• Non ci sono risultati.

3.1.3.1 “Yigong-Daizhen” 以工代赈: assistenza in cambio di lavoro

4. La strada verso la sostenibilità

4.1. La sostenibilità: focus sulla Cina

4.2.1. Il biologico in Cina

In base a quanto è stato dichiarato dall’ International Federation of Organic Agricolture Movement (IFOAM), l’agricoltura biologica è “un sistema agricolo dinamico e coloro che praticano l’agricoltura biologica possono migliorare l’efficienza ed incrementare la produttività, senza però mettere a rischio la salute ed il benessere. Di conseguenza, le nuove tecnologie hanno bisogno di essere riviste in un’ottica di tutela e conservazione dell’ecosistema e dell’agricoltura. La scienza è necessaria per assicurare che l’agricoltura biologica sia sana, sicura ed ecologica, ma le conoscenze scientifiche non sono sufficienti. L’esperienza pratica, la conoscenza e la saggezza tradizionali sono delle risorse valide ed importanti. L’agricoltura biologica dovrebbe perciò prevenire i rischi provenienti dall’adozione di tecnologie inappropriate, e rifiutare quelle imprevedibili, come l’ingegneria genetica.

L’agricoltura biologica dovrebbe essere perciò gestita in maniera responsabile per poter proteggere la salute e il benessere delle generazioni di oggi e di quelle future, e l’ambiente. 21 Il metodo biologico non è quindi solamente un’attività sostenibile per coltivare le piante e allevare gli animali, ma è una vera e propria filosofia che mira alla produzione di cibo limitando l’impatto negativo sull’ambiente e promuovendo il rispetto delle altre forme di vita.22

In Cina, il movimento biologico fu spinto inizialmente dagli ambientalisti che, negli anni ottanta, cercavano una via per poter ridurre l’inquinamento ambientale e l’erosione del suolo,

21

Weihua XIE, Wenpeng YOU, Dong LU, Xingji XIAO, “Organization and Structure for Early Organic Agricultural Development in China” IFOAM, Building Sustainable Organic Sectors.

22

Hasimu HULIYETI, Dottorato di ricerca in economia e politica agraria e alimentare, in “Unibo”, 2009.

119

dovuti alle troppe emissioni di sostanze chimiche e pesticidi, migliorando così l’ecosistema agricolo e la biodiversità ma soprattutto mirando ad uno sviluppo sostenibile e un utilizzo sostenibile del terreno.

Infatti, quando il governo cinese incoraggiò l’adozione di tecnologie atte ad incrementare quantitativamente le produzioni, allo scopo di risolvere i problemi alimentari del paese, ci fu una grandissima diffusione di organismi geneticamente modificati, fertilizzanti chimici e fitofarmaci, che provocarono una serie di problematiche che si riversarono non solo sull’ambiente ma anche sull’uomo.

L’adozione di metodi eco-compatibili tuttavia andò affermandosi con le problematiche legate all’esportazione: il Giappone e l’Unione Europea, a causa della presenza di fitofarmaci oltre il livello ammesso, iniziarono a respingere i prodotti provenienti dalla Cina, mettendo così in luce la scarsa efficacia delle norme cinesi per l’applicazione degli standard qualitativi.

Nel 1984 fu fondata, presso l’Istituto di Scienze Ambientali di Nanchino, una Sezione Ecologia Naturale (SER) per l’applicazione e la diffusione di metodi agricoli sostenibili e biologici. Nel 1989 la SER fu ammessa all’IFOAM, inaugurando la partecipazione cinese al Movimento per l’Agricoltura Biologica. Un anno dopo, nel 1990, un’azienda della provincia dello Zhejiang, richiese la certificazione di prodotto biologico per l’esportazione di tè verde destinato all’Olanda. A causa però della mancanza di un organismo prescelto a ciò, la certificazione fu rilasciata da un ente olandese, che garantì la corrispondenza del prodotto con i canoni del paese destinatario. Questa procedura adottata per sopperire all’assenza di enti nazionali competenti in materia, fu seguita per diversi anni.

