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6.1. Le Buone Prassi come metodo

Le necessità di ottimizzare la resa di processo di lavorazione non è nata nel turismo, ma nei settori della chimica, dell’auto e in altri al cui interno le economie di scala sono da sempre molto forti e dove, l’applicazione di un accorgimento pratico anche piccolo può portare a grandi risparmi o guadagni. Le pagine seguenti cercano di presentare i ‘pro’ e i ‘contro’ del metodo costituito dalle Buone Prassi in genere.

6.1.1. Principali caratteristiche, vantaggi e svantaggi

Le Buone Prassi (BP), indicate oggi anche con il termine di benchmark, costituiscono un ausilio al metodo gestionale studiato, valorizzato e portato all’attenzione pubblica oltre un secolo addietro da Frederick Winslow Taylor, ingegnere-capo dell’officina siderurgica Midvale Steel Company di Philadelphia,

Pennsylvania, attraverso un testo storico per la teoria di management e tutt’ora attuale ‘Princìpi di organizzazione scientifica del lavoro’, pubblicato nel 1911.79

Lo studio delle BP si basa proprio sull’osservazione che gli utili aziendali di un’impresa non derivano ‘solo’ dal marketing o dalla tecnologia, come viene dato a pensare, ma anche e soprattutto dal modo in cui questa organizzazione impara da

ciò che le accade e viene migliorata nel tempo. Scrive Taylor:

« Noi siamo inclini a dimenticare che il successo dell’impresa, invece di fondarsi unicamente sull’organizzazione tecnica, dipende in molti casi anche da altri elementi, quali: la sua abilità finanziaria, l’efficienza dei suoi uffici commerciali e di vendita, la sicurezza offerta dai brevetti, dalle alleanze o dalle altre forme di monopolio parziale ».80

Un’azienda che impara da se stessa e da altre meglio di quanto facciano le aziende concorrenti, è organizzata meglio ed è quindi più competitiva, scrive Taylor.

Le BP costituiscono uno dei supporti al management più economici e flessibili non da ieri o da oggi, ma da oltre un secolo. Gli apporti di Taylor riguardo alle Buone Prassi sono resi ancora più attuali dall’avvento dell’Information & Communications Technology (ICT) e dall’introduzione di know-how in settori della produzione prima privi di tecnologie. Gary Hamel, uno dei massimi esperti di management sostiene in tempi recenti (1995) come «il primo degli insegnamenti dell’Organizzazione scientifica del lavoro consiste proprio nel trovare le Buone Prassi ovunque queste siano presenti».

Possiamo definire le BP in termini generali come: accorgimenti mirati,

finalizzati a migliorare la produttività di un processo di produzione e la cui utilità è stata dimostrata con metodo scientifico e applicabili ad altre organizzazioni in modo altrettanto mirato. Il principio di funzionamento delle BP è semplice in linea

generale: i risultati che un operatore è in grado di produrre possono sembrare

79 Il testo ha generato nel tempo un nuovo approccio alle questioni della produzione d’impresa detto taylorista impostato sulla ricerca sistematica dei miglioramenti da apportare all’intero processo di produzione, sull’analisi di efficacia di ogni miglioramento, sul principio ‘de l’uomo giusto al posto giusto’ e su altri insegnamenti tutt’ora applicati in molti dei settori dell’economia.

80 Taylor, 1954, pg. 11. Si rimanda il lettore che desideri approfondire le origini del taylorismo alla bibliografia specializzata.

grandi, ma possono migliorare ancora e di molto nel caso in cui questo impari da chi ha già affrontato con successo specifici problemi e opportunità.

Distinguiamo ai fini di questa pubblicazione due tipi di BP: di difesa, ossia mirate a risolvere specifici problemi e d’attacco, finalizzate a cogliere specifiche occasioni e opportunità. Le BP di entrambe i tipi offrono alcuni vantaggi quali i seguenti:

 possono riguardare in modo indifferente il marketing, il management, la facilitazione del partenariato (partnering), la sostenibilità ambientale o altri ambiti di un processo di lavorazione;

 possono essere utili anche se non comportano costi di applicazione o sforzi organizzativi aggiuntivi;

 possono essere applicate da tutti gli operatori in modo autonomo dalle capacità raggiunte.

