• Non ci sono risultati.

CICLICITA' DOPO 6 MESI DI TRATTAMENTO

CALO PONDERALE MEDIO

Positivo se maggiore di o uguale aa Sensibilità 1 – Specificità -9,000 1,000 1,000 -5,500 1,000 ,923 -2,000 ,974 ,846 -,500 ,947 ,846 1,000 ,816 ,462 2,500 ,763 ,462 3,500 ,711 ,462 4,500 ,632 ,308 5,500 ,500 ,308 6,500 ,447 ,308 7,500 ,395 ,308 8,500 ,395 ,231 9,250 ,368 ,154

80 9,750 ,342 ,154 11,000 ,263 ,154 12,500 ,184 ,077 14,000 ,158 ,077 16,500 ,132 ,077 19,000 ,105 ,077 23,000 ,053 ,000 27,000 ,026 ,000 29,000 ,000 ,000 ANALISI 5

Abbiamo quindi deciso di utilizzare 4,5 kg di calo ponderale come cut-off per dividere le pazienti in due gruppi e in ciascun gruppo abbiamo valutato quante pazienti fossero migliorate/regolarizzate e in quante la ciclicità fosse ancora irregolare a 6 mesi dall’inizio del trattamento. La distribuzione delle pazienti è indicata nella tabella sottostante.

CUT-OFF 4,5 Kg Migliorate Non migliorate Totale %Migliorat e % Non migliorate calo ponderale >4,5 Kg 24 4 28 86% 14% calo ponderale <4,5 Kg 14 9 23 61% 39%

81

A questo punto abbiamo ripetuto l’analisi statistica con il test Esatto di Fisher per valutare se ci fosse una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi per quanto riguarda il miglioramento della ciclicità.

Il test ha fornito una P=0,0442, ovvero statisticamente significativa, come illustrato nella figura sottostante.

ANALISI 6

A questo punto è stato valutato il miglioramento della ciclicità mestruale dividendo le pazienti in due gruppi: nessuna modificazione del peso (pazienti con variazioni 0-2 Kg) e pazienti con riduzione del peso ≥3Kg. Abbiamo ottenuto la distribuzione illustrata nella tabella sottostante.

Calo ≥ 3 Kg

Nessun calo o

non significativo Totale % Calo ≥3Kg % Nessun calo Migliorate 29 9 38 76% 24% Non migliorate 6 7 13 46% 54%

82

Analizzando dal punto di vista statistico questi risultati con il test Esatto di Fisher e abbiamo trovato tra i due gruppi una differenza statisticamente significativa, con una P=0,0491, come indicato nella Tabella sottostante.

83 DISCUSSIONE

Negli ultimi anni, grazie ai numerosi studi condotti, è emerso come l’insulino- resistenza sia uno dei meccanismi patogenetici fondamentali della Sindrome dell’Ovaio Policistico.

L’insulino-resistenza e l’iperinsulinemia compensatoria infatti risultano coinvolte in tutti e tre i principali aspetti fisiopatologici della sindrome: iperandrogenemia, disfunzione ovarica e alterazioni metaboliche. 17

Per quanto riguarda il ruolo dell’insulina nell’iperandrogenemia gli studi17 hanno

dimostrato come l’insulina, in sinergia con l’LH, vada ad aggravare l’iperstimolazione alla produzione androgenica da parte delle cellule della teca ovarica e in misura minore della corteccia del surrene, probabilmente attraverso la stimolazione dell’enzima CYP17α1.

Per quanto riguarda il ruolo dell’insulina nella disfunzione ovarica essa potrebbe essere implicata nella precoce luteinizzazione andando ad amplificare l’espressione di recettori dell’LH sulle cellule della granulosa. 38

Per quanto riguarda il ruolo dell’insulina sul profilo metabolico della PCOS sono stati dimostrati difetti del signalling insulinico a livello del tessuto adiposo e del muscolo scheletrico così come una minore espressione del trasportatore del glucosio GLUT-4. 34

Per tutti questi aspetti risulta di fondamentale importanza ridurre l’insulino- resistenza e l’iperinsulinemia nella PCOS.