Nel Novembre del 1992, per colmare tale lacuna, fu istituito a Pechino il China Green Food Development Centre (CGFDC, in cinese Zhongguo lüse shipin fazhan zhongxin, 中国绿色食 品), sotto la giurisdizione del Ministero dell’Agricoltura. Il CGFDC, che nel 1993 divenne membro dell’ IFOAM, aveva il compito di esaminare e certificare gli “alimenti verdi”, fare ricerche in tema di protezione ambientale e di produzione agricola sostenibile, promuovere gli alimenti verdi attraverso progetti e seminari, amministrare l’uso del marchio e coordinare i lavori dei vari uffici decentrati.

120

Nel frattempo si stava sviluppando parallelamente una rete di aziende piccole agricole che, lontano dalle politiche agrarie di stato, sperimentavano all’ombra delle grandi metropoli un ritorno ai metodi agricoli tradizionali, eco-sostenibili e perciò di fatto, biologici.

Per sostenere tale realtà, nel 1994, l’Agenzia Nazionale per la Protezione Ambientale approvò la riorganizzazione del già menzionato SER di Nanchino, cui fu assegnato il nuovo nome di Organic Food Development Centre (OFDC, in cinese Youji shipin fazhan zhongxin, 有机食品 发展中心). Sostenuto da enti omologhi stranieri, iniziò le prime ispezioni, diventando il primo istituto cinese autorizzato per la certificazione dei prodotti Youji shipin, alimenti prodotti secondo le regole estere per l’organic food. Nel Marzo del 1999, si aggiunse anche una certificazione specializzata per il tè, le bevande e i prodotti erboristici: Organic Tea Research and Development Centre.

Questi due istituti cinesi vennero poi anche affiancati da diversi enti stranieri come l’ americano OCIA, il francese ECOCERT, il tedesco BCS e lo svizzero IMO.23

Per coordinare ed uniformare questo complesso di enti specializzati nella certificazione dei prodotti biologici, all’inizio del 2003 anche il China Green Food Development Centre accolse un dipartimento dedicato agli Youji shipin, il China Organic Food Certification Centre (COFCC, in cinese Zhonglü huaxia youji shipin renzheng zhongxin, 中绿华夏有机食品认证 中心).

Dopo un anno di attività, il COFCC certificò la presenza di 102 aziende agricole biologiche e l’immissione nel mercato di 231 prodotti biologici, con un volume totale di 13.460.000 tonnellate.24

23

Federica CASALIN, “Difficoltà e progressi dell’agricoltura biologica in Cina”, TuttoCina, Mondo Cinese, No.124, Luglio-Settembre, 2005.

24

“Zhong lü huaxia youji shipin renzheng zhongxin” 中绿华夏有机食品认证中心 (China Organic Food Certification Centre), http://www.ofcc.org.cn/sites/ofcc/List_5515_5793.html, 7 Febbraio, 2013.

121

Ufficialmente in Cina la regolamentazione nazionale per il biologico (CNOPS) è entrata in vigore il 1° aprile 2005 dopo poco più di vent’anni di preparazione.

Quindi, molto silenziosamente la Cina è riuscita a rivoluzionare la propria produzione agricola verso un’agricoltura biologica. Tra il 2000 e il 2006, in soli sei anni è balzata dalla 45esima posizione a livello mondiale tra le prime dieci per la quantità delle terre gestite con sistemi biologici, e nel 2010 ha raggiunto la seconda posizione dopo Australia.

Tabella 4.3 AREA COLTIVATA A BIOLOGICO E INCIDENZA SULLA

SUPERFICIE AGRICOLA25

Paese Ettari Posizione Superficie a Biologico Posizione

Australia 12,126,633 1° 2,8% 29° Cina 3,466,570 2° 0,4% 57° Argentina 2,800,000 3° 1,7% 34° Italia 954,361 4° 0,5% 52° USA 889,048 5° 9,0% 4° Brasile 887,637 6° 6,1% 14° Germania 767,891 7° 3,7% 24° Uruguay 759,000 8° 0,3% 64° 25

Jiping SHENG; Lin, SHEN; Yuhui, QIAO; YU, Mengmeng; Bei, FAN, “Market Trends and Accreditation Systems for Organic Food in China”, Trends in Food Science & Technology, Volume 20, Issue 9, Sep., 2009, p.400.

122

Spagna 733,182 9° 4,8% 20°

Regno Unito 690,270 10° 3,8% 23°

Nel 2006 la quantità di esportazioni di prodotti biologici dalla Cina ha raggiunto un valore di circa 800 milioni di Dollari.

Tabella 4.4 ESPORTAZIONI DEI PRODOTTI BIOLOGICI DALLA CINA 26

Il cibo biologico consiste principalmente in prodotti freschi, e prodotti non lavorati/trasformati cereali, grano, fagioli, frutta, verdura, contano il 90% delle esportazioni. Il tè è di gran lunga il prodotto biologico più coltivato e più consumato, sia in termini di superficie, sia in termini di valore di mercato.

Alla fine del 2007, la Cina è diventata un paese con la più grande area di terra certificata biologica (4,10 milioni di ettari), producendo circa 30 categorie e più di 500 specie di prodotti

26

123

organici, certificati da 30 enti di certificazione del cibo biologico e compagnie internazionali accreditate. I prodotti sono venduti in supermercati e sono certificati principalmente da istituti locali.27

Tabella 4.5 PRODOTTI BIOLOGICI CERTIFICATI DALLA OFCD E DALLA

OCIA28

CATEGORIA TIPO DI PRODOTTO

Cereali Riso, soia, orzo, frumento, grano saraceno, sesamo, pinoli, arachidi, lacrime di Giobbe, mais, grano, ecc.

Fagioli Fagiolini verdi, fagioli rossi, fagioli neri, ecc. Semi ed Oli

Vegetali

Soia, soia verde, semi di girasole, semi di zucca, lino, colza, ecc.

Verdure Spinaci, cavolfiore, verza, carote, bardana, patate, peperoni, peperoncini, aglio, zenzero, funghi, bamboo, porro, ecc.

Frutta Mele, pere, fragole, mirtilli, pesche, uva, frutto della passione, kiwi, arance, mandarini, nespole, mango, papaja, litchi

Tè verde, tè nero, tè Pu’er, tè Wuloon Erbe Medicinali Gingsen, Ginko Biloba, orzo in polvere, ecc. Miele Miele di locusta, pappa reale, miele di tiglio Latticini Latte in polvere, latte fresco

Allevamento Carne, uova e prodotti freschi, ecc. Acquacoltura Pesce, gamberi, granchi, ecc.

27

Jiping SHENG; Lin, SHEN; Yuhui, QIAO; YU, Mengmeng; Bei, FAN, “Market Trends and Accreditation Systems for Organic Food in China”, Trends in Food Science & Technology, Volume 20, Issue 9, Sep., 2009, p.410.

28

INTERNATIONAL TRADE CENTRE, “Organic Food Production in China. Market Overview”, Geneva, 2011.

124

Il 1° Giugno del 2012, dopo due giorni di discussioni in Corea, i 18 leader dei movimenti biologici in Asia, si sono accordati per la formazione di un’alleanza biologica a livello regionale in Asia.

E’ stato deciso che ogni regione dovrà sottostare all’IFOAM e dovrà essere conosciuto come IFOAM Asia. La missione dell’IFOAM Asia sarà di rappresentare il movimento biologico in Asia in tutta la sua diversità e collaborerà al fianco della GLOBAL IFOAM in una visione comune.29