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1. Paesaggio e ambiente dell’area di studio

1.3 Il bog e la sua importanza

Nel testo Atlas of the Irish rural landscape il bog79 viene considerato tra i paesaggi più

caratteristici in Irlanda. Copre un sesto del territorio totale, corrispondente a 1.34 milioni di ettari, un dato che pone l’Irlanda tra i paesi più ricchi d’Europa da questo punto di vista, superata solo dalla Finlandia (Feehan 2011:168). Ricopre un ruolo fondamentale nel mantenimento degli equilibri ambientali: previene le inondazioni, conserva la biodiversità ed è un importante riserva di acqua pulita. Infatti il bog assorbe l’acqua e la rilascia gradualmente (Whelan 2011:127).

L’uomo fin dal passato ha modificato il territorio in base alle sue esigenze ma allo stesso tempo è stato influenzato dall’ambiente:

Whilst boglands have strongly influenced rural economy and culture, settlement and communications, they are themselves deeply humanised landscapes, which have evolved, indeed sometimes originated, in close association with land-use systems (Feehan 2011:168). Come vedremo alcune zone di palude si sono formate a seguito delle azioni dell’uomo, ed è sempre stato l’uomo che ne ha provocato la riduzione a seguito dell’estrazione della torba, la selvicoltura e alla creazione di nuove zone agricole.

Nel bog sono stati ritrovati importanti reperti archeologici tra cui alcuni corpi umani mummificati che si sono conservati in modo ottimale grazie all’ambiente acido della torbiera, sono infatti rimasti intatti organi interni, capelli e pelle. Nel settembre 2015 ho potuto vedere al

79 In gaelico il termine “bog” significa “morbido”.

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National Museum of Ireland di Dublino mummie e oggetti rituali dell’età del ferro estratti dal bog. L’acidità del terreno ha preservato anche manufatti in legno molto antichi, ne sono un

esempio le passerelle costruite con assi in legno di quercia risalenti all’età del ferro che permettevano di attraversare le zone paludose e che sono state ritrovate nella Contea di Longford, vicino al villaggio di Keenagh80. È stato Quirke a parlarmi di questo tracciato,

conosciuto come Danes' Road o Corlea Trackway e mentre parlava di questo importante ritrovamento mi ha mostrato una foto raffigurante un tratto della passarella lungo 18 m conservato nell’Exhibition Centre, che è stato costruito nel 1994 sul luogo della scoperta. Ma ciò che mi ha affascinato è stato il disvelamento da parte dell’intagliatore del legno del legame tra il mito Il corteggiamento di Étaín e l’antica passerella. Secondo questo mito, riportato nel manoscritto tardo medievale Il libro giallo di Lecan, il principe Midir avrebbe costruito una passerella attraverso il bog di Móin Lámrige, località che coincide con quella del ritrovamento, come penitenza per aver perso la sfida con il reEochaid (o Eochu).81

Quirke: Nella storia di Midir e Étaín, Midir era una shee, sai cosa sono le shee, le fate. Giulia: Sì sì. (…) Q: Questi erano degli shee, erano marito e moglie, ehm re e regina. Lei aveva un nemico che l’ha trasformata in una farfalla e l’ha soffiata via dalle shee tramite un vento fatato, sígaoth, il sígaoth è molto conosciuto, le persone si preoccupano molto di un vento improvviso, dicono che sia lo sígaoth. Dunque, per fare corta una lunga storia, lui non poteva trovarla, non poteva riconoscerla. Quando è stata soffiata nel mondo umano non poteva trovarla, ma lei morì velocemente da farfalla e rinacque come salmone, e (poi) come lupo e così via finché non è rinata come donna e ha sposato il re Eochu (…). Midir la trova e deve vincerla indietro, quindi gioca con il re finché non vince Étaín e volano via. Ma uno dei pegni che ha dovuto pagare

80 Corlea trackway, Wikipedia. Data ultima consultazione il 31 gennaio 2017.

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quando ha perso, doveva costruire una strada da Corlea a (…) e questa è stata completamente dimenticata. Una strada è stata costruita e non è mai stata né utilizzata né finita, quindi i miti e le leggende in questo paese sono inestricabili dalla Storia.82

