• Non ci sono risultati.

Le opportunità di spesa per gli ospiti, di reddito e d’impresa per gli

operatori costituiscono risorse strategiche per il benessere di una collettività.

L’Ospitalità Diffusa e l’Albergo Diffuso possono aiutare gli operatori a far emergere queste possibilità nei Centri Storici, nei Borghi e Comuni anche Piccoli. Sviluppare opportunità imprenditoriali quali quelle di Ospitalità Diffusa e di Albergo Diffuso richiede l’utilizzo di concetti, di strumenti e di un metodo di lavoro che tenga conto della natura orizzontale sia delle proposte e sia del reddito.

La domanda di qualità della vita che proviene dalle grandi città raggiunge dimensioni tali da costituire un’opportunità storica per gli interessati. La storia dell’ Albergo Diffuso dimostra come sia possibile creare reddito, frenare lo spopolamento e fare rinascere questi contesti attraverso proposte ben congegnate.

L’esistenza di questa grande opportunità di mercato porta tuttavia alcuni operatori a sottovalutare le difficoltà del cammino. La differenza esistente tra il gran numero dei progetti di Albergo Diffuso e i relativamente pochi alberghi diffusi realizzati dal 1995 ad oggi indica d’altra parte come non sia semplice evolvere le opportunità di reddito in reddito vero e proprio; la stessa sottolinea l’importanza di un metodo di lavoro più produttivo per favorire i nuovi progetti di Albergo Diffuso e per creare più reddito attraverso le strutture esistenti.

I Centri Storici, i Borghi e i Comuni anche Piccoli, per paradosso, rappresentano contesti ricchi d’opportunità d’innovazione. I casi presentati dal libro indicano come un’insieme di opportunità di spesa per gli ospiti, di reddito e d’impresa per gli operatori ‘si nascondono’ all’interno di ogni località in settori come l’agricoltura, l’artigianato o nei servizi alla persone. I singoli alberghi diffusi hanno iniziato a sviluppare i centri in cui essi operano come una miniera di reddito, ma senza un metodo di lavoro che li aiuti a essere sempre più produttivi.

Le questioni sul tappeto sono numerose e comprendono le due seguenti:

 creare le opportunità d’impresa che possono dare reddito ai giovani, alle famiglie e anche alle persone di una certa età ritiratesi dal lavoro in modo

sempre più produttivo;

 compensare le perdite che l’Italia sta subendo nei settori dell’economia più esposti alla concorrenza globale come il tessile, il metallurgico o l’industria pesante.

La scheda-progetto può costituire uno strumento utilizzabile per:

 rappresentare in modo concreto l’opportunità d’impresa;

creare le premesse necessarie per promuovere il territorio come luogo agganciato alle tradizioni, ma vivo, vitale e dinamico da un punto di vista

economico, organizzativo, sociale e ambientale;

fidelizzare i giovani del posto;

 attrarre persone emigrate all’estero;

facilitare l’arrivo di nuovi residenti attenti alle opportunità d’impresa offerte dallo scenario internazionale attraverso campagne di marketing e di co-marketing ad-hoc.

Le transizioni individuate come necessarie dagli autori comprendono le seguenti:

 considerare l’Albergo Diffuso come una delle opportunità d’innovazione esistenti, sebbene importante;

 considerare l’opportunità d’impresa insieme alle stesse di soddisfazione degli ospiti, di spesa, di reddito, d’occupazione e d’investimento esistenti.

 favorire il passaggio da gestori a facilitatori delle opportunità per l’ Albergo Diffuso, l’Ospitalità Diffusa e l’impresa nei Piccoli Centri Storici;

Il revenue dei centri storici e dell’Albergo Diffuso permette di aumentare il reddito complessivo prodotto da un’organizzazione ma richiede di approfondire sempre più la conoscenza del mercato; inoltre comporta una buona capacità di organizzare la logistica dei dati in modo produttivo. Le Piccole Realtà, compiuta quest’operazione, possono evolvere a propria volta da luoghi di interesse turistico a

nuovi volani dell’economia nazionale.

Le risorse necessarie per creare nuove proposte e per rinforzare l’ Ospitalità Diffusa, sono scarse, ma esistono. Gli interessati sarebbe il caso approfondissero in modo costante le informazioni sulla domanda di qualità della vita nelle città europee attraverso ricerche esistenti e ad-hoc, per capire come trarne il massimo dei vantaggi. Le conoscenze disponibili sull’ Ospitalità Diffusa costituiscono punti deboli del sistema, come affermato dal CNEL nel 2004.

