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Campioni relativi alla colata del 1669

4. CAMPIONAMENTO

4.3. Campionamento s.s

4.3.1. Campioni relativi alla colata del 1669

La raccolta dei campioni relativi alla colata lavica del 1669 è avvenuta giovedì 23 ottobre. La prima zona interessata (STOP 1) è situata ad ovest della località di Massa Annunziata (latitudine 37° 35’,57 N; longitudine 15° 01’,63 E). Le porzioni di lava che appartengono a questo sito sono state emesse nei giorni del 12-13 marzo del 1669 (Corsaro et al., 1996). Da questa zona sono stati presi 4 campioni:

- 1669-1 campione prelevato da un blocco derivante dalla parte interna della colata, causato da uno sbancamento recente. Presenza di fenocristalli di plagioclasio e pirosseno (px > plg);

- 1669-2 campione preso da un blocco appartenente ad una lingua successiva, con la parte superficiale più scoriacea della precedente. Sempre px > plg;

- 1669-3 campione preso da un blocco derivante dalla parte interna della colata, sempre con px > plg. Scarsamente vescicolata;

- 1669-4 lava scarsamente vescicolata; pirosseno presente in bei fenocristalli (dimensioni che raggiungono gli 8 mm), buona presenza di plagioclasio (ma in quantità inferiore al pirosseno), mentre è scarsa l’olivina. Questo campione è stato preso da un blocco in posto (latitudine 37° 35’ ,52 N; longitudine 15° 01’ ,80 E; quota 548 metri s.l.m.).

La seconda zona presa sotto osservazione è situata tra le località Madonna del Soccorso e Le Ginestre (STOP 2), ancora più ad ovest del sito relativo allo STOP 1 e dopo un attenta osservazione dell’affioramento abbiamo notato che le quantità di pirosseno e plagioclasio sembrano variare, anche se minimamente. Pure da questa zona abbiamo prelevato 4 campioni:

- 1669-10 campione appartenente alla parte interna della colata. Sembrano essere presenti sulla superficie dell’affioramento strutture di mingling. La quantità dei fenocristalli di pirosseno è maggiore di quelli dei plagioclasi. Questo primo

campione è stato preso in prossimità della Madonna del Soccorso;

- 1669-11 campione prelevato presso una cava abbandonata in località Le Ginestre. Si tratta sempre della parte interna della colata. Osservando bene si nota che la quantità di pirosseno e plagioclasio si equivalgono in questa zona. Si hanno gradi di vescicolazione e dimensione dei cristalli differenti. Annotiamo anche la presenza di “enclave” sedimentari (figura 10), che rappresentano il basamento (latitudine 37° 35’,24 N; longitudine 15° 00’, 96 E). La figura 11 mostra l’affioramento da cui abbiamo preso il campione 1669-11.

Figura 10: Incluso sedimentario, appartenete all’affioramento da cui sono stati presi i campioni 1669-11, 12 e 13. L’enclave sedimentario rappresenta il basamento etneo.

Figura 11: Foto dell’affioramento a cui appartiene il campione 1669-11 e dove abbiamo visto l’enclave d’argilla.

- 1669-12 campione appartenente ad una lingua della colata che sta sopra la precedente. Le quantità di pirosseno e plagioclasio si equivalgono, mentre l’olivina è scarsa, ma presente. La superficie della colata inganna perché ci dà l’idea che il plg sia maggiore del px. Questo perché i pirosseni sono alterati ed hanno assunto un colore rossastro (figure 12 e 13).

Figura 13: In questa foto è visibile l’accumulo di plagioclasio all’interno della lava tipica (zona centrale della foto). Visibile pure l’alterazione rossastra del pirosseno. La porzione centrale potrebbe rappresentare l’inglobamento di un pezzo di lava più vecchio (?); oppure rappresenta un mingling all’interno della camera magmatica(?).

- 1669-13 campioni di cui prepareremo solo la sezione sottile, in cui è (1669-13a) possibile avere il mingling tra due magmi, uno più ricco in

plagioclasio (campione 1669-13 plg > px) e un altro più ricco di pirosseno (campione 13a px > plg). La dimensione massima dei pirosseni è di circa 1 cm. A volte si ha come l’impressione che là dove il plagioclasio è maggiore del pirosseno, la quantità di olivina presente aumenta. Siamo sempre in località Le Ginestre (latitudine 37° 35’, 00 N; longitudine 15° 00’, 97 E; quota 533 metri s.l.m.). La figura

14 mostra la zona da cui abbiamo prelevato quest’ultimi due

Figura 14: possibile mingling fra due magmi (?); la parte situata alla sinistra della penna è quella più ricca di pirosseno (campione 13-a), mentre quella a destra ha un contenuto di plagioclasio più elevato (campione 13).

