Quando T.W. Magney chiese a Glenn Murcutt di progettare la propria residenza compose un dettagliato programma delle proprie aspettative e delle caratteristiche del sito.
La solitudine come obbiettivo fondamentale si accompagnava al desiderio di fuggire la pressione della vita di città per poter godere della pace e del silenzio del luogo e della vita all’aria aperta. Le attività che la coppia chiedeva potessero essere ospitate erano suddivise tra quelle propriamente interne e quelle che richiedevano un’area esterna, per di più veniva chiarito il diverso utilizzo estivo ed invernale che la casa avrebbe avuto. Inoltre veniva domandata la flessibilità al variare degli occupanti della casa e veniva pretesa la separazione di un’unità per i proprietari e di un’altra per figli o ospiti. In particolare veniva evidenziato non solo l’età il sesso di chi avrebbe vissuto in questo rifugio, ma anche la possibilità che i figli, al tempo non sposati, potessero in futuro avere dei bambini, pertanto che la casa dovesse essere pensata anche in quella evenienza.
Murcutt dispone così gli ambienti l’uno a seguire l’altro, tutti rivolti verso il mare a nord. Gli ambienti di
servizio si dispongono in linea verso sud, in modo che non si frappongano mai tra quelli principali, e tra essi ed il paesaggio. L’unità formale della somma dei nuclei funzionali è incarnata dalla lunga copertura unisce le campate e dalla penetrazione della luce da uno all’altro, garantita dai muri divisori che si ergono per soli due metri dal pavimento.
In questo modo la sezione alare della copertura acquista un valore maggiore nell’essenza della casa: un elemento complesso che divide i servizi dagli spazi serviti, protegge dal sole estivo le finestre fatte di lamelle di vetro verso nord, disegna il flusso d’aria che attraversa trasversalmente la casa ed in aggiunta convoglia l’acqua piovana verso i depositi sotterranei. Nella sua dimensione è l’unico elemento che si può confrontare con la vastità del paesaggio.
L’acciaio fu preferito al legno proprio in quest’ottica, poiché era un materiale che consentiva lo stiramento delle campate rispetto alle opere precedenti. La semplicità strutturale e dì impostazione favorirono l’ampliamento del 1999, quando fu annesso lo studio ad est e il garage all’estremità opposta.
a lato:
- vista della casa da nord - vista della casa da sud-ovest - planimetria, l’isolamento dell’edifi cio e le dimensioni delle componenti na- turali al contorno porteranno Murcutt a cercare di stirare orizzontalmente ’edifi cio ilpiù possibile
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a sinistra:
- pianta dell’espansione-alterazione 1999, al fabbricato vengono aggiunti dei moduli identici a quelli esistenti, l’infi sso laterale della camera da letto viene semplicemente riposizionato nello studio
- prospetti di studio della versione 1984
in alto:
- pianta e prospetti 1984 in basso:
- pianta e prospetti di studio 1983, i moduli vengono eliminati, accorciando il fabbricato, senza che esso subisca stravolgimenti
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a sinistra:
- sezione trasversale 1983
- particolare della giunzione tiranti - struttura- infi sso
in alto:
- schizzo dello studio 1999
in basso:
- relazioni visuali dello studio
la costruzione è organizzata per zone, unifi cate dall’infi lata delle porte che conducono visivamente all’elemento che rappresenta l’acqua e cioè la gron-
daia. Gli elementi all’interno hanno due possibili disposizioni: quella incassata nel muro, oppure secondo assi geometrici o visuali
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a sinistra, destra e nelle quattro pagine successive: - lettera di Tom Magney in risposta ad un questio- nario proposto da Glenn Murcutt all’inizio della progettazione
a sinistra:
- schizzo dell’orientamento della casa, secondo la corretta esposizione verso nord e degli angoli di visuale preferen- ziale
- schizzo preliminare del funzionamento dell’ingresso/circolazione. Esso verrà poi modifi cato mantenendo l’infi lata delle aperture, garantendo l’ingresso dai lati o dalla veranda centrale
- schizzo della costruzione degli ambien- ti, come si vede si procede per addi- zione di moduli in cui si distinguono due diverse aree: i servizi e gli spazi principali - programma, gli spazi e i loro requisiti vengono riuniti in un primo schema generale
a destra:
- dal programma alla pianta, gli ambien- ti iniziano ad assumere una forma nella loro unione. Come si vede nell’assem- blaggio vengono distinte le zone per parenti e per fi gli/ospiti
- pianta preliminare, come si può notare l’evoluzione progettuale porterà ad una semplifi cazione della stessa
a sinistra:
- genesi della copertura, alla fi ne essa sarà l’elemento complesso, che carat- terizzerà il progetto. Si possono ricono- scere in esso diversi livelli di lettura. Esso possiede un ruolo simbolico, perchè in realtà non è altro che una grande canala per l’acqua, componente fon- damentale delle architetture di Murcutt. Il metallo corrugato, di cui la superfi ce esterna è composta, amplifi ca i rumori durante le pioggie, quasi come in una tenda. In unione ai supporti diagonali evidenzia i coni visuali interni. Con il suo aprire e chiudere lo spazio defi nisce gli spazi serventi, serviti e di circolazione. Il suo proiettarsi in avanti garantisce che i raggi solari non irraggino le vetrate nei mesi caldi.
a destra:
- dettaglio della copertura, come si vede sulla destra (alla base del vetro) si può capire come operare sulla ventila- zione trasversale, aprendo le lamelle. In alto si vede l’uncino collegato ad un ba- stone, necessario per azionare il sistema - ricerca della soluzione d’angolo del pilastro- vetrata
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a sinistra e a lato: