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6. CASO STUDIO: LA CITTA’ DI NORCIA

6.1. Breve inquadramento storico

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104 Le prime notizie che testimoniano la

presenza dell’uomo sul territorio risalgono al periodo etrusco, quando i Sabini si insediarono e diedero vita al villaggio chiamato Northia, che divenne presto una colonia etrusca. Intorno al 300 a.C. i Romani sconfissero i Sabini e si impossessarono del villaggio, che divenne prima prefettura e poi comune romano nel 268 a.C. Nell’epoca dell’Imperatore Vespasiano di origini sabine, nella seconda metà del I secolo

d.C., la città prese il nome di Nursia Valeria, quando la sua gloria derivava in particolare dai prodotti della campagna nursina, dal suo clima rigido (da cui deriva l’epiteto virgiliano di

“frigida”) e per aver dato i natali a personaggi illustri quali il generale repubblicano Sertorio (a cui oggi è intitolata la via principale di Norcia, Corso Sertorio) e la madre dell’Imperatore Vespasiano, Vespasia Polla. Nel periodo romano la città conobbe un periodo di vasto splendore, diventando prima prefettura e poi municipio (II secolo a.C.)121. Nonostante sia la vicina Spoleto ad aver conservato le maggiori testimonianze di tale periodo, le parti superstiti di un edificio sottostante la Basilica di S.Benedetto, i resti del tempio pagano dedicato alla Dea romana Fortuna Argentea al di sotto della Fortezza della Castellina e la presenza di un edificio di epoca romana nei pressi di Porta Massari, permettono di affermare che il ricordo di tale epoca è molto vivo anche nella città nursina122.

Il territorio nursino fin dalla metà del II secolo d.C. in avanti è legato alla Cristianità in maniera indelebile, in quanto diventa sede di diocesi (fino al VII secolo, quando fu aggregata a Spoleto) ma soprattutto perché vide, verso la fine del V secolo, la nascita del suo cittadino più illustre, il monaco San Benedetto da Norcia e di sua sorella Santa Scolastica. In particolare San Benedetto verrà ricordato come colui che riformò radicalmente il Cristianesimo e fondò l’ordine dei Benedettini123. A lui la città sarà per sempre riconoscente, non solo per fattori legati alla

121 Pro Loco di Norcia, “Vetusta Nursia”. La storia della città di Norcia, dalle origini fino ad oggi, Web Dic. 2019, Fonte: https://www.proloconorcia.it/norcia.

122 Antonelli, G., Umbria, Tuttitalia Enciclopedia dell’Italia antica e moderna, Edizioni Sadea, Sansoni Firenze, 1964.

123 Ivi, p. 236.

Figura 54: Immagine raffigurante la Porta Romana di Norcia, una delle sette porte d’ingresso alla città.

Fonte: www.proloconorcia.it.

105 religione e alla spiritualità, ma soprattutto poiché insieme ai suoi monaci riuscì a bonificare le terre aride e selvatiche delle campagne circostanti fino a renderle dei campi fertili, il tutto grazie alla progettazione e costruzione di un sistema di canali d’irrigazione.

Tra il 500 e l’Anno Mille lo stretto legame esistente tra il Cristianesimo e la città di Norcia si infittì ancora di più, quando divenne una città guelfa ed entrò a far parte dello Stato Pontificio.

Questo periodo fu il preludio all’indipendenza della città ottenuta intorno all’anno 1200, quando Norcia divenne libero comune e si dotò per la prima volta di solide mura a difesa della città, un monumento imponente che risulta ancora oggi un simbolo distintivo della città e capace di resistere al tempo e ai numerosi terremoti che si sono verificati nella zona. Il Cristianesimo nel frattempo continua ad espandersi nel territorio, un’area questa connessa da sempre con la vita di Santi illustri (S.Benedetto e Santa Scolastica) che si caratterizza per un’attività costruttiva intensa di chiese ed edifici religiosi. Risalgono al Trecento e alla prima metà del Quattrocento i lavori per la costruzione di chiese a navata unica, con semplici prospetti in pietra locale e animati da ampi portoni e rosoni, come nel caso della Basilica di San Benedetto e la Chiesa di San Francesco a Norcia124.

La città di Norcia crebbe notevolmente e si rinnovò molto dal punto di vista artistico nel periodo in cui era dominata dal potere papale. Questo periodo iniziò quando il Pontefice Giulio III decise nel 1506 di mettere fine all’indipendenza politica di Norcia e nominò un suo commissario da mettere a capo della città. A tal proposito il Papa proprio in quel periodo ritenne

124 Ivi, p.242.

Figura 55: Cartolina storica raffigurante Piazza Vittorio Emanuele a Norcia, dove si distinguono il Municipio, la basilica di S.Benedetto e la statua del Santo.

Fonte: Collezione privata Giampaolo Naticchioni.

106 opportuno provvedere alla realizzazione della “Castellina”, una vera e propria fortezza che si sarebbe affacciata sulla piazza principale della città e che avrebbe ospitato il governatore apostolico incaricato. Per la realizzazione di tale complesso fu incaricato nel 1554 l’architetto Jacopo Barozzi da Vignola125.

Questa fu soltanto la prima delle tante opere realizzate nel periodo compreso tra il secolo XVI e XVII. Lo stretto legame con lo Stato Pontificio giocò un ruolo determinante in questo senso e come conseguenza diretta si assistette al rinnovamento completo dell’intero comune con la costruzione di moltissime opere pubbliche tutt’ora in parte esistenti: chiese, parrocchie, conventi, monasteri, ospedali, confraternite, oratori, collegi delle arti, osterie, alloggi, scuole pubbliche, un teatro, un’attività musicale e persino un’accademia letteraria. Ma gran parte delle opere appena citate, insieme ad un patrimonio storico artistico di immenso valore tramandato nei secoli, fu distrutto dai terremoti devastanti del XVIII secolo (1703 e 1730)126. La ricostruzione della città fu molto lenta anche per il fatto che molti dei superstiti decisero di abbandonare la loro terra natia, tanto bella e ricca di risorse quanto terribilmente esposta a calamità naturali dall’effetto devastante. La città verrà colpita nei secoli a venire, fino ad arrivare ai giorni nostri, da molti altri eventi sismici di notevole portata cui verrà dedicata una parte specifica di approfondimento con il proseguo della trattazione.

A tal proposito la storia del comune norcino è stata da sempre legata a questi fenomeni nel corso della sua storia, a cui deve principalmente il disegno attuale del borgo. L’Umbria viene infatti considerata una regione sismica per tre quarti del suo territorio e a testimonianza di quanto è stato appena detto nella sua storia si contano 2403 terremoti nel periodo compreso tra il 374 a.C. e il 2018.

125 Gigliozzi, M.T., Norcia città sismica. La basilicadi San Benedetto paradigma di rinascite., di M.T. Gigliozzi, Campisano Editore, Roma, 2019.

126 Pro Loco di Norcia, 2019.

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