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1. Paesaggio e ambiente dell’area di studio

1.2 Idrografia e orografia dell’area di studio

Come il resto dell’Irlanda anche la zona intorno a Coolaney è ricca di fiumi, laghi e fonti. Mi è stato riferito che un tempo ogni casa aveva la propria fonte da cui prelevare l’acqua e come vedremo nel capitolo successivo le sorgenti hanno un ruolo molto importante nel folklore e dal punto di vista religioso e spirituale. I termini in gaelico per indicare i fiumi sono “abh” o “abha” e “abhainn”, quest’ultimo termine si presenta con maggiore frequenza e viene solitamente anglicizzato in “avon” or “owen” (Joyce 1910:454). “Loch” viene utilizzato, sia in Irlanda che in Scozia, non solo per indicare i laghi ma anche insenature del mare. In Irlanda tale parola è stata anglicizzata in “lough” (Joyce 1910:447).

Il fiume Owenboy, che ha origine tra le Ox Mountains, assume il nome di Owenbeg21 dopo aver attraversato il villaggio di Coolaney e insieme all’Owenmore22 confluisce in un unico

21 In gaelico il nome “An Abhainn Bheag” che significa “piccolo fiume”.

“Owenbeg”, Logainm.ie. Data ultima consultazione il 15 gennaio 2017.

22 In gaelico “An Abhainn Mhór” che significa “grande fiume”.

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fiume chiamato come quest’ultimo. A sua volta l’Owenmore unisce le proprie acque con l’Unshin23 prima di sfociare nella baia di Ballysadare. Il nome del fiume Owenboy in gaelico è

“An Abhainn Bhuí”24, che significa fiume giallo. Joyce (1875:272,273) spiega che il termine

“giallo” è riferito al colore delle acque del fiume che si tingono a causa di un particolare fango. Anche altri nomi di fiumi sono composti da termini che indicano il colore delle acque, come ad esempio la parola “dearg”, rosso. Mi era stato riferito da alcuni interlocutori che nel villaggio di Coolaney è presente un vecchio ponte che sovrasta le acque dell’Owenboy e così, incuriosita, avevo provato a cercarlo. Inizialmente non ero riuscita a individuarlo ma grazie alle indicazioni di Jerry ho scoperto la sua posizione. Il ponte, che si trova all’inizio del villaggio, vicino alla strada che porta a Collooney, è in parte crollato ed è circondato e sormontato da alberi che ne celano la vista (fig. 29 e 30).

23 In gaelico “An Uinsinn” che significa “fiume dell’albero di frassino.

“Unshin river”, Loaginm.ie. Data ultima consultazione il 15 gennaio 2017.

24 “Owenboy river”, Logainm.ie. Data ultima consultazione il 15 gennaio 2017.

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Arthur25 ricorda che anche quando era un bambino gli alberi si ergevano sul ponte e mi

ha riferito che secondo lui era troppo stretto per il passaggio dei carri. Farry nel suo testo

Killoran and Coolaney, a local history scrive del vecchio ponte (si veda supra cap. 1) e fa

riferimento a un castello degli O’Hara, precedente a quello di Moylmlough. Secondo la tradizione le pietre di questo castello, che si trovava a ovest del villaggio di Coolaney, tra la strada e il fiume, sono state utilizzate per costruire il mulino e il suddetto ponte. Sia Sean che Walter hanno nominato questo vecchio edificio di cui non rimane più traccia. Farry (2005:89) riporta anche alcune informazioni sul nuovo ponte:

25 Conversazione, non trascritta, tenuta con Arthur il 15 agosto 2016 presso la sua casa.

Figura 30 In questa foto è possibile intrevedere tra gli alberi il vecchio ponte del villaggio di Coolaney. Foto: G. Cavanni.

