano perseguiti e rispettati concretamente nell’attività quotidiana;;
– Infine, lo si può considerare come uno strumento per l’elaborazione della strategia poiché permette di monitorare le istanze sociali, attraverso la gestione del dialogo con le stesse, al fine di evitare che le relazioni con queste diventino ingestibili e causino rischi, riflettendosi in maggiori costi futuri (Commissione delle Comunità Europee, 2001).
Descrivendo le funzioni di tale strumento, si è indirettamente dato risposta alla domanda relativa al perché si dovrebbe redigere un bilancio sociale. Il motivo principali è legato al fatto che esso permette di ridurre il rischio di impresa, ove questo non sia unicamente rappresentato dal rischio operativo, di business, ma è un articolato intreccio di rischi di natura diversa (finanziaria, operativa, strategica e anche sociale).
Grazie a questo strumento un’impresa cerca di esaminare i soggetti con cui intrattiene relazioni dirette e non, e attua un processo di monitoraggio continuo al fine di comprendere se le aspettative di questi soggetti sono attese o disattese, in modo da prevedere con anticipo quali siano le possibili aree dalle quali ci si potrà attendere feedback e risultati negativi e, di conseguenza maggiori costi futuri.
Lo standard più diffuso per la rendicontazione sociale è il cosiddetto modello GRI (Global Reporting Initiative). Le linee guida del GRI sono state pubblicate per la prima volta nel 2000, con la prima versione. Successivamente, a seguito di modifiche e adattamenti, sono state riemesse nel 2013 con il nome di “G4”. Questo è il modello più utilizzato dalle imprese, indipendentemente dal loro settore economico d’appartenenza, dal Paese d’origine e dalla dimensione dell’azienda.
Il modello è strutturato in due parti: nella prima sono presentati i principi utili a definire il contenuto del report e garantire la qualità delle informazioni racchiuse in esso. La seconda parte contiene per contro l’informativa standard, la quale specifica la struttura ed il contenuto basilare che il report dovrebbe contenere (Global Reporting Initiative, 2016).
La tabella sottostante definisce l’ambito degli indicatori di performance, nelle categorie seguenti: performance economica, performance ambientale e performance sociale (a loro volta suddivisi in pratiche di lavoro dignitoso, diritti umani, società e responsabilità di prodotto). Per un approfondimento si rinvia il lettore all’allegato 1: indicatori di performance del modello GRI.
Figura 4: Indicatori di performance del modello GRI suddivisi per categoria
Indicatori di performance economica
Indicatori di performance
ambientale
Indicatori di performance sociale
Misurano la dimensione economica della sostenibilità, rappresentata dall’impatto di un’organizzazione sulle condizioni economiche dei propri stakeholders e sul sistema economico all’interno del quale un’organizzazione agisce.
Gli indicatori di
performance ambientale misurano l’impatto di un’organizzazione sui sistemi naturali viventi e non viventi, inclusi gli ecosistemi, l’aria, l’acqua
ed il terreno.
Gli indicatori di performance sociale misurano l’impatto di un’organizzazione sul sistema sociale all’interno del quale questa opera. Essi si suddividono in
pratiche di lavoro e lavoro dignitoso, diritti umani, società e responsabilità di prodotto
Come abbiamo avuto modo di osservare dall’allegato 1, gli indicatori di performance sopra menzionati considerano gli effetti ed i comportamenti etici che un’impresa ha intrapreso nei tre ambiti citati nel capitolo relativo alla Triple Bottom Line (Profit, People, Planet).
Da una lettura degli stessi emerge che gli indicatori di performance più articolati sono quelli di impatto sociale, da cui possiamo dedurre che le imprese, oltre che considerare gli impatti economici ed ambientali delle proprie attività, sono tenute a prendersi carico di azioni e comportamenti socialmente responsabili soprattutto in relazione ai propri dipendenti.
Le imprese socialmente responsabili garantiscono al proprio capitale umano delle pratiche di lavoro dignitoso e si impegnano nella gestione delle proprie risorse umane al fine di valorizzarle e coinvolgerle nel fare impresa (condizione che permette una maggiore produttività e la realizzazione di profitti più elevati, che a loro volta possono essere reinvestiti per ridurre il proprio impatto ambientale sia a livello locale che globale).