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Campioni relativi alla colata del 1843

4. CAMPIONAMENTO

4.3. Campionamento s.s

4.3.2. Campioni relativi alla colata del 1843

La colata lavica legata all’evento eruttivo avvenuto nel 1843, è situata, come già detto in precedenza, presso la località di Bronte sul fianco occidentale del vulcano. La zona che siamo andati a campionare si tratta di una cava ancora attiva e situata lungo la strada statale 284. Arrivati alla cava, abbiamo come punti di riferimento, guardando verso nord, a sinistra (ovest) la valle incisa dal fiume Simeto mentre a destra (est) abbiamo la ferrovia Circumetnea. Sulla parte meridionale della colata, ovvero, guardando il cratere centrale dell’Etna, la parte destra della colata, abbiamo una strada che la fiancheggia e che termina all’incontro con la Circumetnea (figura 19). La campionatura è avvenuta nei giorni del 24-25 Ottobre.

Ora vediamo in dettaglio le zone campionate (figura 20) ed in particolare la descrizione e le impressioni raccolte sul campo nei confronti dei campioni raccolti:

Figura 20: Mappa della colata del 1843, in cui sono indicate le tre zone che sono state interessate dal campionamento. La cava, tutt’oggi attiva, è stata indagata molto più a fondo rispetto alle zone uno e due (http://boris.vulcanoetna.com/photo/Etna_cones/Wflank/2002_44_15.jpg).

- 1843-1 lava porfirica con pirosseno ~ plagioclasio e con scarsa olivina, che a volte si presenta alterata. Sono presenti inclusi arenitici appartenenti al basamento. La pasta di fondo risulta più scura rispetto a quella del 1669 (Lat.37° 45’,56 N; Long. 14° 49’,66 E; quota 778 metri s.l.m.).

- 1843-2 ci troviamo in una lingua della colata sottostante alla precedente (circa 100 metri più avanti); lava molto simile alla precedente, tranne che per l’olivina che è presente in quantità maggiori.

Siamo appena entrati nella cava e per avere un’idea generale del luogo da dove sono stati prelevati questi due campioni è utile osservare la figura 21:

Figura 21: Cava nei pressi di Bronte. Ci troviamo subito dopo l’ingresso e sulla parte sinistra, come indicato dalla freccia, abbiamo preso il campione 1, mentre andando avanti e scendendo arriviamo alla zona del campione 2 (anch’esso indicato dalla freccia).

- 1843-r2,1 campione in cui sono presenti noduli gabbrici (plg + px) e di olivina. La sigla sta ad indicare l’ipotesi che questo campione appartenga ad una altro ramo.

- 1843-3 affioramento posto dietro la gru che scarica il pietrisco. Domina il pirosseno (dimensioni rilevanti), poi in sequenza abbiamo plagioclasio ed olivina. Lava non fortemente vescicolata, anche se le vescicole che si trovano hanno dimensioni discrete. Presenza di noduli gabbrici e di olivina. A tal proposito è stato preso un campione in cui è presente un nodulo (1843-3 nod.).

- 1843-4 sono presenti ancora i noduli. Si tratta di una lava porfirica in cui domina il pirosseno, seguito dal plagioclasio. L’olivina rappresenta la fase meno abbondante.

- 1843-5 i noduli sono ancora presenti, ma con dimensioni ridotte. Il pirosseno sembra essere più abbondante, con dimensioni che variano dai 5 mm a 1 cm; segue il plagioclasio e poi olivina.

- 1843-6 lingua di lava più esterna, costituita principalmente da pirosseno. Il plagioclasio è presente con cristalli di dimensioni ridotte, segue l’olivina che è presente con una certa frequenza. I noduli sono sempre presenti ed ormai rappresentano una caratteristica di questa colata.

- 1843-7 ci troviamo nella zona centrale della colata, nella zona sopra l’affioramento da cui è stato preso il campione 1843-3; non si vedono noduli con dimensioni discrete, ma solo di dimensioni ridotte. Il pirosseno è sempre la fase maggiormente presente, seguita dal plagioclasio e poi dall’olivina. Vescicolazione scarsa. Ci troviamo nella parte centrale della colata.

- 1843-8 campione prelevato dalla zona centrale della colata (o della cava), il pirosseno e il plagioclasio sono presenti in quantità circa uguali, mentre l’olivina è presente in quantità inferiori. Presenza di noduli che assumono anche dimensioni rilevanti (figura 22). Da questo affioramento si può trarre un ipotesi e cioè che, dove la massa di fondo assume un colore più chiaro rispetto ad un’altra zona, i noduli sono presenti in quantità maggiori e con dimensioni rilevanti, mentre nell’altro caso

(massa di fondo scura) i noduli scarseggiano ed sono di dimensioni ridotte.

Figura 22: Particolare di un nodulo, caratteristica principale della colata del 1843. Foto scattata nella zona dell’affioramento a cui appartiene il campione 1843-8.

- 1843-9 siamo nella parte destra della colata. La fase principale resta il pirosseno , seguito dal plagioclasio e con olivina abbondante. I noduli sono ancora presenti, infatti la massa di fondo è chiara.

- 1843-10 ci troviamo nei pressi della ferrovia Circumetnea, nella parte più alta della cava. I noduli sono ancora presenti e le cristallinità non si discosta dai campioni raccolti in precedenza.

Ora usciamo dalla cava e ci dirigiamo verso la parte terminale della colata (vedi figura 20, settori 1 e 2), siamo sulla strada statale 121 parallela alla 284. per raggiungere la statale 121 e la parte finale della colata ci prende il bivio che porta alla località di Saragoddio (figura 23):

Figura 23: Foto della statale 284, che rende possibile l’orientamento in questa zona: sulla nostra destra abbiamo la cava, che è stata campionata fino ad ora; sulla sinistra (una volta raggiunto il bivio per Saragoddio) abbiamo la parte terminale della colata (settori 1 e 2). Proseguendo lungo la statale 284 si raggiunge la località di Bronte. Sullo sfondo abbiamo il M.te Barca.

- 1843-11 non si osservano sostanziali differenze con i campioni raccolti nella cava. Le quantità di cristalli del pirosseno e del

plagioclasio si equivalgono; i noduli sono presenti raramente ed hanno dimensioni più piccole rispetto ai precedenti. Lava scarsamente vescicolata (Lat.37° 45’,64 N; Long. 14° 49’,11 E; quota 640 metri s.l.m.).

- 1843-12 in sostanza non si discosta dal campione descritto in precedenza.

- 1843-13 lava porfirica con quantità di pirosseno e plagioclasio circa uguali; moderata presenza di olivina. Annotiamo che il pirosseno in superficie sembra essere più abbondante del plagioclasio, caso che avevamo riscontrato anche in alcuni campioni appartenenti alla colata del 1669. Noduli presenti e in riguardo a ciò è stato preso il campione 1843-13 nod..

- 1843-14 vedi campione descritto in precedenza.

In totale sono stati raccolti 17 campioni, di cui i primi dieci appartengono alla cava, mentre quelli restanti sono relativi ai settori 1 e 2 della colata (parte finale della medesima).

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