La terza zona che siamo andati a campionare è situata lungo la strada provinciale che congiunge i paesi di Belpasso a Camporotondo Etneo. Si tratta di cinque campioni di cui due presi lungo la strada, mentre i restanti tre prelevati da una cava ancora attiva. Queste lave sono state emesse durante il 19 marzo 1669 (Corsaro et al., 1996):

- 1669-20 affioramento situato lungo la strada, sul lato destro andando verso Camporotondo Etneo. Si tratta di uno sbancamento di una lingua di lava. Sono lave porfiriche con quantità di cristalli di plg maggiori di quelle del pirosseno; olivina sporadica (latitudine 37° 34’,63 N; longitudine 14° 59’,55 E; quota 487 metri s.l.m.).

- 1669-21 campione preso dalla cava nei pressi della zona denominata Villaggio del Pino. Siamo in presenza di un hawaiite con

Figura 13: In questa foto è visibile l’accumulo di plagioclasio all’interno della lava tipica (zona centrale della foto). Visibile pure l’alterazione rossastra del pirosseno. La porzione centrale potrebbe rappresentare l’inglobamento di un pezzo di lava più vecchio (?); oppure rappresenta un mingling all’interno della camera magmatica(?).

- 1669-13 campioni di cui prepareremo solo la sezione sottile, in cui è (1669-13a) possibile avere il mingling tra due magmi, uno più ricco in

plagioclasio (campione 1669-13 plg > px) e un altro più ricco di pirosseno (campione 13a px > plg). La dimensione massima dei pirosseni è di circa 1 cm. A volte si ha come l’impressione che là dove il plagioclasio è maggiore del pirosseno, la quantità di olivina presente aumenta. Siamo sempre in località Le Ginestre (latitudine 37° 35’, 00 N; longitudine 15° 00’, 97 E; quota 533 metri s.l.m.). La figura

14 mostra la zona da cui abbiamo prelevato quest’ultimi due

Figura 16: Blocco da cui sono stati presi i campioni 1669-22 interno e 1669-22 esterno. La parte inferiore della foto (interna) presenta una cristallinità di pirosseno inferiore a quella della parte superiore (esterna).

- 1669-23 blocco di lava porfirica con pasta di fondo chiara, lievemente alterato sul rossastro. Le quantità di cristalli del pirosseno e del plagioclasio si equivalgono, mentre l’olivina non è superiore al 2%. Ci troviamo sempre nella cava lungo la statale che congiunge Belpasso e Camporotondo Etneo.

- 1669-24 si tratta di un piccolo blocchetto il quale è già stato lavorato nella cava. Lo abbiamo raccolto per eseguirci solo l’analisi d’immagine.

La quarta zona presa in esame riguarda la lava emessa durante il 20 marzo del 1669 ed è situata sulla lingua della colata che si trova a sud di Camporotondo Etneo e S. Pietro Clarenza (STOP 4 e 5). La lingua della colata che poi raggiunse la città di Catania, lambendo anche la località di Misterbianco. In totale da questo luogo sono stati presi 5 campioni:

- 1669-30 campione di lava porfirica con pirosseno, plagioclasio e olivina. Esemplare prelevato da uno sbancamento nei presi della strada che congiunge i paesi di S. Pietro Clarenza e S. Giovanni di Galermo, sotto la località di Camporotondo Etneo (Lat.37° 33’,68 N; Long. 15° 01’,24 E; quota 420 metri s.l.m.).

- 1669-31 campione preso in località S. Antonio il Romito (Lat.37° 33’,22 N; Long. 15° 01’,62 E; quota 323 metri s.l.m.) nei pressi di una cava abbandonata. Sono presenti fenocristalli di plagioclasio e pirosseno, con una presenza maggiore dei primi, mentre i fenocristalli di olivina scarseggiano.

- 1669-32 ci troviamo nella stessa zona del campione precedente, ma ci siamo spostati verso ovest e ci troviamo in prossimità dell’acquedotto. Sempre plagioclasio ≥ pirosseno ed olivina scarsa e ossidata.

- 1669-33 campione prelevato in prossimità della città di Misterbianco e più precisamente il località Madonna degli Ammalati (Lat.37° 32’,30 N; Long. 15° 01’,99 E; quota 278 metri s.l.m.). Lava porfirica con plagioclasio > pirosseno, scarsa olivina e in taluni casi vescicolazione accentuata. Vedere

Figura 17: Foto scattata nei pressi di Misterbianco. Ci troviamo nella parte sud della colata, nella zona in cui è stato preso il campione 1669-33. E’ visibile nella parte centrale della foto il settling (?) dei cristalli.

- 1669-34 siamo tornati nel luogo dove in precedenza era stato preso il campione 1669-30; questo nuovo campione ha una maggiore quantità di plagioclasio rispetto al pirosseno, è vescicolato e la massa di fondo è chiara.

Figura 18: Mappa della colata del 1669 (http://boris.vulcanoetna.com/gifs/image/flowmaps) in cui sono evidenziati in celeste i cinque stop (S1, S2, S3, S4 ed S5), dove ha avuto luogo il campionamento della colata.

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