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In the Summer Assizes of 1833 there was an estimate of £415-7-526 to build a new bridge at

Coolaney over the Owenboy. At the same time a new road by the Hungry Rock was built east of the old road by that route. Some traces of the old road still remain higher up the mountain. Seguendo il corso dell’Owenboy verso le Ox Mountains si passa vicino al lago di Carrownabanny e più avanti si scorge un’area picnic accanto alla riva del fiume, presso il quale, nelle giornate estive di bel tempo, si recano alcune persone a fare il bagno. Durante la gita in auto con Arthur27 ci siamo fermati per poco tempo vicino all’area picnic e ho notato che

nell’acqua del fiume era presente della schiuma (fig. 31). Immediatamente mi sono ritrovata a pensare a una conseguenza dell’inquinamento, ma Arthur ha sfatato tale idea spiegandomi che nella zona non vi sono industrie ed ha attribuito al fenomeno cause naturali; secondo lui è il terreno ricco di torba che provoca la schiuma.

26 Il numero viene così riportato da Farry.

27 Conversazione, non trascritta, tenuta con Arthur il 19 agosto 2016 nella sua auto.

Figura 31 Area picnic nei pressi del fiume Owenboy. Nell'acqua del fiume si può notare della schiuma bianca. Foto: G. Cavanni.

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Secondo Aidan28, il proprietario di un negozio di musica a Sligo e membro dello Sligo

Field Group29, il fiume Moy, che sfocia nella baia di Killala, ha origine presso la collina di

Knocknashee ed è ricco di salmoni; in realtà la fonte del fiume Moy, che è lungo circa 100 km, si trova tra le Ox Mountains30. Il nome in gaelico del fiume è “An Mhuaidh”31 e presso il sito “Dúchas.ie” troviamo due scritti che riportano la stessa leggenda, sebbene con parole diverse, della formazione del fiume. Qui di seguito ne trascrivo una:

Long ago where the river Moy now flows was all bog land so this is how it did start. One hot day in Summer a bullock went to take a drink out of a well in the Ox Mountains. While he was taking the drink a boy came and caught him by the tail and gave him such a fright that he rushed away and the boy slinging on his tail. He never stopped running in and out until he reached the sea at Killala. The well followed his tracks all the way and so started the River Moy.32

Mike mi ha spiegato che in inverno il torrente, che passa accanto all’imbocco della strada che porta alla sua casa e che si unisce all’Owenboy presso Coolaney, si ingrossa e talvolta blocca il passaggio impedendo ai suoi figli di andare a scuola. Inoltre quando si verificano abbondanti precipitazioni il campo vicino alla sua proprietà si allaga formando un lago temporaneo (fig. 32).

28 Conversazione, non trascritta, tenuta con Aidan il 30 giugno 2016 presso il suo negozio.

29 Lo Sligo Field Group è un’organizzazione composta da volontari che cercano di promuovere vari aspetti

culturali e di proteggere l’ambiente della Contea di Sligo. Per maggiori informazioni visitare il seguente sito: http://www.sligofieldclub.com/index.htm

30 “River Moy”, Ask about Ireland. Data ultima consultazione il 15 gennaio 2017. 31 “Moy river”, Logainm.ie. Data ultima consultazione il 15 gennaio 2017. 32“Moy river”, Dúchas.ie. Data ultima consultazione il 15 gennaio 2017.

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Attraversato il passo tre le Ox Mountains si giunge a vedere l’oceano in lontananza, accostando l’auto un po' più avanti e inoltrandosi nel campo, si giunge al lago Aghree, che si trova nella parish di Skreen (fig. 33).

Figura 32 Campo allagato nei pressi della casa di Mike. Foto: G. Cavanni.

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Stranamente il nome di questo lago non è presente sul sito “Logainm.ie” ma ho potuto ricavare la versione in gaelico, “Loch A Croide33”, grazie ai racconti presenti sul sito di “Dúchas.ie”:

One time long ago a man named Pat Mc Guire of Dunflin Skeen Co Sligo was going to his work one morning. As he was passing along the lake of Loch A Croide, he saw a pony feeding by the side of the lake. He fancied the pony and caught him and brought him home. He had him in his possession for a long time till one evening he went out riding on him intending to leave him where he got him. When he was near the lake the man tried to get off the horse but the horse ran into the middle of the lake. The map on the horse never was seen again, but the heart and livers of the man were seen floating on the lake. That is how the lake got its name Loch A Croide.34