Il primo approccio terapeutico nelle pazienti obese con PCOS dovrebbe essere sempre la modifica dello stile di vita e la perdita di peso. Oltre ad un miglioramento delle comorbidità metaboliche associate all’obesità, il calo ponderale riduce infatti l’iperinsulinemia con un conseguente aumento

84

dell’insulino-sensibilità, diminuzione dell’LH e dei livelli di androgeni. Nelle donne adulte è stato dimostrato dopo calo ponderale un miglioramento della funzione ovarica, sia in termini di ciclicità mestruale che di fertilità.

Netti cambiamenti dello stile di vita sono tuttavia molto difficili da sostenere e sono associati ad alti tassi di recidiva. 72 Per questo l’aggiunta di una terapia

farmacologica con Metformina al cambiamento dello stile di vita, potrebbe risultare la chiave di volta. Tale combinazione risulta infatti più efficace del cambiamento dello stile di vita da solo nel mantenere la perdita di peso e migliorare le complicanze metaboliche dell’obesità. 107

Alla luce di queste evidenze quindi, i ginecologi stanno sempre più spesso proponendo oltre al classico trattamento della PCOS con estroprogestinici, un trattamento con insulino-sensibilizzanti, in particolare con Metformina.

La Metformina inoltre agirebbe riducendo anche l’espressione di recettori dell’LH sulle cellule della granulosa la cui amplificazione dovuta all’iperinsulinemia è responsabile della precoce luteinizzazione. Non c’è ancora invece completo accordo in letteratura in merito al fatto che la Metformina riduca lo stimolo dell’LH alla produzione di androgeni sulla teca ovarica causando una diminuzione significativa dell’iperandrogenismo.80

Sulla base dell’importante ruolo della Metformina nel controllo dell’insulino- resistenza, lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare gli effetti di tale farmaco su determinati aspetti clinici, ormonali e metabolici della PCOS. Inoltre è stato valutato il ruolo del calo ponderale nel migliorare la ciclicità mestruale, in modo da stabilire un cut-off da raggiungere oltre il quale, nella pratica clinica, è possibile cominciare ad evidenziare degli effetti positivi.

85

Dallo studio è emerso che:

➢ Ciclicità mestruale: la Metformina ha dimostrato di migliorare o regolarizzare la ciclicità nel 75% delle pazienti, mentre nel 25% delle pazienti la ciclicità è rimasta irregolare. Considerando anche il fatto che il ripristino della ciclicità indotto dagli Estroprogestinici è secondario solo all’effetto diretto degli steroidi sull’endometrio, mentre quello indotto dalla Metformina passa attraverso un vero e proprio ripristino della disfunzione ovarica indotta dall’insulina, la Metformina può dunque rappresentare un valido presidio terapeutico da utilizzare nella PCOS al fine di correggere l’anovulatorietà e le alterazioni della ciclicità mestruale.

➢ Iperandrogenismo biochimico: la Metformina ha indotto una lieve diminuzione dei valori plasmatici medi di Testosterone e Androstenedione a 6 mesi di trattamento, ma tale riduzione analizzata con test statistici non è risultata statisticamente significativa. I valori trovati ci portano dunque ad ipotizzare che l’efficacia della Metformina nella PCOS non sia da ricondurre ad un calo dell’iperandrogenismo. Non è da escludere un effetto diretto della Metformina sui processi di selezione e maturazione follicolare.

➢ Insulino-resistenza: la Metformina ha dimostrato di essere in grado di ridurre significativamente l’AUC e l’Homa Index a 6 mesi dall’inizio del trattamento, dimostrando un chiaro effetto di riduzione dell’insulino- resistenza e di conseguenza anche dell’iperinsulinemia compensatoria. L’AUC è infatti diminuito del 23% rispetto al valore iniziale, mentre l’Homa Index ha registrato un calo del 39%.