Per 2500 anni è stato tramandato un racconto che parla proprio di un tracciato in legno posto in quella zona, una leggenda che è sembrata divenire almeno in parte realtà a seguito della casuale scoperta avvenuta trentatré anni fa. Affronterò il tema dell’importanza del folklore nel terzo e ultimo capitolo poiché è un tassello fondamentale della mia ricerca:

The junctures between folklore and history - and between folklore and prehistory - are located in the experiences of people. If we are interested in understanding not only what happened and when, but how events were experienced by people participating in them and remembered by the descendants, folklore may prove a valuable source indeed. Folklore may also be valuable if we want to know how these memories influenced the creation, preservation and destruction of monuments in landscapes (Thompson 2004:340).

Sono stati ritrovati molti altri oggetti nelle torbiere alcuni dei quali lasciati volontariamente in quest’ambiente. Fino a non molto tempo vi venivano seppelliti dei contenitori di legno in cui era stato posto in precedenza del burro. Questa usanza sembra avere dei precedenti molto antichi:

The reason for the deposition in bogs has been much debated. Indeed, the purpose for which it was undertaken may have been different in prehistory relative to more recent centuries. The disposition of valuables (personal ornaments, weapons, cauldrons, etc.) as votive offerings in wetlands is a well-attested practice in prehistory. Thus, at least during the Iron Age, an important purpose for placing butter in bogs may have been as a votive offering. However, more utilitarian reasons such as storage may also have been involved (Stuijts e Downey 2016:9)83.

82 Frammento tradotto dall’inglese della registrazione del 14 giugno 2016 di Quirke. Si veda Quirke 2.

83 Il fascicolo Historical farm and fish food products era disponibile gratuitamente al festival Farming and

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Sebbene il bog rappresentasse un ambiente ostile e inutilizzabile dal punto di vista agricolo i reperti in esso ritrovati dimostrano come l’uomo da sempre lo ritenesse parte della propria vita e cultura. Questo legame con il bog, anche se si è indebolito rispetto al passato, è rimasto vivo fino ad oggi. Per alcuni è un luogo da proteggere e studiare, mentre altri continuano la tradizione dei loro avi e vi trascorrono lunghe ore per ricavare la torba, un’esperienza che ho vissuto in prima persona e che riporterò successivamente.

Passiamo ora a parlare delle due tipologie principali di bog che si distinguono per la loro modalità di formazione: il blanket bog e il raised bog. Il blanket bog può essere ulteriormente suddiviso in lowland, o Atlantic, e upland. Il sito Irish Peatland Conservation Council utilizza un termine diverso, ma equivalente, per indicare quest’ultima tipologia di blanket bog:

mountain bog. I vari tipi di bog sono accumunati da vegetazione e morfologia simili mentre le

differenze riguardano la posizione, l’estensione, l’altitudine e l’utilizzo.

Il raised bog occupa 314.000 ettari del territorio irlandese e costituisce un quarto dell’area totale coperta dalla torba. Questa tipologia di bog si trova principalmente nelle pianure centrali e verso l’est del paese. Lo spessore varia da tre a oltre dodici metri, con una profondità media di sette metri. A collinette, pozze d’acqua e buche si alternano aree piatte e di prato. Il caratteristico profilo tondeggiante del raised bog è dovuto alla continua crescita verso l’alto provocata dall’accumularsi di muschi e altre piante non totalmente decomposte. La mancanza di una completa decomposizione del materiale organico è legata all’ambiente anaerobico. I

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raised bog di sono formati nel corso del periodo post-glaciale in laghi o bassi avvallamenti,

dove il drenaggio era ostruito dai depositi glaciali. Con il passare del tempo si sono costituiti vari strati di torba in cui si può osservare la variazione di composizione in base ai cambiamenti climatici, come dimostra la presenza di resti di pini cresciuti nel bog durante i periodi più secchi. Dopo il 500 a.C. il clima divenne più umido e freddo e lo sfagno (Sphagnum), un tipo di muschio che sopravvive anche in condizioni di bassi livelli di minerali nell’acqua84, cominciò

a diffondersi sempre di più (fig. 50). Il clima più umido portò ad un’estensione delle zone di

bog, che prima erano confinate ai bacini dei laghi, sommergendo i boschi circostanti (Feehan

2011:170, 171).