Il secondo racconto che ho trovato presenta una dissonanza, infatti narra una storia simile alla precedente che tuttavia sembra essere riferita ad un altro lago, il lago Easky:

When Denis Ghallagher’s house now stands on the shore of Lough Easkey long ago a man called John Gallagher lived there. One day he was about to do some ploughing but he could not find his horses. He was in the field and as he looked down at the lake he saw two white horses on the shore. He went down and brought them up and he worked all day with them. In the evening he went down with them to the lake shore and struck them with the bridle. They brought him through the lake and smashed his body to pieces. Nothing was found of him only his heart floating over the water. This is the reason that the lake is called “Loc Croide”.35

Come vedremo tra poco viene assegnato un altro significato al nome Easky che non ha alcun legame con il termine “cuore”.

È stato Walter36 a farmi scoprire la presenza del lago Aghree, nessuno me ne aveva mai parlato prima di lui. Secondo Walter il toponimo “lago del cuore” deriva dal nome di una delle

33 Il termine “croí” significa cuore in gaelico.

“Heart”, Teanglann.ie. Data ultima consultazione il 16 gennaio 2017.

34 “Croide”, Dúchas.ie. Data ultima consultazione il 16 gennaio 2017. 35 “Croí”, Dúchas.ie. Data ultima consultazione il 16 gennaio 2017.

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montagne che si ergono nei sui pressi, “the Heart’s Mountain”37, e mi ha raccontato una storia

che lui stesso ha definito del folklore. Localizza l’avvenimento da lui narrato al tempo dei cacciatori-raccoglitori, questi tornando da una battuta di caccia hanno ritrovato il lago Aghree al posto del loro villaggio che era scomparso nel nulla. Non ha invece menzionato la precedente leggenda dell’uomo trascinato in acqua dal cavallo.

Il lago Easky, o Easkey, (fig. 34) è di dimensioni maggiori rispetto al lago Aghree ed entrambi si trovano nella stessa baronia di Tireragh.

Il nome gaelico riportato sul sito “Logainm.ie” è “Iascaigh”38 e il termine “iascach”39 significa

“ricco di pesci”. Il sito “Dúchas.ie” raccoglie vari racconti che riguardano questo lago e

37 Non sono riuscita a trovare informazioni su una montagna che porti il nome “Heart” tra quelle che

compongono le Ox Mountains.

38 “Easky”, Logainm.ie. Data ultima consultazione il 16 gennaio 2017. 39 “Iascach”, Teanglann.ie. Data ultima consultazione il 16 gennaio 2017.

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l’omonimo fiume; il più emblematico è forse quello che riguarda la maledizione di S. Patrizio rivolta proprio contro un pesce:

There is a pretty lake situated in the Ox mts in County Sligo, from which the Easky river flows. The river itself is noted for its salmon, but though there is no difficulty to prevent them entering the lake itself, no salmon was ever found in its waters. There is an old legend in the district which purports to account for this. St Patrick when crossing from Mayo into Sligo crossed this stream at the point where it issues from the lake and in doing so slipped on a salmon and fell into the stream. He is then stated to have cursed the salmon (a strange proceeding for a saint) and from that out no salmon ever passed that spot.40

Altri laghi della zona in cui ho svolto la ricerca sul campo e che ho visitato di persona sono il lago di Carrownabanny e il Fin Lough, di cui ho già parlato nel precedente capitolo. Maeve, che abita vicino a quest’ultimo specchio d’acqua, mi ha riferito alcuni aspetti del lago:

Giulia: Sai qualcosa riguardo al Fin Lough? Qualche storia o…? Maeve: A quanto pare è senza fondo. [ride] G: Sì? M: Il vicino dice che è senza fondo. G: Ok. M: Ehm ci sono pesci dentro, carpe, (anzi) non carpe (ma) tinche, trote, persici, abramidi, pesci d’acqua dolce, molte persone pescano lì. G: Ah ok. M: Non ho mai visto nessuno nuotarci, era incredibile e ero davvero sorpresa di questo, i vicini hanno detto che mai nessuno ci ha nuotato, non vi hanno mai fatto il bagno da bambini. Ho chiesto loro il perché e hanno detto che è per le alghe o forse non vogliono che i pesci gli mordano le dita, non so. Ehm pochi anni fa è ghiacciato. G: Sì? M: C’era un piede di ghiaccio qualche anno fa.41

Dal punto di vista orografico il territorio presenta un paesaggio ondulato dovuto alla presenza di numerose colline (fig. 35). Alcuni interlocutori hanno sottolineato la differenza tra

40 “Easky”, Dúchas.ie. Data ultima consultazione il 16 gennaio 2017.