L’insulino-resistenza e l’iperinsulinemia compensatoria come già sottolineato in questo lavoro di tesi sono uno dei meccanismi patogenetici fondamentali della sindrome e come tali, se presenti, è fondamentale che vengano corretti durante l’approccio terapeutico alla sindrome stessa. Tali dati suggeriscono che la Metformina probabilmente la migliore opzione

86

terapeutica da utilizzare in pazienti PCOS con insulino-resistenza. Questo ovviamente se la paziente non desidera ottenere al contempo anche un effetto anticoncezionale, di cui la Metformina è ovviamente sprovvista o effetti sui segni clinici di iperandrogenismo.

➢ Calo ponderale: la Metformina è stata in grado di indurre un calo ponderale medio di circa 6 Kg.

Per capire se a un maggior calo ponderale fosse associata una più alta efficacia del farmaco nel ripristinare la ciclicità mestruale abbiamo cercato una correlazione tra le due variabili.

In base ai nostri risultati possiamo affermare che un calo ponderale di almeno 4-7 Kg è fondamentale per massimizzare l’efficacia del trattamento con Metformina sul ripristino della ciclicità mestruale. Un calo ponderale ≤ 3Kg si associa a un miglioramento della ciclicità in una percentuale di pazienti inferiore rispetto al gruppo con calo ponderale compreso tra 4 e 7 Kg.

Dall’analisi delle curve di Roc abbiamo estratto come 4,5 Kg sia la soglia di calo ponderale auspicabile da raggiungere per massimizzare l’efficacia del trattamento nel ripristino della ciclicità mestruale. Abbiamo quindi utilizzato 4,5 Kg come cut-off per dividere le pazienti in due gruppi, cioè pazienti con calo ponderale minore e maggiore di 4,5 Kg. La ciclicità mestruale ha dimostrato di migliorare nel secondo gruppo con una differenza statisticamente significativa.

Infine per concludere lo studio abbiamo diviso le pazienti in due gruppi in base al fatto che avessero ottenuto o meno il ripristino della ciclicità mestruale. In ciascun gruppo abbiamo valutato quante avessero osservato un calo nel proprio peso corporeo e quante no, includendo in quest’ultimo gruppo le pazienti con calo ponderale pari a 1 e a 2 Kg, dato che tali

87

oscillazioni possono essere dovute allo strumento di misurazione utilizzato o alla ritenzione idrica. Dall’analisi di questi dati è emersa una differenza statisticamente significativa, a dimostrazione che un calo ponderale di qualsiasi entità è comunque importante per ottenere un miglioramento della ciclicità mestruale. Da questa analisi emerge comunque anche un altro dato importante, risultando la ciclicità mestruale anche migliorata in donne (25%) che non avevano mostrato alcuna variazione del peso, a evidenziare un possibile effetto della Metformina diretto sulla funzione ovarica e non mediata da altri fattori.

In conclusione alla luce dei risultati del nostro studio, la Metformina ha dimostrato di essere in grado di migliorare la ciclicità mestruale, il peso corporeo, l’insulino-resistenza ma di non avere un effetto significativo sull’iperandrogenismo. Per l’iperandrogenismo quindi sono da considerare come valido trattamento altri presidi terapeutici comunemente utilizzati nella PCOS, ovvero gli estroprogestinici. I nostri dati ci portano pertanto a ritenere come l’efficacia clinica di questo farmaco nel trattamento della PCOS sia soprattutto secondario ad un’azione sul metabolismo, piuttosto che a un effetto ormonale diretto.

Alla luce di quanto detto, la possibilità di sviluppo di effetti collaterali deve comunque essere sempre tenuta in considerazione. Circa un 10% delle pazienti infatti sviluppa effetti avversi al farmaco, soprattutto di natura gastrointestinale, i quali possono comunque essere ridotti procedendo con somministrazioni dapprima a bassa dose, per poi procedere ad un graduale aumento fino alla dose efficace.

88

L’altro problema è rappresentato dal fatto che ad oggi la Metformina è un farmaco che in Italia risulta approvato dall’AIFA solo per il Diabete Mellito di tipo 2. Nella PCOS essa pertanto viene prescritta in modalità off-label con le difficoltà che ciò comporta.

89 BIBLIOGRAFIA

1. Sirmans SM, Pate KA. Epidemiology, diagnosis, and management of polycystic ovary syndrome.

Clinical epidemiology 2013; 6: 1-13.