84 Le radici delle piante non riescono a raggiungere l’acqua ricca di calcio del terreno a causa dello strato di

torba. L’unica fonte di minerali diventa quindi la pioggia che tuttavia ne contiene pochi. Raised bog, Irish Peatland Conservation Council. Data ultima consultazione il 30 gennaio 2017.

Figura 50 Sfagno della zona di bog in cui pascolano le mucche di Jim. Foto: G. Cavanni.

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Il nome blanket bog rispecchia il suo aspetto, come una coperta infatti ricopre il paesaggio seguendone le forme. Secondo la valutazione del 2009 pubblicata nell’ Ireland’s

Peatland Conservation Action Plan 2020 solo il 28% del blanket bog rimane in condizioni

relativamente intatte nella Repubblica d’Irlanda85. In entrambi i tipi di blanket bog, Atlantic e

upland, si verificano frequenti precipitazioni mentre l’evaporazione è bassa, questo è dovuto al

flusso di aria prevalentemente umida da Ovest. I due blanket bog differiscono invece per quanto riguarda le specie di piante che vi crescono. L’Atlantic bog è caratterizzato dalla presenza di giunco nero (Schoenus nigricans) e gramigna liscia (Molinia caerulea) mentre nell’upland bog

troviamo una fitta copertura di brugo, erica e muschi (Tomlinson 2011:180).

A differenza del raised bog, che si è formato fondamentalmente in modo naturale, il

blanket bog si è sviluppato a seguito di millenni di insediamento umano ed è essenzialmente

post-Neolitico. 5.000 anni fa le foreste di pini e betulle coprivano tutto il territorio ad esclusione delle zone più elevate delle regioni montuose. Durante gli ultimi 2 millenni a.C., a seguito del peggioramento del clima e al disboscamento avviato dall’uomo per ricavare terre da coltivare, le torbiere iniziarono a diffondersi. L’acqua filtrando nel terreno senza essere ostacolata dalle chiome degli alberi privò gli strati superficiali di nutrienti e particelle di argilla, rendendo il suolo sempre più acido. Inoltre si venne a creare uno strato di terreno impermeabile, costituito da minerali come il ferro, che fece ristagnare l’acqua. Le piante si adattarono di conseguenza,

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si diffusero erica, carici e giunchi, e con l’invasione del muschio il suolo divenne sempre più acquitrinoso, portando alla morte gli ultimi alberi rimasti. Il processo di formazione dei vari strati di torba, a seguito della semi-decomposizione dei vegetali, è identico a quello avvenuto nei raised bog (Tomlinson 2011:181).

Ho provato in prima persona, durante la mia ricerca sul campo, cosa significa muoversi nel bog. Gli stivali sono un obbligo e anche con quelli non è detto che si riesca a mantenere i piedi asciutti, infatti basta un momento di distrazione per mettere un piede in fallo e affondare. Il terreno è molto insidioso, il muschio spugnoso tende a risucchiarti il piede mentre cammini ed è difficile capire dove il terreno si presenta solido e dove invece rischi di ritrovarti infangato e immobilizzato. Jim tiene alcune delle sue mucche in una vasta area di bog in cui bisogna avventurarsi ogni giorno per poter contare e controllare il bestiame. Più gli animali si addentrano nel campo allontanandosi dalla strada più diventa difficile avanzare per trovarli. Come si può vedere dalle foto, in questa zona di blanket bog sono presenti distese di giunco (fig. 51) e sfagno con alcune macchie di una specie diversa di questo muschio, che invece di essere verde ha un colore rosso-arancio (fig. 52). Gli alberi e gli arbusti sono radi e i colori giallognoli e olivastri contrastano con il verde acceso delle chiome degli alberi e dei prati vicini, mentre il marrone scuro della terra compare nelle aree dove il calpestio delle mucche ha sollevato le zolle (fig. 53). Lo stesso campo appare in modo diverso punteggiato di bianco, uno

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spettacolo magnifico dovuto alla fioritura del bog cotton che ha reso il paesaggio del bog più vivace (fig. 54). Kevin Whelan (2011:128) fornisce una delicata visione di tale pianta:

Bog cotton (Eriophorum angustifolium) flaunts itself, a fleeting white presence against the permanent brown of the bog. This seemingly frail plant thrives on apparent adversity. There is something elemental about its seasonal emergence from the bog, this little ballerina flower swaying in the Atlantic wind.