Le BP possiedono tuttavia alcuni svantaggi:

tendono a mimetizzarsi, possono essere scambiate facilmente con l’esperienza positiva offerta da una sola organizzazione (impresa, ente locale, associazione), utili nel caso in cui costi di applicazione siano pari o prossimi allo zero, ma rischiosi in caso contrario;

 derivano dallo studio di un numero di casi (sempre superiore a uno) tra i più produttivi nel compiere un particolare tipo di operazione;

 possono essere scambiate in modo casuale (attraverso congressi, pubblicazioni, incontri, ecc.), ma richiedono di essere prodotte in modo sempre più produttivo;

 richiedono di essere integrate da abilità, capacità e conoscenze presenti nei circuiti della formazione tradizionale.81

Le BP presentate costituiscono inoltre un’opportunità. Queste possono:

 portare a risultati concreti in tempi ridotti;

 essere applicate tenendo conto dell’importanza di ciascun ambito di applicazione riconosciuta dalla strategia;

 fungere da meccanismo sul quale impostare incentivi di produzione; ecc..

81 «L’interazione sistematica tra gli attori, l’integrazione di attività e di settori in un sistema e lo sviluppo di risorse umane adatte attraverso la formazione sono fattori fondamentali per un management del territorio efficace ed efficiente» secondo quanto

Le BP non sono infine esenti da limiti quali i seguenti:

 sono utilizzabili per risolvere problemi specifici e circoscritti;

 richiedono un atto di volontà preciso per essere prodotte, applicate e recepite dalle routine interne;

 richiedono la decisione di valutarne, a posteriori la produttività.

Le BP, malgrado comportino svantaggi e limiti, costituiscono uno strumento irrinunciabile all’interno di un settore produttivo che offre servizi dall’alto valore immateriale, in rapida evoluzione e in cui gran parte delle forme di conoscenza legate alla partnership non sono ancora state sviluppate attraverso l’analisi teorica.

6.1.2. Requisiti di qualità e casi-fonte

Le BP selezionate e proposte da questo testo presentano alcuni requisiti di qualità tra cui i seguenti:

produttività: presentano il migliore rapporto tra risultati prodotti e soldi

spesi per produrli;82

trasversalità: hanno funzionato in regioni diverse, in paesi con una visibilità

turistica buona od al contrario pressoché inesistente;

durata: il periodo durante il quale queste si sono dimostrate produttive va dal

2004, anno di creazione della SISAD (Scuola Internazionale di Specializzazione per l’Albergo Diffuso) al 2010.

I progetti seguiti da MD e da cui sono state sviluppate le Buone Prassi presentate nelle pagine seguenti sono di tipo sia aziendale (livello micro) e sia

territoriale (livello macro).

Livello aziendale

Gli AD che hanno permesso di definire le BP operano nei seguenti comuni:

 Regione Friuli Venezia Giulia: Comeglians (UD), Erto e Casso in Val Vajont (PN), Forgaria del Friuli (UD), Lauco (UD), Ovaro (UD), Paularo (UD), Sauris (UD), Stregna (UD), Sutrio (UD), Tarcento (UD), Tarvisio, (UD);

82 Il rapporto Costi sostenuti/Risultati ottenuti da due o più operatori che lavorano insieme nell’unità di tempo (t) è detto di produttività e rappresenta il criterio-guida nella facilitazione delle attività di partenariato (Si veda su questo tema anche: Droli, 2011/5, 2007/2).

Regione Lazio: Montelanico (Roma), Atina (FR), Castro dei Volsci (FR);

Regione Molise: Ferrazzano (CB);

Regione Toscana: Rio Marina nell’Elba (LI);

Regione Valle d’Aosta: Saint Marcel (AO);

 Regione Veneto: Belluno, Chies d’Alpago, Fornesighe, Pieve d’Alpago, Selva di Cadore, Sovramonte (BL);

Provincia Autonoma di Trento: comuni di Grumes, Valda e Grauno.

Gli interessati che hanno dato origine a queste Buone Prassi sono costituiti in modo bilanciato da privati, da imprese (turistiche, agricole, d’artigianato, del piccolo commercio e dei trasporti), enti pubblici e associazioni (volontaristiche, di categoria e organizzatrici d’eventi).83

Livello territoriale

Le Buone Prassi elaborate sono frutto di analisi su interventi condotti nelle seguenti realtà:

 Montagna Friulana (Carnia, Tarvisiano e Valcellina);

 Tuscia Romana e Monti Ausoni (Roma, FR);

 Dolomiti Bellunesi (BL);

 Parco delle Madonie (PA).

Si presentano di seguito tre BP per ciascuno dei passaggi i quali costituiscono il percorso di progettazione presentato dal capitolo precedente.