2. Zawadzki JK, Dunaif A. Diagnostic criteria for polycystic ovary syndrome: Towards a rational approach. Polycystic Ovary Syndrome 1992: 377-84.

3. Atkins D, Best D, Briss PA, et al. Grading quality of evidence and strength of recommendations.

Bmj-British Medical Journal 2004; 328(7454): 1490-+.

4. Dumesic DA, Oberfield SE, Stener-Victorin E, Marshall JC, Laven JS, Legro RS. Scientific Statement on the Diagnostic Criteria, Epidemiology, Pathophysiology, and Molecular Genetics of Polycystic Ovary Syndrome. Endocrine reviews 2015; 36(5): 487-525.

5. Merino PM, Codner E, Cassorla F. A rational approach to the diagnosis of polycystic ovarian syndrome during adolescence. Arquivos Brasileiros de Endocrinologia e Metabologia 2011; 55(8): 590-8. 6. Legro RS, Arslanian SA, Ehrmann DA, et al. Diagnosis and Treatment of Polycystic Ovary

Syndrome: An Endocrine Society Clinical Practice Guideline. The Journal of clinical endocrinology and

metabolism 2013; 98(12): 4565-92.

7. Azziz R, Woods KS, Reyna R, Key TJ, Knochenhauer ES, Yildiz BO. The prevalence and features of the polycystic ovary syndrome in an unselected population. Journal of Clinical Endocrinology and

Metabolism 2004; 89(6): 2745-9.

8. Kahsar-Miller MD, Nixon C, Boots LR, Go RC, Azziz R. Prevalence of polycystic ovary syndrome (PCOS) in first-degree relatives of patients with PCOS. Fertility and sterility 2001; 75(1): 53-8.

9. S LR. Is there a male phenotype in polycystic ovary syndrome families. J Pediatr Endocrinol

Metab 13: 1307–1309 2000.

10. Jahanfar S, Seppala M, Eden JA, Nguyen TV, Warren P. A TWIN STUDY OF POLYCYSTIC-OVARY- SYNDROME. Fertility and sterility 1995; 63(3): 478-86.

11. Legro RS, Driscoll D, Strauss JF, Fox J, Dunaif A. Evidence for a genetic basis for

hyperandrogenemia in polycystic ovary syndrome. Proceedings of the National Academy of Sciences of

the United States of America 1998; 95(25): 14956-60.

12. Deligeoroglou E KC, Christopoulos P. The role of genes in the polycystic ovary syndrome: predisposition and mechanism. Gynecol Elndocrinol 25, 603–609 2009.

13. Diamanti-Kandarakis E, Dunaif A. Insulin Resistance and the Polycystic Ovary Syndrome Revisited: An Update on Mechanisms and Implications. Endocrine reviews 2012; 33(6): 981-1030. 14. RL R. Clinical review: identifying children at risk for polycystic ovary syndrome. J Clin Endocrinol

Metab ;92:787-96 2007.

15. Yildiz BO, Knochenhauer ES, Azziz R. Impact of obesity on the risk for polycystic ovary syndrome.

Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism 2008; 93(1): 162-8.

16. Diamanti-Kandarakis E, Bourguignon J-P, Giudice LC, et al. Endocrine-Disrupting Chemicals: An Endocrine Society Scientific Statement. Endocrine reviews 2009; 30(4): 293-342.

17. Diamanti-Kandarakis E. Polycystic ovarian syndrome: pathophysiology, molecular aspects and clinical implications. Expert reviews in molecular medicine 2008; 10: e3-e.

18. Diamanti-Kandarakis Eea. Polycystic ovary syndrome: the influence of environmental and genetic factors. . Hormones 5, 17-34 2006.

19. 1985 KC. The molecular mechanism of insulin action. Annu Rev Med 36:429–451.

20. Dunaif A, Segal KR, Shelley DR, Green G, Dobrjansky A, Licholai T. EVIDENCE FOR DISTINCTIVE AND INTRINSIC DEFECTS IN INSULIN ACTION IN POLYCYSTIC-OVARY-SYNDROME. Diabetes 1992; 41(10): 1257-66.