Tale descrizione ricorda la danza dei narcisi protagonisti della poesia I wandered lonely as a

cloud del famoso poeta William Wordsworth (1770-1850).

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Figura 52 Sfagno rosso-arancio. Foto: G. Cavanni.

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La zona di blanket bog sulle Ox Mountains è stata ampiamente sfruttata per l’estrazione della torba. Il paesaggio si presenta in parte brullo e in parte coperto da fitti boschi di conifere piantati per scopi commerciali. Lo sguardo spazia su una distesa erbosa il cui colore varia dal giallo pallido al verde acceso, una vasta area piana circondata da monti che in estate viene attraversata da lunghe file di torba scura (fig. 55).

Figura 54 Campo di bog durante la fioritura del cotton bog. In lontanaza è visibile la collina di Knocknashee. Foto: G. Cavanni.

Figura 55 Zona di bog presso le Ox Mountains dove viene estratta la torba. In lontanaza sono visibili delle file di torba. Foto: G. Cavanni.

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In passato le aree occupate dalla palude erano molto più estese, ma l’uomo concentrato sulle proprie esigenze ha modificato il paesaggio senza rendersi conto del forte impatto ambientale delle sue azioni. Con il rapido aumento della popolazione dopo il XVII sec. si iniziarono a utilizzare vaste aree di bog per scopi agricoli; vennero creati nuovi terreni coltivati trasformando le aree di bog per mezzo di tecniche di drenaggio e arricchimento di nutrienti. Il drenaggio portò a un inevitabile cambiamento negli ecosistemi (Feehan 2011:173). La selvicoltura ha accelerato la perdita dell’habitat del blanket bog; tra il 1990 e il 2000 la copertura di alberi che ha preso il posto di questo tipo di torbiera è raddoppiata. Tale fenomeno si sta riducendo grazie alla disponibilità di nuove terre in zone più basse e fertili (Tomlinson 2011:185). Tra le cause principali della scomparsa delle zone di bog vi è l’estrazione della torba. In passato avveniva essenzialmente a livello familiare per necessità, «turf was the poor man’s fuel» (Feehan e McElveen 2011:177). Il taglio della torba per scopi commerciali veniva svolto nelle zone di bog posizionate nei pressi di città o di vie di navigazione. Sebbene oggi vi siano a disposizione altri tipi di combustibili quest’usanza continua a sopravvivere. Con lo sviluppo di macchinari sempre più efficienti il taglio della torba ha coinvolto aree più vaste e il processo di distruzione è stato accelerato. Nel 1934 venne creato dallo Stato Libero d’Irlanda il Turf

Development Board e divenne necessario l’acquisto di terre su larga scala. I raised bog si stanno

ritirando sempre di più logorati dal lavorio dei macchinari. Il drenaggio associato al taglio secca il bog provocando spaccature seguite inevitabilmente da subsidenza. L’erica invade i bog che si sono seccati e sopravvivono poche aree di torbiera sane. Meno dell’1% dei raised bog

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continua a crescere, percentuale che si è ridotta ulteriormente nell’ultima decina di anni. Inoltre sono vulnerabili anche ai cambiamenti climatici. Se le predizioni sull’intensificarsi della siccità nel periodo estivo si riveleranno esatte la metà dei terreni torbosi sopravvissuti potrebbero scomparire entro il 2050 (Whelan 2011:127, 128).

Le zone di bog costituiscono l’ambiente perfetto per una ricca fauna e flora, sono i custodi di una biodiversità unica che è in via d’estinzione, inoltre la torba presente nei bog contiene metà del carbonio conservato nel suolo irlandese. Mantenendo intatte le torbiere e i loro depositi di carbonio si può contribuire a ridurne la dispersione nell’atmosfera mitigando quindi gli effetti dei cambiamenti climatici su altri ambienti irlandesi. La capacità dei bog di trattenere l’acqua costituisce un altro strumento per contrastare i cambiamenti climatici. Infatti, nel caso le piogge diventassero più intense, l’abilità dei blanket bog di assorbire l’acqua e rilasciarla gradualmente proteggerebbe dalle inondazioni i luoghi situati a valle (Tomlinson 2011:185).

