3. La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) 12
3.4. Strumenti di formalizzazione della Responsabilità Sociale d’Impresa 24
3.4.3 La Certificazione etica 28
Un ulteriore strumento volontario di RSI è la cosiddetta Certificazione etica. Con questo termine si fa riferimento all’introduzione di sistemi gestionali che hanno lo scopo di tenere sotto controllo i processi e le procedure aziendali mediante un insieme di indicatori che ne verificano l’efficienza ed il miglioramento continuo (LifeGate, 2018).
In seguito all’espansione ed al riconoscimento dell’importanza della RSI a livello mondiale, si sono sviluppate diverse tipologie di certificazioni etiche, che riguardano sia il rispetto per l’ambiente, che il rispetto dei diritti umani. Esempi di certificazioni etiche sono:
– Certificazione di sistemi di gestione ambientale (Norma UNI EN ISO 14001 a livello internazionale e Regolamento CE 761/2001 EMAS a livello europeo);;
– Certificazione di relazioni con i lavoratori (Certificazione etico-sociale SA8000 e ISO 26000);;
– Certificazione per la salute e la sicurezza (OHSAS 180001).
In particolare la Certificazione ISO 14001 riguarda l’ambiente e consente di valutare gli impatti ambientali dei vari siti industriali. La Certificazione Etica SA8000 si riferisce invece al rispetto dei diritti umani, permettendo così di diminuire gli sgradevoli e dannosi rischi di abusi quali il lavoro minorile o coatto, la discriminazione razziale e di genere, di assicurare la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, sia a livello di Paese d’origine che presso le sedi all’estero, anche nel caso in cui le leggi locali non prevedano regolamentazioni di tale natura.
Negli ultimi anni, e soprattutto a causa di molteplici casi di irresponsabilità, le imprese sono state spinte all’adozione di strumenti che regolano il rapporto con il mondo esterno, mediante l’implementazione di normative riconosciute a livello internazionale, al fine di rendere più trasparente il loro operato. Per questi motivi, il CEP (Council on Economic Priorities), in seguito SAI (Social Accountability International), un’organizzazione non profit, ha reso possibile, attraverso un processo di audit e certificazione, verificare e dimostrare la responsabilità sociale delle organizzazioni. A tale proposito ha pubblicato nel 1997 lo standard SA8000, successivamente aggiornato nel 2001 e poi nel 2008.
3.4.3.1 Standard Social Accountability 8000 (SA8000)
Lo standard Social Accountability 8000 è il primo standard diffuso a livello internazionale relativamente alla responsabilità sociale di un'azienda. Esso viene applicato alle imprese al fine di valutare se queste adempiono ad alcuni requisiti minimi in materia di diritti umani e sociali (Giansante, 2012).
Gli obiettivi dello standard SA8000 sono, in primo luogo, quello di sviluppare, mantenere e supportare politiche e procedure orientate a migliorare globalmente le condizioni di lavoro e sostenere i diritti umani a livello mondiale;; ed in secondo luogo quello di dimostrare a tutte le parti interessate che le politiche e le procedure, così come la loro applicazione sono conformi ai requisiti richiesti dalla norma. Più precisamente, gli obiettivi perseguiti dalla norma in questione riguardano:
– Il miglioramento delle condizioni generali di lavoro;; – Il miglioramento delle condizioni retributive;;
– La promozione della scolarità dei bambini;;
– L’eliminazione delle discriminazioni sul luogo di lavoro;;
– La promozione della libertà d'associazione all'interno del sistema;; – L’aumentare la sicurezza dei lavoratori;;
– L’eliminazione degli abusi fisici ed altre forme di pressione sul posto di lavoro (Giansante, 2012).