21. Diamanti-Kandarakis EaP, A. Molecular mechanisms of insulin resistance in polycystic ovary syndrome. Trends Mol Med 12, 324-332 2006.

22. Corbould A. Chronic testosterone treatment induces selective insulin resistance in subcutaneous adipocytes of women. Journal of Endocrinology 2007; 192(3): 585-94.

90 23. Allemand MC, Irving BA, Asmann YW, et al. Effect of Testosterone on Insulin Stimulated IRS1 Ser Phosphorylation in Primary Rat Myotubes-A Potential Model for PCOS-Related Insulin Resistance. Plos

One 2009; 4(1).

24. Defronzo RA, Tobin JD, Andres R. GLUCOSE CLAMP TECHNIQUE - METHOD FOR QUANTIFYING INSULIN-SECRETION AND RESISTANCE. American Journal of Physiology 1979; 237(3): E214-E23. 25. Genazzani AD RF. PCOS come disturbo endocrino-metabolico e strategie terapeutiche. Torino:

Minerva Medica; 2014: 29-51.

26. Parretti E LA, Dalfrà MG, Pacini G, Mari A, Cioni R et al. Preeclampsia in lean normotensive normotolerant pregnant women can be predicted by simple insulin sensitivity indexes. Hypertension

2006;47:449-53

27. Franks S. Diagnosis of polycystic ovarian syndrome: in defence of the Rotterdam criteria. J Clin

Endocrinol Metab 91, 786-789

2006.

28. Nelson VL, Legro RS, Strauss JF, McAllister JM. Augmented androgen production is a stable steroidogenic phenotype of propagated theca cells from polycystic ovaries. Molecular Endocrinology 1999; 13(6): 946-57.

29. Genazzani AD, Ricchieri F, Lanzoni C. Use of metformin in the treatment of polycystic ovary syndrome. Women's health (London, England) 2010; 6(4): 577-93.

30. Jonard S, Dewailly D. The follicular excess in polycystic ovaries, due to intra-ovarian

hyperandrogenism, may be the main culprit for the follicular arrest. Human reproduction update 2004; 10(2): 107-17.

31. Knight PG, Glister C. Local roles of TGF-β superfamily members in the control of ovarian follicle development. Animal Reproduction Science 2003; 78(3-4): 165-83.

32. Knight PGaG, C. . TGF-b superfamily members and ovarian follicle development. Reproduction

121, 503-512 2006.

33. Rosenfield RL. Ovarian and adrenal function in polycystic ovary syndrome. Endocrinology and

Metabolism Clinics of North America 1999; 28(2): 265-+.

34. Yildiz Bea. Stability of adrenocortical steroidogenesis over time in healthy women and women with polycystic ovary syndrome. J Clin Endocrinol Metab 89, 5558-5562 2004.

35. Tsilchorozidou T, Honour, J. and Conway, G. . Altered cortisol metabolism in polycystic ovary syndrome: insulin enhances 5a-reduction but not the elevated adrenal steroid production rates. J Clin

Endocrinol Metab 88, 5907-5913 2003.

36. Azziz R, Carmina E, Dewailly D, et al. Criteria for defining polycystic ovary syndrome as a predominantly hyperandrogenic syndrome: An Androgen Excess Society guideline. Journal of Clinical

Endocrinology & Metabolism 2006; 91(11): 4237-45.

37. Webber LJ, Stubbs SA, Stark J, et al. Prolonged survival in culture of preantral follicles from polycystic ovaries. Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism 2007; 92(5): 1975-8.

38. Diamanti-Kandarakis E, Argyrakopoulou G, Economou F, Kandaraki E, Koutsilieris M. Defects in insulin signaling pathways in ovarian steroidogenesis and other tissues in polycystic ovary syndrome (PCOS). Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology 2008; 109(3-5): 242-6.

39. Azziz R, Carmina E, Dewailly D, et al. The Androgen Excess and PCOS Society criteria for the polycystic ovary syndrome: the complete task force report. Fertility and sterility 2009; 91(2): 456-88. 40. Hatch R, Rosenfield RL, Kim MH, Tredway D. Hirsutism: Implications, etiology, and management.