Altre risorse sono di tipo economico e vanno ricercate anche attraverso i programmi per l’innovazione, la sostenibilità, il coinvolgimento della popolazione, l’identità locale e l’occupazione gestiti attraverso fondi sia privati e sia dell’Unione Europea. Le risorse pubbliche esistenti non vanno considerate tuttavia un punto di arrivo, bensì una base di partenza o al massimo un luogo di transito verso la creazione di imprese in grado di reggere la concorrenza sul mercato globale.

montagna che ad un’autostrada. La conoscenza di alcuni tra gli errori più frequenti, commessi da chi ci ha preceduto permette di non perdere la via.

La co-progettazione dell’opportunità costituisce certo un processo che può essere lungo, ma che va nella direzione dell’Albergo Diffuso, dell’aumento del reddito prodotto e di un vantaggio competitivo duraturo. Lo sviluppo di opportunità d’impresa chiare e concrete richiede perseveranza. Le esperienze seguite indicano tuttavia come nessun successo importante sia raggiungibile in tempi rapidi e come gli interessati avvertano spesso la sensazione di ‘restare sospesi’ fino all’atto formale della creazione d’impresa.L’analisi della fattibilità d’impresa è lo scoglio finale da superare; è il momento in cui, un’idea generica partita da un luogo esterno a quello in cui si opera e sviluppata dagli interessati torna a incontrare sia le attese dei possibili clienti’, del mercato, dell’intermediazione e sia le proposte avanzate dai concorrenti.

La co-progettazione delle opportunità produce così l’ipotesi di Albergo Diffuso, un menù delle opportunità d’impresa, un albero delle opportunità da cui il management pubblico o privato può cogliere le opportunità più convenienti e quindi aumentare il reddito lordo prodotto dall’eventuale impresa o dal Piccolo Centro Storico.

Le co-progettazione delle opportunità introduce a un modo nuovo di creare reddito e imprese. Le opportunità di mercato, una volta scoperte, richiedono di essere condivise, pensate e costruite da più interessati. Insieme. La co-progettazione richiede alle persone di assumere decisioni strategiche di gruppo, un elemento il quale facilita il marketing, il management e la governance locale. Co-progettare le opportunità di reddito e d’impresa rende le persone partecipi delle scelte che li riguardano; inoltre può costituire la base per azioni di coinvolgimento specifiche realizzate verso associazioni giovanili, scuole, consorzi d’imprese e così via.

Gli addetti del settore cercano nuovi partner per lo sviluppo e le tecniche di facilitazione utili per aumentare la produttività di una coalizione di interessi sono ancora agli albori. Il ruolo del pubblico esce rinforzato dall’Ospitalità Diffusa e dal percorso proposto, a patto che questo sia disposto a creare convenzioni, reti, alleanze, unioni davvero finalizzate allo sviluppo e all’aumento del reddito prodotto da una Piccola Realtà nel medio termine.

Una tra le innovazioni introdotte dall’Albergo Diffuso più importanti, ma meno discusse consiste nell’avere portato a livello di singola località la realizzazione di obiettivi strategici importanti per la comunità globale, quali la valorizzazione dell’identità culturale, l’integrazione sociale e la sostenibilità ambientale. La co-progettazione delle opportunità d’impresa desidera facilitare la nascita di ‘un’ecologia delle opportunità’ nei Centri Storici famosi, così come in quelli emergenti.

Lo schema di co-progettazione delle opportunità di reddito e d’impresa proposto si ritiene assuma un valore per la pratica e per la teoria. Esistono in economia due approcci storici alla questione dello sviluppo locale e delle opportunità d’impresa: il primo di questi assegna più importanza all’origine esterna delle opportunità (esogena). Il secondo approccio dà più importanza al lavoro svolto dai diretti interessati (endogeno). Le informazioni raccolte sulle opportunità, sui finanziamenti disponibili, sui tranelli da evitare costituiscono la base esogena

dello sviluppo, ma conta anche il modo con cui gli interessati interagiscono con

queste informazioni. Lo schema di co-progettazione delle opportunità d’impresa nell’ Ospitalità Diffusa proposto dimostra nei fatti come i due approcci siano complementari e indica come, se si vuole arrivare a produrre buoni risultati sia necessaria una sintesi (metodo) che li valorizzi entrambi. La co-progettazione delle opportunità tiene conto dei contributi più recenti offerti dagli esperti di opportunità d’impresa a livello internazionale ed è compatibile con entrambi gli approcci.