Se l’azienda che richiede la certificazione dimostra la sua conformità ai requisiti di responsabilità sociale previsti dalla norma (mediante un meccanismo analogo a quello dei sistemi di gestione per la qualità ISO9000 e per l’ambiente ISO 14000), un organismo di certificazione indipendente rilascia la certificazione. Affinché la certificazione venga ottenuta è tuttavia indispensabile rispettare i seguenti otto requisiti, relativi ai fondamentali diritti umani dei lavoratori:
1. Lavoro infantile: è proibito il lavoro dei minori al di sotto dei 15 anni e qualora l'azienda se ne fosse avvalsa in passato deve impegnarsi ad ovviare garantendo ai bambini la possibilità di partecipare a programmi di recupero;;
2. Lavoro forzato: anch'esso è proibito ed ai lavoratori non può per esempio essere chiesto di cedere i propri documenti o di pagare una somma di denaro come condizione per lavorare;;
3. Salute e sicurezza sul lavoro: l'impresa deve rispettare gli standard minimi per un ambiente di lavoro sicuro e salubre (legge 626/94), e deve cercare di prevenire incidenti o malattie nel corso del lavoro, minimizzando ove possibile le cause di pericoli insiti nell'ambiente di lavoro;;
4. Libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva: ai lavoratori deve essere garantito il diritto di iscriversi ad un sindacato a scelta e di poter richiedere un contratto collettivo, senza che ciò generi ritorsioni o intimidazioni verso i lavoratori;;
5. Discriminazione: non si devono verificare discriminazioni di razza, casta, nazionalità, religione, disabilità, età, sesso, preferenze sessuali, appartenenza sindacale o politica;;
6. Procedure disciplinari: sono proibite le punizioni corporali, la coercizione fisica e mentale, così come l'ingiuria nei confronti dei lavoratori;;
7. Orario di lavoro: l'orario di lavoro deve essere quello stabilito dalla normativa in vigore. Gli straordinari, se previsti, non possono superare le 12 ore settimanali e vanno retribuiti con una tariffa speciale;;
8. Remunerazione: le retribuzioni devono rispettare i minimi prescritti dalla legge (Giansante, 2012).
La norma SA8000 si caratterizza per la sua flessibilità, in quanto può essere applicata, nella sua versione attuale, sia nei Paesi in via di sviluppo, che in quelli industrializzati;; da aziende di qualsiasi dimensione, nonché da enti appartenenti sia al settore privato che al settore pubblico.
L’applicazione della norma SA 8000 si può considerare una scelta ragionata, riferita all’intera organizzazione, poiché una gestione responsabile degli effetti ambientali e sociali è indice di una corretta gestione aziendale e di buona salute generale dell’impresa (Giansante, 2012).
I motivi che portano le organizzazioni ad utilizzare lo standard SA8000 sono sostanzialmente i seguenti:
– preservare la credibilità e la reputazione aziendale: l'attenzione verso la realtà circostante, attraverso un sistema di gestione della responsabilità sociale, genera nel mercato un'immagine positiva dell'azienda, che si riflette in una maggiore rispettabilità del marchio;;
– maggiore fiducia da parte dei consumatori e delle organizzazioni sociali: la fiducia delle parti interessate è accresciuta dalla dimostrazione del rispetto dei principi etici e sociali;; questo anche in funzione di eventuali rapporti contrattuali con le organizzazioni non profit (per esempio contratti di sponsorizzazione sociale);;
– miglioramento dei rapporti con le istituzioni: il rispetto dei requisiti di responsabilità sociale facilita le relazioni con le istituzioni delegate al controllo di specifici adempimenti (per esempio enti di previdenza ed assistenza, enti di controllo per la sicurezza);; – controllo dell'eticità e della correttezza sociale nella catena dei fornitori: l'impresa,
attraverso l'attestazione di una terza parte indipendente accreditata, dimostra che i principi di responsabilità sociale sono rispettati lungo l’intera catena di fornitura;; – miglioramento del clima aziendale: i lavoratori si sentono tutelati dall'impresa in cui
operano, che si assume impegni precisi per il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro, e maggiormente coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi (Giansante, 2012).
– risparmiare notevolmente in termini economici: è possibile incrementare la produttività e ridurre la turnazione del personale, con relativa riduzione delle rilavorazioni ed un incremento dell’efficienza produttiva;;
– risparmiare in termini di tempo: durante il processo della catena di fornitura vi è un miglioramento della comunicazione tra il management aziendale ed i dipendenti (Bertacci, 2016).