American journal of obstetrics and gynecology 1981; 140(7): 815-30.

41. Azziz R, Sanchez LA, Knochenhauer ES, et al. Androgen Excess in Women: Experience with over 1000 Consecutive Patients. Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism 2004; 89(2): 453-62. 42. Carmina E, Koyama T, Chang L, Stanczyk FZ, Lobo RA. Does ethnicity influence the prevalence of adrenal hyperandrogenism and insulin resistance in polycystic ovary syndrome? American journal of

obstetrics and gynecology 1992; 167(6): 1807-12.

43. Brassard M AY, Baillargeon JP Basic infertility including polycystic ovary syndrome. . Med Clin

91 44. Fraser IS CH, Munro MG, Broder M. Can we achieve international agreement on terminologies and definitions used to describe abnormalities of menstrual bleeding? Hum Reprod 2007;22(3):635-43 2007.

45. Diaz A LM, Breech LL. Menstruation in girls and adolescents: using the menstrual cycle as a vital sign. Pediatrics 2006;118(5):2245-50.

46. MI C. Optimal gestational weight gain for body mass index categories. Obstet Gynecol 2007,

110:759-764.

47. Legro RS, Brzyski RG, Diamond MP, et al. The Pregnancy in Polycystic Ovary Syndrome II study: baseline characteristics and effects of obesity from a multicenter randomized clinical trial. Fertility and

sterility 2014; 101(1): 258-+.

48. DA. E. Polycystic ovary syndrome. N Engl J Med 2005; 352:1223–1236.

49. Kirchengast S, Huber J. Body composition characteristics and body fat distribution in lean women with polycystic ovary syndrome. Human Reproduction 2001; 16(6): 1255-60.

50. Ahima RS FJ. Adipose tissue as an endocrine organ. Trends Endocrinol Metab 2000; 11: 327–332. 51. Dale PO TT, Vaaler S, Abyholm T. . Body weight, hyperinsulinemia, and gonadotropin levels in the polycystic ovarian syndrome: evidence of two distinct populations. Fertil Steril 1992; 58: 487–491. 52. A D. Insulin resistance and the polycystic ovary syndrome: mechanism and implication for pathogenesis. Endocr Rev 18, 774–800 (1997).

53. Polson DW, Wadsworth J, Adams J, Franks S. POLYCYSTIC OVARIES-A COMMON FINDING IN NORMAL WOMEN. The Lancet 1988; 331(8590): 870-2.

54. Villarroel C, Merino PM, Lopez P, et al. Polycystic ovarian morphology in adolescents with regular menstrual cycles is associated with elevated anti-Mullerian hormone. Human Reproduction 2011; 26(10): 2861-8.

55. Dalkin AC, Haisenleder DJ, Ortolano GA, Ellis TR, Marshall JC. THE FREQUENCY OF

GONADOTROPIN-RELEASING-HORMONE STIMULATION DIFFERENTIALLY REGULATES GONADOTROPIN SUBUNIT MESSENGER RIBONUCLEIC-ACID EXPRESSION. Endocrinology 1989; 125(2): 917-24.

56. Waldstreicher J, Santoro NF, Hall JE, Filicori M, Crowley WF. HYPERFUNCTION OF THE

HYPOTHALAMIC-PITUITARY AXIS IN WOMEN WITH POLYCYSTIC OVARIAN DISEASE - INDIRECT EVIDENCE FOR PARTIAL GONADOTROPH DESENSITIZATION. Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism 1988; 66(1): 165-72.

57. Cook CL, Siow Y, Brenner AG, Fallat ME. Relationship between serum müllerian-inhibiting substance and other reproductive hormones in untreated women with polycystic ovary syndrome and normal women. Fertility and sterility 2002; 77(1): 141-6.

58. Genazzani AD PF, Pianazzi F, Volpogni C, Genazzani AR The concomitant release of

androstenedione with cortisol and luteinizing hormone pulsatile releases distinguishes adrenal from ovarian hyperandrogenism. . Gynecol Endocrinol 7, 33–41 1993.