Una delle domande a cui sembra sia importante rispondere ora è se convenga utilizzare questo metodo, se sia meglio affidarsi alle tecnologie o se sia meglio continuare a improvvisare. Riteniamo che metodo, tecnologie e improvvisazione possano convivere, ma in modo equilibrato. Più esperti di opportunità d’impresa sottolineano come le tecnologie, o l’esperienza o le motivazioni personali siano importanti, ma non siano sufficienti e anzi possano danneggiare gli interessati alla creazione d’impresa. La verifica di fattibilità negli alberghi diffusi rappresenta la cartina di tornasole capace di indicare la presenza o meno dei tre elementi. Gli operatori sono chiamati a decidere se considerare la fattibilità economica come parte integrante del progetto d’impresa, cioè se applicare lo schema della Valutazione di Impatto Ambientale diffusosi nelle opere pubbliche, laddove la realizzazione dell’opera costituisce un fatto scontato, oppure se scorporare l’analisi dalla progettazione, trattandosi di un intervento comunque gestito anche - e soprattutto - con fondi privati.

Qualsiasi analisi di fattibilità dovrebbe considerare tutti i centri di costo e l’intera gamma delle fonti di reddito per l’AD. Le prime analisi svolte da Droli e da Dall’Ara indicano come la richiesta di attività escursionistiche, sportive, culturali e di altro genere proveniente dagli Ospiti che frequentano gli alberghi diffusi sia più alta rispetto alla stessa espressa dai turisti accolti dagli alloggi tradizionali. L’analisi di fattibilità concentrata sulle abitazioni e sulla ristorazione, ovvero sulle spese generabili da ospiti i quali cercano un posto dove dormire e mangiare è profondamente ingenua, quando non volontariamente fuorviante. Non solo. Esiste com’è evidente uno stretto legame tra reddito prodotto dall’Albergo Diffuso e fattori ‘orizzontali’ quali, ad esempio, l’efficienza del pubblico nella pulizia urbana, la presenza di competenze locali da coinvolgere per lo sviluppo delle proposte di soggiorno integrate e altri fattori. Uno schema d’analisi ragionevole si ritiene debba considerare le differenze esistenti tra una struttura alberghiera

tradizionale e un Albergo Diffuso in quanto modello sia di ospitalità e sia di sviluppo turistico del territorio.

Alberghi tradizionali e diffusi sono costretti entrambi a contendersi piccoli gruppi di persone dagli interessi particolari (special interest), devono percorrere la strada del turismo di nicchia, liquido’. La crescita degli alberghi diffusi è tuttavia alimentata da tendenze profonde e in atto nella società. Gli alberghi diffusi operano anch’essi su una domanda liquida, ma sulla base di un mercato internazionale ‘solido’.

Sembra venuto il momento di un’azione corale volta ad aiutare i Gestori delle Imprese e gli Enti pubblici a trarre il massimo dei benefici possibili dalla globalizzazione in corso. Il concetto di albero delle opportunità d’innovazione rende tangibile il valore economico raggiunto dallo ‘stile di vita italiano’, l’Italian Style; una delle ricchezze maggiori di cui dispone il Paese.

Le Piccole Realtà possono fare in modo che le risorse, alcune delle quali dichiarate patrimonio dell’umanità UNESCO e di cui l’Italia è davvero ricca evolvano in prodotti di nuova generazione attraverso il lavoro di più persone ben coordinato. Il passaggio dalla progettazione alla co-progettazione, ossia dalla presenza di una o di poche figure tecniche, all’operosità di una comunità d’interessati rappresenta uno snodo centrale. Come sostenuto in tempi non sospetti:

«I progetti vanno all’aria per mancanza di discussione, si realizzano quando molti discutono».88

Spetta adesso agli ‘operatori di buona volontà’ fare i propri interessi, non continuare a perdere opportunità, risorse europee e reddito nelle Realtà anche Piccole attraverso l’Albergo Diffuso.