É presente un altro racconto molto simile al seguente link: http://www.duchas.ie/en/cbes/4701697/4693538/4727712

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quest’aspetto caratteristico del paesaggio irlandese e la campagna inglese che si presenta invece piatta e monotona.

Come abbiamo visto nel primo capitolo, nel paragrafo dedicato alla Contea di Sligo, i due rilievi simbolo della Contea sono la collina di Knocknarea (327 m) 42 e il monte Benbulben o Benbulbin (526 m)43. Entrambi i rilievi sono costituiti da rocce calcaree, hanno una cima piatta e custodiscono miti e leggende del passato. Il monte Benbulben (Binn Ghulbain44, “la rupe del becco”45), ad esempio, è stato testimone della tragica fine dell’eroe Diarmund:

42 “Knocknarea”, Mountain Views. Data ultima consultazione il 27 gennaio 2017. 43 “Benbulben”, Mountain Views. Data ultima consultazione il 27 gennaio 2017. 44 “Benbulbin”, Logainm.ie. Data ultima consultazione il 31 gennaio 2017. 45 “Binn”, Teanglann.ie. Data ultima consultazione il 31 gennaio 2017.

Nel dizionario online non ho trovato il termine “ghulbain” ma “gulba” per indicare la parola “becco”. “Gulba”, Teanglann.ie. Data ultima consultazione il 31 gennaio 2017.

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it was on the slopes of Benbulben that Diarmuid O'Duibhne, after a thousand hair-breadth 'scapes, north, south, east, and west, at last lost his charmed life in an encounter with the enchanted boar of the mountain (O’Rorke 1890:514)46.

Il paesaggio ricopre un ruolo fondamentale non solo nei racconti e nelle canzoni ma anche dal punto di vista della produzione artistica visiva. In Irlanda ho scoperto le opere di una pittrice, Anne Osborne, che per mezzo degli acquerelli riproduce scorci del paesaggio della Contea di Sligo (fig. 36) e alcune delle sue opere rappresentano Knocknarea e il monte Benbulben.

I due rilievi sono stati intagliati anche da Michael Quirke su una tavoletta di legno. Quirke chiede solitamente agli avventori il loro animale preferito e gratuitamente lo intaglia su un pezzo di legno. Quando mi è stata posta la domanda ho chiesto un lupo che Quirke ha subito inciso, con semplici tratti, con il muso rivolto al Benbulben che si trova alle sue spalle (fig. 37). Sull’altro lato della tavoletta ha intagliato Knocknarea con il cairn della regina-guerriera Maeve

46 Il racconto fa parte del ciclo Feniano e Terence O’Rorke nel suo testo History of Sligo, town and county ne

riporta un estratto.

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sovrastata da una falce di luna (fig. 38). L’astro notturno potrebbe forse riferirsi al nome della collina, infatti una delle traduzioni del nome Knocknarea (fig. 39) è “collina della luna47”. Non

essendoci giunta la compitazione del termine originario in gaelico sono state fornite varie interpretazioni e traduzioni del toponimo. Il sito “Logainm.ie” riporta come nome gaelico “Cnoc na Riabh” 48, “la collina delle strisce”49, mentre nel testo The sacred mythological centres

of Ireland di Roberts (2016:82) troviamo “Cnoc na Rí”, “la collina del re”. Infine Joyce

