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2. URBAN BIM & SMART CITY

2.5 Cosa si intende per UrbanBIM

Secondo un rapporto pubblicato dall’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) nel Maggio 2018, le più grandi città del mondo vedranno aumentare vertiginosamente la propria popolazione tanto da individuare il 2050 come l’anno del “sovraffollamento globale”. Secondo questa analisi in quell’anno la popolazione si sarà trasferita quasi completamente all’interno delle città, le quali rischieranno un collasso nel momento in cui non arrivassero preparate a tale evento21. Il compito delle istituzioni, degli architetti, degli urban planner, degli ingegneri, dei tecnici e di tutti quegli attori che sono coinvolti in tale processo è quello di trovare delle soluzioni compatibili con le varie realtà urbane, al fine di permettere loro di rispondere nel migliore dei modi a questi fenomeni incombenti.

Il contesto urbano in cui viviamo risulta quindi essere un sistema complesso ed articolato che necessita di un’analisi attenta e minuziosa di ogni suo aspetto per poterlo comprendere totalmente. Le città sono destinate a crescere e a diventare sempre più complesse in futuro e questo richiederà l’utilizzo di nuove strategie ed approcci tecnologici in grado di guidare questo processo. Tali iniziative rientrano perfettamente all’interno di quel contenitore che nelle pagine precedenti ha assunto il nome di Smart City, ovvero una città che grazie alla condivisione dei dati potrà raggiungere il massimo livello di gestione, di amministrazione e di qualità della vita22. A tal proposito una delle iniziative che negli ultimi anni si sta sperimentando per aumentare il livello di “smartness” delle città è quella legata all’utilizzo del BIM, ovvero una “computer-aided methodology” legata principalmente al mondo delle costruzioni (AEC, Architecture, Engineering and Construction Industry) che collega tutti i soggetti coinvolti all’interno di un progetto tramite un modello digitale editabile dell’edificio. Questa tematica verrà ampiamente trattata in seguito, in particolare nel capitolo 3, tuttavia si vuole porre ora l’attenzione su un altro aspetto legato al BIM (Building Information Modelling) ed al suo utilizzo. Si è soliti adottare un approccio di tipo BIM alla scala architettonica, per rendere il processo edilizio più veloce, snello, sicuro, coordinato, affidabile ed economicamente sostenibile; se invece si ampliassero gli orizzonti e si superasse questo confine, ci si accorgerebbe che lo stesso identico processo può essere efficacemente adottato non solo per la pianificazione e la costruzione di un

21 Il 66% della popolazione mondiale vivrà nelle grandi città nel 2050: allarme ONU., la Repubblica, 17 Maggio 2018, Web. 18 Nov. 2019, Fonte:

https://www.repubblica.it/esteri/2018/05/17/news/rischio_sovrappopolazione_nelle_grandi_citta_entro_il_2 050_l_allarme_delle_nazioni_unite-196631940.

22 Petz, I., BIM and Urban Planning:”We need more details”., Siemens, 4 Luglio 2016, Web. 18 Nov. 2019.

19 solo edificio, ma per l’intero processo di pianificazione del territorio urbano: da qui nasce l’Urban BIM. Per rendere più chiaro il concetto, si riporta di seguito l’esempio del Cantone di Appenzell Innerrhoden in Svizzera, un piccolo agglomerato transalpino che si estende per circa 172 km².

Figura 7: Vista a volo d’uccello del modello 3D del Cantone di Appenzell Innerhoden.

Fonte: Growing responsibly. Autodesk InfraWorks helps a Swiss canton visuaize and analyze future growth., PlanIng and Autodesk collaboration, in Autodesk Customer Succes Story, 2013.

Situato nella zona Nord-orientale del paese, la cittadina ha riscontrato negli ultimi anni un sostanziale aumento demografico con il conseguente tentativo da parte dell’ Amministrazione Comunale di incoraggiare la crescita economica dell’intero territorio, il tutto salvaguardando il carattere identitario del luogo e dei suoi abitanti. Per raggiungere questo grande obiettivo il cantone si è affidato all’esperienza di un architetto locale, Thomas Mauchle, il quale, in collaborazione con la società RegioConcept AG, ha sviluppato tutta la documentazione necessaria ad assistere la città nel suo piano strategico di crescita. In modo particolare è stato studiato l’impatto che l’aumento della popolazione avrebbe avuto nello scenario delle infrastrutture esistenti. Invece di impostare lo studio e le analisi su mappe tradizionali 2D, disegni e grafici, Thomas Mauchle ed il suo team hanno optato per la creazione di un modello 3D che rappresentasse l’edificato esistente basato su dati GIS e su un modello di terreno georeferenziato. Il modello digitale è stato creato per mezzo di un software della famiglia di Autodesk® chiamato InfraWorks, il quale ha permesso la riproduzione dell’agglomerato urbano esistente, utilizzato poi per creare delle simulazioni su possibili scenari e manovre strategiche di sviluppo.

20 Figura 8: Primo scenario dell’espansione urbana del Cantone di Appenzell Innerhoden.

Fonte: Growing responsibly, 2013.

Figura 9: Secondo scenario con aumento della densità abitativa nel centro del Cantone di Appenzell Innerhoden.

Fonte: Growing responsibly, 2013.

21 Nella fig.8. viene mostrato il primo scenario previsto dai funzionari del Cantone, dove tramite il modello 3D della città è stato semplice individuare le aree inedificate sulle quali sono stati aggiunti dei volumi rappresentanti gli edifici di nuova costruzione che avrebbero ospitato la nuova popolazione. Nella figura successiva (fig.9) invece viene proposto un secondo scenario in cui appare evidente il tentativo di aumentare il volume degli edifici esistenti con delle sopraelevazioni, per ottenere lo stesso obiettivo senza però dover costruire edifici ex-novo. Il primo risultato che è stato ottenuto grazie a questo lavoro è di tipo visivo, in quanto i funzionari hanno potuto valutare e confrontare i differenti scenari all’interno di un ambiente 3D che riproduce fedelmente la realtà, seppur questo sia stato creato utilizzando una rappresentazione schematica degli edifici, i quali non sono altro che poligoni estrusi. Ogni proposta inoltre può essere valutata in rapporto al contesto in cui è inserita, avendo sempre una visione d’insieme e mai isolata23.

L’utilizzo delle nuove tecnologie ed in questo caso di scenari digitali applicati alle città non sono altro che strumenti di supporto per la gestione dei complessi processi urbani. Per mezzo di essi infatti si possono ridurre notevolmente il tempo ed i costi per decisioni e proposte che diversamente avrebbero proporzioni sicuramente maggiori, senza contare il fatto che un modello digitale offre un metodo rappresentativo della realtà intuitivo e di facile interpretazione anche per i non addetti ai lavori. Come affermava Alan Jost, Head of BIM presso Implenia, una delle principali società svizzere legata al mondo delle costruzioni:

“In futuro i nostri clienti si aspetteranno che noi soddisfiamo requisiti ancora più ampi e complessi. Non si limiteranno a chiedere il tipo di

modello BIM che può essere utilizzato per pianificare un edificio; si aspetteranno un modello in grado di catturare anche tutti gli aspetti

rilevanti della pianificazione urbana e delle infrastrutture”.

23 Team Autodesk, Growing responsibly. Autodesk InfraWorks helps a Swiss canton visuaize and analyze future growth., PlanIng and Autodesk collaboration, in Autodesk Customer Succes Story, 2013.

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