Il bog non è importante solo dal punto di vista del mantenimento degli equilibri ambientali e per i ritrovamenti archeologici ma anche perché vi è registrata la storia dell’ambiente stesso:

Boglands are also a unique form of natural diary, soaking up the annual pollen rain and preserving it in layers which are especially conducive to palynological techniques. Thus, the detailed narrative of vegetation change, and consequently of climatic change, in the post-glacial period can be recovered with astonishing precision from Irish bogs, and they are among the most rewarding world sites for environmental history (Aalen 2011:28).

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Nella Repubblica d’Irlanda è il National Parks and Wildlife Service, che fa parte del

Department of Arts, Heritage and the Gaeltacht, ad essere responsabile della conservazione dei raised bog, la tipologia di bog maggiormente minacciata dallo sfruttamento intensivo

dell’estrazione della torba tramite macchinari. Sono state svolte varie indagini sul campo per identificare i raised bog che necessitano di essere preservati, inizialmente sono stati designati come Areas of Scientific Interest mentre in seguito sono stati definiti Natural Heritage Areas (NHA). Alcuni di questi sono diventati Special Areas of Conservation (SAC) sotto l’Habitats

Directive dell’Unione Europea.86 Nel 2011 è stato vietato il taglio della torba in trentadue

raised bog, l’inizio di un processo volto alla protezione di un numero sempre maggiore di aree

di bog (Whelan 2011:127). L’organizzazione non governativa Irish Peatland Conservation

Council, fondata nel 1982, ricopre un ruolo importante nelle campagne di conservazione del bog. Il loro sito Internet fornisce informazioni utili su vari aspetti di quest’ambiente in pericolo

e ogni anno rende disponibile online l’Annual Report and Financial Accounts in modo da mantenere viva l’attenzione verso questa problematica ambientale. I bog non sono solo luoghi speciali da un punto di vista naturalistico ma sono anche portavoci di cultura, nella brochure dell’Irish Peatland Conservation Council si legge che: «Protecting the ancient and cultural aspects of peatlands fosters Ireland’s sense of identity and national pride»87.

86 Raised bog, Irish Peatland Conservation Council. Data ultima consultazione 2 febbraio 2017. 87 Il link della brochure What’s so special about peat è disponibile in sitografia.

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Alcune zone di bog che sono state tagliate sono idonee per l’agricoltura e la selvicoltura mentre altre ospitano parchi eolici che Roy Tomlinson (2011:184) definisce:

an intrusive, highly visible and expanding feature of blanket peat landscapes. Construction of wind farms in such habitats is controversial on aesthetic and conservation grounds, and also in relation to land stability.

Attraversando le Ox Mountains, in direzione dell’oceano, si possono osservare alcuni parchi eolici. Walter88 mi ha riferito che a molte persone non piacciono mentre lui li considera

«molto eleganti» e «abbastanza carini». È innegabile che queste bianche figure maestose, che svettano lineari verso il cielo, abbiano un forte impatto visivo, ma bisogna considerare che rappresentano una fonte di energia pulita alternativa (fig. 56).

88 Conversazione, non trascritta, tenuta con Walter il 22 agosto 2016 nella sua auto.

Figura 56 Pale eoliche in lontanaza fotografate durante il tour in auto con Walter. Foto: G. Cavanni.

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In molte aree di ex-bog si permetterà di rigenerare «a complex mosaic of semi-natural ecosystems», come brughiere, boschi di betulle e acquitrini, e dove le condizioni idrologiche lo renderanno possibile, verrà ricreato nuovo bog (Feehan e McElveen 2011:177). Secondo F. H. A. Aalen (2011:28):

Bogland is an important aesthetic, spiritual and cultural resource. In a country denuded of forest, the bog is the preeminent Irish location for experiencing the natural world with the greatest intensity – a place of exploration and discovery, where environmental feeling can be inculcated. Questa “sensibilità ambientale”, che si sta dissolvendo sempre più, può essere recuperata tramite l’osservazione e la percezione del paesaggio naturale e degli esseri, sia vegetali che animali, che lo abitano. Miti, leggende e racconti non narrano solo di eroi e battaglie, leggendoli o ascoltandoli ci si accorge del ruolo fondamentale di fauna e flora nel contesto culturale

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