(1910:105) suggerisce come toponimo “Cnoc na Riaghadh”, “la collina delle esecuzioni”. Sebbene non vi siano certezze riguardo a quale di questi nomi sia quello “corretto”50, rimane

invariato il fascino del monumentale cairn della regina Maeve e del paesaggio che si estende intorno. Scalare la collina, giungere sulla cima e seguire l’usanza di aggiungere una pietra al tumolo può essere considerata una forma di pellegrinaggio; ognuno lo svolge con uno stato d’animo e intenzioni diverse, ognuno osserva e percepisce in modo unico ciò che lo circonda, c’è chi vi vede qualcosa di spirituale e chi invece viene colpito dall’aspetto storico. C’è anche chi, incurante dei cartelli che lo vietano e sprezzante del pericolo di far franare le pietre, decide di scalare il cairn che ha un diametro di più di 60 m e un’altezza di oltre 10 m (fig. 40). Secondo le leggende il cairn ospita le spoglie della regina Maeve, sepolta in posizione eretta in tenuta

47 Il termine “luna” in gaelico è “ré”.

“Moon”, Teanglann.ie. Data ultima consultazione il 27 gennaio 2017.

48 “Knocknarea”, Logainm.ie. Data ultima consultazione il 27 gennaio 2017.

49 “Riabh”, Teanglann.ie. Data ultima consultazione il 28 gennaio 2017.

50 Il concetto di ciò che è “corretto” è relativo. Per chi utilizza un certo toponimo e vi collega un mito o una

storia il proprio termine sarà quello “vero”, quello “giusto”. Il discorso si ricollega ai concetti di “autentico” e “tradizionale” che affronterò nel capitolo successivo.

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da battaglia, pronta a fronteggiare i nemici provenienti da nord, i guerrieri della provincia dell’Ulster. Roberts (2016:84) tuttavia sostiene che questo monumento non deve essere necessariamente considerato come una tomba ma piuttosto:

like Newgrange and the Boyne mounds, it represents her Sídhe, her abode, and her presence there in such a commanding position is evidence of a deep belief in the powerful feminine spirit of the land as personified in these ancient goddesses.

Finora non sono mai stati svolti scavi presso il sito del monumento e sulla cima sono presenti anche altri resti archeologici come tombe e capanne. È un luogo interessante sotto molti punti di vista che nasconde segreti ancora da svelare.

Figura 37 Fronte della tavoletta di legno intagliata da Quirke. Foto: G. Cavanni.

Figura 38 Retro della tavoletta intagliata da Quirke. Foto: G. Cavanni.

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Figura 40 Cairn della regina Maeve sulla cima di Knocknarea. Foto: G. Cavanni. Figura 39 Collina di Knocknarea vista dalla spiaggia di Strandhill. Foto: G. Cavanni.

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La catena montuosa delle Ox mountains crea una barriera naturale tra la costa e la zona interna e si estende, dal punto di vista topografico, da est di Foxford, nella Contea di Mayo, fino al lago Gill, nella Contea di Sligo51. La cima più alta della catena montuosa è Knockalongy, “Cnoc na Loinge52” in gaelico, che raggiunge i 544 m di altezza53. Il sostrato roccioso delle Ox

Mountains è costituito da antichi strati di gneiss, scisto e granito, mentre gli altopiani sono coperti da vaste aeree di palude e zone di bosco. A Nord e a Sud delle montagne le terre, in genere coltivate, sono composte da calcare e arenaria del periodo Carbonifero.54

La mappa Discovery Series, 25 riporta sia il toponimo Ox Mountains che “Sliabh55 Gamh”, se andiamo ad analizzare il significato di quest’ultimo si scopre che i due nomi non corrispondono. Joyce (1910:56, 57) spiega che a causa della confusione tra la “dh” e la “gh”, che si pronunciano nello stesso modo, vari toponimi sono stati trascritti male e il loro significato è cambiato:

It was a mistake the reverse of this, that gave their present English name to the Ox Mountains in Sligo. The Irish name, in all our Annals56, is Sliabh-ghamh (which means stormy mountain);

but the natives believing it to be Sliabh-dhamh, i. e. the mountain of the oxen, have perpetuated the present incorrect name.

51 Dal punto di vista geologico la catena montuosa si estende per 104km da vicino Newport nella Contea di

Mayo fino a oltre Manorhamilton nella Contea di Leitrim. Il link dell’articolo Ox Mountains gold project, County Sligo, Republic of Ireland da cui ho ricavato le informazioni è disponibile in sitografia.

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