59. Rosenfield RL, Wroblewski K, Padmanabhan V, Littlejohn E, Mortensen M, Ehrmann DA. Antimüllerian hormone levels are independently related to ovarian hyperandrogenism and polycystic ovaries. Fertility and sterility 2012; 98(1): 242-9.

60. Månsson M HJ, Landin-Wilhelmsen K, Dahlgren E, Johansson A, Landén M. Women with polycystic ovary syndrome are often depressed or anxious–a case control study. .

Psychoneuroendocrinology 2008;33:1132–1138.

61. Gopal M DS, Uhles M, Attarian H. The role of obesity in the increased prevalence of obstructive sleep apnea syndrome in patients with polycystic ovarian syndrome. . Sleep Medicine 2002; 3:401–404. 62. Legro RS, Kunselman AR, Dodson WC, Dunaif A. Prevalence and predictors of risk for type 2 diabetes mellitus and impaired glucose tolerance in polycystic ovary syndrome: A prospective, controlled study in 254 affected women. Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism 1999; 84(1): 165-9.

63. Norman RJ ML, Milner CR, Wang JX, Davies MJ. . Relative risk of conversion from

normoglycaemia to impaired glucose tolerance or non-insulin dependent diabetes mellitus in polycystic ovarian syndrome. Hum Reprod 2001;16:1995–1998.

92 64. National Institutes of Health. Third report of the National Cholesterol Education Program Expert Panel on Detection E, and Treatment of High Blood Cholesterol in Adults (Adult Treatment Panel III). . NIH Publication 01–3670; 2001.

65. Dokras A, Bochner M, Hollinrake E, Markham S, VanVoorhis B, Jagasia DH. Screening women with polycystic ovary syndrome for metabolic syndrome. Obstetrics and gynecology 2005; 106(1): 131-7. 66. Wild RA PP, Coulson PB, Carruth KB, Ranney GB. Lipoprotein lipid concentrations and

cardiovascular risk in women with polycystic ovary syndrome. J Clin Endocrinol Metab 1985, 61:946-951. 67. Holte J GG, Berne C, Bergh T, Lithell H. . Elevated ambulatory day-time blood pressure in women with polycystic ovary syndrome: a sign of a pre-hypertensive state? . Hum Reprod 1996; 11:23–28. 68. Talbott EO ZJ, Boudreaux MY, McHugh-Pemu KP, Sutton-Tyrrell K, Guzick DS. . The relationship between C-reactive protein and carotid intima-media wall thickness in middle-aged women with polycystic ovary syndrome. J Clin Endocrinol Metab 2004;89:6061–6067.

69. Meyer C MB, Teede HJ. . Overweight women with polycystic ovary syndrome have evidence of subclinical cardiovascular disease. J Clin Endocrinol Metab 2005;90:5711–5716.

70. Orio Jr F PS, Cascella T, et al. Improvement in endothelial structure and function after metformin treatment in young normalweight women with polycystic ovary syndrome: results of a 6-month study. J

Clin Endocrinol Metab 2005;90(11):6072–6.

71. Geller DH, Pacaud D, Gordon CM, Misra M. State of the Art Review: Emerging Therapies: The Use of Insulin Sensitizers in the Treatment of Adolescents with Polycystic Ovary Syndrome (PCOS).

International Journal of Pediatric Endocrinology 2011; 2011(1): 9.

72. Hoeger KM, Kochman L, Wixom N, Craig K, Miller RK, Guzick DS. A randomized, 48-week, placebo-controlled trial of intensive lifestyle modification and/or metformin therapy in overweight women with polycystic ovary syndrome: a pilot study. Fertility and sterility 2004; 82(2): 421-9. 73. Palomba S GF, Falbo A, et al. Structured exercise training programme versus hypocaloric hyperproteic diet in obese polycystic ovary syndrome patients with anovulatory infertility: a 24-week pilot study. . Hum Reprod 2008, 23(3):642-50.

74. DA E. Polycystic ovary syndrome. N Engl J Med 2005, 352(12):1223-36.

75. Franks S LA, Glasier A. Cyproterone acetate/ethinyl estradiol for acne and hirsutism: time to

Documenti correlati